Mosche bianche (in estinzione). Inspector

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software

Il problema delle mosche bianche è che, di quando in quando, si estinguono. Capita così di doversi mettere all’affannosa ricerca di qualche archivio online che ci permetta di (ri)mettere le mani su quei plugin che, per la legge di Murphy, persino i loro stessi sviluppatori hanno per mille ragioni disconosciuto. È il caso, fra i tanti, di Inspector di Roger Nichols Digital.

Di Jacopo Mordenti

inspector

Tanto per essere chiari: Inspector NON genera né processa il segnale. Lo analizza…

Lo analizza, dicevamo, a partire peraltro da non uno ma da tre punti di vista (ben delineati nel manuale):

  • Sul piano delle frequenze. Abbiamo a disposizione un analizzatore di spettro che va dai 10 Hz ai 20 kHz, e che può lavorare in due modalità: Peak, per una risposta puntuale, e Average, per una risposta che restituisce la tendenza del segnale in ingresso. Entrambe le modalità operano, a nostra scelta, a velocità Slow o Fast.
  • Sul piano del panorama. Un apposito indicatore ci restituisce la distribuzione dell’energia sul fronte stereo, così da mettere in mostra eventuali sbilanciamenti verso il canale R piuttosto che verso il canale L.
  • Sul piano dell’ampiezza. Abbiamo non uno ma due meter, accoppiati fra loro: il primo – più grande – lavora in modalità Peak, il secondo – più piccolo – in modalità RMS; il range coperto va da -96 dB a 0 dB. Non basta: Inspector è in grado di rilevare tanto l’eventuale clipping del segnale, quanto di calcolarne l’headroom.

 

Il punto di forza di questa architettura di analisi è che ci viene data la possibilità di personalizzare i tool a disposizione, in particolare andando a fissare dei paletti tattici che, se superati, innescano un allarme: questo si rivela di enorme utilità quando vogliamo evitare distorsioni (= segnale in clip) e asfissie (= headroom mortificata) e preferiamo non doverci fidare ciecamente solo e soltanto del nostro orecchio.

… Il che, ovviamente, non significa che l’ascolto non sia più, di punto in bianco, la prima delle pratiche da curare nel dettaglio. Significa piuttosto che un colpo d’occhio al canale della nostra DAW, a volte, aiuta più di mille elucubrazioni: frequenze, dinamica e fronte sonoro del nostro nuovo pezzo, grazie a Inspector, sono lì in bella vista, e con essi gli eventuali problemi che la somma delle tracce in gioco può avere generato.

Di strumenti di analisi ce ne sono tanti. Completi, ergonomici e al contempo gratuiti meno: ecco perché chi scrive, pur lamentando di Inspector le dimensioni per certi versi eccessivamente compatte, continua ad affidarsi ad esso prima di chiudere un progetto. E a fare il tifo, a ogni buona occasione, contro l’estinzione della specie…

 

PS L’idea di monitorare il segnale vi piace al punto che vorreste un meter di più ampie dimensioni, dotato magari di un esplicito, inequivocabile indicatore del range dinamico della vostra ultima fatica? Ta-dà: TT DYNAMIC RANGE METER, l’alfiere della ragionevolezza nell’insopportabile loudness war. Gratuito pure questo!

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Comments (3)

  • Jacopo

    |

    Si, SPAN è una valida alternativa, grazie per averlo segnalato… tanto più che non soffre la difficile reperibilità di Inspector. Al momento continuo a preferire – per completezza in merito al clipping e per la funzione alarm – questo animaletto in via di estinzione, ma va da sé come si stia parlando di preferenze squisitamente personali.

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  • synthy

    |

    concordo con Paolo: voxengo è ottimo e molto di più.

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