Modellare il Roland Juno 106 – Quinta parte
Chiudiamo l’anno concludendo le parti ancora mancanti della ri-programmazione applicata al Roland Juno 106. Eravamo rimasti alla struttura timbrica quasi completa; ora, è il momento di inserire il meccanismo High Pass e il doppio Chorus selezionabile. Dovremo fare qualche acrobazia…
Di Enrico Cosimi
Il problema più grosso, per ciò che riguarda la sezione HPF, è la sua natura squisitamente monofonica; cioè, un unico filtro passa alto che influenza simultaneamente tutte e sei le voci di polifonia. Per questo motivo, sarà necessario installare i moduli di filtraggio (e anche quelli di Chorus) nella sezione del NMG2 naturalmente dedicata alla monofonia, ovvero la FX Area.
Trasferire l’audio “da sopra a sotto”
Dentro NMG2, tutto ciò che è instanziato “sopra”, nella Voice Area, viene moltiplicato per il numero delle voci richieste in polifonia – un eventuale effetto di riverbero applicato ad un synth a otto voci finirebbe per diventare pesantissimo… otto riverberi indipendenti, uno per voce. Per questo motivo, l’architettura di sistema prevede una parte di FX Area dove ogni cosa instanziata è calcolata solo una volta, in monofonia, quale che sia la natura del segnale ricevuto.
Per passare da sopra a sotto, è necessario sfruttare il classico modulo di uscita 2 Out, avendo cura di scegliere o le uscite FX o le uscite Bus. Dal momento che, teoricamente, potrebbe essere necessario risalire sopra, è probabile che le uscite Bus risultino più adatte. Se, invece, si pensa – una volta scesi nella FX Area – di rimanere giù con il filtro passa alto e con il Chorus, tanto vale usare il flusso audio FX Out e ricevere, sotto, il segnale attraverso modulo FX In.
La prova da fare, quindi, consiste nel verificare se, una volta trasferito il bus audio monoaurale, in uscita al VCA, nella FX Area, sia possibile mandarlo “fuori” sulle casse. Il collegamento è riprodotto qui sopra e non dovrebbe creare eccessivi problemi di realizzazione.
A questo punto, non rimane che installare, tra i moduli FX-In e 2-Out, il sistema di filtro High Pass (prima) e di Chorus (dopo).
High Pass Filter
Nel Juno 106, l’unico filtro High Pass riceve tutte e sei le voci e offre quattro posizioni operative, raggiungibili mediante selettore a quattro scatti:
- posizione 1: bass boost ottenuto con una circuitazione indipendente dal filtro High Pass vero e proprio;
- posizione 2: bypass del sistema High Pass;
- posizione 3: High Pass Filter con Cutoff non troppo alto;
- posizione 4: High Pass Filter con Cutoff più alto.
Ovviamente, per centrare esattamente i comportamenti di HPF1 e HPF2, è necessario avere a disposizione un Juno 106 hardware e fare prove di ascolto A/B; in sua mancanza, ci limiteremo a proporre una circuitazione che poi dovrà essere personalizzata a discrezione del musicista.
Il meccanismo è abbastanza semplice:
- si collega il segnale audio a tutti gli ingressi dei filtri instanziati, ovvero…
- un filtro Shelving per pompare le basse in condizioni di Boost; abbiamo deciso di regolarlo a +3dB @ 160 Hz, ma potrebbero tornare utili altre regolazioni;
- un primo filtro HPF con slope a 1 polo, accordato a 440 Hz; anche in questo caso, la regolazione è arbitraria – lo slope, no;
- un secondo filtro HPF sempre con slope a 1 polo, accordato a 1.45 kHz; anche in questo caso, la regolazione è arbitraria – lo slope, no;
- un sistema di selezione del segnale desiderato – cioè, uno switch 4-1 – per ascoltare il tipo di trattamento richiesto; i quattro interruttori sono personalizzati con le scritte Boost, Lin(bypass), HPF1, HPF2.
- Per evitare saturazioni, è meglio impostare un’attenuazione -6dB nel modulo FX-In.
Per ora, il segnale in uscita al selettore è collegato alle casse.
Volendo spremere le possibilità del NMG2, si potrebbe usare un’automazione MIDI subordinata alla selezione per modificare – in modo “trasparente” – i settaggi DELL’UNICO filtro HPF utilizzato; il risparmio sulla CPU sarebbe notevole, ma – potendo scialare e non volendo complicare la cosa usando anche l’automazione MIDI – tanto vale sperperare risorse e usare DUE filtri HPF. La stessa logica spendacciona sarà usata, qui sotto, per implementare i due meccanismi di chorus.
Doppio Chorus
Il sistema sembra complesso, ma non lo è. Occorre:
- installare due moduli di Chorus, differenziati per intensità e velocità della modulazione;
- smistare il segnale, ricevuto dal selettore di filtraggio HPF, con un deviatore a quattro vie (ne useremo solo tre, una per il bypass/OFF e le altre due per entrare in CHORUS 1 e CHORUS 2);
- collegare alle uscite CHORUS 1 e CHORUS 2 gli ingressi dei rispettivi moduli di animazione;
- installare due moduli Multiplexer 8-1, che saranno gestiti in apertura di porta dalla selezione operata nel deviatore di trattamento; (un multiplexer è un interruttore a porte multiple, controllabile a distanza mediante apposito segnale: in base al valore di controllo ricevuto, si aprirà la porta corrispondente);
- collegare l’uscita del primo Multiplexer alla porta LEFT OUT dello strumento e collegare l’uscita del secondo Multiplexer alla porta RIGHT OUT dello strumento;
- il segnale di controllo generato dal deviatore di ingresso (bypass, chorus 1, chorus 2) è agganciato agli ingressi di controllo dei due Multiplexer; in questo modo, selezionando BYPASS, i multiplexer aprono la porta 1 d’ingresso (dove avremo collegato il segnale Dry ricevuto dal filtro HPF); quando il deviatore selezione Chorus 1, i Multiplexer aprono le rispettive porte d’ingresso 2, dove avremo collegato le uscite left e right del primo Chorus; quando il deviatore seleziona Chorus 2, i Multiplexer aprono le rispettive porte d’ingresso 3, dove avremo collegato le uscite left e right del secondo Chorus.
A questo punto, lo strumento è terminato e occorre solo verificare che non ci siano punti critici.
Sicuramente, può essere interessante implementare il controllo LEVEL presente nel VCA; non è un Initial Gain, ma permette di scalare il livello audio in uscita all’amplificatore, compensando eventuali discrepanze presenti tra le diverse patches. Nelle immagini qui sopra, a sinistra la versione di partenza, a destra la versione arricchita con un controllo LEVEL che permette di dosare/scalare il segnale in transito. ATTENZIONE!!! Se si usa un coefficiente di moltiplicazione superiore a 1x, si cade sicuramente nella distorsione.
Questa è la schermata della patch completa (la chiamiamo 106 Full.pch2).
Questa è la schermata di un’altra versione (originalmente pubblicata su Facebook…) che chiamiamo 106 FB.pch2.
Potete scegliere quella che preferite e, naturalmente, potete riposizionare i moduli nella maniera più comoda (magari, raggruppando quelli che hanno un preciso riscontro di pannello e mettendo “fuori quadro” quelli necessari al funzionamento, ma privi di riscontro hardware).
BUON ANNO. CI VEDIAMO NEL 2017.
Tags: Case Study, clavia, Juno 106, Nord Modular G2, roland, tutorial
Comments (7)
Valerio
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Tantissimi auguri di buon anno e buona vita a te e famiglia, caro amico
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Enrico Cosimi
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auguri
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enzo
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Scusatemi se son fuori tema,
Vorrei registrare delle tracce audio del G2 in Live,
Ma non vorrei usare il G2 solo quando il pc é acceso quindi…posso usare l uscita delle cuffie del synth verso la scheda audio o rischio di rompere qualcosa?
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Enrico Cosimi
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tranquillo: puoi prelevare una qualsiasi (o quante ne servono) uscite dello strumento – meglio di quelle in cuffia… – e collegarle direttamente agli ingressi audio disponibili sulla tua interfaccia.
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Enrico Cosimi
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calcola che il NMG2 è un prodotto “vecchio”, che ancora non prevede la possibilità dell’Audio-over-USB… 😉
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dino
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salve professor cosimi , complimenti per questi tutorial fantastici e ben spiegati , avrei una richiesta su altre patch da creare insieme per il nord modular se fosse possibile ricreare i modelli vintage del Sequential Circuits Pro-One , moog micromoog , KORG Polysix , prophet 5 avevo iniziato a programmare ma probabilmnte non avendo compreso bene l’architettura della macchina non sono mai arrivato a buoni risultati , grazie
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Enrico Cosimi
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caro Dino,
l’idea originale era proprio quella: ricostruire il funzionamento di una serie di hardware storici; ora, tuttavia, inizia la stagione dei synth day e delle demo, quindi le cose saranno un pochino rallentante… spero di poter continuare prendendo in analisi almeno una parte delle macchine che suggerisci.
A presto.
Enr
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