Posts Tagged ‘tutorial’

Grp A4 Synthesizer Tutorial – Come agganciare sequencer e sintetizzatore

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Il Grp A4 Analog Synthesizer è sicuramente tra i più interessanti strumenti analogici prodotti nell’ultimo quinquennio. Punti di forza dell’apparecchio, oltre all’origine tutta italiana del progetto, sono la timbrica di prima qualità, la completezza della struttura di sintesi e lo step sequencer incorporato che – senza false modestie – ha diverse particolarità che lo rendono al di sopra dello standard. Il problema, come al solito, è affrontare vittoriosamente la complessità del pannello comandi e far funzionare il tutto senza troppi problemi.

Di Enrico Cosimi

In questo tutorial, ci occuperemo delle procedure – passo passo – necessarie per far vedere lo step sequencer al sintetizzatore e utilizzare i due blocchi circuitali in un unico sistema di performance.

KONTAKT SCRIPTING TUTORIAL – QUINTA PARTE

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software, Tutorial

Dopo aver introdotto i concetti di base necessari per la programmazione di una interfaccia grafica in ambiente Kontakt in questa puntata entreremo maggiormente nel dettaglio cercando di mostrare come far funzionare questi componenti facendo in modo che svolgano efficacemente il compito a loro destinato dal programmatore. Non penserete mica che basti piazzare quattro potenziometri, tre label, 2 slider e un pulsante? Quella è la facciata del palazzo, ma poi tocca completare gli interni e arredare no?

Di Antonio Antetomaso

Orbene, rimbocchiamoci le mani e iniziamo, ci sarà da divertirsi. Da che cosa iniziamo? Direi dal ricordare che ogni parametro che può essere automatizzato all’interno di Kontakt è accessibile mediante scripting ed è indirizzato dalle variabili built in messe a disposizione dall’interprete.

KONTAKT SCRIPTING TUTORIAL – QUARTA PARTE

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software, Tutorial

In questo quarto appuntamento parleremo di un argomento assai ghiotto (almeno spero): la programmazione di interfacce grafiche. Chi ha utilizzato Kontakt e ha usato almeno un plugin di terze parti non ha potuto fare a meno di ammirare come il più delle volte un tale prodotto venga reso fruibile attraverso un’interfaccia accattivante, usabile e, soprattutto, in linea con il tipo di strumento musicale offerto.

Di Antonio Antetomaso

Con Kontakt 5 poi le cose si sono fatte maggiormente appetibili dato che è possibile programmare le interfacce grafiche introducendo componenti (bottoni, knob, potenziometri, switch ecc.) dal look and feel customizzabile. Un esempio? Beh mi risulta che uno dei primi plugin a fare uso di tale tecnologia sia stata la libreria (SUPERBA) di Fender Rhodes prodotta da Gospelmusician.com, Neo Soul Suitcase, ora aggiornata a Neo Soul Keys 3X .

KONTAKT SCRIPTING TUTORIAL – TERZA PARTE

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Tutorial

Proseguiamo la nostra chiacchierata sulla programmazione in ambiente Kontakt. Nelle prime due puntate abbiamo analizzato come è strutturato uno script Kontakt, l’ambiente di sviluppo/editing, le funzioni di callback principali e alcuni esempi tanto per condire bene il tutto e fissare i concetti principali. In questo terzo appuntamento parleremo di un argomento molto importante, le variabili. 

Di Antonio Antetomaso

Se ricordate, negli esempi visionati nella seconda puntata sono comparsi dei “geroglifici” in aramaico antico che assomigliavano a $ENGINE_PAR_EFFECT_BYPASS oppure $NOTE_EVENT e così via. Quando li abbiamo affrontati ci siamo accontentati di definirli variabili standard offerte da Kontakt spiegando che una variabile è una zona di memoria riservata al nostro script dall’interprete e atta a contenere uno (o più) valori di un certo tipo.

Creare un Barber’s Pole Booleano (!!!)

Written by Roland Kuit on . Posted in Tutorial

All’interno delle iniziative di Audio Central Magazine c’è – come dovrebbe ormai apparire evidente – la divulgazione della cultura sintetica, cioè del come e perchè un sintetizzatore, hardware o software che sia, funzioni in un certo modo. A questo proposito, oltre a ospitare un fenomenale seminario di Roland Kuit (cortesia della Sonus Factory di Roma, il tutto avverrà a Gennaio 2013…), abbiamo chiesto a Roland Kuit un assaggio delle sue indiscusse capacità operative.

E’ quindi con soddisfazione (e onore) che ACM ospita questa pagina firmata da Roland, sulla costruzione del classico suono paradossale Barber’s Pole all’interno della piattaforma Clavia Nord Modular G2.

di Roland Kuit

Premessa: Per far suonare le patches contenute nell’articolo, è necessaria la versione Demo di Clavia NMG2, che è reperibile a questo link:, riportato per comodità: http://www.clavia.se/products/nordmodular/demo.htm

Attenzione! Se state leggendo queste pagine con Opera o con Chrome (o con Firefox), cliccando sulle immagini, si innesca il download delle patches all’interno del NMG2 Demo; il meccanismo automatico non funziona in Safari, pertanto, se state leggendo in Safari, cliccando sulle immagini, trasferirete le patches all’interno della cartella Downloads.

The 4 Element Synth

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Software

Dopo anni di lavoro, finalmente Rob Papen porta alla luce il suo super tutorial per la programmazione dei sintetizzatori; come orgogliosamente recita il sottotitolo The secrets of subtractive synthesis, il video-manuale è concentrato sulle classiche funzionalità di generazione e modifica del segnale basate su vco-vcf-vca, tanto analogici quanto virtuali.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

Rob Papen non ha bisogno di presentazione: da anni, i suoi Albino (giunto alla terza edizione), Predator, Blue, eccetera, hanno schiarito gli orizzonti timbrici di quanti si accingano alla produzione di musica elettronica con plug-in e sistemi host DAW.

Bill Evans – Un’occasione per parlare di vita, musica e arte – Seconda parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Tutorial

Concentriamo questa seconda e ultima puntata su aspetti dell’arte di Bill Evans più prettamente legati al mondo dei musicisti. Naturalmente mi preme ancora sottolineare che quelli che verranno presentati sono solo una minima parte dei patterns, dei licks e dei “modi di creare musica” dell’artista; la materia è troppo complessa per essere concentrata in un unico articolo per cui sarò contento se il risultato sarà stato quello di “farvi venire l’appetito”.

Di Antonio Antetomaso

Da cosa partiamo? Vediamo..vediamo…ah si, che ne dite di dare una bella rinfrescata ai rootless voicings che vi ho presentato nell’articolo “piano comping & voicing in pillole – seconda parte”?

 

Eccolo qui. In particolare vorrei porre l’accento sui voicings suggeriti per gli accordi m7.

C’era una volta il campionatore – Il necessaire del campionarolo

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Fissiamo un obiettivo: dare in pasto al nostro campionatore delle forme d’onda semplici semplici, ovvero niente più delle canoniche dente di sega, quadra, triangolare pronte all’uso. Per fare ciò, come prima cosa acquisiremo dei campioni molto brevi in numero di due per ottava (DO e FA#), da C1 a C6; in secondo luogo tratteremo tali campioni per renderli quanto più funzionali possibile allo scopo; infine li assembleremo in tre multisamples direttamente all’interno del nostro campionatore.

di Jacopo Mordenti

La condicio sine qua non affinché la giostra si metta in moto è un oscillatore che ci fornisca il materiale di partenza: se è vero che di oscillatori (hardware o software) è pieno il mondo, è vero anche che non vogliamo fare la fine dell’asino di Buridano, perciò ci rivolgiamo baldanzosi a un prodotto software gratuito come Charlatan. Trattandosi di un VSTi, Charlatan richiede un programma che possa ospitarlo e – giustappunto – campionarlo: orientiamoci su VSTHost, che – bontà sua –  è a sua volta gratuito, non richiede istallazione e può fungere di fatto da recorder audio.

Apriamo Charlatan all’interno di VSTHost e programmiamolo in modo da far lavorare solo e soltanto OSC 2: nessun’altra generazione, nessun filtro, nessuna modulazione. Limitiamoci a scegliere la forma d’onda da cui partire (ad esempio la quadra) e a regolare il volume MASTER in modo che l’ampiezza del segnale prodotto da Charlatan non raggiunga lo 0.0 dB. A questo punto non dobbiamo fare altro che attivare il recorder audio di VSTHost (configurato magari per ottenere file mono) e suonare in punta di mouse, uno dietro l’altro, i DO e i FA# da C1 a C6: un’operazione che volendo si può automatizzare facendo riprodurre a VSTHost un apposito file MIDI precedentemente creato (ad esempio con VSTSeq).

Apriamo il file audio appena creato con un editor, ad esempio Wavosaur (magari in versione portable): il colpo d’occhio ci restituisce le undici note campionate, che dobbiamo separare fra loro in altrettanti file. Menù Tools > Slicing/Region > Auto slice region: non resta che selezionare una alla volta le varie aree (con un doppio clic al loro interno) e copiare & incollare in un nuovo file (che chiameremo, ad esempio, SQUARE C1, SQUARE F#1, SQUARE C2, ecc. ecc.).

Bene: undici file, undici campioni… ventidue punti di loop da trovare. Semplifichiamoci la vita e appoggiamoci a Endless Wav, avendo cura di intervenire su ogni campione con:

  • DC Filter e DC Offset, all’interno della voce Tools.
  • Normalizzazione, all’interno della voce Tools.
  • Ricerca automatica dei punti di loop, attraverso la funzione Adjust S+E (con algoritmo extra large) in Helper Search…. Da notare come tale ricerca non prescinda da un iniziale posizionamento manuale dei punti di Start e End all’interno del campione. Non solo: se l’algoritmo extra large non portasse a buoni risultati, nulla vieta di riposizionare Start e End e affidarsi a un altro algoritmo (dynamic piuttosto che short, ad esempio).
  • Specificazione della Root-Key (C1 corrisponde a 36, F#1 a 42, C2 a 48, e così via).
  • Specificazione della funzione Truncate at end.

Salvati di volta in volta gli undici file (prego notare la dimensione irrisoria che possono vantare a fine trattamento!), non ci resta che ripetere le operazioni fin qui descritte per le altre forme d’onda di Charlatan: dente di sega e triangolare. Una volta che avremo allestito il nostro bel gruzzoletto di campioni, sarà il momento di predisporre il loro traghettamento all’interno del nostro campionatore.

Quando il gioco si fa duro…

I motori di sintesi di KRONOS. HD-1 – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Proseguiamo nella nostra cavalcata lungo i motori di sintesi implementati all’interno della potente workstation KORG KRONOS; è la volta di affrontare “il resto” della struttura di sintesi, con particolare riferimento a filtri, amplificatori, effetti e sorgenti di modulazione. Perlomeno, quelle più convenzionali, perchè  – con macchine di questa complessità – le cose non sono mai come sembrano ad un primo esame.

Di Enrico Cosimi

Ancora una volta, le immagini che corredano il testo sono estratte dalla manualistica originale e/o desunte dal free Editor che è caldamente consigliato scaricarsi e utilizzare per rendere meno oscure le procedure di programmazione. Musicista avvisato…

Wavetable: la sintesi del camaleonte

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Tutorial

In principio era la forma d’onda, dannatamente statica. Sì, certo: il contenuto armonico di essa poteva essere filtrato, così da alterarne – magari dinamicamente – il profilo, ma ciò non toglie come – per dire – una dente di sega rimanesse di fatto una dente di sega, pure data in pasto al più bieco passa basso modulato dal più bieco inviluppo.

di Jacopo Mordenti

Poi, la luce: nel 1978 Wolfgang Palm, la mente di PPG, rilascia il Wave Computer 360, con il quale si affaccia sul mercato il concetto di wavetable. L’unico oscillatore della macchina non produce una forma d’onda, bensì legge una tabella che ne ospita, una dietro l’altra, un certo numero: in prospettiva, modulare tale lettura spalanca le porte a timbri nuovi, cangianti, evolutivi. Roba da camaleonti.

 

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