Sintesi granulare 1 – Che cos’è e da dove viene questa roba

Written by Francesco Bernardini on . Posted in Software, Tutorial

“Ogni suono, così come anche le sue variazioni più continue, è assimilabile ad un insieme di un numero sufficientemente alto di particelle elementari: durante l’attacco, il sostegno e il decadimento di un suono complesso, migliaia di suoni puri appaiono in intervalli di tempi più o meno brevi” [Iannis Xenakis]

Per l’appunto, la sintesi granulare è quel processo mediante il quale viene generato un suono che è la somma di tanti altri piccoli suoni.

Di Francesco Bernardini

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Spesso ci si riferisce a questa tecnica come fosse per lo più slegata da un’osservazione concreta di un qualche fenomeno naturale di riferimento, e fosse determinata invece da valutazioni di stampo speculativo (tanto per dirla in termini pomposi ma sintetici): in altre parole, se ne parla come se si trattasse di un effetto “esotico” che agisce sul suono a mo’ di “gioco di prestigio”, e raramente si prende in considerazione l’idea che l’efficacia di questa metodologia di sintesi stia nel fatto che (come accade per gran parte delle cose) essa non faccia altro che tentare di replicare – per quanto approssimativamente – la natura più basilare di alcuni fenomeni acustici.

GForce Software ci riprova – Oddity 2 (prima parte) 

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software

La GForce Software è una software house che produce da tempo nel mercato dei synth virtuali per computer. Particolarmente orientata verso l’emulazione dei synth del passato, questa azienda ha messo nelle mani dei musicisti avvezzi all’uso del computer per le proprie produzioni, capisaldi come Minimonsta (emulazione potenziata del Mini Moog), Virtual String Machine, impOSCar (emulazione dello stravagante ed inglesissimo synth OSCar) e il più che degno di nota Oddity, forse la migliore emulazione del glorioso ARP Odyssey MK2 mai uscita sul mercato.

COPERTINA

Dopo un periodo di relativo “abbassamento di volume”, la GForce è ricomparsa di recente sul mercato con il lancio di alcune riedizioni dei suoi synth più famosi, a cominciare da Imposcar 2.

Facciamo un po’ di drone music con Waldorf Nave

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software, Tutorial

Dopo molti mesi di utilizzo di Waldorf Nave, è molto piacevole ammettere di non essere ancora riuscito a raggiungere i limiti di questo strumento. Questo versatilissimo sintetizzatore si è rivelato molto efficace nella realizzazione di strutture dronanti, in costante movimento. Vediamo come creare una struttura di sicura efficacia e su quali parametri interagire in tempo reale per animare il nostro drone.

di Attilio De Simone

 

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Innanzitutto dobbiamo partire dalla tabella delle forme d’onda. Su Wave 1 e Wave 2, ho prescelto la tabella denominata “Spectrum #3”. Uno dei parametri fondamentali su cui poter giocare dal vivo è il parametro “Travel” che determina la velocità di passaggio da una forma d’onda all’altra della tabella.

iZotope OZONE 6 Advanced

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Recording, Software

Giunto alla sua sesta incarnazione, in una solida revisione che condensa e fluidifica il workflow, iZotope OZONE 6 riunisce praticamente in una schermata e mezza tutto quello che serve per migliorare, in sede di mastering, il mixaggio audio o – in generare – un file audio precedentemente lavorato, ma non ancora perfezionato.

Di Enrico Cosimi

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Come è facile immaginare, non si tratta di un editor audio ove fare tagli, inversioni, montaggi spregiudicati, quanto di una suite di miglioramento e correzione che contiene moduli applicabili al file audio, configurabili secondo l’esperienza del musicista (o secondo la ricca dotazione di factory preset…) e utilizzabili quando necessario. L’interfaccia utente è semplificata e praticamente non richiede accesso al manuale operativo (procedura che, come al solito, è consigliata ancorché faticosa per i musicisti più “militanti”). Tutto è sotto controllo, tutto sembra facile. A seconda delle necessità, si scelgono moduli, li si accende, li si organizza, si entra nei loro parametri grafici e numerici, fino al rendering finale.

Laplace Resonator Synth di iceGear

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

Il mondo IOS è un ambiente in gran parte libero e lascia ancora grande spazio agli sviluppatori di crearsi un proprio spazio essendo le gerarchie ancora molto fluide, e chi riesce a coprire determinate tecniche di sintesi prima degli altri, si ritrova in una posizione di vantaggio.
Di Attilio De Simone
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In questo caso, iceGear propone uno strumento a modelli fisici dedicato alla riproposizione di sonorità di strumenti come archi, ottoni e di timbriche più metalliche.
Presentiamo lo sviluppatore, innanzitutto, ricordando che iceGear ha realizzato, ormai oltre due anni fa, l’ottimo Cassini, sicuramente uno dei synth virtual analog più completi e ricchi di opzione di modulazione di tutto il panorama di app per IOS. Quest’informazione ha contribuito a stimolare la nostra attenzione verso quest’applicazione.
Il synth nel concreto
 
Mentre ci sono un paio di finestre di dialogo pop-up che si occupano di alcune funzionalità aggiuntive, i principali elementi del motore synth sono tutti alloggiati all’interno della schermata principale. La striscia rossa lungo la parte superiore permette di accedere al sistema di preselezione (l’applicazione viene fornita con una raccolta di preset per valutare il panorama sonoro dello strumento), l’arpeggiatore, la funzione MIDI Learn e il menu Impostazioni.
L’interfaccia principale è divisa in un numero di sezioni e, a parte alcuni riquadri pop-up, tutti i controlli chiave sono disponibili in questa singola schermata.
Lungo il bordo destro sono presenti tre piccoli pannelli che contengono controlli globali (è possibile impostare l’ottava, il volume master e la risposta della curva di velocity MIDI), le impostazioni per l’LFO e, infine, le tre opzioni per gli qeffetti di chorus, delay e riverbero.
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La maggior parte dello schermo è suddiviso in ulteriori due aree; il pannello Exciter e il pannello Resonator. Exciter è a sua volta diviso in due sezioni che generano,due fonti sonore, click e noise, queste fonti sonore possono essere miscelate prima di accedere alla sezione Resonator per ulteriori manipolazioni. La sezione Resonator è inoltre divisa in due sezioni principali: la resonator stessa e un generatore di onde sinusoidali con modulatore FM. Ancora una volta, queste sezioni possono essere miscelate e modulate dal generatore di inviluppo prima di confluire nella sezione effetti.
Dato che la tecnica di sintesi (resonator) è stata poco impiegata storicamente, all’inizio alcuni parametri di controllo potrebbero risultare non scontati ma basterà sperimentare con loro per comprendere rapidamente su quali caratteristiche del suono essi vadano a lavorare.
In aggiunta i tre effetti lavorano molto bene, soprattutto il delay stereofonico è risultato molto versatile e denso di opzioni.
L’arpeggiatore è molto divertente da utilizzare. Essendo ricco di parametri, riusciremo ad ottenere comportamenti standard e comportamenti meno scontati.
Come suona Laplace?
Il synth offre delle sonorità molto riconoscibili, con una pasta sonora molto vicina a quella che si tira fuori dal Waldorf Q impiegando come filtro quello a pettine (o comb), quindi siamo su sonorità da fine anni ’90. Quindi non attendiamoci delle emulazioni fedeli di sonorità acustiche, ma avremo delle ottime sonorità sintetiche che offrono timbri di archi, ottoni, percussioni, pianoforti sintetici.
Laplace è un’app molto solida e stabile. Ho utilizzato lo strumento su varie configurazioni e piattaforme, da solo o in compagnia di altre applicazioni, e lo strumento non è mai venuto meno.
In un mercato ipersaturo di virtual analog, non può che far piacere trovarsi ad avere a che fare con uno strumento che riprende una tecnica di sintesi passata un poco in sordina ma in grado di generare timbriche uniche e non raggiungibili se sono si dispone di un sistema basato sul filtraggio a pettine.

Nuove librerie per KORG Kronos

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear, Software

Alla vigilia del rinnovamento previsto per la Winter NAMM, in KORG hanno bruciato le polveri presentando sul mercato undici nuove sound library per la popolare workstation Kronos.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Per la precisione, si tratta di nove nuovi Kronos EX pack e cinque aggiornamenti EX realizzati da KApro, più una EX library prodotta da Irish Acts.  Di seguito, l’elenco dettagliato, con i prezzi annunciati.

Holderness Bundle

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

Chi segue le app musicali per ambiente IOS sicuramente avrà sentito parlare di Christopher Rice e degli effetti che ha creato per i musicisti iOS per la Holderness media. Tra questi Echo Pad, Swoopster, Stereo Designer, Caramel e Crystalline, tutti ad ottimi prezzi e realizzati con un approccio molto creativo (grazie all’interfaccia utente funzionale e molto immediata, che coglie in pieno il senso del touchscreen).

Di Attilio De Simone

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Ottimo sound, stabilità, prestazioni paragonabili a quelle di un hardware dedicato professionale e prezzo irrisorio: queste sono le caratteristiche principali dei prodotti di Rice.

Primal Audio FM4: la sintesi FM in una schermata

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

I malcapitati possesso di uno strumento della famiglia di apparecchi Yamaha basati sulla sintesi FM non potranno che ripensare al tempo inevitabilmente perso nella programmazione delle proprie macchine confrontando la semplice schermata operativa dell’ interessante app per ipad, FM4 di Primal Audio.

Di Attilio De Simone

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Ragionando col senno di poi, nonostante la diffusione planetaria della sintesi FM grazie alla serie fortunata di strumenti a marchio Yamaha, gli apparecchi dei primi anni ‘80 sono stati prevalentemente utilizzati dai musicisti quasi come dei semplici expander di suoni, vista l’estrema difficoltà di programmazione, molti rinunciarono al sound design per dedicarsi all’esecuzione utilizzando le tante e costose card messe a disposizione dai programmatori professionisti.

iModular

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

iModularSynth ha introdotto iModular – una combinazione hardware / software progettata per consentire l’utilizzo di un iPhone o un iPad all’interno dei sintetizzatori modulari Eurorack. Il dispositivo IOS può essere utilizzato come generatore di suoni, effetti o qualsiasi altra cosa permessa dal software.
Di Attilio De Simone
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Il sistema è costituito da due componenti: l’applicazione iModular e il modulo di interfaccia Eurorack iModular. L’applicazione iModular trasforma l’iPhone / iPod / iPad in un modulo multifunzione a due canali compatibile con il mondo eurorack. Può essere utilizzato come generatore di inviluppi a 6 posizioni, Envelope Follower, o Low Frequency Oscillator. I due canali sono indipendenti e possono essere usati in modi differenti allo stesso tempo, ogni canale di ingresso può essere utilizzato sia come generatore di segnali audio che per il trattamento di segnali audio esterni.

FLUX:FX di Adrian Belew: il futuro dell’effettistica dedicata alla chitarra e non solo?

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

FLUX: FX è un’applicazione multieffetto audio professionale concepita per ambiente iPad che permette di utilizzare gli effetti pianificando modifiche dei loro parametri sulla falsa riga del trend avviato da Sugar Bytes, ma facendolo a modo proprio.

FLUX: FX ridefinisce le possibilità di trattamento audio e di performance dal vivo tramite un’app che garantisce una vastissima gamma di effetti e di opzioni. Capiamone di più

Di Attilio De Simone

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Partiamo innanzitutto dalla biografia artistica di Adrian Belew: chitarrista e cantante ecclettico, non si contano i suoi progetti, scoperto da Frank Zappa (sempre attento a scovare talenti chitarristici a cui dare ampio spazio nelle sue formazioni) vanta collaborazioni con David Bowie, Talking Heads, Laurie Anderson, Nine Inch Nails, Porcupine Tree, ma il suo nome è legato a filo doppio ai King Crimson di Robert Fripp, band fortemente incentrata sul tecnicismo degli strumentisti e dalla sperimentazione sonora, sempre aggiornata alle ultime novità tecnologiche. Basti ricordare il ring modulator sapientemente utilizzato sulla chitarra, il suono di chitarra filtrato dal VCS3 sui primi dischi, il frippertronics ideato dallo stesso Fripp e i primi guitar synth che hanno costruito i colori sonori dei dischi dei King Crimson dalla fine degli anni ‘70 (tra i primi artisti ad utilizzare questi nuovi strumenti). Questo preambolo per comprendere la propensione di Belew all’innovazione e alla ricerca finalizzate al raggiungimento di un obiettivo creativo concreto.

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