MakeNoise DPO Dual Primary Oscillator

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Tony Roland, la mente dietro MakeNoise, ha saputo intercettare desideri e tendenze musicali di una nutrita fascia d’utenza che ha fatto del formato EuroRack il proprio cavallo di battaglia. A differenza di altri produttori, MakeNoise produce un numero di apparecchi quantitativamente ridotto, ma qualitativamente molto concentrato sulla ricerca del suono non convenzionale, con una strizzata d’occhio alle antiche realizzazioni Buchla – senza ricalcarne i prezzi spropositati e la costruzione a volte spiazzante… – che sono garanzia di timbriche diverse dal solito. Dopo mesi di attesa, assiema al già incontrato Echophon, è giunto il momento di provare il complesso oscillatore DPO, anzi i complessi oscillatori DPO, perchè la sigla nasconde un “Dual Primary Oscillator”. Come volevasi dimostrare, il debito nei confronti di Buchla è elevato.

Di Enrico Cosimi

DPO front

Nella notte dei tempi, Don Buchla produceva il suo Programmable Complex Wafeform Generator Model 259 che offriva, in un unico corposo modulo, due oscillatori dedicati alla produzione timbrica (uno) e alla generazione dei segnali di controllo (l’altro); in questo modo, il sistema poteva essere usato – tra i tanti modi – come una coppia di super operatori Modulator/Carrier per lavorare in FM.

Modart Pianoteq 4.2.1 aggiunge il clavicordo Neupert

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Il clavicordo è l’antenato del pianoforte: uno strumento a corde percosse da tangenti saldamente collegate al leveraggio di tastiera. Ogni volta che si abbassa una nota, c’è una tangente in ottone o altro materiale rigido che blocca la corda in un punto predeterminato, definendone l’intonanzione; se il musicista, a tasto abbassato, varia la pressione in punta di dito, impone alla corda un vibrato di squisita matrice “chitarristica” che, nella letteratura classica, prende il nome di bebung.

di Enrico Cosimi

clavichord

Ovvio che, per dare senso completo al funzionamento del clavicordo virtuale, Pianoteq abbia dovuto implementare l’impiego del poliphonic aftertouch, con il quale intervenire, tasto per tasto, nota per nota, con la debita quantità di pressione necessaria a generare il bebung già illustrato.

Altrettanto ovvio che, nel mondo di oggi, ben poche tastiere siano in grado di generare la pressione polifonica che, nello scorso decennio, era esclusivo retaggio di tre master keyboard rispettivamente targate Roland, Kurzweil e Akai.

action

Comunque, se riuscite a superare le difficoltà di approvvigionamento, potete sempre sfruttare le nuove prestazioni dell’add-on gratuito che offre:

  • la timbrica del clavicordo modellato da Hanns Neupert nel 1941 sul modello Philip Emauel Bach attualmente in visione presso lo Kremsegg Schloss Museum a Kremsmunster in Austria;
  • possibilità di gestire graficamente la curva di poly aftertouch;
  • possibilità di controllate su schermata di gestione – attraverso click and drag – l’interazione con l’aftertouch polifonico;
  • accesso a timbrica spalmata su 88 note – un clavicordo mostruoso.

Come accennato in precedenza, l’upgrade è gratuito per gli utenti Pianoteq registrati.

Qui, sono reperibili ulteriori informazioni.

 

Model D – il tocco finale

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Concludiamo questa lunga cavalcata nella rimodellazione del Model D – ma, ricchi e spietati come il Conte di Montecristo, torneremo presto alla carica utilizzando Reaktor 5.x… – mettendo a punto gli ultimi particolari rimasti.

Di Enrico Cosimi

Schermata 12-2456280 alle 11.57.00

 

Una delle caratteristiche più oltraggiose del Model D è il suono potente, aggressivo e caratterizzato da sottili (e non tanto sottili…) distorsioni che si verificano in punti chiave del circuito.

Model D: ricostruzione – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Stringiamo qualche bullone prima di addentrarci nella bieca materia di (ri)progettazione. Il circuito originale del Minimoog Model D prevede  – ovviamente – il controllo di tastiera monofonico, con priorità alla nota più bassa. Per questo motivo, lavorando nella piattaforma Clavia Nord Modular G2, sarà necessario utilizzare il modulo Mono Key e limitare l’impiego della normalizzazione di tastiera sugli oscillatori.

Di Enrico Cosimi

Schermata 12-2456280 alle 10.39.38

Inoltre, come è facile immaginare, il comportamento di tastiera è subordinato alla possibilità di smussamento ottenute attraverso modulo Glide; in questo modo, i bruschi salti di intonazione tra un tasto e l’altro sono integrati dallo spostamento progressivo d’intonazione garantito dal Glide stesso. Anche se, in alcune versioni dello strumento originale, il Keyboard CV ai danni del filtro non è sottoposto a Glide, nella nostra ricostruzione, provvederemo a fornire, tanto agli oscillatori quanto al filtro, la versione addolcita con l’integrazione di Glide.

Un lampone targato Pisa

Written by Luigi Agostini on . Posted in Recording, Software

Cosa c’entra un lampone con l’audio 3D? C’entra, c’entra, ora vi spiego tutto. Il Lampone PI è un computer implementato su una sola scheda elettronica dalla Raspberry Pi Foundation. Il suo lancio al pubblico è avvenuto alla fine del mese di febbraio 2012. La fondazione prevede di distribuirlo in due versioni, al prezzo di $25 e $35 dollari statunitensi, con il nobile intento di fornire un dispositivo economico, concepito per stimolare l’insegnamento di base dell’informatica e della programmazione nelle scuole. Sarà targato Pisa fino a quando non si renderanno conto dell’errore commesso e cambieranno il nome del ben più elegante Raspberry LI…

Di Luigi Agostini

350px-Raspberry_Pi_Beta_Board

Scherzi a parte, il progetto ruota attorno a un System-on-a-chip (SoC) Broadcom BCM2835[2], che incorpora un processore ARM1176JZF-S a 700 MHz, una GPU VideoCore IV, e 256 o 512 Megabyte di memoria. Il progetto non prevede né hard disk né una unità a stato solido, affidandosi invece a una scheda SD per il boot e per la memoria non volatile. Se ancora non vedete il nesso, considerate che i lampone offre otto canali digitali full band su connettore HDMI, ed è soltanto la punta di un iceberg.

You Know 6 – Buon Natale da Hollow Sun!!

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software

Hollow Sun, autore di librerie Kontakt di elevata qualità e dal prezzo assai contenuto, in occasione delle Feste, offre a tutti i fan il suo personale dono Natalizio. Ha infatti da pochi giorni lanciato sul mercato la sua ultima creazione che ha lo scopo di ricreare in ambiente Kontakt uno dei synth ‘80 più famosi di casa Roland, il Juno 6. Con un pizzico di senso dell’umorismo, il nome di tale prodotto è You Know 6….non chiedetemi il perchè, non posso fare altro che sorridere!!

FIGURA1

Muovendoci in ambiente Kontakt, il prodotto fa inevitabilmente uso di campioni, pur corredando il tutto con una potente sezione di scripting a mappare in modo assai fedele i controllers dello strumento originale.

Fingerlab DM1 Drum Machine

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

DM1 trasforma il vostro iDevice (iPhone/iPad, purchè con iOS 5.1) in una batteria elettronica programmabile step by step o real time; forte di una sound library estesa a 80.5 Mb, garantisce una significativa libertà timbrica con accesso immediato a molti comportamenti sonori propri di storiche drum machine vintage.

Di Enrico Cosimi

La versione 3.0.2 articola il proprio funzionamento con 86 drum kit, grafiche migliorate e accesso a tutti i parametri chiavi della programmazione e del mixaggio. A disposizione del musicista, ci sono 21 batterie elettroniche vintage (ma il gruppo comprende anche batterie acustiche storiche) e 65 drum kit in-house, ottenuti con pesanti editing di tipo sintetico sulle timbriche di base.

Vivere pericolosamente: sfidare la sincronizzazione con Arturia MiniBrute

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Arturia MiniBrute è un piccolo, ma assolutamente esaltante, sintetizzatore monofonico che – complice un’iniziale difficile reperibilità – sta assurgendo a nuova icona delle timbriche acide e particolari, tipiche di molte scuole della programmazione dance oriented. Finalmente in possesso (temporaneo putroppo…) di un apparecchio, ci siamo divertiti a spremere le funzionalità di sincronizzazione & interfacciamento offerte dalla duplice connettività MIDI Din  e Analog CV/Gate. Come al solito, le sorgenti di controllo erano il fedele Doepfer Dark Time Analog Sequencer e, compagna di sventure, l’altrettanto fedele Acidlab MIAMI Analog Drum Machine. Le sorprese non sono mancate.

Di Enrico Cosimi

La struttura messa in piedi era abbastanza semplice: il sequencer Doepfer Dark Time produce il flusso di CV e Gate necessari a pilotare, nel MiniBrute, l’intonazione degli oscillatori, l’articolazione degli inviluppi e (in maniera non documentata dallo schema qui sopra, gli accenti di apertura sul filtro. Una manciata di cavetti patching 1/8″ è sufficiente a garantire la corretta tenuta del sistema.

Solid State Logic 611EQ, API-500 series (English version)

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Recording

Ogni tanto, capita di trovarsi in prima fila per assistere a una novità assoluta… ogni tanto, ti viene lo sfizio di fare un articolo bilingue – magari, rimandando alla versione italiana per gli esempi. Il vulcanico Emiliano Girolami è riuscito a mettere per primo le mani sul 611EQ targato SSL. Questo è il testo in inglese dell’articolo apparso l’altro ieri su ACM. [La Redazione]

Solid State Logic (SSL) it is among the leader brands in the world of professional audio. Starting from UK in the early seventies, it has gained a strong reputation thanks to several consoles sold to the best studios all over the world. The first models (4000 series) were full analog and based on integrated operational amplifiers (by that time the competition made use of discrete op-amps such as the 2520 widely used on API devices, just to name one).

by Emiliano Girolami

SSL mixer are also versatile and easily integrated with the rest of the studio equipment. Mix automation, parameter recall and DAW control, toghether with a clean analog path, have begun the company trademark explaining the reasond why SSL is such an importand brand. The company evolution never stopped in these decades. Digital systems as well as analog devices have been introduced in the market. Bus Compressor, X-Rack components, Duende platforms and native digital plugins are well known and widely used also because of the reasonable price.

Minimoog D: adesso ricostruiamolo. Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Eravamo rimasti al blocco delle sorgenti sonore – opportunamente privato dell’ingresso per segnali esterni che, nella versione Clavia Demo Editor, potrebbe creare problemi di accessibilità… – ora, è il momento di proseguire nel percorso audio incontrando prima il filtro low pass e successivamente l’amplificatore.

Di Enrico Cosimi

Osserviamo ancora una volta lo schema a blocchi: superato il mixer, le cinque (per noi, quattro) sorgenti sonore entrano nel VCF e, da questo, proseguono per due amplificatori controllati in tensione.

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