Moog Mother-32. Le ultime cose da sapere…

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Per entrare nel Setup Mode del Moog Mother-32 è necessario usare una combinazione di tasti abbastanza complessa: (SHIFT)+RESET+SET END+8. Dopo aver premuto questa combinazione, con le frecce LEFT/RIGHT si sceglie una di tre pagine di parametri relativi ai comportamenti selezionabili.

Di Enrico Cosimi

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Le tre pagine sono relative a: Pagina 1: modalità indirizzabili per la porta ASSIGN; Pagina 2: MIDI Channel; Pagina 3: Tempo Input Mode.

Moog Mother-32. Sequencer e non solo

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Continuiamo con la programmazione approfondita del Pattern.

Di Enrico Cosimi

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Oltre che per collezionare un certo numero di Step/Nota, il Sequencer del Mother-32 è in grado di effettuare da subito una scelta relativa agli attributi collaterali per ciascun passo di sequenza. Con una logica per certi versi simile alla storica architettura della TB-303, è possibile dotare ciascuno step di comportamenti individuali che, eseguiti uno appresso all’altro, rendono viva e affascinante la lettura del Pattern.

Moog Mother-32. Iniziamo a scavare – quarta parte

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Come tutte le macchine delle ultime generazioni, anche il Moog Mother-32 è dotato di Step Sequencer integrato. Come tutte le macchine di un certo ingombro, le funzioni di sequenza trovano posto in doppia fila, cioè richiedono da parte del musicista un passaggio intermedio per la selezione dei parametri; in questo modo, si risparmia spazio sul pannello comandi, ma è richiesta una dose appena più alta di pazienza per espugnare i comportamenti forniti.

Di Enrico Cosimi

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Cosa abbiamo a disposizione per le nostre operazioni di sequenza? L’interfaccia utente dello strumento offre un’ottava di tastini disposti in posizione cromatica (vedremo dopo come gli stessi tastini facciano anche altre cose…), due selettori Increase/Decrease per lo spostamento delle ottave, ma anche per il raggiungimento della Location desiderata e per la selezione di diversi parametri attivi. Poi, c’è una nuvola di cinque tastini dedicati (o doppiamente dedicati) che danno accesso ai comandi real time più importanti; il potenziometro di TEMPO/GATE LENGHT (SWING) permette di inserire diversi valori estemporanei lungo le fasi di programmazione.

Queste sono le frecce al nostro arco; ora, bisogna fare amicizia con lo Step Sequencer.

Sequential Prophet-6 Desktop

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Alla fine, Dave Smith ha messo tutti d’accordo… Se le quattro ottave sensibili alla dinamica e all’aftertouch del Prophet-6 potevano sembrare poche, ora sarà possibile acquistare la versione Desktop, da usare con qualsiasi master keyboard di estensione ritenuta sufficiente.

Di Enrico Cosimi

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Premesso che il nuovo Prophet-6 è una macchina originale, analogica, con qualche punto in comune con la versione 5 di tanti anni orsono, ma non è un remake del grande classico – per certi versi, è più potente… – è piacevole notare che la versione Desktop può essere utilizzata in Chain Mode, agganciando due apparecchi per incrementare la polifonia disponibile. L’articolazione di pannello è la stessa della versione a tastiera, con accesso immediato a tutti i parametri significativi. Un paradiso della programmazione analogica…

Moog Mother-32. Iniziamo a scavare – terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Procediamo per la tombola (grr…) passando in rassegna le funzioni offerte da Mother-32 per generare e modificare i segnali di controllo. Ricordiamo che questi sono necessari per tenere insieme il sistema indicando cosa deve essere fatto e come il compito debba essere eseguito.

Di Enrico Cosimi

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L’illustrazione qui sopra permette di identificare velocemente, in azzurro, controlli e connessioni relative alle due principali sorgenti di controllo “autonome” dello strumento: oscillatore a bassa frequenza LFO e generatore d’inviluppo EG. Ci sarebbe anche la piccola tastiera cromatica in basso, ma faremo finta di nulla…

Moog Mother-32. Iniziamo a scavare – seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dunque dicevamo… é il momento di affrontare la struttura di sintesi vera e propria. Ieri, abbiamo pubblicato lo schema a blocchi allegato al manuale; ora, partiamo con l’oscillatore e poi, a seguire, vedremo gli altri circuiti presenti nel motore di sintesi.

Di Enrico Cosimi

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Sorgenti sonore

La schermata qui sopra evidenzia, in un esaltante violetto, i controlli e le connessioni immediatamente riferibili alla generazione sonora. Ricordiamo che Mother-32 possiede un oscillatore e un generatore di rumore bianco.

Moog Mother-32. Iniziamo a scavare – prima parte

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Finalmente, complice la consueta, squisita, disponibilità di Midiware (importatore italiano Moog Music), abbiamo ricevuto un esemplare di Mother-32 che ci accompagnerà in lunghi viaggi musicali. E’ il momento di stendere l’apparecchio sul tavolo operatorio al fine di analizzare comandi, prestazioni e comportamenti.

Di Enrico Cosimi

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Sempre in accordo con Midiware, abbiamo avuto l’autorizzazione a stendere una versione italiana del manuale di utilizzo, espandendo i concetti più significativi e approfondendo le parti più sfiziose. Insomma, una young person’s guide alla sintesi analogica semi modulare targata Moog Music.
Non è cosa da poco.

Electro Harmonix Crash pad

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, no-categoria

Electro Harmonix non è nuova agli exploit di tipo percussivo. Questa volta, complice la tecnologia compiacente (per integrazione, miniaturizzazione e tenuta operativa), si è pensato di recuperare il classico modo di generare timbriche per cluster armonici di noise generator o oscillatori accordati, fornendo all’utente un meccanismo di generazione e trattamento per eventuali segnali esterni.

Di Enrico Cosimi

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Il Crash Pad permette la creazione di sonorità ad impatto percussivo regolabili in volume di uscita, decadimento di ampiezza elongabile fino a 6 secondi di durata, presenza di Resonance (caratterizzazione per formanti di filtraggio) e andamento Sweep articolato nei classici parametri EHX di Frequency Start, Frequency End e Travel Time. In questo modo, il suono può essere fatto chiudere più o meno velocemente dopo aver definito uno Start di posizione superiore allo Stop (ma è possibile anche fare il contrario…); le due escursioni sono comprese tra 250 e 7500 Hz; la velocità di spostamento può essere dosata tra 40 millisecondi e 4 secondi.

Eventuali segnali audio esterni possono essere filtrati nel complesso meccanismo di filtraggio low pass di trattamento e arricchiti attraverso controllo Resonance; il comportamento di articolazione volume/filtraggio è innescato attraverso trigger button sulla plancia dell’apparecchio o con un impulso di Trig collegato alla porta External Trig (va bene praticamente qualsiasi tipo di impulso elettrico compreso tra 3 e 15V unipolari o tra +/-3 e +/-8V bipolari). Lo sweep del filtro può essere gestito dinamicamente attraverso la porta Expression Pedal con connettore TRS; con un DIP switch interno, si può disabilitare l’inviluppo di ampiezza e tenere il volume sempre aperto per processare eventuali segnali esterni.

Qui, ulteriori informazioni.

Roland JX-10 – Nuova gloria ad un gigante del passato (prima parte)

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear

In un mondo in cui i mini tasti, i mini controlli e i mini jack regnano sovrani, dove vale il motto “piccolo è bello”, in un mondo di Reface, Boutique, mini di qua e micro di là, scegliamo in questo appuntamento di salire sulla “DeLorean” del tempo e di puntare dritti all’anno 1985, nel quale oltre a Doc. Emmeth Brown, Marty McFly e Biff Tannen, era possibile imbattersi nel famigerato Roland JX-10 (per gli amici Super-JX). A patto di avere i soldini naturalmente…eheheheh

Di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Sia ben chiaro che chi scrive trova le nuove tecnologie e il fenomeno “miniaturizzazione” affascinanti, soprattutto perchè a pochi soldi si può provare l’ebbrezza di tecniche sintesi che hanno fatto la storia e che risultano di fatto sempre verdi. Il tutto condito con le moderne possibilità di interfacciamento e arricchito con ammennicoli che semplicemente all’epoca sarebbe stato troppo costoso realizzare…non è meraviglioso?

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