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Modellare il Roland Juno 106 – seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Dopo aver passato rapidamente in rassegna le caratteristiche operative del Roland Juno-106, siamo pronti per iniziare la ri-modellazione.

Di Enrico Cosimi

106-dco

Ovviamente, partiremo dalla generazione sonora. L’oscillatore DCO produce quattro segnali simultaneamente: onda rampa, onda impulsiva a simmetria variabile, onda quadra in suboscillazione all’ottava inferiore, rumore bianco.

Modellare il Roland Juno 106 – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Ogni tanto, è necessario fare esercizio di programmazione prendendo uno strumento qualsiasi e provando a riprogrammarlo nelle sue funzioni principali. Questa volta, è il turno del classico Roland Juno 106, sintetizzatore polifonico (in origine) di fascia medio bassa, oggi assurto a notevole valore commerciale.

Attenzione! Quando diciamo “riprogrammare” una struttura di sintesi, intendiamo “costruire una struttura di sintesi che sia in grado di fare le stesse cose del modello preso in esame”; nulla garantisce che il nuovo strumento suonerà tale e quale all’apparecchio vintage; per questo genere di equivalenze, è sempre necessario procedere ad una fase successiva di confronto A/B.

Di Enrico Cosimi

106-apertura

Come è ormai tradizione, useremo per questo esercizio di ri-programmazione il classico dei classici Clavia Nord Modular G2 (si sarebbe potuto utilizzare anche Reaktor 6.x, ma da un certo punto di vista le cose sarebbero state meno divertenti).

Roland Boutique TR-09 & TB-03

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Agganciati indissolubilmente al claim we design the future, molto spesso Roland ha dato l’impressione di voler snobbare il grande passato di storici strumenti prodotti nei decenni precedenti. Da qualche tempo, con il vantaggio del dominio digitale, la serie Boutique ha permesso di rinverdire fasti e prodotti che – seppure in versione miniaturizzata, seppure riprodotti digitalmente – non sarebbero stati altrimenti disponibili. Ora, è il turno delle due nuove unità TR-09 e TB-03, rispettivamente riedizioni Boutique delle storiche TR-909 e TB-303. In attesa di mettere le mani su due apparecchi finalmente disponibili, elenchiamo le caratteristiche più interessanti dei due nuovi modelli.

Di Enrico Cosimi

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La TR-09 riproduce, grazie alla tecnologia ACB – Analog Circuit Behavior,  il comportamento timbrico e operativo della Roland TR-909, batteria elettronica epocale che accoppiava generazione analogica per tutto quello che non era hi hat, ride e crash (ottenuti per campionamento digitale).

Roland System-8 PLUG-OUT Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Comunicato alla massa degli utenti attraverso un sapiente, ancorchè prevedibile, meccanismo di spolier and leaking, è ora ufficiale il lancio del nuovo System-8 PLUG-OUT Synthesizer targato Roland.

Di Enrico Cosimi

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Per chi si fosse messo in ascolto solo oggi, ricordiamo che PLUG-OUT è l’architettura Roland che permette di caricare entro un hardware generico, uno o più “programmi di espansione” dedicati alla riproduzione fedele di iconici modelli timbrici del prestigioso marchio giapponese. Insomma, come i Plug-In sono ospitati all’interno di una DAW; i Plug-Out sono caricabili all’interno di un “sintetizzatore ospite hardware”. Il tutto è stato inaugurato con un precedente modello System-1 che offriva un’interfaccia utente dettagliata ma generica, personalizzabile – a colpi di retro illuminazione verde acido – in base, appunto, al PLUG-OUT caricato. Nel vecchio sistema, c’era un solo caricamento e il passaggio da un sistema all’altro era laborioso; nel nuovo System-8, ci sono tre slot personalizzabili (ad oggi, è attivo e in dotazione il PLUG-OUT Jupiter 8 e lo sarà presto quello dedicato al Juno-106); di più, il passaggio tra P.O. 1, 2 o 3 è indolore e non precede transizioni per i cicli di accensione/spegnimento.

 

Roland JX-10 – Nuova gloria ad un gigante del passato (terza parte)

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear

Ben ritrovati. E’ tempo di passare in rassegna tutte le meravigliose iniziative di reverse engineering condotte sul Roland JX-10 e sulla sua versione rack, MKS-70.

Di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Per chi si fosse perso la prima e la seconda puntata, esse sono disponibili qui e qui. In pratica, consci del fatto che il valore della macchina originale fosse in un certo qual modo rimasto ingiustamente celato dai limiti esaminati nella seconda puntata (organizzazione delle patch, assenza del midi, aftertouch, ecc.), alcuni appassionati nonchè esperti di elettronica e di programmazione di basso livello si sono lanciati in iniziative di analisi e riprogettazione di alcune parti significative del synth allo scopo di “ammodernarlo” risolvendo, tra le altre cose, i problemi di interfacciamento e di programmazione.

Roland JX-10 – Nuova gloria ad un gigante del passato (prima parte)

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear

In un mondo in cui i mini tasti, i mini controlli e i mini jack regnano sovrani, dove vale il motto “piccolo è bello”, in un mondo di Reface, Boutique, mini di qua e micro di là, scegliamo in questo appuntamento di salire sulla “DeLorean” del tempo e di puntare dritti all’anno 1985, nel quale oltre a Doc. Emmeth Brown, Marty McFly e Biff Tannen, era possibile imbattersi nel famigerato Roland JX-10 (per gli amici Super-JX). A patto di avere i soldini naturalmente…eheheheh

Di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Sia ben chiaro che chi scrive trova le nuove tecnologie e il fenomeno “miniaturizzazione” affascinanti, soprattutto perchè a pochi soldi si può provare l’ebbrezza di tecniche sintesi che hanno fatto la storia e che risultano di fatto sempre verdi. Il tutto condito con le moderne possibilità di interfacciamento e arricchito con ammennicoli che semplicemente all’epoca sarebbe stato troppo costoso realizzare…non è meraviglioso?

Roland SH-09. Uno strumento “semplice”

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Progettare un sintetizzatore semplice è un compito più impegnativo di quanto non si possa credere: occore decidere con severità cosa lasciar fuori dal pannello comandi, rispettando un livello di completezza che non deve pregiudicare le operazioni più comuni. Da questo punto di vista, il modello SH-09 è un piccolo classico che merita particolare attenzione.

Di Enrico Cosimi

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Dotato di sottili, ma significative, differenze con il successivo SH-101, il Roland SH-09 offre uno di tutto: un oscillatore, un filtro, un amplificatore, un inviluppo, un LFO per la modulazione. Il pannello comandi è semplice e ben organizzato, il successo è garantito. Come tutti i suoi colleghi Roland dello stesso periodo, sfrutta il classico filter design con gli operazionali, che garantiscono una buona differenziazione timbrica nei confronti del classico comportamento Moog.

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