Variphrase: il dominio del tempo (seconda parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

… ed eccoci qua, con in testa due chiodi fissi: il secondo è la costruzione, a costo 0, di campioni evolutivi da dare in pasto al nostro V-Synth. Gli ingredienti gratuiti per ottenerli: una DAW semplice semplice (perdipiù portable: MuLab Free) e Zebralette di U-he. Pronti, attenti, via?

Di Jacopo Mordenti

zebralette

Nello sguazzare in un nuovo progetto all’interno della nostra DAW, andiamo a creare una traccia MIDI a cui assegnare, quale output, Zebralette.

Le string machines dall’analogico al virtuale – seconda parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, Software

Continuiamo nel nostro viaggio alla (ri)scoperta delle string machine e di tutto quel mondo tastieristico cresciuto all’ombra delle prime richieste di polifonia evase attraverso divisione di frequenza. La volta scorsa, abbiamo tracciato una panoramica che identificava le macchine storiche, il passato indimenticabile, insomma…   E oggi?

Di Attilio De Simone

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Bisogna dire che la tecnologia basata sui divisori di frequenza è stata abbandonata dagli anni ‘80 in poi e riprenderla oggi avrebbe dei costi proibitivi, però le tecnologie digitali hanno dato vita a molteplici opportunità sonore in grado di sostituire le vecchie string machine con pad dalle caratteristiche più vitali e accattivanti.

Animoog per iPad in dettaglio – seconda parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software

Nella prima puntata abbiamo parlato della tipologia di sintesi alla base di Animoog per iPad, la sintesi anisotropica, basata cioè sulle animazioni programmate in uno spazio X/Y di un set di forme d’onda più o meno complesse. Abbiamo iniziato ad discutere nel dettaglio delle parti significative del synth, analizzando le sorgenti sonore, la sezione di filtraggio e parlando dei particolarissimi Orbit e Path. È il momento di parlare delle sorgenti di modulazione, altro punto di forza di questo soft synth.

Di Antonio Antetomaso

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E’ tutto nella schermata in figura, organizzato in modo sapiente ed efficace: sorgenti e matrice di modulazione.

Animoog per iPad in dettaglio – prima parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Software

Presentare Animoog per iPad è come annunciare Michael Phelps per una finale sui cento misti, o Usain Bolt che irrompe nello stadio tra le urla degli spettatori e si va a piazzare sulla linea di partenza. Il celebre sintetizzatore software di omonima e altrettanto celebre casa produttrice (senza ANI) non ha di certo bisogno di presentazioni, ragion per cui obiettivo di questo articolo è più che altro quello di guidarvi nei meandri di questa meravigliosa app alla scoperta delle sue potenzialità.

Di Antonio Antetomaso

FIGURA1

La missione è quella di farvi innamorare di questo sintetizzatore e, parola mia, ce la metterò tutta anche perché senza nulla togliere agli altri soft synth per i dispositivi di casa Cupertino, Animoog rappresenta a mio avviso un must tra le app da avere se intendete fare musica (elettronica) toccando lo schermo di un tablet!

Propellerheads Parsec

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

La nuova rack extension per Reason offre potenti capacità di sintesi additiva del suono; Parsec sfrutta due canali di generazione paralleli, ciascuno dei quali può lavorare con un massimo di 512 parziali liberamente regolabili o configurabili in un unico canale a 1024 armoniche. Non si affronta di petto l’inferno della sintesi additiva, non si definiscono frequenza, fase e ampiezza di ciascuna armonica, ma si raggiungono velocemente e con poco sforzo timbriche molto seducenti.

Di Enrico Cosimi

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Le strutture di sintesi possono essere ricombinate seguendo 12 possibili combinazioni e il musicista può facilitarsi la vita ricorrendo alle generazioni semplificate di quadra o rampa, ma può anche affrontare gli abissi timbrici della costruzione per armoniche.

Le string machine: dall’analogico al virtuale – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, no-categoria, Software, Tutorial

Sono passati tanti anni dai magici tappeti sonori di Oxygene di Jarre o dalla storica introduzione di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, in cui un sol minore frutto di un mix tra un accordo di un Arp Solina, un pad di bicchieri di cristallo sfregati, un Hammond e una pedaliera Moog Taurus ha fatto disperare per quasi 40 anni i musicisti che cercavano di ricreare quel suono. Dicevamo: sono passati decenni dal periodo in cui queste macchine cominciarono a riempire i solchi di migliaia di LP, dalla musica progressive alla disco dance, eppure il fascino di quegli strumenti resta ancora oggi immutato nel tempo. Cerchiamo di capirne di più

Di Attilio De Simone

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In principio erano i Combo Organ

Esiste uno stretto legame ingegneristico che di fatto rende più che semplici parenti le string machine e i combo organ, quei simpatici organetti dai colori sgargianti che negli anni ‘60 si proponevano come alternativa all’organo di riferimento (l’Hammond) coniugando contemporaneamente anche trasportabilità e  “leggerezza” (intesa rispetto al peso mastodontico dell’Hammond, tutto è relativo nella vita).

Primi passi con Reaktor – Quinta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Continuiamo la scalata verso quota 8000 aggiungendo, progressivamente, i comportamenti che mancano al nostro oscillatore per diventare degno di essere suonato. E’ la volta di implementare i motori di Hard Sync, FM Lin/Exp e un’altra serie di coserelle che vedranno la luce strada facendo.

Di Enrico Cosimi

Schermata 10-2456589 alle 20.13.02

Per generare Hard Sync, è necessario prevedere un collegamento di sincronizzazione che, dal mondo esterno, raggiunga la porta Snc presente in ciascun modulo.

Variphrase: il dominio del tempo (prima parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Si scrive Variphrase, si legge prendi un campione e fanne quello che vuoi (o quasi): è la tecnologia – e il concetto – alla base di tutta una serie di prodotti Roland degli ultimi anni, dal visionario apripista VP9000 (2000) fino  al consolidato V-Synth GT (2007). Cerchiamo di capirci qualcosa, traducendo in termini pratici i vantaggi di questa tecnologia.

Di Jacopo Mordenti

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In condizioni normali, tempo e intonazione di un campione sono fra loro indissolubilmente legati: è l’ABC di qualsiasi campionatore e – per farla breve – la ragione per la quale viviamo in un mondo tastieristico popolato da multicampionamenti. Con la Variphrase, al contrario, si è in grado di intervenire in tempo reale sull’intonazione di un campione senza alterarne il tempo, e viceversa: gli scenari che si spalancano sono enormi, e vanno ben al di là del sempiterno loop di batteria da accelerare o rallentare.

Primi passi con Reaktor – Quarta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Continuiamo, imperterriti, nel caricare funzioni sulla nostra minima struttura di sintesi. Dopo aver generato i controlli di Octave, Semitone e Fine Tune/Cent, è il momento di chiedere nuove forme d’onda al nostro oscillatore. Le cose si complicano…

Di Enrico Cosimi

Schermata 10-2456582 alle 20.30.03

…si complicano perché, a meno di non ricorrere a progettazioni veramente di basso livello (classicamente, estrazione dell’onda quadra attraverso comparazione, estrazione dell’onda triangolare attraverso rettifica e integrazione, eccetera…), non rimane che fare i conti con la mono generazione dei diversi moduli oscillatore previsti dentro Reaktor. Insomma, bisogna squagliare diversi generatori per fare un unico oscillatore multi wave.

Ableton Sampler: percorso di avvicinamento – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

Ad una serie di gradini sopra Simpler, il campionatore Sampler fornisce le prestazioni di gestione, mappatura, modifica non strutturale e trattamento creativo sui segmenti di audio digitale precedentemente acquisiti dal musicista. Manca la parte di editing/normalizzazione/troncamento distruttivo, ma le operazioni più complesse possono essere demandate ad un programma terze parti o ottenute attraverso le normali procedure di variazioni quantitativo/qualitativa applicabili alle tracce audio.

Di Enrico Cosimi

Schermata 10-2456588 alle 23.05.57

 

Il problema più grosso, ora come negli Anni 80, è suddividere la complessità di un campionatore nei diversi momenti di gestione dell’audio digitale:

  • acquisizione, per registrazione diretta o per caricamento di file aif/wav precedentemente realizzati;
  • mappatura e disposizione dei campioni (o della singola registrazione) sulla tastiera MIDI generica, decidendo il posizionamento delle diverse Key Root e le singole estensioni assegnate;
  • configurazione (una volta, si sarebbe detto editing dei parametri digitali) relativi al sample start/end, al sustain loop start/lenght/end e al release loop start/length/end;
  • gestione dei parametri analogici, relativi a filtri, modulazioni, trattamenti con inviluppi, eccetera.
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