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Open Day del Master in Ingegneria del Suono e dello Spettacolo

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Events

Il team di docenti è lieto di invitare i lettori di ACM all’Open Day del Master in Ingegneria del Suono e dello Spettacolo che si terrà Martedì 30 Novembre alle ore 15:00 presso l’Aula Convegni della Macroarea di Ingegneria. Il programma prevede i saluti di apertura del Professor Marco Re che introdurrà gli ospiti della giornata.
La tavola rotonda  “Synth and acoustical instruments” sarà  partecipata dal Dott.  Enrico Cosimi, dal Maestro Maurizio Massarelli (Conservatorio Santa Cecilia) e dal Prof. Marco Re (Dipartimento di Ingegneria Elettronica).
A cura della Redazione di Audio Central Magazine
Locandina2fronte
La presentazione del programma del Master per l’ a.a. 2021/2022 sarà condotta dal Dott. Vittorio Colombo che aprirà la discussione finale.

ARP 2600 M Semi-Modular Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo il successo della versione 2600 FS (Full Scale), era nell’aria da tempo una versione ristretta – di prezzo più contenuto e le cui dimensioni meglio si adattano alla compatibilità EuroRack in studio e alla realtà dei trasporti: il nuovo ARP 2600 M, frutto della strategica decisione KORG di ri-finanziare il progetto originale, offre tutto quello che è necessario per gustare a pieno il suono ARP in configurazione semi modulare, con soluzioni e accoppiamenti che, considerando il rapporto Q/P sfiorano l’irresistibilità.

Di Enrico Cosimi

ARP 2600M hero 2

Quali sono le differenze con il modello ARP 2600 FS? É presto detto: a parte le dimensioni più ridotte (il pannello comandi è ora largo 53 centimetri, praticamente, sporge di poco da un cabinet Doepfer tradizionale…), manca la tastiera mono/bifonica dedicata, sostituita da una KORG microKey 37 USB e, come vedremo dopo, c’è qualche piccola differenza nella dotazione di connettività sul pannello del main unit.

ARP 2600M 2

La struttura è interamente metallica: manca il box in legno tolexato con coperchio, angolari e maniglia; lo strumento ha peso (sei chilogrammi) e dimensioni (520 * 129 * 311 millimetri) ben diverse dalle edizioni precedenti.  I cursori sono morbidissimi e solidi: una gioia sotto le dita.
Il trattamento prodotto dalla molla del riverbero è caldo e avvolgente.

Un amore che dura da molto tempo…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Bookshelf, Gear, no-categoria, Tutorial, Vintage

Cinquanta anni orsono, Moog Music consegnava un MiniMoog Model D a Keith Emerson; l’evento è stato ricordato dalla ditta in un post recentemente comparso su un social .  La cosa, unita allo sviscerato amore che ci lega allo strumento (e al musicista…), ha innescato una serie di ricordi e – prepotentemente – è tornato alla luce un numero quasi monografico della vecchia, per molti versi storica, rivista cartacea Rec’N’Play, poi confluita nella controversa esperienza di Audio, successivamente incarnate nelle pagine virtuali di Audio Central Magazine dedicata al prestigioso MiniMoog e alla sua importanza per i due iconici tastieristi italo-Prog Flavio Premoli Toni Pagliuca.

Di Enrico Cosimi

emo & mini

Nel vecchio numero di Rec’N’Play, pubblicato la bellezza di diciannove anni orsono – era il Gennaio del 2002 e ancora si usavano i doppi prezzi in Lira/Euro – snocciolavamo nell’ordine:

  • un’intervista esclusiva a Bob Moog, affrontando le peculiarità del Moog Design applicato all’iconica macchina monofonica,
  • un’intervista esclusiva a Toni Pagliuca e al suo rapporto con il MiniMoog visto come main axe tastieristica,
  • un’intervista esclusiva a Flavio Premoli, ovviamente parlando del suono di Impressioni di Settembre,
  • una panoramica sul funzionamento dell’apparecchio, modulo per modulo, circuito per circuito,
  • una panoramica storica sull’evoluzione che collega Model A, Model B, Model C e – finalmente – Model D.

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In aggiunta, c’era anche un articolo che illustrava le mirabolanti capacità del neonato Moog Minimoog Voyager… il resto è divenuto storia.

Arturia MicroFreak Rev 4.0

Written by Enrico Cosimi on . Posted in no-categoria

La nuova revisione software 4.0, squisitamente gratuita, arricchisce le già significative funzioni presenti nel MicroFreak (sia nella versione semplice che in quella bianca nativamente dotata di Vocoder residente).

Di Enrico Cosimi

microf

Basta lanciare il MIDI Control Center di Arturia, farlo aggiornare automaticamente e, successivamente, collegare al PC/Mac lo strumento che deve essere aggiornato. La procedura, finalmente fluida e a prova di errore, trasferisce il nuovo firmware all’interno dell’apparecchiatura che riceve – a discrezione del musicista – un banco Factory 3.0 con nuove timbriche. Si consiglia, preventivamente, di salvare il contenuto dello strumento per trasferirlo successivamente nelle locazioni di memoria rimaste libere.

Korg Modwave Editor/Librarian e Sample Builder

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Puntuali come la minaccia di rivedere le rendite catastali, ecco i due applicativi KORG per velocizzare la compilazione del banco audio (fino a 4 Gb di suoni liberamente mappati, loopati e disposti nell’ordine desiderato) e la programmazione a schermo delle timbriche Performance/Layer.

Di Enrico Cosimi

modwave

I due programmi Editor/Librarian e Sample Builder per Modwave recuperano tante soluzioni già messe a punto per gli analoghi pacchetti attivi sul precedente modello Wavestate (ironicamente, le aggiunte 2.x del Wavestate sono in toto le caratteristiche innovative del più recente Modwave… come dire: le buone idee circolano liberamente in casa KORG).

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Disponibili per Mac e PC, sono liberamente scaricabili a questo link.  La pagina si carica con una certa lentezza, quindi occorre essere certi che tutte le procedure siano state portate a termine prima di scrollare verso il basso e scegliere il download desiderato.

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Abbiamo già affrontato, dentro ACM e nelle dirette video YT in collaborazione con Synth Cafè, le proprietà più entusiasmanti dei due programmi – riferiti, in quel caso, al Wavestate: rimandiamo a quei file il recupero delle informazioni più stringenti.

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Arturia MiniFuse

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Recording

Arturia presenta la nuova gamma di interfacce audio portatili e compatte MiniFuse che si va ad affiancare alla pluripremiata serie AudioFuse; la nuova gamma MiniFuse è costituita da tre modelli accessibili a tutti e con caratteristiche di tutto rispetto. La nuova gamma MiniFuse, costituita dai tre modelli MiniFuse 1, MiniFuse 2 e MiniFuse 4 disponibili in doppia colorazione bianca e nera, deriva dalla serie di interfacce audio Arturia AudioFuse e include molte delle funzionalità della serie ‘maggiore’, con anche nuove implementazioni uniche e molto interessanti.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Tutte le interfacce sono Class Compliant & Bus Powered, il che significa che è possibile collegarle e iniziare subito a lavorare, senza dover utilizzare un alimentatore esterno.

Arturia MiniFuse 1 prevede un ingresso e due uscite audio.

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Arturia MiniFuse 2 introduce anche le connessioni MIDI e integra due ingressi e due uscite audio.

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Arturia MiniFuse 4 prevede connessioni MIDI e quatto ingressi e quattro uscite audio.

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Le nuove soluzioni della casa francese sono perfette per registrare la voce, la chitarra, i podcast e per produrre tracce con la massima qualità, con anche un pacchetto software ricco e completo.

ASM Hydrasynth Deluxer & Explorer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo il grande successo planetario di Hydrasynth nella versione quattro ottave e desktop, ASM bissa presentando due nuovi modelli a 76 note bitimbrico e a tre ottave di passo medio. Tutti e due i modelli hanno la stessa esaltante tastiera con aftertouch polifonico, tutti e due i modelli condividono il potente motore di sintesi wavetable/virtual analog che ha decretato il successo della linea.

Di Enrico Cosimi

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Il modello Hydrasynth Deluxe costa 1749 euro, offre un doppio synth engine in grado di generare sedici voci simultaneamente, in modo Single o Multi; nel secondo caso, ci possono essere 8 voci + 8 voci con due timbri diversi contemporaneamente. I due suoni possono uscire sulle due coppie stereo Main e Aux (o essere convogliati sulla sola uscita Main stereofonica).

É presente tutta la dotazione di collegamenti CV/Gate analogici In e Out per tutti i segnali già disponibili nei modelli precedenti. Lo strumento è completamente compatibile con le vecchie Patches, che possono qui essere caricate in uno dei due slot timbrici. L’organizzazione degli slot prevede comportamenti split e layer con ampie sovrapposizioni orizzontali e verticali di crossfade completamente editabili sugli otto display grafici.

KORG Wavestate Editor Librarian & Sample Builder

Written by Enrico Cosimi on . Posted in no-categoria

Dopo il successo di Wavestate, che ha recuperato in forma ben più solida e appetibile i comportamenti timbrici inaugurati col vecchio Wavestation/AD, la comunità internazionale degli utenti aspettava con ansia un modo alternativo di programmazione timbrica che sfruttasse la comodità innegabile del controllo su schermo.

Finalmente scaduto l’embargo imposto dagli sviluppatori, è il momento di parlare dei due programmi che possono essere utilizzati – appunto – per facilitare le operazioni di gestione timbrica del potente Wavestate; rullo di tamburi, entrano Wavestate Editor Librarian e Sample Builder.

Di Enrico Cosimi

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I due programmi, gratuiti e liberamente scaricabili attraverso i canali ufficiali sul web, permettono rispettivamente la costruzione timbrica per i quattro Layer e Performance, l’organizzazione bidirezionale dei dati di bordo (Editor Librarian) e la configurazione dei singoli campionamenti audio in Multisample organizzato (Sample Builder), pronto per essere trasferito all’interno dello strumento.

Non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali, quindi le tre righe di testo che seguono sono frutto esclusivamente delle nostre elucubrazioni, ma c’è un buon margine di probabilità che il Sample Builder – privo di caratterizzazioni per il Wavestate – possa essere utilizzato (ripetiamo: p o s s a    e s s  e r e…) anche per il prossimo KORG Modwave. Solo la storia potrà darci ragione.

Intanto, ci godiamo i due programmi sul Wavestate iniziando a fare la loro conoscenza.

KORG Modwave Wavetable Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il nuovo strumento KORG condivide l’architettura hardware dei precedenti Opsix e Wavestate (stessa tastiera 3 ottave, stessa scocca in plastica di facile trasporto, stessa organizzazione logica del pannello comandi, stessa dotazione di connettività), ma questa volta il modello di sintesi è sbilanciato a favore dell’immediatezza: non ci sono i quattro punti A B C D vettorializzabili del modello Wavestate, e al loro posto troviamo due Layer timbrici indipendenti che fanno comunque riferimento al Wavesequencing 2.0 (caratterizzato, per intenderci, dall’assoluta indipendenza di dimensione e direzione di lettura delle diverse lane di automazione) rileggendo le precedenti impostazioni alla luce della classica struttura ROMpler degli Anni 90, con preciso riferimento al superbo DW8000. Su tutto, brilla la presenza del KAOSS PHYSICS con cui sottoporre la modulazione dinamica dei parametri selezionati all’animazione fisica del vettore messo in movimento sulla superficie bidimensionale di controllo.
Grazie alla cortesia dell’importatore italiano Algam EKO, nella persona di Federico Alar Simonazzi, siamo riusciti ad avere un esemplare in anteprima completo di editor/librarian gratuito; qui di seguito trovate le prime impressioni d’uso, cui seguiranno nel corso dei prossimi mesi, precise iniziative editoriali che si affiancheranno a quanto già messo su strada per il potente Opsix Altered FM Synthesizer.

Di Enrico Cosimi

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Come accennato in apertura, l’hardware è quello già sperimentato con successo nei modelli Opsix e Wavestate: costruzione in plastica a prova di trasporto sull’autobus, tastiera tre ottave sensibile alla dinamica iniziale (lo strumento riceve e interpreta correttamente Channel Aftertouch e Poly Aftertouch ricevuti da controller esterni), due wheel per Bend e Modulation, cui si affianca la superficie sensibile XY KAOSS PHYSICS liberamente indirizzabile, display denso per le configurazioni dettagliate di parametro e plancia comandi generosamente dotata di controlli (ventisette controlli rotativi, quattro liberamente indirizzabili, cinquantotto interruttori retro illuminati). A differenza del precedente modello Wavestate (la cui comprensione anche parziale vi gioverà nell’affrontare il più semplice Modwave), c’è una generosa dotazione di controlli dedicati all’attivazione di precisi comportamenti performativi.

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Le connessioni comprendono: uscita stereo left/rigth con compatibilità mono, uscita cuffia, presa USB Type-B per il dialogo col Mac/PC e il suo editor/librarian gratuito, porta MIDI In/Out, presa Sustain, connettore per l’alimentatore esterno (è identico a quello usato su Opsix e Wavestate), interruttore di accensione. 

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Il manuale operativo in pdf è più dettagliato e generoso di quanto non sia quello dei precedenti modelli: spicca, per praticità, la mappa delle schermate display che facilita la navigazione. Nonostante ciò, possiamo già minacciare una serie di iniziative editoriali che dovrebbero – lo speriamo – facilitare la comprensione dei due cugini Wavestate e Modwave.

Avventure nel Primary Level – Quinta puntata

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software, Tutorial

L’oscillatore Voyager

Dopo aver apprezzato il comportamento Sequential, che con soli due controlli permette di gestire la transizione fluida triangle-saw-pulse e la simmetria dell’impulso, perché non recuperare il circuito ormai ventennale messo a punto da Bob Moog per il Minimoog Voyager…

Di Enrico Cosimi

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L’oscillatore Voyager fornisce un unico controllo denominato Wave che può coprire in fluida transizione il passaggio triangle – saw – square – pulse fino alle estreme asimmetrie di impulso. Il comportamento è eletto a destinazione di modulazione e, giocando pazientemente con la posizione di partenza e l’escursione del controllo applicato, si riescono ad ottenere transizioni limitate e/o semplici variazioni nella simmetria d’impulso.  Ovviamente, è un circuito un pochino più impegnativo da affrontare.

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