Peak Corner 05 – Envelope Generator, LFO a incastro ritmico e Animate

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Che differenza c’è tra un Envelope Generator e un Low Frequency Oscillator? Sicuramente, più d’una, ma quella che salta più agli occhi è che la modulazione prodotta con LFO è ciclica e ripetitiva, quella prodotta con un inviluppo è one shot, cioè transiente. A meno che, come dentro al Novation Peak, gli LFO possano essere sintonizzati su un numero arbitrario di ripetizioni… e poi basta.

Di Enrico Cosimi

 peak 705

In questo modo, complice la possibilità di sincronizzare i cicli di LFO sul Clock di sistema, diventa facile costruire modulazioni ritmiche che interagiscono (per dirne una…) con il DELAY sincronizzabile. Tutto sta ad avere sufficiente tempo, calma e concentrazione.

Qualche semplice esperimento di sincronizzazione

La dichiarazione d’intenti è banale: sperimentare i possibili incastri ritmici ottenibili sincronizzando al Clock di sistema i due LFO dello strumento, inviandone i segnali di controllo verso la gestione della frequenza di taglio.

Questo è l’elenco dei passaggi necessari:

  • Richiamare, con le consuete procedure, la Init Patch.
  • Nel modulo FILTER, chiudere a metà la frequenza di taglio (comando Frequency) ed assicurarsi che il controllo Env Depth sia in posizione perfettamente centrale – cioè, chiuso.
  • Sempre nella sezione FILTER, regolare il comando LFO 1 Depth grosso modo a 1/3 dell’escursione positiva.
  • Localizzare il modulo LFO 1; selezionare una forma d’onda Type Saw; impostare il Range Sync e, controllando sul display, regolare la Rate fino a raggiungere il valore 4th note. In questo modo, LFO 1 controlla ritmicamente la frequenza di taglio con un ciclo di modulazione ogni quarto.
  • Localizzare il modulo LFO 2; selezionare anche qui la forma d’onda Type Saw, impostare il Range Sync e, controllando sul display, regolare la Rate fino a raggiungere il valore 8th note. In questo modo, LFO 2 può controllare ritmicamente la frequenza di taglio con un ciclo di modulazione paro a un ottave. Manca ancora il collegamento diretto tra LFO 2 e FILTER, ma è questione di poco.
  • Premere il tasto Mod ed entrare nella Matrice di Modulazione. Selezionare lo Slot 1; selezionare la destinazione di modulazione FiltFreq; spostarsi di pagina e selezionare la sorgente A di modulazione LFO 2 +/-; successivamente, selezionare la sorgente B di modulazione ModWheel; impostare una Depth pari a +33. Ora, spostando la Mod Wheel in avanti, entrerà la modulazione del LFO 2 sulla frequenza di taglio.

 

Occupiamoci ora di rendere meno statica la patch con qualche piccolo imbroglio:

  • Nella sezione DELAY, premere il tasto Sync e, con l’aiuto del display, selezionare il valore Time uguale a 8th D (ottavi puntati); regolare il Delay Level a 1/4 della corsa. Apprezzare l’incastro pink floydiano con le modulazioni dei due LFO.
  • Localizzare la sezione ARP; premere il tasto Key Latch; Premere il tasto On; suonare due note in ottava tra loro nella tessitura bassa della tatiera; regolare il controllo Gate mettendolo al massimo.
  • Premere il tasto Arp/Clock e, sul display, raggiungere con i tati Page/Select la pagina ARP 3/3; spostarsi sulla seconda riga utile di testo e inserire il valore di parametro SyncRate 8 beats. A questo punto, l’arpeggio alterna due battute da otto quarti per la nota alta e due battute da otto quarti per la nota bassa dell’intervallo di ottava eseguito sulla tastiera.
  • Spostare la Modulation Wheel quando si vuole sfruttare l’incastro ritmico tra i due LFO.

 

Qualche altro miglioramento timbrico:

  • Con il tasto Mod, entrare nella Modulation Wheel e predisporre lo Slot 2 di modulazione.
  • Useremo la Source A ModWheel, con Depth +14 per modulare direttamente la saturazione del filtro (Destin FiltDist). Sul pannello comandi, nella sezione FILTER, ci preoccuperemo di tenere a zero il comando Overdrive.
  • Predisponiamo lo Slot 3 di modulazione. Useremo ancora la Source A ModWheel, con Depth +45 per controllare la Destin FilterDrv. In questo modo, quando spostiamo la Mod Wheel per far entrare il segnale modulante del LFO 2, apriamo anche la distorsione pre/post Filter.
  • Localizzare la sezione REVERB e con Type 2, portare il comando Level a metà della corsa utile.
  • Nella sezione MIXER, alzare il livello del segnale Osc 2.
  • Nella sezione OSCILLATOR 2, regolare la frequenza su 16’ e impostare la forma d’onda impulsiva.

 

Modulazione LFO con un numero limitato di ripetizioni

La dichiarazione d’intenti è semplice anche in questo caso, ma occorre regolare con accuratezza i valori dei parametri: vogliamo realizzare un effetto bouncing ball, velocizzando progressivamente una raffica di ripetizioni (24 ripetizioni) di LFO 1, usando come accelerator il Decay del Mod Envelope 2. Il tutto, applicato alla frequenza di taglio del filtro.

Questo è l’elenco dei passaggi necessari:

  • Richiamare la Init Patch e aprire i tre oscillatori Osc 1, Osc 2, Osc 3 nella sezione MIXER, avendo cura di detunare leggeremente i valori di Fine Tune negli Osc 2 e 3.
  • Impostare la Cutoff Frequency a metà dell’escursione utile, impostare la Env Depth per il Mod Env 1 a 1/3 dell’escursione positiva.
  • Nella sezione Mod Env 1, progettare una traiettori sufficientemente percussiva, ma non eccessivamente stretta.
  • Sempre nel filtro, regolare la LFO 1 Depth a 1/4 della possibile escursione positiva.
  • Premere il tasto LFO vicino al display e localizzare la pagina LFO 1 3/6. Impostare il parametro Repeats con valore 48. Nel modulo LFO 1, scegliere la forma d’onda dente di sega, Range High e Rate 80.
  • Premere una nota sulla tastiera: si sente una raffica di 48 pulsazioni di LFO 1 che modula il filtro, fermandosi di colpo allo scadere del quarantottesimo ciclo.

 

Ora, dobbiamo mettere in piedi il meccanismo di decelerazione per la LFO 1 Rate.

  • Localizziamo il Mod Envelope 1 e programmiamo i valori Attack: 0, Decay: 127, Sustain: 0, Release: 0.
  • Nella Modulation Matrix, raggiungiamo lo Slot 1 e programmiamo: Destin LFO1Rate, Depth: +23, SourceA: ModEnv2. A questo punto, il Decay Time di Mod Env 2 fa progressivamente rallentare i 48 cicli di modulazione concessi al LFO 1, realizzando l’effetto bouncing ball.

 

È possibile potenziare la patch creando un’apertura di filtro che arriva solo quando la palla ha smesso di rimbalzare: per fare questo, è necessario creare un ciclo di modulazione LFO 2, con onda triangolare sufficientemente lenta e sufficientemente ritardata nell’emissione da permettere, prima, l’esecuzione della raffica da 48 ripetizioni di LFO 1.

Questi sono i passaggi necessari:

  • Localizzare il modulo LFO 2, selezionare un’onda triangolare, mettere Fade Time a 122, Range Low e Rate a 104.
  • Nel menu display LFO, localizzare la pagina LFO 2 5/6 e verificare che FadeMode sia su FadeIn; poi, raggiungere la pagina LFO 2 6/6 e impostare Repeats:1. A questo punto, il modulo LFO2 compie un solo ciclo di onda triangolare, assimilando il suo comportamento a un semplice inviluppo Attack-Decay che useremo per aprire il filtro dopo che è terminata la raffica di 48 cicli di LFO 1.
  • Nella Matrix Modulation, raggiungere lo Slot 2 e impostare: Destin: FiltFreq, Depth: +59, SourceA: LFO2+.
  • Per apprezzare il comportamento modulante del solo LFO 2, è possibile azzerare temporaneamente il comando di pannello FILTER LFO1 Depth mettendolo in posizione centrale; per ascltare la modulazione, occorrerà attendere la fine del Fade Time programmato in LFO 2, quindi è necessario mantenere premute le note sulla tastiera. Dopo aver sperimentato il tutto, ricordatevi di riaprire il parametro FILTER LFO1 Depth, riportandolo al valore originale (+29 va benissimo).

 

È tempo di effetti:

  • Nella sezione REVERB, mettere Level a metà per dare un minimo di ambiente; si può lasciare Type 2 come proposto dalla Init Patch.
  • Nella sezione DECAY, accendere il tasto Sync e regolare il comando Time fino a raggiungere, sul display, il valore 2nd (in questo modo, il Delay produce una ribattuta ogni due quarti); regolare il valore Level a 6/10 della corsa complessiva.
  • Salvare la patch seguendo le consuete procedure.

 

I comandi Animate 1 e Animate 2

Sono due tasti momentanei, ma il cui valore può essere mantenuto in Hold per una durata indefinita, che possono tornare utili come sorgenti estemporanee di modulazione.

È possibile usarli letteralmente per un numero enorme di compiti; ci limitiamo a suggerirne solo qualcuno:

  • Inserire arbitrariamente un oscillatore modulandone il volume con i tasti Animate 1 o 2: quando il valore è zero (tasto spento) il parametro Osc X Level è pari a zero; quando il tasto è acceso, il livello può raggiungere l’intensità desiderata. Se l’oscillatore è accordato su un’intervallo parallelo, il tasto Animate diventa una sorta di harmonize on/off.
  • Modulare in maniera drastica i valori di Overdrive, PreFilter/Post Filter Distortion, in modo da dare una marcia in più al suono, magari per fare un assolto.
  • Modulare moltiplicando per zero o per uno l’intensità di un’altra modulazione. Usando i tasti Animate come Source B, di fatto li si promuove a interruttori della modulazione principale.

 

Possibili punti da migliorare nell’architettura di Novation Peak

Lo strumento, ormai dovrebbe essere chiaro, è molto potente ed offre un rapporto Q/P assolutamente invidiabile. Comunque, è sempre possibile sognare ad occhi aperti ipotizzando possibili espansioni future:

  • Uno Step Sequencer, magari come quello implementato nel Bass Station II, con la possibilità di salvare una sequenza a 32 Step indipendente per ciascuna Patch.
  • Gestione dell’architettura almeno bitimbrica: quattro voci con la timbrica Upper, quattro voci con la timbrica Lower.
  • Possibilità di entrare nella matrice di modulazione per controllare anche i parametri degli effetti, ad esempio per modificare il Reverb o il Delay Time con l’aftertouch o con altre sorgenti di modulazione.
  • Potenziare gli inviluppi dando loro la possibilità di lavorare in loop mode; così, ci sarebbero quattro sorgenti di modulazione ciclica sincronizzabili.

 

Nel corso di questi cinque appuntamenti, abbiamo trascurato Noise e Ring Modulator (il loro utilizzo timbrico non dovrebbe creare problemi agli utenti dotati di un’esperienza anche minima di programmazione).

Abbiamo trascurato volutamente il parametro destinazione di modulazione VCA Level: è un parametro molto potente, ma altrettanto pericoloso da gestire. Può essere utile per realizzare patches di tipo drone-ambient, ma rende la macchina virtualmente incontrollabile nei confronti della mancanza di articolazione del suono. Forse, ripetiamo: forse, affronteremo questo argomento in un altro appuntamento interamente dedicato.

Per ora, possiamo concludere citando il poeta:

“Messo t’ho innanzi: omai per te ti ciba”.

 

 

 

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