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In ricordo di Valentino Di Bella

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Events

Ho avuto l’onore di studiare il pianoforte con Valentino Di Bella per quasi un decennio; il ciclo si è concluso con il mio Diploma (nel Settembre 1983) dopo essere passati indenni, è il caso di dire, attraverso Solfeggio – ancora allo Stalinslao Giacomantonio di Cosenza – e poi Quinto anno, Armonia, Storia della Musica, Ottavo e Decimo al Francesco Morlacchi di Perugia,  presso la vecchia sede di Via dei Priori a un passo dalla trattoria Da Giancarlo e dall’Hotel Priori… le tappe principali (assieme al Fondaco, di tutte le nostre trasferte perugine). E’ stato un decennio intenso, irripetibile, per densità d’insegnamento e per efficacia del metodo, due peculiarità che Valentino, allievo di Rina Rossi e quindi riconducibile alla scuola di Vincenzo Vitale, aveva fatto sue perfezionandole in una vita dedicata alla musica insegnata tanto, composta forse troppo poco, eseguita purtroppo non quanto avrebbe dovuto.

Di Enrico Cosimi

 

Fare lezione con Valentino, per un dodicenne timido, ma anche per un ventiduenne molto meno timido, era un’esperienza travolgente: non c’erano “martelletti” da rispettare o ipocrite costrizioni in punta di “prego”, “mi scusi”, “maestro: come sono andato”… sempre nell’assoluto rispetto per la pagina scritta e per le indicazioni dell’autore (un Andante spianato era, appunto, spianato…), c’era l’immersione completa nella produzione organizzata del suono con energia e dedizione difficilmente riscontrabili presso altre scuole. Tutto il resto, compleanni compresi, passava in secondo piano.

Molten Voltage OZ Looper Controller for TimeLine

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

In tempi recenti, ci siamo occupati del potente Strymon TimeLine, uno tra i più sfiziosi digital delay attualmente sul mercato, per metterne in luce capacità, algoritimi, eccetera. Nel corso dell’esposizione, si era accennato velocemente alle possibilitù di looper che il TimeLine alloggia al proprio interno, ricordando come una serie significativa di parametri per il controllo di looping non fossero fisicamente alloggiati sul pannello del TimeLine. Ora, il problema è risolvibile grazie all’hardware dedicato prodotto da Molten Voltage.

Di Enrico Cosimi

molten

OZ è una periferica di controllo che dialoga via MIDI con il TimeLine e che offre, sulla sua superficie di comando, tutti i comandi dedicati alla gestione del loop.

Elektron Analog Rytm 8 Voice Drum Computer – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Una batteria elettronica, in base alla tecnologia con cui è costruita, mette a disposizione del musicista diversi circuiti (o diversi campioni) finalizzati alla produzione ottimizzata delle timbriche percussive che compongono il drum kit – se poi questo debba essere aderente all’idea tradizionale Ludwig, DW, Pearl, Sonor, o più sperimentale, è un discorso che ci riguarda fino ad un certo punto. L’ottimizzazione di funzionamento è antica quanto la tecnologia stessa applicata alle drum machine. Già nelle storiche SP-12 e SP-1200 targate Emu Systems, i canali di generazione erano differenziati per risposta in frequenza, presenza o meno di filtri inviluppati, eccetera. Lo stesso approccio variegato e ottimizzzato è presente oggi nella Analog Rytm, con i più il duplice vantaggio di un’oggettiva profonda ri-configurabilità di sintesi e, per corredo, di un ampliamento stilistico accettato e consolidato dell’oggetto “batteria elettronica”. Come dire: non c’è momento storico migliore per avere una drum machine analogica che, in realtà, è l’insieme di diversi sintetizzatori dedicati.

Di Enrico Cosimi

APERTURA MACHINES

Da questo punto di vista, per apprezzare fino in fondo le funzioni e le conseguenze timbriche sulla programmazione/produzione, non c’è niente di meglio che fare una bella immersione nel mondo delle Machines e delle strutture di sintesi dei Sound e degli FX o – se preferite – affrontare il come e quando che si cela dietro i singoli meccanismi timbrici previsti nella AR. Non sarà facile, ma – specie nei confronti delle numerose abbreviazioni utilizzate per comprimere il tutto all’interno del display di bordo – è la strada migliore per conquistare completamente il funzionamento della macchina. Andiamo per ordine.

Elektron Analog Rytm 8 Voice Drum Computer – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Continuiamo con la nostra panoramica sul funzionamento della, notevolissima, Elektron Analog Rytm, la batteria analog/sample based che sta riscrivendo i canoni di performance e interazione tra musicista elettronico in performance. E’ l’ora di approfondire l’organizzazione delle sequenze di programmazione, per Pattern, chain e song e le tecniche d’inserimento dati.

Di Enrico Cosimi

Schermata 07-2456852 alle 13.38.06

Come accennato altrove, la struttura della batteria elettronica è di tipo Pattern based, cioè organizzata per spezzoni di programmazione che possono avere lunghezza variabile fino ad un massimo di quattro battute. Il Pattern, come unità di programmazione, prevede la memorizzazione di una serie di argomenti relativi non solo all’incastro ritmico, ma anche correlati al funzionamento performativo della batteria stessa. Andiamo per ordine.

Moog Music MF-104M Super Delay

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ad un prezzo parametrato sulla classe dell’apparecchio (799 dollàri) e con una produzione contingentata a soli 560 pezzi, torna il classico, cremoso, inimitabile analog BBD delay prodotto da Moog per la sua serie Moogerfooger. Dopo il 104Z da un secondo, dopo il 104M da 800 millisecondi con possibilità MIDI, è il momento del MF-104M Super Delay, letteralmente rimpinzato da ben sei integrati BBD vintage, con i quali raggiungere 1.2 secondi di ritardo full analog.

Di Enrico Cosimi

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All’interno dell’apparecchio, trovano posto sei celle Panasonic NM3008 in serie, che raggiungono i 1200 msec, contro gli 800 della precedente versione MIDI equipped. La qualità timbrica è potenziata, nei limiti strutturali della tecnologia BBD, grazie all’adozione di un circuito Emphasis/De-Emphasis ottenuto devolvendo altre due unità BBD all’insieme; la tenuta sonora permette quindi di migliorare il rapporto S/N e la risposta in frequenza. Anche l’alimentazione è stata ridisegnata, per garantire maggior linearità; dal modello 500 Series, è stato estratto il comportamento di Delay Loop Level Matching, per garantire consistenza di livello nella gestione del percorso audio in feedback eventualmente sottoposto a trattamenti esterni.

Future Retro 1x4x2 Thru Box

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

In un periodo di ritorno al MIDI, la disponibilità di hardware dedicato, come il thru box, diventa fondamentale per mettere in piedi network di trasmissione dati che possano garantire allineamento temporale e coerenza di funzionamento. Future Retro 1x4x2 è l’ultima, graditissima entry nel settore.

Di Enrico Cosimi

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Cosa è una thru box? Il protocollo MIDI originale definisce obbligatoriamente la presenza del MIDI In (per ricevere) e dell’Out (per trasmettere – se previsto dalla logica di funzionamento), lascia a discrezione del costruttore la presenza del Thru, cioè della porta che echeggia in uscita i dati MIDI ricevuti all’ingresso dello strumento. Perché è necessario rimbalzare fuori quello che si riceve? Perché il flusso di dati trasmesso sul pentapolare DIN MIDI è serialmente omnicomprensivo di tutti i 16 canali originariamente previsti; in questo modo, l’uscita del sequencer manda un unica trasmissione su cui viaggiano le parti di basso (ch 1), accordi (ch 2), ritmica (ch 10), solo (ch 5) e poi, in ricezione, ciascuna macchina opportunamente sintonizzata sul canale MIDI scelto dal musicista, prenderà in considerazione solo i dati che le competono, passando alle successive macchine il resto del contenuto.

Elektron Analog Rytm 8 Voice Drum Computer – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Lungamente attesa, è arrivata la drum machine analogica – ma non solo – che Elektron affianca ai suoi strumenti; come sicuramente è noto a chiunque abbia a che fare con la produzione elettronica contemporanea, Elektron ha – di fatto – creato uno standard timbrico e funzionale che si è imposto senza fatica; non privo di aspetti poco comodi, il funzionamento delle macchine nere è, di base, quasi sempre quello, ma questa volta l’intera struttura è concentrata sulla programmazione/produzione di pattern ritmici che sfruttano a fondo le capacità del motore di sintesi ottuplo.

Di Enrico Cosimi

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Analog Rytm produce otto voci indipendenti che possono essere usate per dare suono ad altrettante timbriche percussive generate con diverse modalità di sintesi; il tutto, organizzabile in pattern ritmico attraverso le 12 pad retro illuminate, sensibili alla dinamica e alla pressione, o con la consueta fila di 16 Trig Button. Per chi ha già avuto esperienze di programmazione sulla Analog 4 (con o senza tastiera), il percorso di apprendimento risulterà significativamente semplificato; per tutti gli altri, sarà necessario mettere in preventivo una serie di grattacapi che potranno essere superati con pazienza, lettura concentrata dello scarno manuale e un minimo di sacrificio.

Dal punto di vista hardware, l’impostazione è quella – ottima – delle macchine Elektron: cabinet metallico di dimensioni contenute, finitura a prova di graffio, connessioni ben allineate sul retro e chiaramente etichettata sul margine superiore, per non annaspare alla cieca durante i collegamenti. L’impostazione della scheda connessioni è ben configurata: oltre all’uscita per la cuffia e alla coppia di Main Out Left/Right, ci sono altre quattro prese TRS di diametro standard ¼” che supportano ciascuna due segnali individuali, accoppiati tra loro in modo da non creare problemi nel caso il musicista avesse solo cavi sbilanciati. In questo modo, la prima uscita TRS supporta BD e BT (cassa e timpano), la seconda SD e LT (rullante e tom basso), le altre due supportano ciascuna due coppie timbriche: CH/OH (hat chiuso e aperto) in coabitazione con MT/HT (tom medio e acuto); CY/CB (piatto e cowbell) in coabitazione con RS/CP (rim shot e clap). Si consiglia caldamente l’acquisto di quattro cavi ad Y, del tipo con connettore TRS da una parte e due connettori TS dall’altra.

Ancora sulla parafonia…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

L’introduzione sul mercato del Roland AIRA System-1 ha nuovamente innescato, in diversi forum, l’antica diatriba tra polifonico e parafonico: il nuovo sintetizzatore targato Roland permette l’esecuzione con quattro note simultaneamente impegnate e, da un ben noto recensore, è stato (a torto) etichettato come parafonico. Quale migliore occasione per ritornare sui due concetti, verificando come, per il System-1, si debba parlare di polifonia?

Di Enrico Cosimi

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Per prima cosa, abbozziamo due definizioni. Polifonia: la capacità, in uno strumento musicale, di generare simultaneamente un certo numero di voci tra loro indipendenti per intonazione e articolazione. Così come nel pianoforte, la polifonia non prevede automaticamente la capacità generativa di timbriche diverse (in questo caso, si parlerebbe di poli timbricità), ma considera come capacità evidente la possibilità di far intonare individualmente le note eseguite (basta premere sui tasti giusti) e di articolarle in maniera altrettanto controllabile indipendentemente (basta avere una sufficiente tecnica pianistica).

Parafonia: nell’antico mondo analogico dei primi strumenti elettronici, la possibilità di generare voci di polifonia, limitando lo sforzo tecnico alla sola generazione e facendo confluire le voci parafoniche all’interno di un singolo canale di articolazione (amplificatore più inviluppo) e trattamento timbrico (filtro).

Continuiamo a ragionare.

Giovanotti, andiamoci piano: mono o stereo?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Contrariamente a quanto succede con il normale ascolto musicale, nel mondo dei sintetizzatori, la stereofonia è una delle opzioni.  Salvo rare eccezioni, che cercheremo di mettere a fuoco nelle righe sottostanti, un sintetizzatore – specie se di vecchia scuola – può tranquillamente lavorare in modalità mono aurale senza che il musicista debba considerarsi un reietto della società.

Di Enrico Cosimi

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La struttura di sintesi classica, quella per intenderci composta da VCO-VCF-VCA e succedanei digitali, è intrinsecamente mono aurale: il singolo mix delle sorgenti sonore procede nel singolo filtro e poi passa nel singolo amplificatore. Solo a quel punto, se ritenuto opportuno dal progettista, può – o non può – trovare posto un modulo di Stereo Pan più o meno arricchito da automatismi vari.

Arturia annuncia il VOX Continental-V

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Dopo aver emulato con successo tutti i maggiori analogici del secolo scorso, dopo aver aperto un nuovo fronte vintage con il Wurli, è ora il turno del VOX Continental-V, riedizione fedele del popolare organo a transistor.

Di Enrico Cosimi

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Da The House Of The Rising Sun, fino a Light My Fire (che è precedente allo switch su Gibson), passando per I’m Down, molti sono i successi siglati con l’inconfondibile – stridulo – suono del Continental, fino a giorni più recenti, quando lo ska e la new wave si è riappropriata dello strumento.

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