Meet The Knobbers 2014 – Seconda parte
Come promesso, ecco la seconda raffica di fotografie scattate durante l’edizione 2014 del Meet The Knobbers.
Di Enrico Cosimi
Buona visione
Come promesso, ecco la seconda raffica di fotografie scattate durante l’edizione 2014 del Meet The Knobbers.
Di Enrico Cosimi
Buona visione
Come tutti gli anni, l’appuntamento senese di Meet The Knobbers, Edizione 2014, è un punto di riferimento per la comunità centro meridionale (e non solo) degli spippolatori folli di sintetizzatore. Anche questa volta, le soddisfazioni non sono mancate.
Di Enrico Cosimi
Concepito grazie agli sforzi congiunti di tanti musicisti della zona senese – li trovate sulla loro pagina Facebook, che si chiama come la manifestazione – e ospitata nel Centro Musicale Soundy, il MTK è un appuntamento nel quale chiunque voglia partecipare può portare il proprio strumento e scambiare esperienze, musica, improvvisazioni e tutto il resto con gli altri partecipanti.
Quest’anno (se ne erano visti i primi segnali nella scorsa edizione), c’è stata la partecipazione ufficiale di grossi operatori del settore; li elenchiamo alla rinfusa, chiedendo scusa a quanti non ricordiamo in questo momento: Eko-Korg, Midiware, Roland, SoundMachines, Funky Junk, Mad Rooster Lab… Oltre a questi, una massa di appassionati pronti a tutto per un pugno di patch cords.
Di seguito, una prima raffica di fotografie.
Dopo aver spianato la strada con i discorsi preliminari (plus versus minus), aver proseguito con le competenze indispensabili relative a connessioni di controllo e gestione del flusso audio, terminiamo la nostra panoramica (inevitabilmente incompleta) sulle app che producono Suoni orchestrali per iPad.
Di Attilio De Simone
La domanda è semplice e drammatica al contempo: …e se abbiamo bisogno di suoni orchestrali (che in un live possono sempre servire), come facciamo?
Come ricorderanno i più ferrati cultori di Storia della Musica Elettronica, il VCS3 (prima) e l’AKS (dopo) furono concepiti come metodo non convenzionale per finanziare gli Electronic Music Studio di Peter Zinofieff: da sempre concentrato sulla programmazione a controllo numerico, sulla risintesi del suono e sui primi linguaggi di costruzione timbrica, Zinovieff considerava i piccoli monofonici analogici come dei semplici mezzi per recuperare soldi con cui foraggiare i costosissimi computer PDP indispensabili al proprio lavoro. Diverso il discorso per il mai commercializzato VCS-4, una versione quasi prototipale di sintetizzatore analogico a matrice che – di fatto – non è mai uscita dalle sale degli EMS. Fino ad oggi, in versione virtuale, grazie agli sforzi di Xavier Oudin/XILS-Lab.
Di Enrico Cosimi
Ben poco documentata, se non attraverso rare fotografie dell’epoca, la struttura del VCS-4 è stata sempre considerata qualcosa di simile ad un doppio VCS-3; in realtà, le cose sono un pochino più complicate e, come già dimostrato all’epoca della precedente versione XILS VCS-3, anche questa volta Xavier Oudin lascia pienamente soddisfatti per la capacità di spremere performance attraverso le sue righe di codice.
Andiamo ora a fare un’analisi delle applicazioni più interessanti suddivise per famiglie sonore (come è facile immaginare, la lista è frutto della mia esperienza con l’Ipad, non tutte la applicazioni sono disponibili in formato di valutazione e quindi non posso permettermi di acquistare tutte le applicazioni solo per valutarle per un articolo, nei commenti gli utenti possono integrare con la propria esperienza l’analisi di applicazioni eventualmente non citate).
Di Attilio De Simone
Partiamo con i Pianoforti acustici.
IK Multimedia iGrand Piano
La IK è molto attiva per l’ambiente iOs, e questa app rappresenta un’interessante soluzione per i pianoforti acustici. È una collezione (espandibile) di pianoforti acustici (gran coda, piano, jazz, verticale, rock, ecc.) con una serie di funzioni di controllo (volume, riverbero, livello di apertura del coperchio della cassa, il controllo della brillantezza, transpose e tuning); è possibile esercitarsi con un metronomo, registrare in tempo reale la propria performance e leggere dei files midi.
Dopo circa a2 anni di sviluppo, Modartt è riuscita a perfezionare i modelli fisici che sono alla base del pluripremiato Pianoteq. Cosa c’è di nuovo nella versione 5?
Di Attilio De Simone
Innanzitutto, il nuovo software garantisce un suono di pianoforte più chiaro e autentico, inoltre la ripresa del suono è salita ad un livello superiore di controllo grazie all’integrazione di microfoni direzionali e la scelta dei modelli di microfoni virtuali tra cui scegliere è aumentata.
A Musikmesse 2014 Casio ha presentato diverse e importanti novità: il nuovo Casio Privia® PX-780 e due nuovi pianoforti digitali “entry level”: il CASIO CDP-130 e il CASIO CDP- 230.
A cura della Redazione di Audio Central Magazine
Grazie al generatore di suoni Multi-dimensional Morphing AiR (Acoustic and Intelligent Resonator) Sound Source che garantisce un suono realistico, CASIO continua a migliorare la sua line-up di pianoforti digitali. Presente sui modelli CELVIANO e sui PRIVIA (tra cui i modelli lanciati per l’anniversario della serie e il nuovissimo Privia PX-780), la nuova tecnologia AIR testimonia quello che CASIO è in grado di fare per garantire un suono estremamente realistico al pianoforte.
Novità importanti anche per la terza generazione di pianoforti CDP con sorgente sonora AHL con due modelli di pianoforti entry level: il CDP-130 e il CDP-230 in nero e argento, entrambi con 88 tasti pesati.
Nel panorama modulare in formato 5U, quello per intenderci pionierizzato da Bob Moog, Gert Jalass, a.k.a. Moon Modular ha portato più di un’innovazione e ha contribuito fattivamente a rinverdire i fasti della seconda primavera modulare. Noi di ACM, da sempre siamo attenti alle sue periodiche produzioni e, dopo le penultime “aperture generative”, eccoci di nuovo alle prese con un modulo di controllo: il quadruplo oscillatore a bassa frequenza regolabile in tensione, per gli amici: modello M 52.
Di Enrico Cosimi
Un oscillatore a bassa frequenza produce, con minor velocità, le stesse forme d’onda di un oscillatore audio, ma le sue uscite sono utilizzate come sorgente di modulazione ciclica; una forma d’onda triangolare, prodotta da un modulo LFO e applicata alla frequenza di un VCO genera un vibrato regolabile in velocità (frequenza del modulo LFO) e in ampiezza (indice di modulazione sul VCO); come è facile immaginare, se invece di un’onda triangolare si usa un’onda quadra, da vibrato si passerà a trillo.
Il modulo M 524 produce quattro LFO indipendenti, ciascuno dei quali genera simultaneamente onda quadra e onda triangolare.
Dopo aver fatto le presentazioni, vediamo ora cosa deve fare il neofita che voglia accostarsi per la prima volta al mondo dell’Ipad per usarlo per le proprie esibizioni live.
Di Attilio De Simone
Per prima cosa, le connessioni: di base, l’Ipad è già pronto per essere impiegato con sufficiente efficienza, basterà semplicemente munirci di un cavo a Y (mini jack stereo da collegare all’output dell’Ipad e doppio jack ¼ o altro a seconda del tipo di connessione richiesta dal nostro mixer o dai nostri monitor).
Riprendiamo la nostra passeggiata assieme ad Arturia Keylab 49, andando a descrivere, in questa seconda e ultima puntata, il motore di sintesi del prodotto, costituito a sua volta non da circuiti e transistors ma da un virtual instrument software comandabile via midi e fruibile in multi piattaforma (Windows o Mac OSX).
Di Antonio Antetomaso
Prima di partire, consentitemi una piccola precisazione sul controller hardware: oltre ai modelli a 25, 49 e 61 tasti, è disponibile anche una versione ad 88 tasti pesati e realizzati con meccaniche Fatar, rispondente al nome di Keylab 88 ed apparsa sul mercato parecchio dopo la serie oggetto di questo articolo. Trovate maggiori dettagli qui.