Moog Mother-32. Iniziamo a scavare – terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Procediamo per la tombola (grr…) passando in rassegna le funzioni offerte da Mother-32 per generare e modificare i segnali di controllo. Ricordiamo che questi sono necessari per tenere insieme il sistema indicando cosa deve essere fatto e come il compito debba essere eseguito.

Di Enrico Cosimi

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L’illustrazione qui sopra permette di identificare velocemente, in azzurro, controlli e connessioni relative alle due principali sorgenti di controllo “autonome” dello strumento: oscillatore a bassa frequenza LFO e generatore d’inviluppo EG. Ci sarebbe anche la piccola tastiera cromatica in basso, ma faremo finta di nulla…

LFO

L’oscillatore a bassa frequenza produce simultaneamente due forme d’onda triangolare e quadra, adatte alla generazione di vibrato/wah e trilli (se applicate alla frequenza dell’oscillatore o alla frequenza di taglio del filtro). Come è facile immaginare, vista la natura modulare dell’apparecchio, il segnale del modulo LFO può andare in tanti altri posti, oltre a quelli previsti dalla dotazione di pannello. Basta studiare la configurazione della matrice di connessione.

LFO RATE

Coadiuvato da LED rosso di segnalazione permette di generare modulazioni ben oltre il limite del sub audio, arrivando fino a 350 Hz di pannello o 600 Hz sotto controllo di tensione esterno presentato alla porta LFO RATE.

LFO WAVE

Il selettore agisce sulla forma d’onda collegabile internamente alle destinazioni previste dal pannello comandi: triangolare e quadra possono essere, in questo modo, alternate durante le normali procedure operative. Sulla matrice di connessioni, sono disponibili le uscite dedicate LFO TRILFO SQ.

 

ENVELOPE GENERATOR

L’inviluppo è di tipo Attack/Sustain/Release (anche se quest’ultimo, sul pannello comandi, è identificato solo come DECAY), con possibilità di eliminare totalmente il segmento di Sustain per raggiungere velocemente comportamenti percussivi.

ATTACK

Governa la velocità di apertura applicabile – da pannello – a frequenza/pwm nell’oscillatore, a Cutoff del filtro e ad ampiezza del VCA.

SUSTAIN

Selettore On/Off per la disabilitazione globale del segmento. Non è possibile avere Sustain di livello diverso dal massimo concesso: o tutto, o niente.

DECAY

Quando il Sustain è abilitato, questo controllo governa la velocità del Release che entra in funzione al Nota Off; se il Sustain è disabilitato, il controllo governa la velocità del DECAY applicato alla caduta della traiettoria d’inviluppo.

 

Nella matrice di connessioni, è possibile innescare la partenza dell’inviluppo applicando una tensione alla porta GATE e collegare a qualsiasi tipo di destinazione il segnale di controllo emesso dalla porta ENV.

Se serve la ripetizione automatica di un evento timbrico, basta collegare l’uscita LFO SQ all’ingresso GATE dell’inviluppo e il gioco è fatto.

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VC MIX

E’ un modificatore di controllo, ma – a rigore – anche di segnale costituito attorno alla logica crossfade: due possibili sorgenti AC o DC possono essere liberamente collegate agli ingressi MIX1 MIX2 per essere regolati percentualmente attraverso il controllo VC MIX. L’uscita miscelata è presente alla porta di connessione VC MIX.

Se fosse solo questo, il circuito sarebbe comodo, ma non risolutivo: in assenza di tensioni o segnali collegati ai due ingressi, VC MIX permette di sfruttare, dosandola liberamente, una tensione +5V collegata internamente alla posizione completamente oraria. In questo modo, ruotando in senso orario il comando di pannello, si aumenta la tensione prodotta all’uscita VC MIX (applicabile a qualsiasi destinazione – ad esempio, per far accelerare la velocità del modulo LFO). Se, invece, si gira il controllo in senso antiorario, si attenua la tensione prodotta all’uscita, fino a raggiungere lo 0V corrispondente alla massima posizione antioraria.

 

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MULTIPLO

Non è un controllo vero e proprio, ma un semplice gestore ausiliario che permette di sdoppiare sulle porte MULT1 MULT2 il segnale eventualmente collegato alla porta MULT di ingresso. In questo modo, si hanno due copie della stessa sorgente da inviare in punti diversi del circuito.

 

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KEYBOARD

L’ottava di tastiera serve per controllare, in regime di emergenza, l’apparecchio e – come vedremo – per programmare lo step sequencer di bordo. Le note eseguite sulla tastiera insieme a quelle ricevute sul MIDI In sono convertite in tensione di controllo CV per l’oscillatore (disponibili alla porta KB) e tensioni GATE per l’inviluppo (disponibili alla porta GATE).

 

La porta ASSIGN

Nella matrice di connessioni, spicca una porta ASSIGN che può essere usata per generare uno di 16 possibili segnali di controllo, scelti attraverso una procedura che riporteremo più avanti, quando parleremo dello step sequencer di bordo. I controlli che è possibile generare comprendono:

  1. Accent (condizione di default); una transizione di tensione da 0 a +5V in corrispondenza degli step nei quali è stato programmato un accento
  2. Clock; impulso analogico di sincronizzazione a +5V; un impulso ogni avanzamento di step;
  3. Clock/2; come sopra, ma con densità pari a un impulso ogni due step avanzati;
  4. Clock/4; come sopra, ma con densità pari a un impulso ogni quattro step avanzati;
  5. Step Ramp; una rampa ascendente, da -5 a +5V con lunghezza di ciclo calcolata per coprire tutti gli step attivi programmati nel pattern di sequenza;
  6. Step Saw; una dente di sega discendente, da +5 a -5V con identico meccanismo di calcolo sulla lunghezza utile;
  7. Step Triangle; un’onda triangolare, con eguale escursione di tensione, calcolata in modo da coprire in un unico ciclo tutti gli step attivi programmati nel pattern di sequenza;
  8. Step Random; una variazione randomica di tensione; ogni step avanzato corrisponde a un valore casuale emesso;
  9. Step 1 Trigger; in corrispondenza del primo step eseguito nel pattern, viene emessa un impulso +5V;
  10. MIDI Velocity; la conversione della Key Velocity;
  11. MIDI Channel Pressure; la conversion dele Channel Aftertouch;
  12. MIDI Pitch Bend; la conversione del controllo Pitch Bend;
  13. MIDI CC 1; la conversione del controller Modulation Wheel;
  14. MIDI CC 2; la conversione del Breath Controller;
  15. MIDI CC 4; la conversione del Foot Controller;
  16. MIDI CC 7; la conversione del MIDI Volume.

A questo punto, non rimane che parlare dello Step Sequencer interno.

O quasi.

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Comments (10)

  • Gio

    |

    Mi sovvengono due domande, dato che la curiosità mi sta divorando 😀

    1) Nel momento in cui si utilizza l’ingresso Gate per innescare l’inviluppo, il gate di tastiera viene disattivato oppure sommato? Cioè, l’inviluppo parte SOLO in risposta al gate esterno o ANCHE in risposta ad esso?

    2) Qualora si prelevi dalla porta Assign il segnale di clock /2 o /4 con una sequenza dispari (3, 5, 7 step), si possono simpatici incastri polimetrici oppure a ogni ripetizione del ciclo di step si resetta il “contatore” delle divisioni?

    Grazie!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      l’inviluppo interpreta in OR le tensioni ricevute alla porta Gate e generate dalla tastiera (e ricevute, eventualmente, dal MIDI)

      a ogni ciclo di sequenza/pattern, la durata della forma d’onda modulante è azzerata e ricalcolata

      Reply

      • Enrico Cosimi

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        per le poliritimie, si fa prima a prendere un LFO esterno euro rack che preveda il reset…

        Reply

        • Gio

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          Grazie mille, gentilissimo come sempre!

          Un caro saluto,
          Gio

          Reply

  • alfredo merfi

    |

    ciao enrico, comincio ora a mettere le mani sul mother 32 e volevo utilizzarlo per filtrare un segnale audio esterno. il manuale dice che dovrei usare un segnale “robusto” di 10V picco picco che credo sia fuori dalla portata del mio iphone ma credo anche del mio ms-20 mini. pensi che potrebbe bastare l’aiutino di un mixerino tedesco/cinese o serve altro? grazie

    Reply

  • Enrico Cosimi

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    tu, intanto, prova con il segnale che hai… male che vada, avrai livello basso e rumore di fondo, ma dovresti comunque sentire qualcosa 😉

    comunque, un mixerino generico può andare bene per sfruttare la preamplificazione e tirare più in alto il livello audio

    Reply

    • alfredo merfi

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      grazie mille enrico, ho provato senza ed effettivamente sentivo qualcosa. poi ho provato a sfruttare il direct out di uno dei canali del mixer e aumentando il guadagno, il segnale ha cominciato ad apparire sempre più definito.
      grazie ancora
      alfredo

      Reply

  • Dario

    |

    Ciao enrico, il mother sente le differenze di velocity ricevute da ableton via midi!? Ce l hoda due settimane e nn ne vado fuori… :(

    Reply

      • dario

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        no io vorrei aggiungerne… non sente le differenze di velocity inviate da ableton!

        Reply

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