Moog MAVIS – Moog Analog Synthesizer Voice
In principio era il Werkstatt, l’apparecchio concepito per essere assemblato da musicisti volenterosi, ma privi di saldatore: l’apparecchio originale univa la classica struttura oscillatore-filtro-amplificatore con un LFO e un envelope semplificato, più un’ottava di tastiera a bottoni che poteva essere utilizzata per tentare esecuzioni melodiche.
Di Enrico Cosimi
Lo strumento, predisposto per l’hot rodding interno e la riconfigurazione attraverso tiny wires su multiconnettore dedicato, divenne in breve un must nella galassia dei produttori Ambient/Drone e – grazie anche ad un’espansione Eurorack – ancora oggi ha schiere di estimatori appassionati.
Oggi, Moog Music presenta l’erede del Werkstatt (anche se, come vedremo, per certi versi sarebbe più corretto parlare di un Mother-32 semplificato): il nuovo MAVIS – Moog Analog Synthesizer Voice è uno strumento in scatola di montaggio, che può – ancora una volta – essere assemblato con un semplice cacciavite e che produce timbriche di levatura e controllo tranquillamente adattabili in un contesto di produzione musicale seria.
MAVIS
La costruzione offre una scocca in plastica, che racchiude la PCB già popolata, e che prevede un coperchio trasparente fornito in dotazione. A discrezione dell’utente, invece di usare l’alimentatore esterno fornito in dotazione, è possibile montare Mavis dentro un qualsiasi cabinet/skiff Eurorack a patto di avere 44 HP libere e 175 mA sul +12V; lo strumento è dotato di connettore 10-pin predisposto per il flat cable Eurorack. Letteralmente, plug and play. Nella scatola, oltre agli attrezzi per il montaggio e la taratura (non necessaria), trovano posto anche cinque patch cable verdi.
Mavis offre un VCO che produce rampa e quadra a simmetria variabile; il segnale entra nel VCF LP4, auto oscillante, e da questo raggiunge il VCA. Per la prima volta dentro uno strumento Moog, è presente un WaveFolder che può essere utilizzato per distorcere attraverso triplo ripiegamento il segnale audio collegato al suo ingresso: come per altri moduli presenti nello strumento, è necessario effettuare i collegamenti sulla Patchbay per attivare il comportamento, ma il divertimento è assicurato.
Le modulazioni sono offerte da un’ottava di tastiera a bottoni (regolabile in range e sottoposta a Glide), un EG ADSR completo, un LFO con onda triangolare e quadra; quest’ultimo può essere controllato in frequenza 1V/Oct e raggiunge i 550 Hz (praticamente, è come avere due oscillatori audio).
A livello hardware, è possibile controllare: intonazione dell’oscillatore, simmetria dell’onda quadra, frequenza di taglio del filtro, livello dell’amplificatore; le sorgenti (LFO e EG) sono liberamente miscelabili – ad eccezione del VCA che riceve solo EG o, in alternativa, può essere attivato in Hold costante.
Moduli da collegare
Oltre alla struttura di base, MAVIS fornisce un Sample & Hold, un Mixer A*B+C (qui, si chiama ONE+TWO), un Attenuator, un Multiple. Con questi circuiti, è possibile ottenere comportamenti molto divertenti ben oltre le dimensioni fisiche e l’investimento economico richiesto per lo strumento.
La Patchbay
Quando parliamo di una parentela con il Mother-32, ci riferiamo proprio alle significative possibilità offerte dai 24 punti di collegamento input/output presenti sullo strumento.
Dall’alto verso il basso, nelle tre file, sono disponibili i connettori relativi a:
- Uscita Phones/VCA
- Uscita KB CV
- Ingresso WaveFold In
- Ingresso 1V/OCt
- Ingresso PWM
- Ingresso ONE (normalizzato a -5V)
- Ingresso LFO Rate
- Ingresso Cutoff
- Uscita ONE (uscita diretta del primo canale di Mixer)
- Ingresso Gate
- Ingresso VCA CV
- Ingresso TWO
- Uscita VCO
- Ingresso S+H (normalizzato all’uscita del VCO)
- Uscita ONE+TWO
- Uscita LFO
- Ingresso S+H Gate (normalizzato all’uscita del LFO)
- Ingresso ATTENUATOR (normalizzato a +5V)
- Uscita EG
- Uscita S+H
- Uscita ATTENUATOR
- Ingresso MULT
- Uscita MULT1
- Uscita MULT2
In uso
MAVIS può essere usato come standalone per suonare, fraseggiare, droneggiare, filtrare e distorcere segnali esterni; può rappresentare un concentrato di moduli affiancabili ad altre strutture semi-modulari compatibili 1V/Oct (se ne possono impiegare TUTTI i moduli, ad eccezione del VCF che è permanentemente collegato al VCA – problema facilmente risolvibile tenendo costantemente aperto il VCA in ON Mode); può a sua volta essere affiancato/integrato con altri circuiti di terze parti.
Cosa da non sottovalutare, rappresenta un mini investimento anche nel settore Eurorack per l’ampia possibilità di integrazione a livello di collegamenti e di alimentazione.
Il suono è devastante, come al solito.
Margini di miglioramento
I comandi sul pannello frontale sono trimmer: ciò vuol dire che sono garantiti per qualche migliaio di rotazioni, dopo di che potrebbero dare qualche problema (insomma, lo strumento deve essere piccolo ed economico, quindi – come sempre quando vedete gli alberini neri – dovete essere consapevoli che deve essere usato con delicatezza).
Sarebbe stato meraviglioso – ma, letteralmente, non c’è spazio nella Patchbay – avere anche l’uscita VCF dedicata, per poter usare il filtro LP4 Transistor Ladder in totale autonomia sul materiale esterno.
Trucchi e trucchetti
C’è un solo oscillatore, ma si può mandare in banda audio il circuito LFO, controllandolo in intonazione e sommandolo al VCO ufficiale usando il Mixer di bordo.
É possibile collegare in modo stabile il Wave Folder nel circuito usando la Patchbay per prelevare il VCO Out portandolo al Fold input – non conviene ripiegare un’onda quadra, ovviamente.
Si può trasformare MAVIS in una macchina blip-and-blop usando il modulo S+H per modulare frequenza e cutoff; parallelamente, l’onda quadra che automatizza il campionamento S+H può essere usata per innescare l’EG; ancora più parallelamente (eh eh eh), si può usare una percentuale ridotta di S+H per modulare la frequenza del modulo LFO… Instant Buchla.
Lo strumento viene corredato di istruzioni quick manual per l’installazione; in rete, c’è un esauriente manuale di 53 pagine tradotto in italiano (come sempre) dall’autore di questo testo. Come sempre, il duo composto dall’autore di questo testo e Andrea Pozzi di Midiware (a.k.a. The Synth Evangelists) si sono divertiti a fare tanti video esplicativi su collegamenti, trucchi, trucchetti ed esempi di uso con MAVIS. Tutto il lavoro fatto in video – per non parlare della traduzione italiana – possono esimerci dall’infierire in queste pagine.
Se potete, non fatevi scappare il MAVIS.
Comments (3)
GIANNI
| #
Ben ritrovato Maestro, llieti di leggerla di nuovo !!
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Enrico Cosimi
| #
sigh
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