La FM Lineare secondo Ableton Operator – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Come Analog è concentrato sulle timbriche analogiche, così Operator basa la sua espressività sull’impiego – potenziato – della FM lineare diffusa planetariamente da Yamaha con la vecchia DX Series. Frutto degli sforzi di Robert Henke, Operator riprende buona parte delle funzionalità proprie del DX-9 (quattro operatori, corredo di algoritmi numericamente limitato) e li spinge in avanti grazie alla disponibilità di forme d’onda diverse dalla semplice sinusoide, con filtraggio indirizzabile e diverse altre ottimizzazioni di funzionamento. Il risultato è potente, dinamico, espressivo.

Di Enrico Cosimi

operator apertura

Per chi si fosse sintonizzato solo ora, ricordiamo che la Modulazione di Frequenza Lineare basa la propria espressività nell’ìnterazione tra due oscillatori (originariamente, solo sinusoidi) collegati tra loro in regime di modulazione; chi riceve il controllo è il portante, chi modula è il modulante. In base al rapporto di frequenza tra i due oscillatori, all’intensità della modulazione, alle forme d’onda di partenza, si otterranno dei contenuti armonici complessi, cangianti, ricchi, di sicuro impatto timbrico. Come è facile immaginare, automatizzando (cioè, rendendo dinamico il passaggio del segnale modulante), ad esempio con un amplificatore controllato da inviluppo, si potranno generare timbriche percussive o letargiche o a lenta evoluzione che si staccano di molto dalle semplici sinusoidi di partenza.

Case Study: Ableton Analog – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Senza pietà, continuiamo a passare in rassegna le funzioni disponibili dentro Ableton Analog. Il potente sint per timbriche virtual analog (nomen omen) che è di corredo all’interno della DAW Live. Abbiamo già visto la struttura doppia, con possibilità di Quick Routing per i collegamenti serie/parallelo e per la generazione simultanea di tre timbriche parallele (da non sottovalutare nella creazione di timbriche percussive analog style). Ora, è il momento di chiudere le dotazioni del canale di voce, lavorando con gli inviluppi e con le ultime dotazioni di parametro.

Di Enrico Cosimi

Analog Global copia 2

Gli inviluppi dei filtri (e degli amplificatori)

I quattro generatori d’inviluppo implementati dentro Analog per il controllo dei due filtri e dei due amplificatori sono tra loro identici e sfruttano proficuamente l’implementazione grafica offerta dal pannello centrale contestualizzato.

Case Study: Ableton Analog – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Continuiamo la nostra panoramica sulle funzioni e i comportamenti ottenibili con Ableton Analog. Questa volta, è il turno dei componenti principali disponibili all’interno della catena di generazione e modulazione audio.

Di Enrico Cosimi

Analog Global copia

Sorgenti sonore: Oscillatori e Noise

Gli oscillatori 1 e 2 sono uguali tra loro e prevedono la generazione di una forma d’onda scelta tra rampa, sinusoide, impulsiva a simmetria variabile e rumore bianco. La frequenza può essere regolata per ottava, semitono e detune in centesimi di semitono. Il livello d’uscita e il routing verso Filter 1 o Filter 2 sono regolabili agendo sulle finestrelle di click and drag.

Un brano in stile Krautrock – Seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

Continuiamo la realizzazione del nostro brano in stile Krautrock utilizzando vari plug-in VST di sviluppatori poco noti, ma molto interessanti. La seconda parte di questa serie di articoli è dedicata alla realizzazione di una sequenza sintetica, utilizzando la tipica struttura operativa degli step sequencer.

Di Attilio De Simone

Schermata 09-2456540 alle 10.24.12

Nell’ambito della Kosmische Musik, l’obiettivo di questi passaggi era quello di creare un contesto ipnotico all’interno del quale l’ascoltatore potesse perdersi. Un trucco per “imbrigliare” la mente dell’ascoltatore consiste nel ridurre progressivamente sia il numero di step (e di conseguenza il numero di note eseguite) che il valore delle note dei singoli step (cioè la durata della nota) in modo da coinvolgere il pubblico nel trip ipnotico.

Case Study: Ableton Analog – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Inutile parlare della ricaduta (commerciale, culturale, stilistica e performativa) che Ableton Live ha avuto sulla comunità dei musicisti elettronici: sviluppato originariamente per facilitare la performance realtime con materiali audio di provenienza eterogenea, Live è progressivamente cresciuto fino a divenire una DAW completa di sintetizzatori, effetti, librerie e tutto il necessario per integrare professionalmente Audio, MIDI e automazione in un unico flusso espressivamente ininterrotto. Al suo interno, il corredo degli strumenti nativi offre piacevoli sorprese. Tra questi, Analog è sicuramente il primo virtual synt da approcciare con animo curioso.

Di Enrico Cosimi

Analog Global

Analog è, apparentemente, un blando sint virtual analog con doppio oscillatore più noise, doppio filtro e doppio amplificatore, generosamente corredato di modulatori e controlli. Al suo interno, con un minimo di pazienza, si trovano raffinate soluzioni d’utilizzo con cui programmare timbriche dinamiche e sfiziose per le produzioni più divertenti.

Come al solito, è necessario dividere l’approccio allo strumento in una serie di step progressivi.

Case Study: rimodellare il Davolisint – seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Continuiamo la nostra sequenza di interventi finalizzati alla (ri)modellazione del vecchio Davolisint, l’unico sintetizzatore vintage sulla faccia della terra a non possedere un filtro, un inviluppo, un ring mod…

Di Enrico Cosimi

Schermata 08-2456534 alle 19.41.48

Prima di entrare nel merito, è comunque il caso di ringraziare Filippo Corradin per aver inconsapevolmente prestato la fotografia del suo strumento; a lui, tutta la nostra gratitudine.

Qualche esercizio di modellazione virtual analog: Synton Syrinx

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Ripeschiamo, dalle antiche pagine di obliate didattiche, questo morbido tutorial sulla ricostruzione di un raro sintetizzatore monofonico, oscuro ai più, ma depositario di parecchie divertenti trovate. Buona lettura!

Il Synton Syrinx è stato un eccellente, quanto poco diffuso, sintetizzatore monofonico sviluppato da Felix Visser, Marc Paping e Bert Vermeulen tra il 1983 ed il 1984; in precedenza, Felix Visser aveva sperimentato le funzionalitè elettroniche del vocoder e, per questo motivo, era rimasto significativamente colpito dalle caratteristiche timbriche ottenibili con sistemi di filtraggio multiplo, in grado cioè di riprodurre il tratto vocalico con le sue diverse formanti.

Di Enrico Cosimi

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Lo strumento, oltre che per la presenza di due touch pad assegnate al bend positivo e negativo, era caratterizzato da una complessa struttura di filtraggio organizzata attorno ad un modulo Low Pass 24 dB/Oct e due moduli Band Pass (definiti Peak Filters) a 12 dB/Oct; il timbro risultante, a fronte di alcune impostazioni molto personali, era caratterizzabile grazie a quattro diverse possibilità di routing per le cinque sorgenti audio (VCO 1, VCO 2, SUB, RING, NOISE) all’interno dei tre filtri controllati in voltaggio.

Approccio alla programmazione: risolvere gli indovinelli… con le orecchie

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Giorni orsono, mentre si ciacolava amabilmente su Facebook, è uscita fuori una richiesta, apparentemente innocua, ma foriera di possibili – e interessanti – sviluppi di discussione; è presto detto: un fenomenale hammondista del Nord Italia, tanto esperto di gospel organ, quando (finora) poco interessato alla sintesi del suono, chiedeva con cosa e come fosse stato realizzato il timbro lead synth che caratterizza While You See A Chance del mai sufficientemente apprezzato Steve Winwood.

Di Enrico Cosimi

Schermata 08-2456533 alle 19.45.30

Come è facile immaginare, la richiesta nasceva dalla necessità di ricostruire il suono per un suo possibile futuro uso coveraro o – quantomeno – performativo. Premesso che il suono in questione non brilla per eccessiva complessità di programmazione ed è, credeteci o meno, alla portata di un’infinità di apparecchiature analogiche, virtual analog, full digital, eccetera, l’intera operazione ha innescato una serie di considerazioni che – con sprezzo del pericolo – vi sottoponiamo come “palestra per la programmazione”.

Case study: rimodellare il Davolisint – prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Anche se, per la sua natura a divisione di frequenza e per l’assenza di moduli fondamentali, il Davolisint è più vicino a una tastiera che non ad un sintetizzatore vero e proprio, negli oscuri Anni 70, riuscì in qualche modo a placare la fame di elettronica che permeava gli squattrinati musicisti nostrani… erano lontani i tempi che avrebbero visto apparecchiature low cost sufficientemente funzionali e, di fatto, era necessario adattarsi.

Di Enrico Cosimi

davoli 04

Questo, unito ad un inspiegabile ritorno d’interesse per il primitivo apparecchio, giustifica una veloce panoramica – mascherata da Case Study – con cui affrontare e risolvere le (poche) problematiche funzionali offerte dall’apparecchio. Come al solito, ci muoveremo dentro la piattaforma Clavia Nord Modular G2, disponibile tanto come hardware (pseudo)vintage nella comunità degli e-seller, quanto in versione Demo gratuita sul sito Clavia.

Le fotografie che corredano questo testo sono relative ad un esemplare – incredibilmente in buono stato – recentemente apparso sul mercato second hand…

Un brano in stile Krautrock – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Tutorial

Approfondiamo la complessità della realizzazione di un brano in stile Krautrock utilizzando vari plug-in vst di sviluppatori poco noti ma molto interessanti. Il Krautrock è stato un fenomeno musicale sviluppatosi in Germania che ha condizionato il sound della musica contemporanea degli ultimi 40-45 anni.

Di Attilio De Simone

kraut

Un po’ di storia: il termine “Krautrock” (letteralmente “rock a base di crauti”, pietanza tipica della cucina tradizionale tedesca) venne coniato dai giornalisti anglofoni per catalogare la musica importata dalla Germania dalla fine degli anni ‘60 fino alla seconda metà del decennio successivo, musica che non si omologava agli standard della musica pop o rock che in quel periodo imperava. Il termine è una sorta di grande ombrello che raccoglieva un po’ tutta la musica tedesca ed è difficile indicare una tipologia musicale che possa contraddistinguere gli artisti accomunati al nome “Krautrock”.

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