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Ipad e live: una nuova era per il tastierista moderno? – Terza parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Recording, Software, Tutorial

Andiamo ora a fare un’analisi delle applicazioni più interessanti suddivise per famiglie sonore (come è facile immaginare, la lista è frutto della mia esperienza con l’Ipad, non tutte la applicazioni sono disponibili in formato di valutazione e quindi non posso permettermi di acquistare tutte le applicazioni solo per valutarle per un articolo, nei commenti gli utenti possono integrare con la propria esperienza l’analisi di applicazioni eventualmente non citate).

Di Attilio De Simone

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Partiamo con i Pianoforti acustici.

IK Multimedia iGrand Piano

La IK è molto attiva per l’ambiente iOs, e questa app rappresenta un’interessante soluzione per i pianoforti acustici. È una collezione (espandibile) di pianoforti acustici (gran coda, piano, jazz, verticale, rock, ecc.) con una serie di funzioni di controllo (volume, riverbero, livello di apertura del coperchio della cassa, il controllo della brillantezza, transpose e tuning); è possibile esercitarsi con un metronomo, registrare in tempo reale la propria performance e leggere dei files midi.

Modartt Pianoteq 5: la nuova versione

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

Dopo circa a2 anni di sviluppo, Modartt è riuscita a perfezionare i modelli fisici che sono alla base del pluripremiato Pianoteq. Cosa c’è di nuovo nella versione 5?

Di Attilio De Simone

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Innanzitutto, il nuovo software garantisce un suono di pianoforte più chiaro e autentico, inoltre la ripresa del suono è salita ad un livello superiore di controllo grazie all’integrazione di microfoni direzionali e la scelta dei modelli di microfoni virtuali tra cui scegliere è aumentata.

Ipad e live: una nuova era per il tastierista moderno? – Seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Recording, Software, Tutorial

Dopo aver fatto le presentazioni, vediamo ora cosa deve fare il neofita che voglia accostarsi per la prima volta al mondo dell’Ipad per usarlo per le proprie esibizioni live.

Di Attilio De Simone

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Per prima cosa, le connessioni: di base, l’Ipad è già pronto per essere impiegato con sufficiente efficienza, basterà semplicemente munirci di un cavo a Y (mini jack stereo da collegare all’output dell’Ipad e doppio jack ¼ o altro a seconda del tipo di connessione richiesta dal nostro mixer o dai nostri monitor).

Ipad e live: una nuova era per il tastierista moderno? – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Recording, Software, Tutorial

È da ormai qualche anno che l’interesse dei musicisti si sta spostando con attenzione sempre più viva verso i sistemi mobili, e in particolar modo verso l’Ipad che ha attratto anche i maggiori interessi dei produttori di software e hardware più rinomati. Vediamo a che punto siamo sul fronte tastieristico per i musicisti interessati a sfruttare questo sistema per il live.

Di Attilio De Simone

 

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Ormai con l’Ipad è possibile fare di tutto e questo strumento deve essere visto come l’estensione mobile del proprio studio casalingo, in grado di portare avanti parte o gran parte del lavoro quando non siamo a casa.

Facendo un riepilogo, di seguito trovate un elenco di funzioni che l’ipad è in grado di svolgere egregiamente.

 

Le tastiere dei Pink Floyd – Seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Tutorial

Una retrospettiva sullo stile e sul sound di Richard Wright. Riprendiamo da dove ci eravamo fermati; tamponato l’argomento Hammond, è il momento di passare alle altre tastiere.

Di Attilio De Simone

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Un altro elemento del suono di Richard Wright è il piano elettrico Wurlitzer dal suono più aspro del Rhodes e quindi particolarmente indicato per gli accompagnamenti ritmici.

Le tastiere dei Pink Floyd – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear

Una retrospettiva sullo stile e sul sound di Richard Wright. Il tempo passa in fretta e fa una certa impressione ricordarsi che uno dei tastieristi che maggiormente hanno influenzato il sound della musica contemporanea abbia abbandonato il palcoscenico della vita da quasi sei anni, il 15 settembre 2008.

di Attilio De Simone

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Cosa ci fa uno dei quadri più famosi di Ligabue (“Leopardo con serpente”) in una retrospettiva dedicata al percorso artistico di Richard Wright? In verità l’associazione è del tutto personale ed è ispirata dal fatto che Ligabue sia uno dei massimi esponenti della pittura naif, un genere artistico a cui si associano quei dipinti realizzati da autori che non hanno frequentato accademie o scuole d’arte e il cui stile si è sviluppato in modo totalmente indipendente e in cui la difficoltà di rendere alcuni elementi come la profondità della prospettiva a causa di mancanza della dovuta tecnica ha dato vita a risultati artistici inaspettati e di assoluto valore. È a questa definizione che mi sento di associare il percorso artistico di Richard Wright: un musicista naif, dal gusto e dall’orecchio musicale decisamente maturi e profondi.

U-He Diva + Satin: a vincere è il suono!

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

 Questa volta evitiamo i soliti complimenti alla U-He per il grande lavoro svolto in ricerca e sviluppo per rispondere con un esempio pratico ad una questione sollevata via email da un lettore di ACM: “…ogni volta che si discute di uno strumento virtuale, si lodano sempre le capacità sonore dello strumento. A me, però sembra, che alla fin fine tutti gli strumenti abbiano più o meno le stesse caratteristiche sonore, si tratta pur sempre di analogico virtuale e le sonorità che si possono tirare fuori sono bene o male le stesse. La domanda che ti pongo, dopo queste considerazioni, è la seguente: ma cosa hanno davvero di così speciale i plugin U-He che mi spinga a prenderli in maggiore considerazione rispetto ad altri plugin?”.

di Attilio De Simone

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Per rispondere alla domanda del lettore, ho deciso di “agire” direttamente con la programmazione, in modo tale da fare ascoltare perché i plugin U-He hanno davvero delle caratteristiche completamente differenti, che li avvicinano molto agli hardware.

U-He Satin: il ritorno virtuale del nastro analogico

Written by Attilio De Simone on . Posted in Recording, Software

Gli ultimi 15 anni hanno visto uno sviluppo enorme della qualità audio, l’utilizzo di strumenti ed effetti virtuali ha contribuito ad innalzare in modo esponenziale il livello di purezza delle registrazioni, tanto da rasentare la perfezione, il “Santo Graal” dei tecnici: l’assenza di rumore di fondo. Ma siamo sicuri che questa perfezione sia così gradita? Proviamo a comprendere cosa possiamo fare con Satin della U-He.
Di Attilio De Simone

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Perfetto è bello?
L’esperienza dell’audio analogico ci ha lasciato in eredità una grandissima verità: non sempre la perfezione tecnologica coincide con la bellezza e il fascino di un prodotto musicale. Tipico esempio è l’organo Hammond, pieno di imperfezioni, costruito con una tecnologia ormai più che obsoleta e pieno di comportamenti non lineari, che però rendono unico ogni singolo organo.
Lo stesso discorso vale ovviamente per il recording. La possibilitá di registrare in digitale direttamente su hard disk, impiegando spesso strumenti ed effetti virtuali “impressi” direttamente su hard disk senza passaggi nel “mondo reale”, hanno alzato incredibilmente il livello di purezza delle produzioni audio, riducendo o, talvolta, annullando la presenza di qualsivoglia rumore di fondo.

U-He Diva 1.3.1: un aggiornamento significativo

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

 Uno dei synth virtuali più discussi del momento arriva ad un aggiornamento significativo: la versione 1.3.1. Prima di analizzare le nuove features dell’aggiornamento ricordiamo le caratteristiche di Diva: offre ricostruzione meticolosa dei più importanti circuiti di synth analogici che hanno fatto la storia della musica, replicati fedelmente in realtime grazie alle metodologie industriali di simulazione.

Di Attilio De Simone

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Il risultato è un suono tridimensionale, profondo, che conserva tutte le caratteristiche sonore dei synth analogici. Di contro abbiamo un utilizzo massiccio della CPU, il calcolo in tempo reale di tutti questi parametri si trova ad incidere non poco. Comunque, è possibile lavorare su alcuni parametri per ridurre il dispendio della CPU e renderlo accettabile anche per qualche PC di vecchia generazione.

Il Poly Chain e i Dave Smith Instruments

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Tutorial

Gli strumenti DSI hanno cominciato ad affermarsi sul mercato in un tempo relativamente breve. La strategia della DSI, a partire dall’uscita del Mopho, è molto semplice: creare una serie di apparecchiature basate sulla stessa struttura operativa e sonora, ma dalla polifonia differente e in grado di strutturarsi in modo modulare ampliando la polifonia a seconda delle macchine che si trovano a comunicare.

di Attilio De Simone

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I fattori che hanno contribuito a rendere i prodotti DSI particolarmente appetibili sono: catena sonora analogica, matrice di modulazione molto ricca (si può dire che tra 4 modulatori, 5 controlli di modulazione, oltre 20 sorgenti di modulazioni e circa 50 destinazioni di modulazione, le combinazioni sono infinite), prezzi ragionevoli (quanto costa un synth analogico monofonico?), suono fumante, customer service di buona qualità (in caso di problemi, spediscono direttamente a casa del cliente potenziometri da sostituire e rispondono entro 12-24 ore a qualsiasi questione).

NB: a causa di architetture di sintesi non propriamente combacianti, questo articolo non riguarda il Prophet 12

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