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Le string machines dall’analogico al virtuale ….. andata e ritorno – Terza parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Dopo aver fatto una disamina storica delle string machine e delle loro emulazioni virtuali, Ë tempo di fare un ragionamento sulle possibilità offerte dalle macchine analogiche di nuova generazione. Vediamo cosa si può tirare fuori dal Waldorf Pulse 2.

Di Attilio De Simone

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Prima di cominciare ad analizzare le possibili soluzioni, è bene precisare che ricreare la circuitazione dei divisori di frequenza allo stato attuale non è una strada percorribile, visti gli elevati costi a cui si andrebbe incontro. Insomma: il gioco non vale la candela. Se vogliamo munirci di una string machine senza dover ricorre al costoso quanto pericoloso mercato del vintage, possiamo provare a creare degli archi con il nuovissimo Waldorf Pulse 2.

Le string machines dall’analogico al virtuale – seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Software

Continuiamo nel nostro viaggio alla (ri)scoperta delle string machine e di tutto quel mondo tastieristico cresciuto all’ombra delle prime richieste di polifonia evase attraverso divisione di frequenza. La volta scorsa, abbiamo tracciato una panoramica che identificava le macchine storiche, il passato indimenticabile, insomma…   E oggi?

Di Attilio De Simone

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Bisogna dire che la tecnologia basata sui divisori di frequenza è stata abbandonata dagli anni ‘80 in poi e riprenderla oggi avrebbe dei costi proibitivi, però le tecnologie digitali hanno dato vita a molteplici opportunità sonore in grado di sostituire le vecchie string machine con pad dalle caratteristiche più vitali e accattivanti.

Le string machine: dall’analogico al virtuale – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, no-categoria, Software, Tutorial

Sono passati tanti anni dai magici tappeti sonori di Oxygene di Jarre o dalla storica introduzione di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, in cui un sol minore frutto di un mix tra un accordo di un Arp Solina, un pad di bicchieri di cristallo sfregati, un Hammond e una pedaliera Moog Taurus ha fatto disperare per quasi 40 anni i musicisti che cercavano di ricreare quel suono. Dicevamo: sono passati decenni dal periodo in cui queste macchine cominciarono a riempire i solchi di migliaia di LP, dalla musica progressive alla disco dance, eppure il fascino di quegli strumenti resta ancora oggi immutato nel tempo. Cerchiamo di capirne di più

Di Attilio De Simone

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In principio erano i Combo Organ

Esiste uno stretto legame ingegneristico che di fatto rende più che semplici parenti le string machine e i combo organ, quei simpatici organetti dai colori sgargianti che negli anni ‘60 si proponevano come alternativa all’organo di riferimento (l’Hammond) coniugando contemporaneamente anche trasportabilità e  “leggerezza” (intesa rispetto al peso mastodontico dell’Hammond, tutto è relativo nella vita).

Un brano in stile Krautrock – Parte terza

Written by Attilio De Simone on . Posted in Tutorial

L’ultima parte dell’articolo sul Krautrock è incentrato sulla realizzazione delle sonorità su cui articoleremo il nostro solo, assolutamente vintage.

Di Attilio De Simone

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Nella seconda puntata dell’articolo abbiamo analizzato il modo in cui strutturare una sequenza elettronica grazie all’impiego di uno step sequencer. Adesso faremo delle riflessioni sull’opportunità o meno di inserire un solo proprio durante alcune fasi della sequenza.

Di Attilio De Simone

Va detto innanzitutto che la space musik esce completamente dai canoni tradizionali della musica rock e pop, e quindi la presenza di un solo non va ritenuta in alcun modo obbligatoria. Bisogna considerare, pertanto, di volta in volta l’opportunità di integrare o meno un solo all’interno dell’architettura di un brano a cui stiamo lavorando. Nel caso in cui dovessimo ritenere che un solo “è proprio la morte sua” allora dovremo fare ulteriori considerazioni. Il lavoro di sound design si fa quindi fondamentale.

Organo Maxcal: la guerra dei cloni

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear

La diatriba sui cloni degli organi Hammond continua e a complicare i giochi contribuisce il nuovo prototipo di Massimo Caldonazzo: l’organo con synth Maxcal. Cosa c’è di nuovo: L’organo Maxcal si basa su un componente  finora poco sfruttato per una emulazione Hammond: il sistema  FPGA (Field Programmable Gate Arrays).

Di Attilio De Simone

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Effettivamente, è una delle poche volte che questo sistema viene applicato in ambito musicale. Praticamente  si tratta di un chip liberamente configurabile tramite software e costituito da circa 700.000 porte logiche.

Un brano in stile Krautrock – Seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

Continuiamo la realizzazione del nostro brano in stile Krautrock utilizzando vari plug-in VST di sviluppatori poco noti, ma molto interessanti. La seconda parte di questa serie di articoli è dedicata alla realizzazione di una sequenza sintetica, utilizzando la tipica struttura operativa degli step sequencer.

Di Attilio De Simone

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Nell’ambito della Kosmische Musik, l’obiettivo di questi passaggi era quello di creare un contesto ipnotico all’interno del quale l’ascoltatore potesse perdersi. Un trucco per “imbrigliare” la mente dell’ascoltatore consiste nel ridurre progressivamente sia il numero di step (e di conseguenza il numero di note eseguite) che il valore delle note dei singoli step (cioè la durata della nota) in modo da coinvolgere il pubblico nel trip ipnotico.

Un brano in stile Krautrock – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Tutorial

Approfondiamo la complessità della realizzazione di un brano in stile Krautrock utilizzando vari plug-in vst di sviluppatori poco noti ma molto interessanti. Il Krautrock è stato un fenomeno musicale sviluppatosi in Germania che ha condizionato il sound della musica contemporanea degli ultimi 40-45 anni.

Di Attilio De Simone

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Un po’ di storia: il termine “Krautrock” (letteralmente “rock a base di crauti”, pietanza tipica della cucina tradizionale tedesca) venne coniato dai giornalisti anglofoni per catalogare la musica importata dalla Germania dalla fine degli anni ‘60 fino alla seconda metà del decennio successivo, musica che non si omologava agli standard della musica pop o rock che in quel periodo imperava. Il termine è una sorta di grande ombrello che raccoglieva un po’ tutta la musica tedesca ed è difficile indicare una tipologia musicale che possa contraddistinguere gli artisti accomunati al nome “Krautrock”.

Komplete 9: le librerie di Kontakt – Parte seconda

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

Continuiamo nell’approfondimento delle librerie del Kontakt presenti nel pacchetto del Komplete 9.

Di Attilio De Simone

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Vintage Organs: questa libreria è stata pensata per andare a sostituire l’ormai vetusto B4 II e ne stravolge l’idea di fondo: non più un’emulazione basata sulla sintesi virtuali, che sembra essere il trend generale in fatto di emulazione di organi elettromagnetici e a transistor (visto che il risultato sonoro finale dell’emulazione viene garantito senza appesantire tra l’altro, di molto la cpu) bensì un’emulazione basata sul campionamento delle forme d’onda degli organi presi in considerazione.

Un computer sul palco: Brainspawn Forte 3

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

E’ da circa 15 anni che gli strumenti virtuali su computer, standardizzati nei vari formati (vst, au, rtas, ecc.) fanno parte della vita quotidiana di ogni musicista. Gli studi moderni basano le produzioni ormai quasi esclusivamente su strumenti e effetti in formato plug-in e tastiere e sintetizzatori vengono sempre più spesso sostituiti in studio da master keyboard e controller utilizzati per pilotare gli strumenti virtuali.

di Attilio De Simone

 

Tra plug-in commerciali e gratuiti, l’offerta di materiale è diventata così ricca, che ormai praticamente qualsiasi strumento, effetto o apparecchiatura del passato possiede un clone virtuale utilizzabile all’interno del proprio sequencer preferito. Basta fare un giretto su  KRV (che raccoglie un database con quasi tutti gli strumenti virtuali realizzati a partire dalla fine del secolo scorso ad oggi), per rendersi conto di quanto sia vasta l’offerta di plug-in gratuiti e a pagamento.

N.I.Komplete 9: una visione d’insieme e primo giudizio

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

Come già anticipato in un articolo precedente, di cui consigliamo la lettura, il Komplete della Native Instruments giunge alla nona serie per offrire il meglio della produzione della software house berlinese all’interno di un pacchetto molto appetitoso e a cui sarà molto difficile rinunciare.

Di Attilio De Simone

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Le versioni disponibili sono due, la K9 e la K9 Ultimate, la differenza tra le due versioni è di una certa rilevanza (come anche il prezzo, 499 € per la versione “liscia” e 999 € per la Ultimate “gassata”), la K9 Ultimate offre 65 prodotti tra software, synth e effetti contro i 33 della versione standard e anche le librerie audio (incentrate sul Kontakt) richiedono uno spazio di 370 GB contro i 120 GB della versione standard. L’ultima differenza sostanziale tra le due versioni consiste nel fatto che tutto il materiale, nell’Ultimate, viene fornito su un Hard Disk esterno di ultima generazione, molto solido e compatto e  che facilita di molto la navigazione all’interno dell’ingente materiale.

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