DSI & RLD Tempest Analog Drum Machine – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

E’ il momento di approfondire le funzionalità di sintesi, cioè la struttura di voce che, in ciascuna delle sei note di polifonia previste, possono dar corpo a tutte le timbriche analogicamente percussive previste da Tempest. Come è facile immaginare, nessuno obbliga il musicista a programmare comportamenti che debbano per forza ricalcare cassa, rullante, eccetera: da questo punto di vista, dopo la versione 1.1, si può usare Tempest come sint a sei voci per l’esecuzione estemporanea e, attraverso qualche giravolta di programmazione, si possono costruire accordi assemblando, step dopo step, tutte le intonazioni desiderate. Non è possibile scrivere fraseggi melodico/armonici di sint perché cozzerebbero contro l’articolazione di griglia prevista nella programmazione, ma a parte questo, Tempest rimane un sintetizzatore analogico a sei voci poli timbriche, con spiccate vocazioni percussive.

Di Enrico Cosimi

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Come accennavamo in precedenza, la parentela con i precedenti apparecchi DSI è notevole; tanto di guadagnato per chiunque si sia fatto le ossa su Evolver, Mopho, P8, eccetera.

DSI & RLD Tempest Analog Drum Machine – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Prima di tutto: cosa significa DSI & RLD? E’ presto detto: la Tempest Analog Drum Machine, per quanto commercializzata direttamente sul sito della DSI, è il frutto degli sforzi congiunti di Dave Smith (il padre del MIDI e del Prophet 5, tanto per capirci) e di Roger Linn (il padre della moderna batteria elettronica sample based)… non proprio due persone qualunque. Il team composto da Dave Smith Instruments e Roger Linn Design presentò, diversi anni addietro, un prototipo di analog drum machine, suggestivamente denominato Boomchick, che – finalmente – è giunta a maturazione con la recente revisione soft 1.3. Tempest, questo il nome commerciale del nuovo prodotto, è una batteria elettronica analogica che ospita al suo interno sei sintetizzatori indipendenti, strettamente imparentati con la struttura di canale dei classici sint DSI (Evolver in primis).

Di Enrico Cosimi

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Un oggetto di grande fascino, dal prezzo decisamente non popolare, di realizzazione e prestazioni notevoli. Insomma, la curiosità era tanta e – ancora una volta – grazie alla disponibilità di Alex Cecconi @ New Groove – siamo riusciti a catturare (purtroppo, temporaneamente) un esemplare per le prove di rito.

Ploytec 34 One II – Tempo tap per tutti

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, no-categoria

Da che metronomo è metronomo, mandare a tempo un batterista in carne e ossa con uno step sequencer (o con un sequencer lineare) è sempre stato un problema grosso. Nel migliore dei casi, era il batterista a dover seguire il click in cuffia, cercando di non accelerare o decelerare troppo pur mantenendo un minimo di vita durante l’esecuzione. I bravi musicisti riuscivano, sotto click, a stare appena un minimo indietro durante la strofa per poi andare appena un minimo avanti durante il ritornello; ma questa è un’arte che, come la scrittura stilografica, si è persa nel tempo…

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Di Enrico Cosimi

Oggi, le cose possono diventare meno complesse grazie alla tecnologia: Ploytec 34 One II permette infatti il percorso interno, ovvero la sincronizzazione – attraverso Tempo Tap – dei sequencer con il drive ritmico del musicista in carne ed ossa. Il meccanismo è semplice e merita una prova.

La musica dei Cluster, parte prima: una visione d’insieme

Written by Attilio De Simone on . Posted in Neuköln

Il gruppo dei Cluster fa parte a pieno titolo di quei gruppi di prima fascia tra gli artisti che vengono classificati sotto il termine “Krautrock”. Questo perché il gruppo lanciò i semi che hanno dato vita a tanti generi della musica elettronica, come la musica ambient, l’avanguardia elettronica e l’house. E’ proprio analizzando la biografia del gruppo (e successivamente dei singoli musicisti) che possiamo comprendere in che modo i Cluster abbiano partecipato allo sviluppo della musica contemporanea degli ultimi 40 anni.
I primi anni ’70.

di Attilio De Simone

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Il gruppo si forma (con il nome originario di Kluster) verso la fine del 1969, quando artisti provenienti da differenti esperienze (Roedelius era fisioterapista, Schnitzler era un allievo di Beuys e Moebius era studente d’arte a Bruxelles e a Berlino). Premesso che i musicisti erano tutti autodidatti e non avevano avuto una preparazione classica, l’obiettivo primario del gruppo fu quello di trovare una forma espressiva propria, spostandosi lungo la Germania cercando opportunità di suonare presso musei e gallerie d’arte.

Arturia MicroBrute Analog Synthesizer – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Continuiamo il nostro viaggio attorno al nuovo Arturia MicroBrute, il piccolo analogico che incorpora – ad un prezzo assai contenuto – le aggressive timbriche del precedente MiniBrute, con due ottave di mini tastiera sensibile alla dinamica, sequencer a step incorporato, matrice di modulazione e altre interessanti distillati di tecnologia analogica.

Di Enrico Cosimi

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Dopo aver passato in rassegna le funzionalità del percorso audio e delle sorgenti di modulazione, è il momento di entrare in contatto con il punto più sfizioso del sistema, ovvero la matrice di modulazione, grazie alla quale, è possibile integrare il MiniBrute all’interno di un qualsiasi sistema Euro Rack o – più semplicemente – è possibile alterare la struttura di base, volontariamente ridotta al minimo, per raggiungere interessanti comportamenti timbrici.

Arturia MicroBrute Connection

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Dopo aver passato in rassegna le funzioni “native” dello strumento, è il caso di gettare un sguardo anche sulle capacità addizionali contenute nel software MicroBrute Connection, l’editor gratuito Mac/PC che permette l’accesso al retrobottega.

Di Enrico Cosimi

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Il programma, liberamente scaricabile, è articolato in tre pagine indipendenti, Configuration, Firmware Update e Sequences, e prevede la navigazione dei parametri attraverso click multiplo sulle grafiche a schermo. Detto in maniera meno odiosa: non c’è da draggare in verticale o in moto circolare per spostare la manopla che vedete riprodotta nell’editor… basta cliccare più e più volte sul suo disegno per raggiungere, con incremento unitale, il valore desiderato.

Arturia MicroBrute Analog Synthesizer – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

C’è un fascino particolare annidato dentro i piccoli sintetizzatori: sarà perché, come diceva Brian Eno, la limitazione è un forte stimolo creativo, sarà perché intimidiscono meno dei loro fratelloni, sia come sia, il sintetizzatore in scala ridotta sembra invitare il musicista a perlustrare tutta le sue funzionalità senza mai perdere di vista la visione d’insieme. Se a questo si aggiunge, in un periodo critico come questo, il prezzo d’acquisto assai contenuto, ecco che l’oggetto mini sintetizzatore diventa irresistibile. Il Natale alle porte, poi, potrebbe essere il colpo di grazia per i propositi di massima austerità sintetica…

Di Enrico Cosimi

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Questa volta, lo avrete capito dall’intestazione di questo testo, parliamo dell’ultima entry nell’agone delle macchine “piccole”: il nuovo MicroBrute targato Arturia, che riprende le parti essenziali del precedente MiniBrute (macchina epocale nella sua impostazione timbrica e funzionale), le accoppia a due ottave di mini tastiera e butta il tutto sul mercato ad una cifra di poco superiore ai 300 euro.

Reloop Keyfadr & Keypad

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il mondo dei controller dedicati è in continuo subbuglio: dopo i primi, feroci, colpi portati da KORG con la storia nanoSeries, quasi tutti i produttori sono stati costretti a rivedere le proprie posizioni per includere all’interno dei loro cataloghi hardware di controllo comodi, facili, leggeri, economici… insomma, concepiti per essere trasportati direttamente dentro la custodia del laptop.

Di Enrico Cosimi

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Ora, è la volta di Reloop che, con due hardware compositi denominati Keyfadr e Keypad, offre gli accoppiamenti note+fade e note+fader+pad. Scusate se è poco.

Variphrase – Il dominio del tempo (terza parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, no-categoria, Software, Tutorial

È il momento di quagliare, e di dare in pasto al V-Synth – meglio: al motore VariPhrase del V-Synth – il campione evolutivo realizzato a monte con Zebralette nel rispetto di alcuni semplici paletti: l’altezza del campione è quella del DO centrale, la durata è di 1 battuta a 120 bpm.

Di Jacopo Mordenti

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Importato il campione all’interno del V-Synth, il primo passo che dovremo compiere sarà quello di affibbiargli i punti di loop start e di loop end: più difficile a dirsi che a farsi, non fosse altro in considerazione del fatto che abbiamo costruito il campione apposta per essere inesorabilmente riprodotto dall’inizio alla fine. In Sample > Edit l’inserimento della lettura in loop è evidentemente questione di un attimo.

Make Noise STO Sub Timbral Oscillator

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il nuovo Sub Timbral Oscillator prodotto da Toni Rolando copre le principali funzioni richieste a un oscillatore, senza incartarsi nei comportamenti più esoterici che – per capirci – hanno fatto la fortuna del ben più costoso DPO. Cosa rara, questa volta la nuova entry Make Noise è calibrata per costare il giusto e per risultare irresistibilmente alternativa a quanti vogliano tirar fuori suoni di base da processare nei successivi step di lavorazione.

Di Enrico Cosimi

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STO è disegnato per produrre onde sinusoide, variabile e sub oscillazioni, con comportamenti di hard sync e fm lin/exp. Il circuito genera una triangolare che, successivamente, è processata per estrarre le altre forme d’onda; orecchie particolarmente allenate sono in grado di riconoscere la generazione dalla dente di sega dalle timbriche prodotte dalla triangolare. Sia come sia, STO può essere sonoramente alternativo. Come è facile immaginare, il comportamento di forma d’onda variabile permette di alternare con facilità contenuti armonici drasticamente differenziati.

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