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Kamioooka Tips & Tricks. Gli oscillatori sulle barricate

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

Lo dico chiaramente: Kamioooka m’è piaciuto, e neppur poco… E’ gratuito, è graficamente ben studiato… ed è perfetto per  afferrare alcuni concetti della sintesi replicabili – quando più facilmente, quando meno – sui sintetizzatori di cui ognuno di noi dispone a casa. Amici di Audio Central Magazine, siete pronti per un po’ di didattica?

Di Jacopo Mordenti

kamioooka strings 01

Kamioooka  mette a disposizione dieci slot da riempire con altrettanti moduli: tutto sommato, un certo margine di manovra ce l’abbiamo. Di primo acchitto potremmo essere tentati di adottare un approccio muscolare alla questione, finendo ad esempio con il chiederci: “quanti oscillatori riusciamo a stipare in un’unica patch?”.

Lo schiocco che mancava: pitch enveloping

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

A volte vorremmo che il transiente d’attacco del nostro synthbass – o del nostro lead, o del nostro vattelappesca – fosse più “incisivo”. Cerchiamo lo schiocco – lo spigolo? – che permetta al timbro di partecipare meglio alla ritmica del brano, senza però dover fare necessariamente i conti con gli effetti collaterali di un canonico compressore. Che fare?

Di Jacopo Mordenti

kamioooka 01

Semplice: bariamo. Mettiamo mano – ma non è che un esempio, funzionale a una prova alla portata di tutti – a  Kamioooka, un synth modulare in formato VST del tutto gratuito (peraltro ospitato, nello specifico, da  MuLab, una DAW anch’essa gratuita e addirittura portable): per prima cosa creiamo un program a dir poco minimale, costituito da un modulo VCO, un modulo VCA, un modulo ADSR (che modula il VCA)… e basta: il piattume – bastano due note per accorgersene – è servito.

La voce del filtro

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Tutorial

Direttamente da Il manuale del piccolo smanettone, Vol. I (“La sintesi sottrattiva”), Tomo II (“I filtri”), capitolo V (“Mirabilia”):

Dicesi auto-oscillazione del filtro passabasso la curiosa situazione che si viene a creare nel momento in cui si regolano taglio e risonanza del filtro medesimo su valori rispettivamente minimi e massimi; più ancora che il segnale filtrato, ciò che verrà percepito sarà una sinusoide di frequenza equivalente a quella di taglio. 

Di Jacopo Mordenti

vecchio tomo

 

Ovvero: una volta portato in auto-oscillazione un LPF, l’altezza del timbro risultante si troverà di fatto ad essere demandata al cutoff. Ne consegue che modulando il cutoff si modulerà l’altezza, vi pare?

LFO a briglia sciolta: una modulazione strategica

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Tutorial

Avete mai a che fare con una linea di basso sintetico? Io sì, e ogni volta rischiano di essere dolori: il timbro programmato con tanta cura magari è bello, incisivo… ma piatto.

di Jacopo Mordenti

bassman

Alla prova del nove (tradotto: ascoltando e riascoltando il pezzo nel suo complesso) i nodi vengono al pettine: tanto più se pilotato da un arpeggiatore o da una sequenza prestabilita, nell’arco di poche battute il basso mi finisce per risultare noioso, stancamente ripetitivo, musicalmente inefficace.

L’imbuto e la cornucopia (seconda parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Recording, Tutorial

Passiamo dall’universale al particulare: per scompaginare le carte del routing del segnale ci appoggiamo alla combinazione fra 1616m di E-MU e Cubase LE di Steinberg. La prima, ancorché fuori produzione, è una scheda audio che si fa forte non solo e non tanto di un nutrito parco di input e output, quanto soprattutto di un programma di controllo piuttosto flessibile: Patchmix DSP, un vero e proprio mixer virtuale modulare.

Di Jacopo Mordenti

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Il secondo, ancorché privo di molte features dei fratelli maggiori, risulta essere a tutt’oggi una DAW completa e capace di lavorare agevolmente su più bus di uscita (fino a 4, per l’esattezza).

L’imbuto e la cornucopia (prima parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Recording, Software

Complice probabilmente la proverbiale leggerezza dei menù delle feste, mi capita in questi giorni di fare un sogno ricorrente: mi trovo nel mio home studio e vorrei tanto registrare qualcosa, ma quando mi avvicino alla mia DAW tutto quello che trovo è… un imbuto.

Di Jacopo Mordenti

mbuto

Sissignori: un imbuto, dove tutto confluisce e nulla fuoriesce. Una gabbia dorata straripante di tracce, di virtual instruments, di effetti: possibile che non ci sia modo di scardinarla? Possibile che non ci sia modo di trasformare l’imbuto in una cornucopia?

Lo chef consiglia: Matrix 1000 & Pod X3 Pro

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Recording, Software

Prendete un Oberheim Matrix 1000, lavatelo e fatene quattro parti: un basso, degli ottoni, un syncomp, un lead. Fate  saltare il tutto in un Ableton Live Launchpad Edition in cui avrete avuto l’accortezza di far appassire un riverbero semplice semplice. A metà cottura aggiungete i modelli fisici di un Line6 Pod X3 Pro e fate ritirare.

Le ricette di Jacopo Mordenti

Una spolverata di brickwall limiter e potete impiattare.

Oberheim Matrix 1000… ma non si potrebbe sentire qualcosa?

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Tutorial

Dove eravamo rimasti? Ah, si: un rapido assaggio del pargolo. E dunque eccoci qua, alle prese con quattro preset del Matrix 1000 appena tweakati per mezzo del programmer Access; preset nello specifico coadiuvati da una traccia ritmica e arrangiati in Live. Niente effetti, se non un po’ di riverbero. Niente compressione, se non un pizzico di limiting cautelativo. Volevate il Matrix 1000? E adesso pedalate

di Jacopo Mordenti

Correva l’anno: Oberheim MATRIX 1000

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear

Correva l’anno 1987, e una travagliata Oberheim lanciava sul mercato un sintetizzatore analogico polifonico a sei voci stipato in una misera unità rack: il Matrix 1000. Ultimo capitolo di una saga avviatasi qualche anno prima con Matrix 12, Xpander, Matrix 6 e Matrix 6r, il nuovo arrivato puntava tutto sul concetto di “accendi, seleziona & suona”… non fosse altro perché, da pannello, non era – e non è – in alcun modo editabile.

Di Jacopo Mordenti

Possibile?

Negli oscuri meandri del campionatore

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Recording, Tutorial

Pare proprio che ci siamo: nel nostro computer ci sono non uno ma trentatre piccoli file .wav che fremono dalla voglia di essere letti dal nostro campionatore. Pronti, partenza, via? Macché: l’operazione di traghettamento – triste ma vero – potrebbe non essere troppo agevole, e questo sulla base della macchina di cui si dispone. Quali filesystem digerisce?

di Jacopo Mordenti

Quali formati supporta? Entusiasti avvisati: ci vuole un attimo per ritrovarsi impantanati nella palude delle conversioni, dell’interfacciamento SCSI, del sample dump.

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