Sound Machines LS1 Lightstrip & LP1 Ligthplane

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Davide Mancini, il geniaccio dietro Sound Machines, ha spremuto fino in fondo le possibilità di controllo applicate alla gestione mono, bi e tridimensionale di una superficie sensibile, applicando i valori generati ai parametri significativi di una struttura di sintesi. Scendendo sulla terra, e abbandonando il linguaggio aulico, stiamo per incontrare due divertentissime unità di controllo per sintetizzatori in formato Euro Rack che – per rapporto Q/P e semplicità d’uso – semplicemente devono fare parte di un qualsiasi sistema dedicato alla performance. Non c’è via di scampo.

Di Enrico Cosimi

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I due apparecchi in questione si chiamano LS1 Ligthstrip e LP1 Lightplane, differenziate tra loro per la costituzione “mono direzionale” o “bidirezionale” che potete riscontrare nell’immagine qui sopra: le tre strisce nere con la fila di led sono altrettanti esemplari di LS1, la simpatica superficie verde sulla destra è la LP1. Come si suonano/usano/gestiscono? Nel modo più semplice del mondo: strusciandoci sopra i polpastrelli delle dita.

Le string machines dall’analogico al virtuale ….. andata e ritorno – Terza parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Dopo aver fatto una disamina storica delle string machine e delle loro emulazioni virtuali, Ë tempo di fare un ragionamento sulle possibilità offerte dalle macchine analogiche di nuova generazione. Vediamo cosa si può tirare fuori dal Waldorf Pulse 2.

Di Attilio De Simone

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Prima di cominciare ad analizzare le possibili soluzioni, è bene precisare che ricreare la circuitazione dei divisori di frequenza allo stato attuale non è una strada percorribile, visti gli elevati costi a cui si andrebbe incontro. Insomma: il gioco non vale la candela. Se vogliamo munirci di una string machine senza dover ricorre al costoso quanto pericoloso mercato del vintage, possiamo provare a creare degli archi con il nuovissimo Waldorf Pulse 2.

TC Electronic Hall Of Fame Tone Print Reverb

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La tecnologia Tone Print ha rivoluzionato il mondo dell’effettistica: con la semplicità di una connessione mini USB (se non, attraverso pick-up e iPhone…), è possibile scaricare infinite volte regolazioni e customizzazioni di algoritmo che superano la complessità concessa al ridotto pannello comandi di questa serie di pedali. Il risultato è che il musicista può decidere di lavorare senza fatica con tre parametri e un selettore di comportamento, oppure può accedere alle regolazioni di grande raffinatezza timbrica elaborate per lui da un nutrito gruppo di professionisti sparsi per il mondo.

Di Enrico Cosimi

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E se quello che cerchiamo non fosse disponibile neppure nella libreria Tone Print? Poco male: si può sempre ricorrere all’editor Mac/PC per configurare in maniera del tutto personalizzata il funzionamento del pedale. In precedenza, avevamo avuto modo di ragionare sopra il Flashback Delay e la sua versione potenziata con looper di bordo; questa volta, siamo riusciti a mettere le mani sopra il modello Hall Of Fame, riverbero digitale stereo in/stereo out dalle prestazioni assolutamente significative che, non è una novità, da diverse stagioni ha segnato una netta tacca nel ranking dei floor processor.

Intellijel Metropolis Step RYK M-185 Sequencer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Con “step sequencer”, ci si riferisce ad un apparecchio in grado di memorizzare – in diverse tecnologie – un numero ridotto di note (una per ciascun passo) che sono poi ripetibili a discrezione del musicista. Lo step sequencer “classico” è, quindi, una macchina con 8, 16 o 24 note facilmente gestibili nel loro valore isoritmico e ipnotico. Generazioni di musicisti elettronici hanno affinato le loro unghie su apparecchi ormai mitizzati in decenni e decenni di pratica. Ora, nel panorama Euro Rack, è il momento di accogliere il nuovo Intellijel Metropolis, che incarna diverse idee sfiziose…

Di Enrico Cosimi

Intellijel Metropolis

In origine, c’era una customizzazione RYK M-185 costruita per dotare lo storico Roland System 100m di un nuovo step sequencer meno banale di quello “ufficiale”… successivamente, le idee del M-185 sono confluite nel progetto Metropolis, portando il tutto a un livello di complessa interazione.

GSI BURN Programmable Rotary Simulator

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Come già raccontato in decine di altre occasioni, buona parte (la maggior parte…) del suono Hammond è il risultato del rotary speaker progettato da Don Leslie per animare il suono sfruttando, in maniera creativa, l’animazione applicata a valle di un crossover sul flusso di audio medio basso e medio acuto. Come è facile immaginare, un Leslie Rotary Speaker alto come un frigorifero e ingombrante in egual misura non è il compagno ideale per una scampagnata musicale… E’ il momento di pensare al GSI BURN.

Di Enrico Cosimi

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Per questo motivo, dal Little David in poi, l’industria si è ingegnata con diversi tentativi – riusciti o meno – di simulare elettronicamente il risultato timbrico. Inutile dire che non ha senso paragonare l’esperienza di ascolto tridimensionale offerta da un rotary speaker che gira e risuona in una stanza con lo stesso ascolto ripreso da due microfoni e compreso (con una sola esse…) nell’arco della riproduzione stereofonica. Sembra incredibile, ma c’è ancora qualcuno che non ha chiaro questo concetto preliminare.

Grp R24 Step Sequencer – qualche anticipazione…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Forti del rapporto privilegiato che ci lega con Paolo Groppioni, mastermind dietro la sigla Grp Synthesizer, siamo in grado di anticipare una serie di ghiotte notizie sulle prestazioni del futuro step sequencer in catalogo: l’apparecchio, che si chiamerà R24, dovrebbe raggiungere la distribuzione nel prossimo Autunno 2014 e sembra dotato di tutto quello che serve per portare naturalmente gli utenti verso le delizie dalle classica composizione elettronica di matrice mitteleuropea (a buon intenditore…).

Di Enrico Cosimi

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R24 Analog Step Sequencer sfrutta lo stesso visionario motore di sequencer pionierizzato nel grande Grp A8 e nel più “umano” Grp A4, espandendo le funzionalità di base e le caratteristiche simultanee di elaborazione e interazione con il musicista. Utilizzabile CV/Gate, MIDI e USB, l’apparecchio può essere flessibilmente configurato in 8×2, 16+8 o 24 step liberamente programmabili, permutabili e ripetibili a discrezione dell’utente. Tutto quello che era, in precedenza, realizzabile nello Step Sequencer del Grp A4 è ora disponibile nel nuovo R24, con in più una massa di nuove – terrificanti – funzioni. Di seguito, l’elenco delle caratteristiche.

 

Golden Age Project Pre-573 preamp per system 500

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Ricco di opzioni, questo preamplificatore è la versione secondo GAP dello storico 1073 adattato per il formato API VPR500. Rosso come tutti i componenti della casa è in grado di gestire segnali microfonici, di linea e instrument. Promette suoni vintage buoni per tutti i generi con un occhio di riguardo per quelli più sanguigni. Esaminiamo le caratteristiche e le opzioni per capire meglio come funziona.

di Emiliano Girolami

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Il pannello frontale è rosso come il metallo che scherma il circuito stampato e i componenti. Rimuoviamo uno dei pannelli per curiosare all’interno e troviamo un assemblaggio affollato dal quale emerge il trasformatore d’uscita.

Le string machines dall’analogico al virtuale – seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Software

Continuiamo nel nostro viaggio alla (ri)scoperta delle string machine e di tutto quel mondo tastieristico cresciuto all’ombra delle prime richieste di polifonia evase attraverso divisione di frequenza. La volta scorsa, abbiamo tracciato una panoramica che identificava le macchine storiche, il passato indimenticabile, insomma…   E oggi?

Di Attilio De Simone

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Bisogna dire che la tecnologia basata sui divisori di frequenza è stata abbandonata dagli anni ‘80 in poi e riprenderla oggi avrebbe dei costi proibitivi, però le tecnologie digitali hanno dato vita a molteplici opportunità sonore in grado di sostituire le vecchie string machine con pad dalle caratteristiche più vitali e accattivanti.

Le string machine: dall’analogico al virtuale – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, no-categoria, Software, Tutorial

Sono passati tanti anni dai magici tappeti sonori di Oxygene di Jarre o dalla storica introduzione di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, in cui un sol minore frutto di un mix tra un accordo di un Arp Solina, un pad di bicchieri di cristallo sfregati, un Hammond e una pedaliera Moog Taurus ha fatto disperare per quasi 40 anni i musicisti che cercavano di ricreare quel suono. Dicevamo: sono passati decenni dal periodo in cui queste macchine cominciarono a riempire i solchi di migliaia di LP, dalla musica progressive alla disco dance, eppure il fascino di quegli strumenti resta ancora oggi immutato nel tempo. Cerchiamo di capirne di più

Di Attilio De Simone

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In principio erano i Combo Organ

Esiste uno stretto legame ingegneristico che di fatto rende più che semplici parenti le string machine e i combo organ, quei simpatici organetti dai colori sgargianti che negli anni ‘60 si proponevano come alternativa all’organo di riferimento (l’Hammond) coniugando contemporaneamente anche trasportabilità e  “leggerezza” (intesa rispetto al peso mastodontico dell’Hammond, tutto è relativo nella vita).

Variphrase: il dominio del tempo (prima parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Si scrive Variphrase, si legge prendi un campione e fanne quello che vuoi (o quasi): è la tecnologia – e il concetto – alla base di tutta una serie di prodotti Roland degli ultimi anni, dal visionario apripista VP9000 (2000) fino  al consolidato V-Synth GT (2007). Cerchiamo di capirci qualcosa, traducendo in termini pratici i vantaggi di questa tecnologia.

Di Jacopo Mordenti

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In condizioni normali, tempo e intonazione di un campione sono fra loro indissolubilmente legati: è l’ABC di qualsiasi campionatore e – per farla breve – la ragione per la quale viviamo in un mondo tastieristico popolato da multicampionamenti. Con la Variphrase, al contrario, si è in grado di intervenire in tempo reale sull’intonazione di un campione senza alterarne il tempo, e viceversa: gli scenari che si spalancano sono enormi, e vanno ben al di là del sempiterno loop di batteria da accelerare o rallentare.

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