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Un manuale per la Elektron Model:Cycles

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Come tutti i prodotti Elektron, la Model:Cycles condensa in poco spazio una quantità spaventosa di funzioni che, spesso indirizzate e etichettate in modi non convenzionali, finiscono per confondere gli utenti meno esperti.

Di Enrico Cosimi

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Qui, trovate una proposta di manuale che – auspicabilmente – potrebbe chiarire le cose.
Buona lettura.

Elektron Model:Samples 

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear

E’ la nuova  Groovebox di dimensioni compatte prodotta da Elektron per offrire una soluzione elegante, leggera e accessibile ai musicisti militanti con tantissimi preset pronti all’uso e un sacco di spazio per i suoni originali creati dal musicista. Tutti i controlli sono a portata di mano.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Model:Sample include 300 suoni di alta qualità pronti all’uso (realizzati da Splice) che spaziano dai classici kick, snare e hi-hat a timbriche esotiche molto più particolari. E’ possibile trasferire campioni audio dal PC  impiegare i sound pack appositamente realizzati da esperti; ogni suono è facilmente personalizzabile.

Elektron Analog Rytm Mk II. Diario di bordo. Machine Analog Kick – seconda parte

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear

Terminiamo la carrellata di machine dedicate alla produzione del suono analog kick.

Di Enrico Cosimi

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BDPL Bass Drum Plastic

Una coppia di oscillatori interagisce in FM Lineare o in Ring Modulation più FM Lineare per ottenere la massa timbrica tone successivamente potenziata dal comportamento percussivo click/tick. Non c’è modo di influenzare più di tanto i comportamenti FM/FM+RM, ma il motore consente comunque la programmazione di suoni particolarmente articolati.

Elektron Analog Rytm MkII. Diario di bordo. Analog Kick Machine

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Iniziamo ad approfondire il funzionamento delle machines dedicate alla produzione di timbrica analog kick.

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Di Enrico Cosimi

Kick: considerazioni preliminari

Come Roland insegna, per fare una buona analog kick sono necessari due ingredienti principali, tone & click, le cui (limitate) regolazioni possono essere lasciate a discrezione del musicista. Nella storica implementazione TR-808, il tono era ottenuto mediante configurazione T-Bridge per produrre una sinusoide a decadimento frequenziale e una componente di rumore percussivo necessaria all’emulazione dell’impatto tra battente e pelle; tutte le realizzazioni successive hanno tenuto conto di questa impostazione originale, ricavando diverse variazioni sul tema. AR MkII riunisce ben sei modi diversi per generare il suono analog kick, richiedendo all’utente la pazienza necessaria per imparare le pecularità di altrettanti corredi parametrici.

Nelle descrizioni che seguono, si fa riferimento alla numerazione dei parametri in base alla impaginazione A-H degli otto encoder di pannello. Allo stesso modo, si alterneranno, ove possibile, le grafiche di display con le schematizzazioni a blocchi che, auspicabilmente, potranno rendere più chiari i comportamenti.

L’impostazione della AR MkII non prevede la fornitura di valori parametrici assoluti: pertanto, è richiesta al musicista pazienza aggiuntiva per sperimentare e “ricordare” le regolazioni più adatte ai propri scopi.

Elektron Analog Rytm MkII. Diario di Bordo. Imparare ad amare le Kick Machines. 

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ci sono due modi per usare le cose: convincersi di essere un genio, fare a meno del manuale utente andando avanti come dentro l’auto scontro, oppure mettersi di buzzo buono facendo reverse engineering di ogni cosa tenendo bene aperto il manuale utente sulle proprie ginocchia. Personalmente, propendiamo per il secondo tipo di approccio.

Nel corso di questi appuntamenti, cercheremo di approfondire le caratteristiche più significative di quel pericoloso oggetto timbrico che risponde al nome di Elektron Analog Rytm MKII.

Di Enrico Cosimi

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L’apparecchio è la versione aggiornata dell’instant classic svedese che nel decennio appena passato ha definito un nuovo modo di portare avanti la performance elettronica realtime. Purtroppo, con l’incremento delle possibilità offerte all’utente si è sviluppato un oggettivo sovraffollamento di funzioni in doppia o tripla fila che rendono particolarmente ardua la curva di apprendimento; se a questo si aggiunge l’uso disinvolto di terminologie e soluzioni performative originali, ecco che le cose diventano difficili da gestire in maniera veloce – a meno di non sottoporsi a faticosi training di memorizzazione.

Analog Heat mk II

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear

La nuova versione della Analog Heat permette di aggiungere maggiore brillantezza o rendere più grezzo il suono di drum machine, campionatori, synth, master bus, o qualsiasi sorgente sonora facendolo passare attraverso gli otto differenti circuiti analogici di distorsione stereo, aggiungi il filtro analogico stereo e l’EQ.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

analog heat II

La tecnologia Overbridge di Elektron combina la praticità del computer e le potenti funzionalità di generazione sonora analogica di Analog Heat MKII, in un plugin VST/AU che si integra perfettamente all’interno della DAW.

E’ arrivata la Analog Rytm II

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Percussioni analogiche fuse con sample, campionatore integrato, step sequencer evoluto, potenti controlli Performance per l’utilizzo dal vivo. Analog Rytm MKII racchiude in un unico dispositivo la beat machine definitiva.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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In breve, queste le caratteristiche più significative:

• Campionatore integrato con ingressi bilanciati dedicati
• Schermo OLED con un feedback visivo ottimale anche in ambienti poco Illuminati
• Pulsanti estremamente resistenti (oltre 50 milioni di pressioni) con retro illuminazione
• Controlli rapidi dedicati alla performance
• Encoder ad alta risoluzione notevolmente precisi
• Pad più grandi maggiormente suonabili
• Maggior numero di pulsanti dedicati per un flusso di lavoro più rapido
• Ingressi Expression / CV
• Maggiore larghezza di banda per l’utilizzo con Overbridge
• Case in alluminio pressofuso

Elektron introduce Analog Four e Analog Rytm MkII

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo quattro anni dalla loro presentazione – un periodo tecnologicamente lunghissimo… – è arrivato il momento di salutare i popolarissimi parallelepipedi neri e aspettare qualcosa di nuovo. La versione MkII riunisce interessanti aggiunte funzionali e ormai inevitabili miglioramenti hardware ad apparecchi che, piaccia o no, sono diventati lo standard per un certo tipo di produzione elettronica e che, ancora per molto tempo, continueranno a dettare la linea. Ora, le versioni MkII, rispettivamente disponibili a 1499 e 1699 euro, rimettono tutto in gioco – quantomeno, le quotazioni dei precedenti modelli.

Di  Enrico Cosimi

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Analog Four MkII  è un sintetizzatore table top a quattro voci, con sequencer incorporato che garantisce accesso immediato alla memorizzazione di note e di tutti i valori parametrici raggiungibili durante la programmazione timbrica. Oltre a gestire le quattro parti timbriche interne, il musicista può controllare quattro flussi di dati analogici CV/Gate configurabili V/Oct standard o Hz/Volt (per le vecchie macchine Yamaha e KORG). La circuitazione analogica, già migliorata con il modello a tastiera Analog Keys, è stato ulteriormente potenziato per accrescere ancora di più la risposta sulle basse frequenze; allo stesso modo, è stato riscritto il circuito di distorsione/overdrive.

Elektron Analog Heat

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Elektron non ha certo bisogno di presentazioni. Dopo aver, di fatto, monopolizzato la performance EMPRO con i proprio hardware dedicati alla programmazione ritmica (Analog Rytm) e sequenziata (Analog 4/Keys), dopo aver prodotto apparecchi oggettivamente complessi (Octatrack), ma dotati di irresistibile fascino, il dinamico marchio svedese si accinge a puntualizzare il proprio know how trasferendolo – questa volta – nel campo dei processori hardware dedicati.

Di Enrico Cosimi

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Analog Heat è un apparecchio multifunzione: può essere definito semplicemente come stereo distorsore analogico programmabile, ma può funzionare anche come interfaccia audio USB, e può sfruttare un sofisticato meccanismo di automazione dei propri parametri tanto in maniera “interna” (facendo riferimento ad un Envelope Follower sempre disponibile), quanto “esterna” (basandosi sulla completa implementazione MIDI MSB/LSB NRPN – dietro queste criptiche sigle, si cela il mondo della trasmissione/ricezione densa per i parametri di controllo). Ciliegina sulla torta, il software Overbridge che (dopo una gestazione lenta e dolorosa) sembra ora sbocciato a solida performance professionale per l’editing a schermo e il trasferimento audio nel dominio digitale.

Il tutto, all’interno di uno scatolotto metallico dotato di alimentazione esterna, costruito rispettando i piacevoli standard meccanici ed estetici Elektron. Non fatevelo cadere sul piede, a me non di non indossare scarpe da cantiere…

Elektron Analog Rytm – quarta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Finalmente, la luce in fondo al tunnel: stiamo per terminare la lunga cavalcata che ci ha portato a conoscere le innumerevoli funzionalità offerte dalla potente batteria elettronica made in Sweden. Questa volta, è il turno delle ultime – ma non meno importanti – caratteristiche relative alle pagine di sintesi (compreso il motore di sampling) e a quelle degli effetti. Buona lettura.

Di Enrico Cosimi

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Come accennato nelle volte precedente, il suono prodotto dalla AR è il risultato della coabitazione di una linea di sintetizzatore vera e propria con una linea di sample player; i due generatori confluiscono all’interno di un filtro multimodo, di un amplificatore, per poi terminare nei quattro effetti compressore, distorsione, delay e riverbero. Mentre la pagina di sample player è sufficientemente “stabile”, quella relativa al comportamento di generazione in sintesi analogica del suono è sottoposta alle “variazioni contestuali” offerte dalle diverse Machine, cioè agli algoritmi di comportamento generativo che – pur rimanendo nel dominio analogico – è possibile scegliere per realizzare al meglio la cassa piuttosto che il cowbell o l’open hat rispetto al floor tom; la volta scorsa, abbiamo fatto una full immersion nelle Machines. Ora, è il momento di passare alle finestre/pagine di sintesi e gestione.

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