Novation Summit Polyphonic Synthesizer
C’era ovviamente da aspettarselo, dopo il successo di Peak… Il nuovo Summit – nomen omen – riprende la struttura di sintesi del tabletop basato su FPGA e la espande con approccio quantitativo assai interessante. Summit lavora in bitimbricità – otto più otto voci – sotto controllo di una tastiera sensibile a dinamica e aftertouch lunga cinque ottave. Sapendo già usare Peak, non dovrebbe essere difficile domare il nuovo strumento. Di seguito, poche indicazioni che siamo stati autorizzati a far circolare sul nuovo apparecchio.
Di Enrico Cosimi
Summit ha architettura a 16 voci organizzabili in due blocchi timbrici indipendenti da otto voci cadauno; questi possono essere usati in modo globale, split, layer per omogeneità o bitimbricità a discrezione del musicista. Ciascuna parte assegna le voci in round robin polifonico, recuperando le note suonate da più tempo; se l’apparecchio è in layer, le voci 1-8 sono sovrapposte alle voci 9-16. Sono previsti interruttori di pannello dedicati alla sintonizzazione dei comandi sull’editing della parte timbrica desiderata.