Moog Music MF-104M Super Delay

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ad un prezzo parametrato sulla classe dell’apparecchio (799 dollàri) e con una produzione contingentata a soli 560 pezzi, torna il classico, cremoso, inimitabile analog BBD delay prodotto da Moog per la sua serie Moogerfooger. Dopo il 104Z da un secondo, dopo il 104M da 800 millisecondi con possibilità MIDI, è il momento del MF-104M Super Delay, letteralmente rimpinzato da ben sei integrati BBD vintage, con i quali raggiungere 1.2 secondi di ritardo full analog.

Di Enrico Cosimi

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All’interno dell’apparecchio, trovano posto sei celle Panasonic NM3008 in serie, che raggiungono i 1200 msec, contro gli 800 della precedente versione MIDI equipped. La qualità timbrica è potenziata, nei limiti strutturali della tecnologia BBD, grazie all’adozione di un circuito Emphasis/De-Emphasis ottenuto devolvendo altre due unità BBD all’insieme; la tenuta sonora permette quindi di migliorare il rapporto S/N e la risposta in frequenza. Anche l’alimentazione è stata ridisegnata, per garantire maggior linearità; dal modello 500 Series, è stato estratto il comportamento di Delay Loop Level Matching, per garantire consistenza di livello nella gestione del percorso audio in feedback eventualmente sottoposto a trattamenti esterni.

Future Retro 1x4x2 Thru Box

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In un periodo di ritorno al MIDI, la disponibilità di hardware dedicato, come il thru box, diventa fondamentale per mettere in piedi network di trasmissione dati che possano garantire allineamento temporale e coerenza di funzionamento. Future Retro 1x4x2 è l’ultima, graditissima entry nel settore.

Di Enrico Cosimi

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Cosa è una thru box? Il protocollo MIDI originale definisce obbligatoriamente la presenza del MIDI In (per ricevere) e dell’Out (per trasmettere – se previsto dalla logica di funzionamento), lascia a discrezione del costruttore la presenza del Thru, cioè della porta che echeggia in uscita i dati MIDI ricevuti all’ingresso dello strumento. Perché è necessario rimbalzare fuori quello che si riceve? Perché il flusso di dati trasmesso sul pentapolare DIN MIDI è serialmente omnicomprensivo di tutti i 16 canali originariamente previsti; in questo modo, l’uscita del sequencer manda un unica trasmissione su cui viaggiano le parti di basso (ch 1), accordi (ch 2), ritmica (ch 10), solo (ch 5) e poi, in ricezione, ciascuna macchina opportunamente sintonizzata sul canale MIDI scelto dal musicista, prenderà in considerazione solo i dati che le competono, passando alle successive macchine il resto del contenuto.

Elektron Analog Rytm 8 Voice Drum Computer – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Lungamente attesa, è arrivata la drum machine analogica – ma non solo – che Elektron affianca ai suoi strumenti; come sicuramente è noto a chiunque abbia a che fare con la produzione elettronica contemporanea, Elektron ha – di fatto – creato uno standard timbrico e funzionale che si è imposto senza fatica; non privo di aspetti poco comodi, il funzionamento delle macchine nere è, di base, quasi sempre quello, ma questa volta l’intera struttura è concentrata sulla programmazione/produzione di pattern ritmici che sfruttano a fondo le capacità del motore di sintesi ottuplo.

Di Enrico Cosimi

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Analog Rytm produce otto voci indipendenti che possono essere usate per dare suono ad altrettante timbriche percussive generate con diverse modalità di sintesi; il tutto, organizzabile in pattern ritmico attraverso le 12 pad retro illuminate, sensibili alla dinamica e alla pressione, o con la consueta fila di 16 Trig Button. Per chi ha già avuto esperienze di programmazione sulla Analog 4 (con o senza tastiera), il percorso di apprendimento risulterà significativamente semplificato; per tutti gli altri, sarà necessario mettere in preventivo una serie di grattacapi che potranno essere superati con pazienza, lettura concentrata dello scarno manuale e un minimo di sacrificio.

Dal punto di vista hardware, l’impostazione è quella – ottima – delle macchine Elektron: cabinet metallico di dimensioni contenute, finitura a prova di graffio, connessioni ben allineate sul retro e chiaramente etichettata sul margine superiore, per non annaspare alla cieca durante i collegamenti. L’impostazione della scheda connessioni è ben configurata: oltre all’uscita per la cuffia e alla coppia di Main Out Left/Right, ci sono altre quattro prese TRS di diametro standard ¼” che supportano ciascuna due segnali individuali, accoppiati tra loro in modo da non creare problemi nel caso il musicista avesse solo cavi sbilanciati. In questo modo, la prima uscita TRS supporta BD e BT (cassa e timpano), la seconda SD e LT (rullante e tom basso), le altre due supportano ciascuna due coppie timbriche: CH/OH (hat chiuso e aperto) in coabitazione con MT/HT (tom medio e acuto); CY/CB (piatto e cowbell) in coabitazione con RS/CP (rim shot e clap). Si consiglia caldamente l’acquisto di quattro cavi ad Y, del tipo con connettore TRS da una parte e due connettori TS dall’altra.

Acusmatiq 9.0-Onde. 25/26/27 Luglio 2014. Mole Vanvitelliana di Ancona

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Quest’anno, Acusmatiq giunge alla sua nona edizione ripresentandosi come un festival in continua trasformazione che cerca in maniera trasversale e libera di raccontare i possibili rapporti tra musica e tecnologia, soffermandosi spesso su esperienze di confine e mettendo a confronto gli strumenti e le estetiche del presente con quelle del passato e quelle (possibili) del futuro.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Senza preclusioni, Acusmatiq si è sempre mosso tra vari mondi musicali: esperienze della musica contemporanea, ibridazioni elettroacustiche e derive elettroniche tra sperimentalismo, arte sonora e musica pop di sintesi. Sempre seguendo un filo rosso il cui scopo è quello di evocare un’immagine evolutiva della creazione sonora “moderna”. Di recente, poi, si è rafforzata  l’attenzione verso la didattica e la formazione, con la proposta di workshop, seminari e tavole rotonde sugli aspetti della tecnologia musicale sviluppata nella (storicamente) feconda regione Marche, lasciando che il genius loci tecnologico fosse la struttura portante di nuove produzioni del festival. Fondamentale è quindi il potenziato rapporto di collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, autentico propulsore tecnologico che quest’anno renderà possibile la performance Waterfront.

Il sottotitolo dell’edizione 9.0 di Acusmatiq è “ONDE”, un termine che vuole evocare la miriade di scale di ampiezza dei fenomeni vibratori sonori e non che ci circondano e che sono, quest’anno, alla base della riflessione del festival.

Ancora sulla parafonia…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

L’introduzione sul mercato del Roland AIRA System-1 ha nuovamente innescato, in diversi forum, l’antica diatriba tra polifonico e parafonico: il nuovo sintetizzatore targato Roland permette l’esecuzione con quattro note simultaneamente impegnate e, da un ben noto recensore, è stato (a torto) etichettato come parafonico. Quale migliore occasione per ritornare sui due concetti, verificando come, per il System-1, si debba parlare di polifonia?

Di Enrico Cosimi

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Per prima cosa, abbozziamo due definizioni. Polifonia: la capacità, in uno strumento musicale, di generare simultaneamente un certo numero di voci tra loro indipendenti per intonazione e articolazione. Così come nel pianoforte, la polifonia non prevede automaticamente la capacità generativa di timbriche diverse (in questo caso, si parlerebbe di poli timbricità), ma considera come capacità evidente la possibilità di far intonare individualmente le note eseguite (basta premere sui tasti giusti) e di articolarle in maniera altrettanto controllabile indipendentemente (basta avere una sufficiente tecnica pianistica).

Parafonia: nell’antico mondo analogico dei primi strumenti elettronici, la possibilità di generare voci di polifonia, limitando lo sforzo tecnico alla sola generazione e facendo confluire le voci parafoniche all’interno di un singolo canale di articolazione (amplificatore più inviluppo) e trattamento timbrico (filtro).

Continuiamo a ragionare.

Giovanotti, andiamoci piano: mono o stereo?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Contrariamente a quanto succede con il normale ascolto musicale, nel mondo dei sintetizzatori, la stereofonia è una delle opzioni.  Salvo rare eccezioni, che cercheremo di mettere a fuoco nelle righe sottostanti, un sintetizzatore – specie se di vecchia scuola – può tranquillamente lavorare in modalità mono aurale senza che il musicista debba considerarsi un reietto della società.

Di Enrico Cosimi

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La struttura di sintesi classica, quella per intenderci composta da VCO-VCF-VCA e succedanei digitali, è intrinsecamente mono aurale: il singolo mix delle sorgenti sonore procede nel singolo filtro e poi passa nel singolo amplificatore. Solo a quel punto, se ritenuto opportuno dal progettista, può – o non può – trovare posto un modulo di Stereo Pan più o meno arricchito da automatismi vari.

Arturia annuncia il VOX Continental-V

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Dopo aver emulato con successo tutti i maggiori analogici del secolo scorso, dopo aver aperto un nuovo fronte vintage con il Wurli, è ora il turno del VOX Continental-V, riedizione fedele del popolare organo a transistor.

Di Enrico Cosimi

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Da The House Of The Rising Sun, fino a Light My Fire (che è precedente allo switch su Gibson), passando per I’m Down, molti sono i successi siglati con l’inconfondibile – stridulo – suono del Continental, fino a giorni più recenti, quando lo ska e la new wave si è riappropriata dello strumento.

EKO Experience – Luglio 2014

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Pochi operatori di settore, come EKO, possono incarnare a pieno diritto l’immagine di riferimento nel mercato nazionale degli strumenti musicali. Forti di un passato di produttori pionieristici (basterebbe pensare alle chitarre dei Rokes o all’onnipresente Ranger 12…), hanno laboriosamente vissuto una fortunata rinascita come importatori e distributori di marchi prestigiosi, mettendo in piedi un catalogo che, stampato, ricorda le dimensioni dell’elenco telefonico di una grande città.

Di Enrico Cosimi

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Nel catalogo EKO, trova posto tutto quello che serve per mettere su strada una band completa, dall’ago al cannone, e – nonostante un’apparente sbilanciamento per il mondo della sei corde – l’average keyboard player si troverebbe ampiamente a proprio agio parlando di KORG e Studiologic, ma anche Akai, Alesis e Icon. Forti di questo solido patrimonio strumentale, e dell’indiscussa credibilità nazionale, EKO ha offerto agli operatori di settore una sontuosa due giorni di incontri amichevoli culminati, lo scorso 7 Luglio, nella visita alla fenomenale sede di Montelupone, nell’ombelico di quello che – ormai comunemente – è considerato il pianeta Marche, ovvero il distretto produttivo italiano pressoché interamente dedicato alla tecnologia. Tra una nuotata nelle calette del Conero (uno dei posti più belli di tutto il Mediterraneo), uno scambio di idee con endorser di primo piano e una chiacchierata con gli amici della EKO, il tempo è passato veloce. La sera, le orecchie sono state fatte fischiare da Luca Colombo, Massimo Varini, Marco Parisi, Federico Alar Simonazzi, giusto per nominare i primi che ci tornano in mente. Ma, prima, le stesse orecchie erano state vellicate dall’elegante esecuzione del Paolo Principi Quartet, alla presa con classici senza tempo del jazz più recente.

La nuova produzione 4ms VCA Matrix

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Già ben noto ai cultori della sintesi Euro Rack non banale, il modulo VCA Matrix prodotto da 4ms è da qualche tempo disponibile anche con colorazione differenziata, a sincrono con il nuovo batch di esemplari in produzione.

Di Enrico Cosimi

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Con la nuova colorazione nera, le funzioni rimangono – ovviamente – invariate: matrice 4×4 in grado di controllare segnali audio o CV, bufferati e disaccoppiati, sfrutta integrati SSM per generare i 16 VCA necessari al funzionamento del sistema.

 

MakeNoise Erbe-Verb

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Tom Erbe ha già firmato interessanti moduli MakeNoise, proiettando il marchio di Toni Rolando nello sky high dei costruttori Euro Rack; questa volta, è il momento del nuovo riverbero Erbe – Verb, controllabile da pannello o da tensioni CV esterne, a maggior gloria della produzione elettronica modulare.

Di Enrico Cosimi

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In attesa di poter mettere le mani su un esemplare funzionante, verifichiamo quali sono le caratteristiche più entusiasmanti.  Con un ingombro pari a 17 unità Euro Rack, il modulo offre ingresso mono aurale e uscita stereofonica left-right per segnali accuratamente processati; oltre alla regolazione del segnale in ingresso (max 10V p-p), è possibile governare il rapporto Wet/Dry.

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