DSI Prophet 12 Module

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Dopo il successo (prevedibile e meritato) del Prophet 12, Dave Smith mette in commercio la versione table top del sintetizzatore; a differenza della precedente, simile, operazione compiuta con il P8, questa volta il nuovo modulo offre una selezione ridottissima di controlli sul pannello frontale, basando buona parte della sua interfacciabilità di controllo sul collaudato protocollo MIDI. La decisione non è di quelle che passano inosservate e, probabilmente, genererà accese discussioni nelle comunità di utenti.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Dotato di polifonia a 12 voci, lo strumento in architettura ibrida può essere editato stand alone, agendo sul Display OLED, sui controlli indirizzabili e sui (pochi) controlli di pannello dedicati; oppure, può essere gestito attraverso control change, ad esempio affiancandolo alla versione keyboard, con cui realizzare sistemi polifonici a 24 voci e politimbrici a 4 parti.

XILS-Lab R.A.M.S.E.S

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Sotto il faraonico acronimo, si cela il nuovo plug-in prodotto da Xavier Oudin in collaborazione con Le Lotus Bleu: Rhythm And Motion Stereo Engine System, in grado di modificare l’immagine stereofonica dei segnali passanti, aggiungendo filtraggi, envelope follower, spazializzazione e trattamento per le più diverse sorgenti audio.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Il plug-in recupera la maschera ritmica precedentemente inaugurata da XILS-Lab all’epoca dei chorus e dei delay dinamici per garantire la possibilità di scrivere (micro e) macro automazioni allineate al drive ritmico. In questo modo, diventa possibile controllare l’evoluzione nel tempo dei valori applicati ai parametir di filter, pan/level, processing facendoli avanzare, un passo ritmico dopo l’altro, a seconda delle necessità del musicista. Ogni step può avere dimensione indipendente dagli altri.

I parametri operativi permettono un controllo ad accesso diretto di Balance, Stereo Width, Level, Crush, Filtering (LP 12 – 24, BP 6-12, HP 12), Drive.

 

 

GSI BURN: una (piccola) prova d’ascolto

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Abbiamo parlato a lungo del GSI BURN, il potente simulatore di rotary speaker messo su strada da Guido Scognamiglio; ora, è il momento di ascoltare qualcosa – senza alcuna pretesa di completezza – utilizzandolo su uno strumento al di sopra di ogni sospetto… il venerabile Hammond B3, targato 1958/59, per l’occasione deprivato del suo Leslie 122.

Di Enrico Cosimi

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Il suono che ascoltate è quello diretto della consolle, prelevato attraverso un’uscita Line Out impostata a suo tempo dal precedente proprietario dello strumento; il segnale passa nell’ingresso del BURN e, attraverso questo, raggiunge il digital recorder syncato (e non zincato, come suggerisce l’autocorrettore…) con la telecamera.

Buon ascolto e buona visione.

Synthesizers.com Modular Controllers

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

…e se anche i controllers fossero modulari? Questo si è chiesto Roger Arrick, la mente dietro la firma Synthesizers.com, tra i primi (ri)produttori di hardware modulare analogico in formato 5U. L’idea non è male e permette, a fronte di una significativa offerta, di configurare la struttura di controllo – tradizionalmente una tastiera musicale, con un certo numero di “aggeggi” alla sua sinistra – in base alle proprie esigenze. Per ora, siamo solo alle prove preliminari, ma vista la serietà del produttore, sicuramente avremo modo di ritrovare i nuovi hardware nel catalogo DotCom.

Di Enrico Cosimi

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Per chi si fosse sintonizzato solo ora, ricordiamo che Synthesizers.com è un produttore – di base in Texas – che ha rilanciato l’interesse nei confronti dei modulari analogici 5U, cioè nel formato meccanico tipico dei vecchi modulari Moog. La maggior dimensione dei pannelli, la spaziatura dei controlli e l’adozione dei jack ¼” per le connessioni rendono più performante un sistema 5U di quanto non possa essere un corrispondente apparecchio in formato Euro Rack; di contro, il trasporto diventa più impegnativo e – salvo rare eccezioni – l’impostazione filosofica, ovvero la scelta dei moduli a catalogo, rispecchia una certa qual propensione al tradizionale. Come era, del resto, nel vecchio catalogo Moog in confronto con le offerte Buchla e EMS.

Torniamo al dunque.

DSI & RLD Tempest Analog Drum Machine – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Al dunque, la gestione di Tempest è suddivisa in almeno due momenti operativi: la costruzione/programmazione delle singole timbriche e la loro organizzazione in pattern ritmici successivamente concatenabili. Da che mondo è mondo, le batterie elettroniche di una volta privilegiavano pesantemente la seconda fase, lasciando ben poco margine alle sperimentazioni timbriche del musicista.

Di Enrico Cosimi

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Grazie al campionamento, le cose si sono abbastanza bilanciate, ma è oggi – attraverso Tempest ed altri hardware corrispondenti – che finalmente si può parlare di sintetizzatori dedicati alla programmazione ritmica. Ovviamente. occorre fare i conti con un raddoppio dei compiti da svolgere.

DSI & RLD Tempest Analog Drum Machine – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

E’ il momento di approfondire le funzionalità di sintesi, cioè la struttura di voce che, in ciascuna delle sei note di polifonia previste, possono dar corpo a tutte le timbriche analogicamente percussive previste da Tempest. Come è facile immaginare, nessuno obbliga il musicista a programmare comportamenti che debbano per forza ricalcare cassa, rullante, eccetera: da questo punto di vista, dopo la versione 1.1, si può usare Tempest come sint a sei voci per l’esecuzione estemporanea e, attraverso qualche giravolta di programmazione, si possono costruire accordi assemblando, step dopo step, tutte le intonazioni desiderate. Non è possibile scrivere fraseggi melodico/armonici di sint perché cozzerebbero contro l’articolazione di griglia prevista nella programmazione, ma a parte questo, Tempest rimane un sintetizzatore analogico a sei voci poli timbriche, con spiccate vocazioni percussive.

Di Enrico Cosimi

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Come accennavamo in precedenza, la parentela con i precedenti apparecchi DSI è notevole; tanto di guadagnato per chiunque si sia fatto le ossa su Evolver, Mopho, P8, eccetera.

DSI & RLD Tempest Analog Drum Machine – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Prima di tutto: cosa significa DSI & RLD? E’ presto detto: la Tempest Analog Drum Machine, per quanto commercializzata direttamente sul sito della DSI, è il frutto degli sforzi congiunti di Dave Smith (il padre del MIDI e del Prophet 5, tanto per capirci) e di Roger Linn (il padre della moderna batteria elettronica sample based)… non proprio due persone qualunque. Il team composto da Dave Smith Instruments e Roger Linn Design presentò, diversi anni addietro, un prototipo di analog drum machine, suggestivamente denominato Boomchick, che – finalmente – è giunta a maturazione con la recente revisione soft 1.3. Tempest, questo il nome commerciale del nuovo prodotto, è una batteria elettronica analogica che ospita al suo interno sei sintetizzatori indipendenti, strettamente imparentati con la struttura di canale dei classici sint DSI (Evolver in primis).

Di Enrico Cosimi

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Un oggetto di grande fascino, dal prezzo decisamente non popolare, di realizzazione e prestazioni notevoli. Insomma, la curiosità era tanta e – ancora una volta – grazie alla disponibilità di Alex Cecconi @ New Groove – siamo riusciti a catturare (purtroppo, temporaneamente) un esemplare per le prove di rito.

La musica dei Cluster: un profilo di Hans-Joachim Roedelius

Written by Attilio De Simone on . Posted in no-categoria

Quando ci si accosta ad una personalità artistica come quella di Hans-Joachim Roedelius, diventa impossibile non analizzare gli eventi biografici che hanno contribuito a determinare tale spirito artistico. Nato nel 1934,  Roedelius ha vissuto negli anni dell’infanzia e della gioventù  le pagine più difficili della storia contemporanea.

Di Attilio De Simone

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Bambino  nella Berlino bombardata (da bambino fa delle esperienze nella recitazione, prestandosi per vari film della nota casa di produzione Universum Film) e nella Berlino della difficile ricostruzione, adolescente e giovane uomo nella Berlino del versante sovietico/comunista, dove viene reclutato dalla polizia popolare e da cui cerca di scappare pagando il prezzo del suo gesto con una pena detentiva. Dopo aver scontato la pena, decide si specializzarsi: diventa fisioterapista, infermiere e operatore nelle case di riposo. Infine l’accesso al mondo dell’arte. Roedelius inizia a muoversi in tutta Europa seguendo, dopo la costituzione di Kluster e Cluster, un percorso artistico da autodidatta approfondendo molte forme di espressione umana, tra cui la più rilevante, oltre alla musica, è stata la poesia.

Die Musik von Cluster: Ein Profil von Hans -Joachim Roedelius

Written by Attilio De Simone on . Posted in Tutorial

Hinweis: Dieser Artikel wurde von keinem Muttersprachler geschrieben. Ich entschuldige mich für eventuellen Fehler, Druckfehler und Rechtschreibfehler. Der Artikel ist in deutscher Sprache um einen deutschen Künstler zu ehren.Nähern wir uns einer künstlerischen Persönlichkeit wie der von Hans-Joachim Roedelius, wird es unmöglich, die biografische Ereignisse, die die künstlerischen Geist formiert haben, nicht analysieren.

von Attilio De Simone

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Geboren im Jahre 1934 , hat Roedelius in den Jahren der Kindheit und Jugend die schwierigsten Seiten der europäischen Zeitgeschichte erlebt. Kind im bombardierten Berlin (als Kind macht er Erfahrungen in der Schauspielerei, er war in mehreren Filmen für das Produktionshaus Universum Film) und in den schwierigen Wiederaufbau-Jahren, Jugendlicher und junger Mann in der russischen / kommunistischen Zone Deutschlands ,wird er in die Kasernierte Volkspolizei rekrutiert,flüchtet daraus und bezahlt den Preis einer Freiheitsstrafe. Nach der Entlassung aus dem Gefängnis, eine Ausbildung zum Physiotherapeuten, Krankenfleger und Sterbebegleiter. Schließlich der Zugang zu der Welt der Kunst. Roedelius beginnt durch ganz Europa zu fahren und startet dann nach der Gründung von Kluster und Cluster eine Solo-Karriere als Autodidakt mit vielen Formen des menschlichen Ausdrucks, einschließlich der wichtigsten neben der Musik: der Poesie.

ARTURIA sconta del 50% la V Collection 3.0

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Events, Software

In questo periodo, vuoi per il clima pre natalizio, vuoi per le minori economie di tutti, è sempre bello venire a conoscenza di una campagna di sconti, specie se applicati a oggetti – o software – di pregio elevato. Specie se l’oggetto in questione è la potente V Collection 3.0 messa su strada da Arturia riunendo the cream of the crop, il meglio del meglio, della sua pluriennale produzione software.

Di Enrico Cosimi

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La V Collection 3.0 riunisce, a colpi di TAE® (True Analog Emulation) technology, una significativa massa di strumenti virtuali, emulati a 64 bit. Mini V riproduce il comportamento del classico monofonico Anni 70, con possibilità di arricchire i comportamenti originali attraverso vocal filter; Modular V è stato il primo prodotto realizzato da Arturia in collaborazione con sua maestà Bob in persona – incarnando il suono e le peculiarità dei vecchi sistemi modulari di analogica memoria. Ma non è tutto.

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