Senza troppa fatica, Elektron si è conquistata una credibilità a prova di bomba che l’ha resa uno dei marchi di riferimento all’interno della produzione elettronica hardware oriented: musicisti di tutto il mondo hanno imparato ad apprezzare, dalla SID Station in poi, la versatilità degli apparecchi Elektron e l’impostazione priva di fronzoli, che li rendono – di fatto – micidiali macchine per la produzione e la performance. Dopo parecchia attesa, è arrivato finalmente il nuovo Analog 4, un sistema che integra step sequencer a quattro tracce, altrettanti sintetizzatori analogici, effetti, gestione dell’audio esterno e generazione di CV/Gate per il controllo di altre apparecchiature analogiche. Il risultato è di prim’ordine.
Di Enrico Cosimi
Al primo impatto, Analog 4 colpisce per la densità hardware: come da tradizione Elektron, il pannello comandi è ben inzeppatto di controlli e l’insieme pesa quei sani due chili e mezzo che incutono rispetto per la solidità hardware; alimentazione esterna, breve manuale di primo approccio e lussuosa confezione in nero tipografico completano il tutto. Non rimane che collegare l’apparecchio, scaricare il manuale di riferimento in pdf e partire per un giro…
Prima di partire, provvediamo ad aggiornare il firmware alla nuova versione 1.3 – liberamente scaricabile dal sito – che risolve alcuni piccoli bachi e fortifica le prestazioni generali dell’apparecchio. Adesso, possiamo partire.
Inutile dire che, vista la complessità dell’apparecchio, saranno necessari diversi appuntamenti; questa prima parte è dedicata, oltre che al primo approccio, alle funzionalità “di sintesi”.