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Moog dismette MIDI MuRF e FreqBox

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La notizia non è freschissima, risale a due settimane orsono, ma merita un riscontro. Dopo anni di onorato servizio, Moog Music toglie dal catalogo due dei prestigiosi Moogerfooger che compongono il bouquet dell’offerta “pedalosa”.  I modelli in questione sono il MIDI MuRF e il Freq Box.

Di Enrico Cosimi

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Il modello MF-105M MIDI MuRF è (o forse è il caso di dire, era) un banco di otto filtri risonanti, dotati di inviluppo configurabile globalmente tra percorso percussivo e percorso letargico, con capacità d’innesco affidata ad una serie di 11 + 11 pattern ritmici liberamente programmabili dal musicista. Oltre alla riequalizzazione creativa, l’apparecchio è interessante per il trattamento ritmabile sul contenuto armonico e per la possibilità, nel modello “M”, di incorporate le due precedenti versioni Bass e Guitar.

Moog Minifooger Chorus e Flanger

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La famiglia dei Minifooger – i pedali in versione “piccola” – si allarga con due nuovi modelli denominati MF CHORUS Bucket Brigade Time Modulator e MF FLANGE Bucket Brigate Harmonic Manipulator.

Di Enrico Cosimi

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In aggiunta, l’intera linea dei pedali Minifooger è stata ridisegnata con una livrea bianco e nero domino dal look inconfondibile. Il modello MF CHORUS è un pedale in circuitazione full analog, basato su una linea BBD di memoria analogica in grado di elaborare il segnale tanto in mono quanto in apertura stereofonica. Con un interruttore a tre posizioni denominato Mix, è possibile passare dal comportamento di Chorus (dry + trattamento di modulazione) e Vibrato (solo trattamento di modulazione), ad un tipo di Chorus più cupo e filtrato.

Moog Werkstatt Expansion Board

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il piccolo Werkstatt, nato come apparecchio da costruire sotto dettatura in occasione dell’ultimo Moogfest, è ora potenziato grazie alla disponibilità della Expansion Board, una piccola schedina che semplifica le connessioni da e per il mondo esterno.

Di Enrico Cosimi

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Appena annunciato, il meccanismo di espansione si installa a pressione nel pettine di multiconnettori presenti sul pannello frontale del sintetizzatore e offre, per ciascun segnale, un mini jack ⅛” (perfetto, quindi, per il mondo Euro Rack) con il quale garantire la massima connettività.

Moog torna ai modulari?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo l’exploit invero fortunato della Keith Emerson Edition (dieci modulari fatti tali e quali quello di Emo, compresi i fischietti e i campanelli…), Moog Music ha segnalato – in maniera invero laconica – la messa in commercio di una quantità limitata di System 15System 35System 55 realizzati con componenti N.O.S., in maniera del tutto fedele agli originali.

Di Enrico Cosimi

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Ovviamente, si parla di strumenti non economici – ma neppure dal prezzo proibitivo come la K.E. Edition – destinati ad un ristretto numero di fortunati. Le (scarse) notizie in nostro possesso, cortesemente fornite da Midiware, importatore italiano del nobile marchio, parlano chiaro: la disponibilità numerica è contingentata (il Model 35 sembra, ad esempio, già completamente Sold Out), i prezzi sono allineati con quelli dei listini originali – fatte salve le differenze di svalutazione. Pertanto, il System 55 costerà approssimativamente 35.000 dollari, il System 35 costerà approssimativamente 22.000 dollari, il sistem 15 costerà approssimativamente 9500 dollari.

Il simpatico gioco dell’autunno: parte seconda.

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Come dire: è possibile un differente approccio alla sintesi? Visto che qualche simpatico “traditore” ha ben pensato di rovinare la sorpresa anticipando la soluzione (ma sappiate che ha barato, dato che era già informato), i lettori già sanno che il sintetizzatore impiegato è un semplice Moog Slim Phatty. Capiamone di più…

Di Attilio De Simone

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Ho deciso di sviluppare questo esempio sul Moog Slim Phatty per vari motivi:

  1. Lo strumento lavora col filtro ladder, che ne tipicizza moltissimo il suono;
  2. Il Phatty ha un’architettura hardware chiaramente ispirata al Minimoog e quindi con precisi limiti strutturali per quel che concerne le modulazioni;
  3. Il Phatty viene associato a determinate famiglie sonore, prevalentemente alle famiglie dei bassi, dei pad e dei lead. Sicuramente non viene associato alle sonorità tipiche della musica elettronica avanzata.

In buona sostanza il Phatty è un buon sintetizzatore, con il classico suono Moog, in cui a farla da padrone è il filtro ladder tipico degli strumenti americani, ma dalle possibilità di intervento sul suono molto limitate.

Riaccendiamo il Moog Modular System 55…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Diciamo la verità: questo articolo confina pericolosamente con lo spam o, se si preferisce, con l’auto promozione; ma l’argomento è – per certi versi – talmente sfizioso che vale la pena di correre il rischio. La cornice è, come da diversi anni, sempre quella: il Conservatorio di Musica Santa Cecilia in Roma – uno dei più antichi d’Italia (se non il più antico…), uno di quelli che, negli Anni 70 ha avuto la sagacia di acquisire strumentazione (per l’epoca) allo stato dell’arte, che oggi brilla di luce propria nello scialbo panorama internazionale.

Di Enrico Cosimi

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Identificata la cornice, giungiamo al soggetto: il venerando Moog Modular System 55, acquisito dal Conservatorio nel lontano 1974, su richiesta di Franco Evangelisti (pioniere della Musica Elettronica – e non solo, alfiere del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza, figura fondamentale per il ruolo di catalizzatore svolto all’epoca). Lo strumento, usato con parsimonia, rispetto e competenza dai docenti di Musica Elettronica che si sono alternati in Cattedra (basterebbe citare Walter Branchi, Riccardo Bianchini, Giorgio Nottoli), è da tempo oggetto didattico sul quale viene incentrata la serie di lezioni relative ai… sintetizzatori virtuali indegnamente tenute dal vostro E.C.

Per questo motivo, in preparazione dell’apertura di “ostilità” che coincide con il ciclo di 10 lezioni, con partenza nel primo trimestre dell’anno venturo, c’è la rituale rimessa a punto dell’apparecchio che – quest’anno – ha coinciso con il suo spostamento in un’aula dedicata alla “didattica analogica”. E non solo.

Audulus per iPad – terza (e ultima) parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software

Proseguiamo senza indugio nella nostra nostra attività di reverse engineering del Moog Prodigy in ambiente Audulus. La volta scorsa abbiamo “buttato giù” le patch per oscillatori e filtro. E’ il momento di affrontare il discorso relativo agli inviluppi, per capire, tra le altre cose, cosa va in ingresso al filtro e cosa in ingresso all’amplificatore.

Di Antonio Antetomaso

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Iniziamo a parlare allora del tanto caro “Loudness contour” che, secondo la filosofia Moog, indica sostanzialmente l’inviluppo che regola l’amplificatore. E qui arriviamo subito subito, tanto per rompere il ghiaccio, ad un altro problema legato alla “gioventù” di Audulus: l’inviluppo originale del Moog Prodigy è di tipo ADS con tempo di release attivabile e posto, in tal caso, pari al tempo di decadimento. Questo approccio, derivato sostanzialmente dal fatto (non dimentichiamo) che abbiamo a che fare con una macchina di fascia entry level, è valido anche per l’inviluppo del filtro (Filter Contour).

Descubriendo Moog 37

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Come promesso ieri, ascoltiamo e vediamo due simpatici videozzi che, senza pretesa alcuna, passano in rassegna (sarebbe corretto dire “spolverano”) le funzionalità del Moog Sub 37.

Di Enrico Cosimi

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Come al solito, un sentito ringraziamento va alla Midiware, importatore italiano del marchio Moog, che ha cortesemente messo a disposizione la sua Demo Room e un raro esemplare dell’apparecchio. Buona visione.

Moog Sub 37 – L’appetito vien mangiando…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Sin dal momento della sua presentazione (Winter Namm 2014 prima, e Frankfurt MusikMesse 2014 poi), il Moog Sub 37 ha gettato nella compulsione d’acquisto più spietata molti musicisti sparsi per il pianeta. Finalmente, in pieno backorder e in crisi di approvvigionamento, è stato possibile metterci sopra le mani per una giornata di prove ospitate nell’accogliente Demo Room Midiware.  I risultati sono stati più che lusinghieri.

Di Enrico Cosimi

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Intendiamoci: non basta una giornata di smanettamento per apprezzare fino in fondo tutte le funzionalità che il nuovo apparecchio profonde a piene mani sulla già nota struttura Sub Phatty; ma, quantomeno, si è capito tutto il lavoro aggiuntivo che gli ingegneri Moog hanno messo su strada per raggiungere un insieme funzionale praticamente irresistibile. Come al solito, specie con i sintetizzatori, al meglio non c’è mai fine (basta aggiungere un osclllatore qui e un sequencer li…), ma occorre chiudere un progetto tenendolo all’interno dei target economici prefissati, altrimenti non se ne esce vivi. Detto questo, in queste paginette virtuali, elencheremo più o meno alla rinfusa i punti di forza dell’apparecchio, le cose che lo differenziano dalla concorrenza e dai precedenti modelli Moog; le cose, insomma, che dovrete tener d’occhio, dopo aver indossato le cuffie, quando proverete lo strumento dal vostro negoziante di fiducia.

Il grande gioco di fine Estate…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Grazie al cielo, questa inquietante Estate 2014 sta volgendo al termine – perlomeno nel senso del calendario… Come tradizione, non può mancare un quiz con il quale mettere alla prova le proprie opinioni. E le proprie orecchie.

Di Enrico Cosimi

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L’idea è relativamente semplice: grazie alla compiacenza di amici e parenti, si prendono sedici sintetizzatori diversi, li si imposta su un comportamento monofonico, se ne programma una timbrica generica e ci si registra un file .wav senza troppe pretese.

A questo punto, la domanda: avendo l’elenco dei sintetizzatori da una parte e la sequenza dei file audio dall’altra, sareste in grado di fare gli accoppiamenti giusti?
In bocca al lupo…

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