Complice la squisita cortesia di Roland Italy (con la dinamica disponibilità di Max Fattori/Roland Europe e Giovanni Mangione/Roland South Europe), abbiamo a tiro un raro esemplare di Roland JD-XA crossover synthesizer; in attesa di approfondire verticalmente il funzionamento della macchina, dipanandolo in una serie di articoli qui su Audio Central, mettiamo a fuoco le conoscenze indispensabili, tutto quello – insomma – che non può essere ignorato prima di affrontare un prodotto che, insieme agli altri dell’infornata 2015, sembra destinato a riportare alla grande il nome Roland in prima fila nel settore dei sintetizzatori e della produzione elettronica.
Di Enrico Cosimi
Roland JD-XA è uno strumento oculatamente ibrido: al suo interno, trova posto tecnologia analogica di generazione audio e, in parallelo, tecnologia digitale organizzata con lo stesso scopo; il musicista, quindi, siede al centro di due mondi (digitale e analogico) che può usare in alternativa, in sovrapposizione split/layer o in crossover – e questa è una delle cose interessanti… – facendo confluire, per dire, l’uscita della voci digital all’interno dei filtri analog o usando i segnali digital per modulare parametri significativi della sezione analog. Non è tutto: c’è un sequencer a sedici parti, otto delle quali lavorano con altrettante sezioni interne (4 Analog e 4 Digital, con diversa dotazione di polifonia) mentre le rimanenti otto escono sul mondo esterno attraverso connettore MIDI o USB. In aggiunta, due tracce/canale MIDI possono essere ruotati al controllo di apparecchiature vintage, dopo essere state convertite in CV Out e Gate Out. In egual misura, sono supportati MIDI Over USB e Audio Over USB. La dotazione di pannello, nero glossy (attenti alle ditate…) evidenziato in un indimenticabile rosso squillante, è logicamente organizzata per facilitare l’uso dell’apparecchio anche ai meno esperti.