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KORG Drumlogue Hybrid Drum Machine

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Dopo una lunga attesa, finalmente è disponibile la batteria elettronica a generazione ibrida targata KORG che sembra destinata a riscrivere diverse regole date per scontate nel settore delle drum machine.

Di Enrico Cosimi

drumlogue color

Punto di forza dello strumento è, tra i tanti, l’accesso immediato ad un’architettura di sintesi ibrida che offre diverse tecniche di generazione ottimizzate per compiti timbrici ben caratterizzati: sintesi analogica, campionamento digitale, gestione di algoritmi proprietari o personalizzati attraverso area SDK già sperimentata nei precedenti Prologue e Minilogue XD.

Su tutto, un sequencer per la programmazione ritmica organizzato in Pattern e Song, con efficaci sistemi di umanizzazione complessa applicabile alla struttura originale.

ARP 2600 M Semi-Modular Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo il successo della versione 2600 FS (Full Scale), era nell’aria da tempo una versione ristretta – di prezzo più contenuto e le cui dimensioni meglio si adattano alla compatibilità EuroRack in studio e alla realtà dei trasporti: il nuovo ARP 2600 M, frutto della strategica decisione KORG di ri-finanziare il progetto originale, offre tutto quello che è necessario per gustare a pieno il suono ARP in configurazione semi modulare, con soluzioni e accoppiamenti che, considerando il rapporto Q/P sfiorano l’irresistibilità.

Di Enrico Cosimi

ARP 2600M hero 2

Quali sono le differenze con il modello ARP 2600 FS? É presto detto: a parte le dimensioni più ridotte (il pannello comandi è ora largo 53 centimetri, praticamente, sporge di poco da un cabinet Doepfer tradizionale…), manca la tastiera mono/bifonica dedicata, sostituita da una KORG microKey 37 USB e, come vedremo dopo, c’è qualche piccola differenza nella dotazione di connettività sul pannello del main unit.

ARP 2600M 2

La struttura è interamente metallica: manca il box in legno tolexato con coperchio, angolari e maniglia; lo strumento ha peso (sei chilogrammi) e dimensioni (520 * 129 * 311 millimetri) ben diverse dalle edizioni precedenti.  I cursori sono morbidissimi e solidi: una gioia sotto le dita.
Il trattamento prodotto dalla molla del riverbero è caldo e avvolgente.

Korg Modwave Editor/Librarian e Sample Builder

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Puntuali come la minaccia di rivedere le rendite catastali, ecco i due applicativi KORG per velocizzare la compilazione del banco audio (fino a 4 Gb di suoni liberamente mappati, loopati e disposti nell’ordine desiderato) e la programmazione a schermo delle timbriche Performance/Layer.

Di Enrico Cosimi

modwave

I due programmi Editor/Librarian e Sample Builder per Modwave recuperano tante soluzioni già messe a punto per gli analoghi pacchetti attivi sul precedente modello Wavestate (ironicamente, le aggiunte 2.x del Wavestate sono in toto le caratteristiche innovative del più recente Modwave… come dire: le buone idee circolano liberamente in casa KORG).

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Disponibili per Mac e PC, sono liberamente scaricabili a questo link.  La pagina si carica con una certa lentezza, quindi occorre essere certi che tutte le procedure siano state portate a termine prima di scrollare verso il basso e scegliere il download desiderato.

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Abbiamo già affrontato, dentro ACM e nelle dirette video YT in collaborazione con Synth Cafè, le proprietà più entusiasmanti dei due programmi – riferiti, in quel caso, al Wavestate: rimandiamo a quei file il recupero delle informazioni più stringenti.

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KORG Modwave Wavetable Synthesizer

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Il nuovo strumento KORG condivide l’architettura hardware dei precedenti Opsix e Wavestate (stessa tastiera 3 ottave, stessa scocca in plastica di facile trasporto, stessa organizzazione logica del pannello comandi, stessa dotazione di connettività), ma questa volta il modello di sintesi è sbilanciato a favore dell’immediatezza: non ci sono i quattro punti A B C D vettorializzabili del modello Wavestate, e al loro posto troviamo due Layer timbrici indipendenti che fanno comunque riferimento al Wavesequencing 2.0 (caratterizzato, per intenderci, dall’assoluta indipendenza di dimensione e direzione di lettura delle diverse lane di automazione) rileggendo le precedenti impostazioni alla luce della classica struttura ROMpler degli Anni 90, con preciso riferimento al superbo DW8000. Su tutto, brilla la presenza del KAOSS PHYSICS con cui sottoporre la modulazione dinamica dei parametri selezionati all’animazione fisica del vettore messo in movimento sulla superficie bidimensionale di controllo.
Grazie alla cortesia dell’importatore italiano Algam EKO, nella persona di Federico Alar Simonazzi, siamo riusciti ad avere un esemplare in anteprima completo di editor/librarian gratuito; qui di seguito trovate le prime impressioni d’uso, cui seguiranno nel corso dei prossimi mesi, precise iniziative editoriali che si affiancheranno a quanto già messo su strada per il potente Opsix Altered FM Synthesizer.

Di Enrico Cosimi

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Come accennato in apertura, l’hardware è quello già sperimentato con successo nei modelli Opsix e Wavestate: costruzione in plastica a prova di trasporto sull’autobus, tastiera tre ottave sensibile alla dinamica iniziale (lo strumento riceve e interpreta correttamente Channel Aftertouch e Poly Aftertouch ricevuti da controller esterni), due wheel per Bend e Modulation, cui si affianca la superficie sensibile XY KAOSS PHYSICS liberamente indirizzabile, display denso per le configurazioni dettagliate di parametro e plancia comandi generosamente dotata di controlli (ventisette controlli rotativi, quattro liberamente indirizzabili, cinquantotto interruttori retro illuminati). A differenza del precedente modello Wavestate (la cui comprensione anche parziale vi gioverà nell’affrontare il più semplice Modwave), c’è una generosa dotazione di controlli dedicati all’attivazione di precisi comportamenti performativi.

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Le connessioni comprendono: uscita stereo left/rigth con compatibilità mono, uscita cuffia, presa USB Type-B per il dialogo col Mac/PC e il suo editor/librarian gratuito, porta MIDI In/Out, presa Sustain, connettore per l’alimentatore esterno (è identico a quello usato su Opsix e Wavestate), interruttore di accensione. 

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Il manuale operativo in pdf è più dettagliato e generoso di quanto non sia quello dei precedenti modelli: spicca, per praticità, la mappa delle schermate display che facilita la navigazione. Nonostante ciò, possiamo già minacciare una serie di iniziative editoriali che dovrebbero – lo speriamo – facilitare la comprensione dei due cugini Wavestate e Modwave.

KORG Volca NuBass Vacuum Tube Synthesizer

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A meno che non abbiate passato gli ultimi dieci anni in fondo a una caverna, avrete probabilmente sentito parlare della serie KORG Volca, messa su strada per fornire – a prezzi contenutissimi – funzioni di sintesi, programmazione e performance che hanno avvicinato molti musicisti al mondo dell’elettronica militante. Allo stesso modo, avrete probabilmente sentito parlare della Nutube KORG, cioè la piccola valvola miniaturizzata sviluppata anni orsono da KORG in collaborazione con Noritake Itron Corporation, che permette di ottenere tutti i classici comportamenti anodo-catodo applicabili all’audio e/o alla gestione dei controlli senza avere ingombri, temperature e fragilità dei classici tubi sotto vuoto concepiti all’inizio dello scorso secolo. Mettete insieme le due cose ed ecco Volca NuBass Vacuum Tube Synthesizer, per gli amici: the king of acid.

Di Enrico Cosimi

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Volca NuBass non è il primo sintetizzatore a sfruttare una valvola per la generazione sonora: senza scomodare realizzazioni boutique e/o invenzioni one-of-a-king, basterebbe ricordare i pittoreschi (e per certi burocratici versi, illegali) exploit di Metasonix; è la prima volta – grazie a Nutube – che il tutto assume dimensioni, portatilità e costi perfettamente allilneati con la democratizzazione Volca.

KORG Nu:Tekt NTS-1

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In origine era il KORG Monotron: facile, leggerissimo, da portare nel taschino senza sgualcire la pochette, con un suono che – se amplificato opportunamente – poteva convincere più di uno scettico. Poi, è stato il Prologue, con il suo oscillatore digitale configurabile attraverso una scelta di algoritmi liberamente programmabili. Oggi, è il momento di NTS-1, una versione on steroids del sintetizzatore KORG minimo, assemblabile dall’utente e personalizzabile come contenuti.

Di Enrico Cosimi

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A differenza dei precedenti synth toys, questa volta la connettività audio e di controllo non nega possibili implementazioni all’interno di network prosumer o professionali. Insomma, vale la pena di aspettarlo al varco… Di seguito, qualche informazione ancora preliminare.

Volca Modular: quello che c’è da sapere…

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… per decidersi all’acquisto. Anche se il titolo può sembrare minaccioso, è un dato di fatto che il nuovo Volca Modular sia dotato di un fascino particolare che lo rende praticamente irresistibile per un’ampia platea di utilizzatori non convenzionali. A differenza delle strutture precedenti veicolate nella collezione di midiciali macchinette, in questo caso il musicista può riconfigurare pesantemente la struttura di sintesi intervenendo direttamente con il patching sul pannello frontale. Uniche avvertenze, a parte una buona vista per centrare le connessioni con i micro patch cables, è quella di ricordare che lo standard elettrico del prodotto non è del tutto direttamente compatibile – ma può sopravvivere – con altri apparecchi EuroRack. Insomma, occorre una certa cautela, ma le soddisfazioni possono diventare parecchie.

Di Enrico Cosimi

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Cosa è Volca Modular? E’ un piccolo sintetizzatore in formato West Coast, quindi afferente alla scuola timbrica di matrice buchlesca, che basa buona parte della propria espressività sulla resa progressivamente complessa delle sorgenti sonore, successivamente sottoposte a filtraggio dinamico Lopass Gate per l’articolazione e la caratterizzazione timbrica. I punti chiave della filosofia occidentale sono quindi: sorgenti sonore ben più complesse e articolate di quelle previste nei classici Minimoog o MS-20, filtraggio non risonante in configurazione integrata low pass & amplificazione, articolazione con inviluppi regolabili in modo transiente o in ripetizione ciclica. Di solito, il musicista che voleva allontanarsi dalla sicurezza del mondo East Coast per avventurarsi nella sperimentazione californiana era costretto a sobbarcarsi spese (molto) significative per acquisire materiali spesso costruiti con standard funzionali (molto) al di sotto delle aspettative.

Fino a ora.

In viaggio con KORG Prologue 8

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, no-categoria

Grazie alla cortese sollecitudine di EKO, ai buoni auspici di Guido Mazzella e all’ospitalità di Gabriele Brisinello/Your Music, siamo riusciti a mettere le mani sul KORG Prologue 8 e a spupazzarcelo per un bel periodo di tempo.

Di Enrico Cosimi

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Ricordiamo, per chi si fosse distratto ultimamente, che Prologue è il nuovo polifonico analogico prodotto da KORG aggiornando le già significative prestazioni del Minilogue. Questa volta, l’apparecchio è disponibile in due tagli, denominati Prologue 8 e Prologue 16, differenziati per la polifonia di bordo (come evidenziato dalla sigla numerica che li contraddistingue), da una maggior ricchezza nella dotazione di comandi a pannello e dalla tastiera a 5 ottave – passo standard – disponibile nel modello superiore.

KORG Monologue Analog Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo la notevole affermazione del polifonico analogico Minilogue, KORG rilancia con la versione semplificata – ma per certi versi, potenziata – denominata Monologue.

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Di Enrico Cosimi

Embargata fino ad oggi, la versione monofonica offre una dotazione lievemente ridotta di controlli voce, con in più la possibilità di avere accesso immediato ai sedici step di sequenza; come nel precedente modello polifonico, la sequenza cattura note con articolazione On/Off, memorizza quattro livelli di Motion Recording assegnabili ad altrettanti parametri di pannello, prevede anche la capacità di scrivere Slide On/Off per i più classici groove in versione Bassline.

KORG microKORG S

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Era il 2002 quando KORG presentava il suo microKORG, destinato a divenire un instant classic per l’irresistibile miscela di prestazioni synth, motore di vocoder incorporato, prezzo contenuto ed estrema portatilità. Oggi, a diversi anni di distanza, KORG rilancia con la versione microKORG S, dove “S” indica la presenza di un sistema autonomo di amplificazione incorporato, con tanto di woofer e coppia di tweeter/midrange left/right.

Di Enrico Cosimi

microKORG S top

La caccia al ricorso storico sembra inarrestabile e, oggi, con 499 dollari, vi portate a casa un sint a quattro voci, bitimbrico in split/dual, con vocoder incorporato a 8 bande dotato sia di ingressi reali per carrier e modulator, sia in grado di gestire il segnale microfonico dal gooseneck in dotazione contro il segnale del sint stesso.

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