A cavallo tra il 2000 e il 2001, Robert Moog si rimette al lavoro per ultimare il progetto Minimoog Voyager (il nome arriverà a breve) e tornare saldamente in sella alle classifiche analogiche del pianeta… Non siamo qui per parlare del successo raggiunto con il nuovo apparecchio, quanto per concentrare la nostra attenzione su un caratteristico circuito che, appositamente sviluppato per l’apparecchio, è stato poi utilizzato nelle successive realizzazioni Little Phatty, Slim Phatty, Sub Phatty: l’oscillatore multiwave.
Di Enrico Cosimi
Caratteristica peculiare di questo raffinato circuito è la possibilità di offrire con continuità il passaggio graduale dalla semplice onda triangolare alla dente di sega e, da questa, all’onda quadra prima con simmetria 50% e poi con simmetria variabile; il tutto senza click, bumps o altri transienti indesiderati e senza obbligare l’utente a selezionare opzioni diverse attraverso attuatori meccanici: un semplice controllo, denominato Wave, rende disponibili lungo la sua corsa, tutte le variazioni timbriche previste dal circuito di generazione sonora.
Non è il primo esempio di comportamento con continuità, ma – nel panorama degli strumenti commerciali – è sicuramente una delle sue incarnazioni più eleganti.
Questa volta, cercheremo di emulare lo stesso comportamento – peculiarmente, in Clavia Nord Modular G2, ma il ragionamento è applicabile a qualsiasi linguaggio di programmazione o struttura modulare sufficientemente flessibile.