Qui su Audio Central Magazine si è più volte parlato dei prodotti sviluppati da XILS Lab. Oggi tiene banco il piccolo XILS 3 LE V2.0, oggetto tempo addietro di una campagna promozionale che mi ha permesso con pochi, pochissimi euro di mettere le mani su uno dei più divertenti sintetizzatori semimodulari in cui mi sia capitato di imbattermi.
Di Jacopo Mordenti
Ispirato concettualmente e visivamente a due chicche d’altri tempi come VCS3 e AKS Synthi, in termini di generazione il mostriciattolo di XILS porta in dote tutti i pro e i contro di un’architettura di sintesi semimodulare. Il routing del segnale, stante la matrice di modulazione a pin e un gustoso step sequencer, è evidentemente più flessibile rispetto alla tipica architettura blindata VCO > VCF > VCA, il che – sommato alla presenza di moduli relativamente poco convenzionali: si prenda quel riverbero, per dire – consente un’ampia gamma di risultati sonori, anche atipici. Di contro – benvenuto, Monsieur Lapalisse! – con XILS non si ha la libertà di un sistema di sintesi modulare: esaurite le risorse a disposizione – ampie ma non sterminate, soprattutto ragionando di filtraggio – si è costretti a dichiarare conclusa la festa.