Elektron Analog Rytm MkII. Diario di Bordo. Imparare ad amare le Kick Machines. 

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ci sono due modi per usare le cose: convincersi di essere un genio, fare a meno del manuale utente andando avanti come dentro l’auto scontro, oppure mettersi di buzzo buono facendo reverse engineering di ogni cosa tenendo bene aperto il manuale utente sulle proprie ginocchia. Personalmente, propendiamo per il secondo tipo di approccio.

Nel corso di questi appuntamenti, cercheremo di approfondire le caratteristiche più significative di quel pericoloso oggetto timbrico che risponde al nome di Elektron Analog Rytm MKII.

Di Enrico Cosimi

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L’apparecchio è la versione aggiornata dell’instant classic svedese che nel decennio appena passato ha definito un nuovo modo di portare avanti la performance elettronica realtime. Purtroppo, con l’incremento delle possibilità offerte all’utente si è sviluppato un oggettivo sovraffollamento di funzioni in doppia o tripla fila che rendono particolarmente ardua la curva di apprendimento; se a questo si aggiunge l’uso disinvolto di terminologie e soluzioni performative originali, ecco che le cose diventano difficili da gestire in maniera veloce – a meno di non sottoporsi a faticosi training di memorizzazione.

Affrontare Analog Rytm MkII

Per poter affermare di saper usare professionalmente lo strumento, occorre affrontare il suo funzionamento in blocchi concettuali ben precisi seppure (in questa fase) comodamente generici, ciascuno caratterizzato dalle proprie peculiarità:

  • Organizzazione gerarchica dei file interni alla macchina; funzionamento e gestione del +Drive; interazione tra Sound, Pattern, Song, Sample, eccetera.
  • Programmazione del Pattern in tempo reale e step by step; personalizzazione della superficie di controllo finalizzata alla performance; gestione dei Pattern, delle Chain e delle Song; automazione dei parametri più significativi.
  • Gestione degli otto canali di polifonia in rapporto ai motori di sintesi; struttura di voce e struttura effetti; le Machines di sintesi; il motore di campionamento e ricampionamento digitale; trasferimento dati da e per PC; gestione delle uscite separate.
  • Controllo della sincronizzazione nel formato analogico o digitale da e per il mondo esterno; implementazione del sistema Overbridge.

Non c’è da stare allegri (e, sicuramente, ci stiamo dimenticando qualcosa) specie considerando la natura (da sempre) non troppo chiara del manuale utente. Partiremo analizzando le funzioni timbriche offerte dai motori di sintesi (le Machines) disponibili per gli otto canali di polifonia e successivamente affronteremo le altre sezioni operative.

 

Concetti indispensabili

Prima di approfondire i parametri di funzionamento, è necessario avere un’infarinatura anche parziale di come funziona la Analog Rytm MkII, per evitare di annaspare lungo il pannello comandi.

Attenzione! Non stiamo offrendo un Bignami della Analog Rytm MkII: ci stiamo limitando a scodellare, in forma rozza e superficiale, quel minimo di competenza pratica che permette di governare la macchina nelle fasi iniziali, sfruttandone lo 0.1% delle sue raffinate potenzialità. Musicista avvisato…

 

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Pad, polifonia e machine

AR MkII ha 12 pad con le quali è possibile suonare in tempo reale impegnando le otto voci di polifonia simultaneamente disponibili. L’immagine qui sopra mostra l’accoppiamento polifonia/pad:

  • Le pad BD, SD, BT e LT (numeri 1, 2, 5 e 6) sono timbricamente indipendenti e monofoniche. Ospitano motori di sintesi indipendenti, ma eventuali retrigger di nota tagliano la nota precedente.
  • Le pad RS-CP, MT-HT, CH-OH, CY-CB (numeri 3-4, 7-8, 9-10, 11-12) possono ospitare timbriche e motori di sintesi diversi, ma se suonate simultaneamente privilegiano (coppia per coppia) la pad di destra.

Contrariamente allo standard vigente in altre batterie elettroniche, il suono Open Hat ha la priorità sul suono Closed Hat.

  • Non tutte le tracce/pad possono ospitare lo stesso tipo di machine, cioè di motore di sintesi. Come vedremo in seguito, la selezione delle machine disponibili è resa contestuale in base alla traccia/pad che si vuole indirizzare (semplicemente, i modelli non applicabili non sono resi selezionabili dal sistema).

 

Elenco delle Machine disponibili

C’è una lista di comportamenti disponibili all’interno di AR MkII che se da una parte rende potente lo strumento, dall’altro obbliga il musicista a dover fare i conti con pagine e pagine di manualistica.

È possibile fare riferimento a:

  • Pad BD Bass Drum = Hard, Classic, FM, Plastic, Silky, Sharp
  • Pad SD Snare Drum = Hard, Classic, FM, Natural
  • Pad RS Rim Shot = Hard, Classic
  • Pad CP Hand Clap = Classic
  • Pad BT Bass Tom = Classic
  • Pad MT Mid Tom = Classic
  • Pad HT High Tom = Classic
  • Pad CH Closed Hat = Basic, Classic, Metallic
  • Pad OH Open Hat = Classic, Metalli
  • Pad CY Cymbal = Classic, Metallic, Ride
  • Pad CB Cow Bell = Classic, Metalli
  • General Machine = Noise, Impulse, Dual Oscilator

 Ovviamente, saper usare tutti i parametri disponibile machine per machine permette di scegliere il canale di sintesi più adatto al compito timbrico che deve essere svolto, nel rispetto del proprio genere musicale.

Dopo, vedremo come scegliere la machine desiderata per i primi “giri di prova”.

 

Selezionare un Pattern sul quale lavorare

AR MkII può organizzare la propria memoria attiva in otto banchi A-H da 16 Pattern ciascuno.

  1. Si preme il tasto del BANK desiderato (A-H) e la macchina mostra quali dei 16 possibili Pattern sono già pieni (tasti 1-16 accesi in rosso) o ancora disponibili per la programmazione (tasti 1-16 spenti).
  2. Si sceglie il Pattern desiderato con il tasto 1-16

 

Registrare in Grid Recording (Step By Step)

Dopo aver selezionato il Pattern sul quale si vuole lavorare, occorre:

  1. Premere il tasto PLAY (triangolo verde acceso) e il tasto RECORD (cerchio rosso acceso); l’illuminazione dei tasti 1-16 avanza indicando la progressione degli step.
  2. Premere il tasto TRACK e il PAD corrispondente alla traccia che si vuole registrare.
  3. Accendere gli step dove si vuole eseguire la nota. Per ottenere una cassa dritta, è necessario accendere gli step 1 – 5 – 9 – 13, lasciando spenti gli altri.

 

Selezionare il suono/Machine per la traccia

Ciascun Pattern di AR MkII permette di accoppiare un determinato motore di sintesi (o campionamento) alla propria lettura. Per selezionare il tipo di sintetizzatore, è necessario:

  1. Scegliere la traccia con la quale si vuole lavorare = premere il tasto TRACK e uno dei dodici PAD corrispondenti alla traccia desiderata.
  2. Premere due volte di seguito il tasto SRC per far comparire l’elenco delle possibile Machines applicabili alla traccia precedentemente selezionata. Una volta comparso l’elenco, nella parte destra del display, si sceglie il motore di sintesi desiderato scorrendo con i tasti freccia su e freccia giù. L’elenco comprende solo i modelli/motori applicabili alla traccia specificata.
  3. Confermare la scelta premendo il tasto YES.

 

Ascoltare solo la traccia in questione, isolandola in ascolto

Per isolare in ascolto solo la traccia della Kick (ad esempio), è necessario ricorrere al MUTE, chiudendo il playback delle altre 11 tracce. Ovviamente, la procedura è utile quando si abbia già un Pattern imbastito con più timbriche simultanemante attive.

È necessario:

  1. Premere il tasto MUTE. Tutti i pad si illuminano in verde indicando la loro condizione di Mute Off, cioè di attività incondizionata.
  2. Chiudere le tracce indesiderate toccando i pad corrispondenti e spegnendo l’illuminazione verde. Le tracce in MUTE corrispondono a pad spenti.
  3. Premere nuovamente il tasto MUTE per uscire dalla modalità.

 

A questo punto, non rimane che passare al pettine fino le funzioni di ciascun motore di sintesi e impratichirsi dei risultati ottenibili. La prossima volta, partiremo con i modelli Analog Kick. Stay Tuned.

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