Organo Maxcal: la guerra dei cloni

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear

La diatriba sui cloni degli organi Hammond continua e a complicare i giochi contribuisce il nuovo prototipo di Massimo Caldonazzo: l’organo con synth Maxcal. Cosa c’è di nuovo: L’organo Maxcal si basa su un componente  finora poco sfruttato per una emulazione Hammond: il sistema  FPGA (Field Programmable Gate Arrays).

Di Attilio De Simone

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Effettivamente, è una delle poche volte che questo sistema viene applicato in ambito musicale. Praticamente  si tratta di un chip liberamente configurabile tramite software e costituito da circa 700.000 porte logiche.

I vantaggi dell’utilizzo di questi dispositivi standard consistono nella possibilità di generare una produzione su scala a basso costo (non a caso gli stessi dispositivi vengono utilizzati per apparecchiature di largo consumo come le lavatrici), soprattutto in fase di sviluppo e ricerca l’impiego di questi prototipi fa risparmiare in costi di progettazione in quanto, in caso di errori e malfunzionamenti durante la fase sperimentale, è possibile utilizzare sempre le stesse apparecchiature semplicemente riprogrammando le informazioni che gestisce il dispositivo.

Pertanto non ci troviamo di fronte ad un emulatore che genera il suono tramite software, ma il chip crea il suono originale tramite modello fisico ed elettrico in tempo reale. La scheda è programmata come un vero organo elettromagnetico, con tanto di leslie, modulazioni, riverberi, ecc.

Avendo ridotto ai minimi termini la tecnologia impiegata e impiegando una scheda di largo utilizzo in tantissimi ambiti commerciali, i rischi di dover fare ricorso all’assistenza per problemi tecnici si abbassano di molto, anche l’alimentazione è esterna, quindi in caso di problemi con l’alimentatore basterà semplicemente sostituire l’alimentatore e non si dovrà mettere mano allo strumento. “Lo strumento è stato pensato per durare tutta una vita”, stando a quanto detto da Massimo Caldonazzo stesso.

Non basandosi su un software (non è un processore né un vst), in soli tre secondi dall’accensione lo strumento è pronto per essere suonato senza latenza e a polifonia completa su tutti e tre i manuali, esattamente come un vero Hammond.

Ho avuto il privilegio di provare uno dei primi prototipi e devo confermare che il suono risulta naturale, pastoso e ricco di sfumature. Caldonazzo gestisce una nota officina di riparazione di strumenti e ha in assistenza decine di marchi, di Hammond ne ha visti tanti nella sua lunga carriera e ne possiede anche qualcuno. Grazie alla sua esperienza sullo strumento, ha lavorato proprio sui particolari e nulla è stato lasciato al caso, ogni rumore tipico dell’Hammond, keyclick, armoniche indesiderate, ecc.è stato considerato adeguatamente.

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Al momento il prototipo consente la gestione dei comandi tipici dell’hammond: doppio set di nove drawbar per il manuale superiore e per quello inferiore, un set di due drawbar per la pedialera, comandi per le percussioni (on/off, armoniche, volume e decay), rotary on/off e velocità, due on/off per vibrato e chorus e manopola per la gestione dell’intensità del vibrato/chorus.

Per ora il prototipo non dispone di comandi che consentano ulteriori personalizzazioni (quantità di keyclick o leakage, comandi di distorsione giusto per fare degli esempi) ma molto probabilmente verranno integrati nel prodotto finale.

Fatte queste considerazioni lo strumento, per come è adesso, è molto orientato verso il jazz, il soul, il pop e il rock non cattivissimo (di per sé lo strumento ha già un’ottima personalità) ma l’integrazione prevista di un overdrive e (suggerisco io) la possibile integrazione di una catena di send/return (permettendo l’impiego di ulteriori effetti come un ring modulator) potrebbe aprire lo strumento all’universo di suoni più cattivi tipici del rock e del progressive.

Il dispositivo dispone di due uscite stereo, una senza effetto rotary (per poter collegare lo strumenti ad leslie o ad un apli esterno) ed una con effetto rotary integrato (davvero ottimo)  per andare con lo strumento direttamente sul banco mix.

Dal punto di vista esecutivo le tastiere sono le classiche waterfall che restituiscono perfettamente il feeling Hammond e che dispongono di 73 tasti, di cui 12 a colore invertito destinati alla gestione dei preset come negli Hammond. Gli ingressi per il pedale del volume (al momento viene impiegato lo Yamaha FC7), per la pedaliera opzionale e per il midi in/out, completano il pacchetto assieme all’alimentatore esterno a 12 volt.

Lo strumento è customizzabile e il prototipo da me provato presenta una terza tastiera a tre ottave per la gestione di un synth analogico monofonico ispirato al minimoog (vco-vcf-vca) ma molto più ricco nel filtro (multimodo) e nella matrice di modulazione (doppio inviluppo ADSR e LFO indipendente dal terzo oscillatore). Hammond e monofonico analogico: i musicisti progressive sono accontentati. Per coloro che vogliono il suono di elettromagnetico generato dal sistema Maxcal ma non hanno bisogno di un doppio manuale, è previsto un modello ad una sola tastiera. Infine (per ora) è in fase di sviluppo l’integrazione di ulteriori sonorità vintage per il manuale inferiore: pianoforti Rhodes e Wurlitzer, organi Vox e Farfisa, strings e qualche altra chicca.

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Il Maxcal è un altro clone Hammond realizzato da uno sviluppatore italiano (nell’ambito dei cloni degli elettromagnetici sembra quasi che gli Italiani abbiano un predominio mondiale a testimonianza del fatto che l’ingegno italico è ancora in grado di dire la propria) destinato a mantenere alta la tensione tra i musicisti alla ricerca del clone perfetto. Se passate per Roma, fatevi un giretto sull’organo Maxcal per sentire come ruggisce e per esprimere la vostra opinione sullo strumento, che è in fase di sviluppo e che abbisogna del feedback dei musicisti.

Queste le informazioni “ufficiali” fornite da MaxCal:

  • Il chip è configurabile liberamente, al suo interno ci sono circa 700,000 porte.
  • Non emula, ma crea il suono originale con un medello fisico ed elettrico in tempo reale, la scheda è programmata come un vero leslie, reverbero con diverse intensità.
  • La scheda si presenta compatta, non e un processore, non e vst, in solo tre secondi dall’accensione e pronto per essere suonato.
  • Non presenta nessuna latenza,polifonia illimitata come un vero organo Hammond.
  • Il suono e naturale e, pastoso, non e stato trascurato nulla ogni rumore click,armoniche indesiderate ecc, come un vero Hammond.
  • La configurazione si presenta:
  • due tastiere da 73 tasti di cui  13 note per i preset di colore invertito
  • una uscita stereo con effetto rotari
  • una uscita stereo senza effetto rotari
  • un ingresso pedale di volume (ottimo FC7 Yamaha)
  • una uscita per il controllo delle velocità e fermo rotari
  • regolazione con tre diversi vibrati e tre diversi chorus
  • vibrati e chorus per la tastiera superiore e inferiore
  • on-off percussione,volume percussione,decay, 2 e 3 armonica
  • inserimento rotari on-off e velocità
  • predisposizione sustain pedaliera (pedaliera optional)
  • due gruppi da 9 drawbars tastiera superiore
  • due gruppi da 9 drabwars tastiera inferiore
  • un gruppo da 2 drawbars 16 e 8 piedi per la pedaliera
  • Midi In e Out
  • Alimentazione esterna a 12 volt

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Comments (8)

  • Furio Carmignani

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    Una novità interessantissima…….

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  • Mark-of-the-popcorn

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    una delle poche volte che un fpga si applica in ambito musicale? ma sei serio? quel tipo di chip si usa fin dagli anni ’80 negli strumenti musicali come in migliaia di altre cose, calcolatrici, lavatrici, orologi, ecc…. complimenti a maxcal per il prodotto ma secondo me prima di scrivere un articolo dovresti informarti meglio… comunque usa la scheda hoax http://www.keyboardpartner.de/hammond/hoax_en.htm

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    • Enrico Cosimi

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      l’autore dell’articolo fa riferimento alle dichiarazioni di MaxCal, quindi non può essere imputato di inaccuratezza; a margine, la FPGA avrebbe dovuto essere nel cuore di un – per ora abortito – MK II di uno storico polifonico italiano…

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    • Attilio De Simone

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      Salve, in verità mi sono basato sulla scheda tecnica ricevuta. Comunque ho richiesto un chiarimento allo sviluppatore.

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    • Attilio De Simone

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      Allego ad ulteriore chiarimento e a conferma di quanto presentato nell’articolo, l’integrazione di Maxcal:

      di schede che emulano l’organo c’è ne sono tante, con i processori,con vst o addirittura dsp ormai largamente diffusi, i chip FPGA sono in pochi ad usarli…anzi pochissimi.
      Infatti ho scritto raramente…. resta chiaro che chiunque può utilizzare questa tecnologia.
      Nel mercato siamo liberi di presentare qualsiasi cosa purchè suoni, che esista anche un costruttore come HOAX lo sapevo già.
      Esempio il crumar adotta il software VB3, Key B duo il software B4, nel mio non ho usato questi software ma un programma algoritmo che viene inserito dentro il componente FPGA.
      la differenza sta nel tipo di algoritmo che viene utilizzato, con un FPGA si posso fare tante e tante cose anche fuori dal campo musicale.
      Quello che sostiene che io usi la scheda hoax non ha ragione, le schede sono differenti.

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    • Peppe

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      se ti riferisci a FPGA tipo Xilinx o Altera negli anni 80 erano appena nati

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