KORG Kronos X
Complice la scadenza internazionale del Summer NAMM, KORG ha aggiornato la potente workstation, portandola alla versione “X” con interessanti espansioni funzionali.
Di Enrico Cosimi
Complice la scadenza internazionale del Summer NAMM, KORG ha aggiornato la potente workstation, portandola alla versione “X” con interessanti espansioni funzionali.
Di Enrico Cosimi
Quando il mondo era più giovane, più buono e tutti si amavano, quando USB era ancora una sigla priva di senso, l’unico modo con cui il musicista illetterato poteva fermare l’ispirazione del momento era premere il tasto Record dell’omnipresente registratore a cassette… Il tapedeck ha accompagnato i primi tentativi di composizione per molti di noi e, sputando cassette a destra e a manca, ha segnato le cruciali fasi evolutive che portano un brillante musicista potenziale a divenire un Goldoni dinamitardo, per dirla alla Verdone.
Di Enrico Cosimi
Oggi, in un periodo assolutamente sospettabile, in cui riflussi storici, nostalgie e fighettismi d’antan fanno da sfondo allo spleen quotidiano (…bello, eh?) come non parlare di TapeDeck, l’applicativo Mac OsX che permette di catturare on the fly qualsiasi file audio mono o stereo, bassa qualità, media o alta qualità, depositandolo all’interno di un porta cassette virtuale?
Tre nuove (micro) tastiere KORG alimentate attraverso USB per la programmazione elettronica e l’inserimento dati musicali. I modelli sono disponibili nei formati 25, 37 e 61 note, rispettivamente a due, tre e cinque ottave. Il passo è sempre mini, ovvero il tasto è più piccolo del normale e – solo per il modello più esteso – c’è in bundle la Legacy Collection Suite.
Di Enrico Cosimi
Il modulo in questione è un Programmable Voltage Controlled Multimode Filter in formato Euro Rack; a differenza di molti altri componenti disponibili sul mercato, può realizzare più di cento e passa tipi di filtraggio differente, combinando insieme i modi di base (low, band, high, notch) e le varie inversioni di fase. Il tutto, ovviamente, sotto ferreo controllo CV.
Di Enrico Cosimi
Schippmann si è conquistato una solida credibilità nel campo dei filtri producendo, anni addietro, più di una realizzazione hardware dedicata al trattamento dei segnali esterni; dopo la collaborazione – ancora in parte da chiarire – con Manfred Fricke di MFB, è la volta del formato Euro Rack, in cui il VCF-02 potrebbe veramente fare la differenza.
ACIDLAB è un aggressiva firma tedesca che produce raffinati cloni delle storiche macchine Roland TB-303 Bassline e TR-808 Rhythm Composer, apparecchi che non hanno certo bisogno di presentazioni per quanto riguarda caratteristiche timbriche, funzionali e – sotto diversi punti di vista – culturali. Grazie alla consueta disponibilità di Alex Cecconi/New Groove, siamo riusciti a mettere le mani sulla Miami Drum Machine, TR-808 clone con tutte le carte in regola per produrre musica elettronica su basi solide.
Di Enrico Cosimi
Come l’apparecchio originale, Miami riunisce in un unico cabinet il doppio comportamento di sound generator (per la produzione delle timbriche percussive) e di “drum computer” (come si diceva una volta, per la programmazione di pattern e tracks); la struttura di funzionamento timbrico è interamente analogica e i suoni sono quelli giusti, l’unica cosa che è cambiata – oltre la dimensione del case – è la scelta pressochè inevitabile della componentistica in montaggio SMD, con la quale è possibile contenere i costi e garantire una costanza qualitativa pressochè perenne. In più, rispetto alla 808 originale, si è dato sfogo al Decay della Kick Drum, che ora può risuonare moooolto più a lungo del modello originale, facilitando così la tortura di woofer e subwoofer.
“Udite udite: Sabato 30 luglio le discoteche hanno scioperato! Per 5 minuti.” #Berlin
Parlare di GEMA in Germania significa toccare quel nervo scoperto del rapporto tra musicisti (e artisti), diritti d’autore ed enti statali.
di Simonquasar
Come promesso, eccoci all’ultima parte di questo approfondimento droneggiante; fatte fuori le sorgenti sonore (prima parte) e i generatori/delay/looper ausiliari (seconda parte), è il turno degli effetti “globali”, quelli cioè che è possibile assegnare con relativa indiffferenza a qualsivoglia segnale si trovi per caso a transitare nel nostro mixaggio droneggiante. Di fondo, si tratta di riverberi per l’ambientazione o di trattamenti meat and potatoes, ma anche in questo caso, le sorprese possono arrivare inaspettate.
Di Enrico Cosimi
Un classico collante per tutti i mixaggi è – come facilmente immaginabile – il riverbero; non è assolutamente questa la sede per affrontare i parametri che ne gestiscono il funzionamento… diciamo che, dopo aver tirato giù dalla soffitta il classico Lexicon PCM90, lo si può far cantare su un tradizionale algoritmo di concert hall nel quale si abbia avuto l’accortezza di tirare su livelli importanti i tempi di riverberazione e predelay. In questo caso, la veridicità della spazializzazione non è l’obiettivo principale.
Le periferiche di controllo USB compliant sono fatte apposta per risolvere qualsiasi tipo di problema l’utente possa incontrare in fase di configurazione: passati (per fortuna) gli anni bui del OMS, delle configurazioni mandate avanti a calci e spintoni, oggi è finalmente possibile attaccare un cavo ed iniziare a lavorare senza problemi. Line 6 Key Mobile 25 non fa eccezione.
Di Enrico Cosimi
La linea Mobile Keys può lavorare su iOs (ovvero, per tutti gli idevice targati Apple), su Mac OsX e su PC; i due modelli disponibili – a 49 e 25 tasti – sono forniti di cavo dock per idevice e posseggono la canonica connessione USB per il collegamento al computer. Costruzione in plastica, leggera ma sufficientemente robusta, e disposizione logica dei (pochi) comandi le rendono particolarmente adatte ad un’utenza che vuole tenersi alla larga dai problemi. Dei due tagli a 2 e a 4 ottave, abbiamo provato il piccolo, e portatile, a 25 note.
Dopo aver archiviato l’argomento “sorgenti sonore”, è il momento di prendere in considerazione gli effetti con cui processare, arricchire o catturare in loop i segnali audio disponibili come materiale indifferenziato. Inutile dire che il punto debole di tutta la baracca è il tipo di mixer audio e, ovviamente, la quantità/qualità delle mandate aux simultaneamente disponibili.
Di Enrico Cosimi
Purtroppo, specie con le strutture di mixaggio analogico, tante ausiliarie corrispondono a tanti dobloni da spendere con le lacrime agli occhi; questo non esclude – specie per i musicisti più avventurosi e dotati di sangue freddo – che un qualsiasi virtual mix opportunamente gestito, meglio se controllato con un dummy fader box, può tranquillamente supplire alla bisogna.
Soundbeam è una app gratuita per iPhone che mette a disposizione del musicista un analizzatore di spettro e un oscilloscopio; il tutto integrato con sfiziose capacità d’interazione Facebook che – in questo mondo ormai privo di privacy – permettono di condividere tutto ciò che “in camera si puote”.
Di Enrico Cosimi
Forte di una stupenda interfaccia grafica future retro, Soundbeam è praticamente a prova d’idiota e, come nel caso di chi scrive, casi particolarmente disperati potranno trarre giovamento da una rapida pagina di help grafico in cui recuperare tutte le istruzioni necessarie.