SEQUENTIAL Prophet 6
Bello è bello, non si discute… Il nuovo sintetizzatore analogico Sequential prodotto da Dave Smith (recentemente rientrato in possesso dello storico marchio grazie alla cortese liberalità Yamaha), è fortemente influenzato dal Prophet 5 che tanti ancora desiderano, con una serie di soluzioni originali che lo rendono originale, interessante e, per molti versi, terribilmente desiderabile.
Di Enrico Cosimi
Basandoci su quello che inizia a circolare in rete e sulle comunicazioni ufficiali, nell’attesa che i primi esemplari arrivino anche dalle nostre parti (si parla di Primavera 2015 inoltrata…), tracciamo una panoramica preliminare dell’apparecchio.
Cuore della timbrica è, in ciascuna delle sei voci disponibili sulle (purtroppo) quattro ottave di tastiera, una coppia di oscillatori analogici – ma l’intero percorso audio è full analog – di nuovo design originale Dave Smith che, insieme al suboscillatore di bordo, forniscono tutto il carburante necessario a prendere quota. In aggiunta, non c’è solo il passa basso risonante, ma anche un passa alto risonante, non CEM, ma anche in questo caso frutto di un re-desing targato Dave Smith.
Ci si distacca dal fronte analogico quando si entra nella sezione effetti digitale, tranquillamente bypassabile dal musicista più purista che offre un doppio trattamento Reverb & Delay, Chorus, Phase Shift; il tutto in tecnologia 24 bit / 48 kHz. Se non richiesta, la sezione effetti può essere messa fuori gioco.
Non è tutto: PolyMod (eh eh eh) e gestione della dinamica più aftertouch permettono di animare in maniera significativa la generazione delle voci analogiche. In aggiunta, ci sono uno step sequencer polifonico che cattura le esecuzioni permettendo di impilare sullo stesso passo fino a sei note simultaneamente. Come il coevo Arpeggiator, ambedue i meccanismi di automazione sono subordinabili al Clock MIDI.
In assenza di qualsiasi menu su display (alleluia!!!), lo strumento si programma direttamente dal pannello frontale e permette il salvataggio di 500 patches in 5 banchi da 100 locazioni; in aggiunta, ci sono altre 500 patches factory pronte all’uso. Il pannello comandi può essere richiamato in operativo premendo il selettore Preset: la costruzione timbrica, a colpi di potenziometri e interruttori, è facilissima.
Queste le caratteristiche tecniche di ciascuna sezione…
Oscillatori
Sono due, di nuovo design, full analog; producono con continuità di variazione (in stile Voyager, per intenderci), onde triangolari, dente di sega, quadra e impulsiva a simmetria variabile) – in questo, l’apparecchio si distanzia dal classico design Prophet 5 che offriva simultaneamente le tre forme d’onda triangolare, rampa e impulsiva… certi suoni potrebbero risultare complessi da raggiungere. Ce ne faremo una ragione.
I due oscillatori offrono, ovviamente, simmetria variabile indipendente sull’onda impulsiva, possono lavorare in regime di Hard Sync con OSC 1 master e OSC 2 slave; il primo oscillatore sfrutta una generazione di onda triangolare all’ottava inferiore come SUB oscillator. Il secondo oscillatore può essere sganciato dal keyboard tracking e portato a lavorare in Low Frequency Mode.
La gestione delle frequenze generate può essere resa meno precisa grazie al parametro di Oscillator Slop, che offre una percentuale regolabile di instabilità, facendo traboccare il segnale degli oscillatori (questa, la traduzione letteraria del termine).
Mixer
Non ci sono solo i due oscillatori principali: nel Mixer, si regolano i segnali prodotti da OSC 1, OSC 2, SUB Osc (quest’ultimo è collega – all’ottava inferiore – con la frequenza del primo oscillatore) e White Noise.
Filtri
Ci sono due filtri che lavorano in serie sul segnale audio: un Low Pass e un High Pass risonanti. IL passa basso ha slope corrispondente a 4 poli / 24 dB di attenuazione, il passa alto lavora a 12 dB di attenuazione. Il passa alto è dotato di frequenza di taglio, resonance, envelope amount con escursione bipolare, keyboard tracking selezionabile su full, half e off, velocity modulation regolabile sull’envelope amount.
Il passa basso a quattro poli raggiunge l’auto oscillazione, ha lo stesso meccanismo di envelope amount bipolare, sfrutta velocity modulation su envelope amount e keyboard tracking dosabile in tre incrementi.
L’inviluppo di filtraggio è uno in comune per i due filtri, configurato nella classica struttura ADSR di facile utilizzo.
Amplificatore e inviluppo
Sfrutta un generatore d’inviluppo dedicato ADSR, con un quinto controllo di pannello dedicato a processing bipolare dell’env amount e sua eventuale subordinazione alla key velocity.
LFO
La modulazione ciclica – ricordiamo che l’OSC 2 può essere portato a lavorare come Low Freq Oscillator, di fatto raddoppiando le sorgenti di modulazione – è fornita dal modulo LFO. Questo genera cinque forme d’onda (triangolare, saw, ramp, square e random stepped). La velocità può essere subordinata al MIDI Clock. E’ possibile impostare un initial amount per la modulazione e ruotare il segnale di controllo verso le destinazioni di: OSC 1 Freq, OSC 1 PW, OSC 2 Freq, OSC 2 PW, LP Cutoff, HO Cutoff.
PolyMod
A differenza del modulo LFO, che è comune a tutte e sei le voci, quindi lavora “in passo”, la PolyMod sfrutta individualmente per ciascuna voce le risorse interne, consentendo la generazione di percorsi modulanti sfalsati nota per nota all’interno dell’accordo e – lavorando con le sorgenti in banda audio – permette di realizzare velocemente timbriche storicamente fenomenali.
Le sorgenti utilizzabili per la PolyMod sono il Filter Envelope (con trattamento bipolare) e il segnale audio (o sub audio) dell’OSC 2. Le destinazioni di modulazione comprendono: OSC 1 Freq, OSC 1 Shape, OSC 1 PW, LP Cutoff, HP Cutoff.
Aftertouch
Le quattro (sigh…) ottave di tastiera sono sensibili alla key velocity e al channel aftertouch. Quest’ultimo segnale di controllo può essere ruotato, previa attenuazione bipolare, su: OSC 1 Freq, OSC 2 Freq (da provare, sotto Hard Sync…), LFO Amount, AMP Env Amount, LP Env Amount, HP Env Amount.
Gestione Clock
Come accennato sopra, il Clock può essere specificato in valore BPM, impostato attraverso Tempo Tap o ricevuto attraverso la porta MIDI. Quale che sia la sorgente, è possibile utilizzarla per mandare a tempo…
Arpeggiator
Scioglie gli accordi eseguiti dal musicista sulla tastiera a quattro (sigh…) ottave, riportandoli in un range di 1, 2 o 3 ottave; lavora in modalità Up, Down, Up/Down, Random e Assign. I valori metronomici delle note possono variare tra: sedicesimi, ottavi terzinati, ottavi, ottavi puntati, quarti.
Sequencer
Lo step sequencer polifonico viene caricato con note singole o accordi a sei note; permette la programmazione di 64 passi di sequenza.
Sezione effetti
L’unico intervento digitale e analogico sul percorso audio è l’inserimento – a discrezione dell’utente – della sezione effetti. Sono disponibili: un blocco di Analog Stereo Distortion; una coppia di processori effetti digitali 24 bit/48 kHz che possono caricare gli algoritmi di Reverb (room, hall, plate, spring), Delay (full band, BBD emulation, tape emulation), Chorus, Phase Shift – il Delay è sincronizzabile con il Clock selezionato. L’inserimento/disinserimento della sezione effetti sfrutta un percorso true bypass.
Pitch e Mod wheel sono retroilluminate, il Pitch Bend è regolabile tra 1 e 12 semitoni di escursione, il Transpose lavora su 8 possibili ottave. Ci sono Hold Switch per bloccare indefinitamente le note eseguite, Glide (polifonico) regolabile, Unison con selezione progressiva delle voci che si vogliono impilare.
Connessioni
Sul pannello posteriore, trovano posto: le uscite audio Phones, Left/Mono e Right. La porta MIDI è dotata di prese In, Out e Thru; con la porta USB, è possibile collegare bidirezionalmente l’apparecchio ad un computer; la frequenza di taglio del solo LowPass e il Volume dello strumento sono controllabili con due expression pedal collegati alle rispettive porte di controllo. Il Sustain può essere controllata da uno switch esterno a pedale. Lo Start/Stop del sequencer ha un’ingresso dedicato per uno switch esterno a pedale.
L’alimentatore, incorporato, è di tipo switching auto configurante 100 – 240 V. Lo strumento, con il suo bel cabinet in legno di noce, pesa meno di dieci chilogrammi.
Ulteriori informazioni, e belle fotografie, qui e qui.
http://www.sequential.com
http://www.davesmithinstruments.com/product/prophet-6/
Tags: analog, Dave Smith Instruments, Prophet 6, Sequential, synth
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Comments (24)
francesco
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magnifico!!!
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Enrico Cosimi
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bello bello
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Emanuele
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In effetti le 5 ottave sarebbero state filologicamente più consone, e anche più adatte all’uso dal vivo, ma considerata la mia discutibile tecnica tastieristica le 4 ottave non sono per me un dramma. Avrei sacrificato invece volentieri gli effetti per un LFO in più, ma non so che impatto avrebbe sull’architettura e sui costi.
Sarebbe anche interessante avere possibilità microtonali come sul Prophet 5… Ad ogni modo pare davvero una macchina bellissima.
Considerando come si sta svalutando l’euro, mi conviene cominciare a digiunare già da oggi.
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Enrico Cosimi
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sigh…
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stefano
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Ciao Enrico io posseggo un Moog sub 37 e volevo chiederti a cosa serve la calibrazione e se mi confermi che il synth debba restare acceso per almeno mezzo ora prima dell utilizzo !
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Attilio De Simone
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Non credo mezz’ora, mi sembra troppo. È vero che i synth analogici puri (il problema non dovrebbe esserci con i dco) hanno bisogno di 5-7 minuti prima di essere correttamente intonati, ma mezz’ora mi sembra eccessivo.
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Camillo
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Il SubPhatty che possiede “meccaniche” piú che simili al SUB37, ha bisogno di 1 minuto (da manuale).
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Enrico Cosimi
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perché lo vuoi calibrare? è così stonato da richiedere un comando tanto importante?
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Ric
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Ciao, volevo chiederti se anche il filtro High-pass va in auto oscillazione. Grazie
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Enrico Cosimi
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si si
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Franco
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Prophet6 fantastico suono super
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Manuel
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CARISSIMO ENRICO,
CERCO UNO STEP SEQUENCER MIDI CON LA STESSA TIPOLOGIA DI LAVORO DEL PROPHET 06 MA NON RIESCO A TROVARLO !
ESSENZIALE PER IL MIO LIVE ELETTRONICS.
IO HO UN NORD LEAD A1, ANCHE SE VOLEVO UN PROFETA, MA HO PREFERITO ASPETTARE A COMPRARLO a scatola chiusa NON HO AVENDO MODO DI PROVARLO.
NON AVENDO UNO STEP SEQUENCER ME NE SERVIREBBE UNO CHE REGISTRA LE TUE COMPOSIZIONI SULLA TASTIERA E LE MANDA IN LOOP SUL BPM IN BELLA MOSTRA SULLO SCHERMO COME NEL P06.(REC – PLAY – SYNCH SUL BPM)
NON RIESCO A TROVARE NULLA CON LA STESSA IMMEDIATEZZA EFFICACIA E SEMPLICITA´ COME LO STEP DEL P06.
QUALCUNO SA INDICARMI QUALCOSA DI RISOLUTIVO SENZA DOVER PER FORZA SPENDERE QUASI 3000 EURO SOLO PER AVERE LO STEP del P06 ??? o PERLOMENO CHE SI AVVICINI ?
PREMESSA, VORREI EVITARE LOOP STATION e COMPUTER.
HO GIA´ GUARDATO KORG SQ-1 E DOEPFER MA NULLA NON LAVORANO IN QUEL MODO !!
HELP PLEASE.
GRAZIE MILLE IN ANTICIPO
MANUEL
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Attilio De Simone
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http://www.audiocentralmagazine.com/midisteps-per-ios/
con meno di 10 € te la cavi.
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Enrico Cosimi
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prova anche il beatstep pro…
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Manuel
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di interessante ho trovato il Social Entropy Engine.
e il roland msq 700
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Enrico Cosimi
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msq 700 è un catafalco vintage limitatissimo; lascialo perdere
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Manuel
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lo beatstep pro mi puo´ sincronizzare l´elektron analog rytm e il nord lead ?
sostanzialmente io voglio registrare l´esecuzione sul nord lead e mandarla in loop sul bpm corrente della drum e gestire il suono a livello di filtri ecc sul synth. Credi sia lo step adeguato ? grazie mille Enrico
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Manuel
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Domanda molto semplice, puo´ registrare le esecuzioni sulla tastiera del proprio synth e riproporle in loop ?
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Enrico Cosimi
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no no
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Attilio De Simone
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Lo fa il midisteps perfettamente e semplicemente.
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manuel
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Attilio pero´ non ho piu´ l´ipad
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Manuel
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Mal sul serio ti registra come un looper le composizioni che fai sulla tastiera del tuo synth e in piu´ fa da step sequencer ?
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Alfredo Pante
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Ho preso un prophet 6 da poco … fantastico, unico problema : quando disattivo la funzione preset e premo write ( dovrebbe attivarsi il suono di preset da cui costruire il proprio suono ) il synth emette un suono flebile … pur provando a smanettarci non sono riuscito a risolvere il problema… potrebbe essere un difetto di produzione ? sbaglio qualcosa io ?
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Enrico Cosimi
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se spegni preset, entri nella modalità “pannello” e, a quel punto, valgono le regolazioni fisiche dei pomelli; non è che hai il program volume – in alto a destra – troppo basso o hai i volumi degli oscillatori chiusi nel mixer?
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