Archive for febbraio, 2018

Vermona randomRHYTHM in profondità

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Abbiamo avuto modo di lavorare per qualche giorno con il potente gestore di eventi Vermona randomRHYTHM e, ora che la polvere si è depositata, possiamo analizzare con maggior chiarezza il suo funzionamento e i suoi (eccellenti) comportamenti all’interno della struttura Euro Rack.

Di Enrico Cosimi

vemona randomRHYTHM 700

Ricordiamo, per quanti avessero perso la puntata di  presentazione, che randomRHYTHM è un gestore di Clock/generatore di eventi ritmici su base probabilistica: il musiicista può decidere che peso possono avere, nel ritmo generato, eventi ai quarti, agli ottavi, ai sedicesimi o con andamento terzinato. Come è facile immaginare, dosando con accuratezza le diverse deinsità, diventa facile generare flussi ritmici che – opportunamente collegati a sequencer, arpeggiatori o a semplici articolazioni di inviluppo – rendono meno statico e più affascinante l’ascolto.

Arturia Minibrute 2 – Terza parte. Il modello MiniBrute 2S

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ora, è il momento di affrontare il più complesso sistema proposto con MiniBrute 2S, versione senza tastiera che prende in prestito parecchie cose dalle funzioni di arpeggio/sequencing già implementate nel BeatStep Pro.

Di Enrico Cosimi

MiniBrute 2S 700

Dopo il consueto, triplice, ringraziamento a Midiware, esordiamo mettendo le mani avanti: le funzioni incarnate nello Step Sequencer sono molto complesse e articolate. Paradossalmente, è più facile imparare a usare il motore di sintesi che tutti gli automatismi di gestioni previsti per le quattro tracce parallele. Come al solito, un sano periodo di apprendistato, oltre che la lettura del completo manuale utente, faciliteranno le cose.

Arturia MiniBrute 2 – Seconda parte. Il Sequencer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Abbiamo visto il funzionamento del sintetizzatore compreso nel cabinet MiniBrute 2, ci siamo rassicurati al pensiero che le stesse funzioni sono reperibili nel modello MiniBrute 2S. Ora, è il momento di affrontare il primo grande blocco di differenze tra i due modelli, relativi ai comportamenti di sequenza – strettamente imparentati con il precedente modello KeyStep – incarnati nel sintetizzatore a tastiera.

Di Enrico Cosimi

Schermata 2018-02-18 alle 12.06.32 Schermata 2018-02-18 alle 12.06.32

La doppia illustrazione dovrebbe ricordarci che ci troviamo di fronte a una seconda puntata, quindi andatevi a rileggere anche la prima e – strada facendo – ringraziate come di consueto Midiware per la cortesia dimostrata.

Arturia MiniBrute 2/2S – Prima parte. Il motore di sintesi

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo un lungo periodo di attesa, e dopo i consueti leak di notizie preliminari, sono finalmente arrivati i nuovi strumenti targati Arturia, pesantemente sbilanciati sul versante del comportamento semi-modulare, con l’ormai consueta disposizione controlli a sinistra e patchbay a destra della plancia comandi. Nel ringraziare Midiware che, come di consueto, colpisce secco e duro con disponibilità e differenziazione dell’offerta, non potevamo farci scappare l’occasione di un bel giro sopra i nuovi apparecchi. Stiamo parlando di due versioni del sintetizzatore, rispettivamente MiniBrute 2 MiniBrute 2S differenziate per presenza della tastiera e integrazione di funzioni sequencer/arpeggio prese in prestito da KeyStep o da BeatStep Pro; in più, c’è una famiglia di due possibili cabinet Euro Rack, RackBrute, che permettono l’integrazione elettromeccanica con le funzioni di pannello predisposte nella patchbay.

Di Enrico Cosimi

Schermata 2018-02-18 alle 12.06.32

La materia da trattare è parecchia, quindi – cercando di mantenere una regolare cadenza sull’uscita delle singole parti – saremo costretti ad affrontare il tutto dividendolo in:

  • struttura di sintesi e funzioni di generazione/controllo/patching comuni ai due modelli MB2/MB2S
  • struttura di sequencer/arpeggio nel modello MiniBrute 2
  • struttura di sequencer/arpeggio nel modello MiniBrute 2S
  • funzioni meccaniche ottenibili con la famiglia dei cabinet Euro Rack RackBrute.

Insomma, c’è parecchia carne al fuoco.

Pittsburgh Modular Microvolt 3900

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Nella tradizione dei sistemi semi-modulari a struttura ibrida già collaudata con MakeNoise 0-Coast, Microvolt 3900 si impone per la scelta dei moduli e dei comportamenti circuitali che raccolgono il meglio delle due “scuole di pensiero” East e West Coast.

Di Enrico Cosimi

microvolt+left+angle 2

L’apparecchio ospita un oscillatore audio con doppio VCA integrato e generazione multpla di forme d’onda, con filtro binary in grado di auto oscillare; con la sezione dynamic VCA, è possibile sottrarre o restituire armoniche al segnale.  A differenza di un amplificatore tradizionale, che agisce solo sul livello del segnale, il dynamic VCA sviluppato da Pittsburgh Modular interviene anche sul contenuto armonico, che viene variato parallelamente alle modifiche sul livello – in modo, quindi, del tutto simile a quanto accade negli strumenti acustici.

RND 535 e 551 ovvero il suono Shelford per la serie 500

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Rupert Neve Designs (RND) è una azienda americana che produce componenti high end per l’elaborazione di segnali audio. Come si evince dal nome, si avvale della collaborazione di Rupert Neve che non ha bisogno di presentazioni. I prodotti RND sono importati in Italia da Midiware.

di Emiliano Girolami

535-compressor

La serie Shelford è costituita da un gruppo di processori che hanno come riferimento il suono vintage degli inizi di carriera del nostro Rupert utilizzando, però, tutti i progressi della tecnologia degli ultimi 40 anni. Il risultato è un connubio tra suono Neve e operatività moderna.

Vermona randomRHYTHM

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il modulo Euro Rack lavora come trigger sequencer randomico e come clock divider in base alle impostazioni definite dal musicista; ci sono due sezioni indipendenti, utilizzabili singolarmente.  Una volta definita la velocità di crociera con il comando Tap (o in collegamento con una sorgente di velocità esterna – treno d’impulsi – collegato alla porta CLK IN), il circuito mette a disposizione sofisticati meccanismi per generare flussi di impulsi ritmici, con i quali sincronizzare altri eventi all’interno del sistema modulare, articolabili e addensabili a discrezione dell’utente.

Di Enrico Cosimi

Vermona random

Il musicista può dosare la densità di eventi lavorando con i quattro comandi; i quattro cursori presenti in ciascuna sezione, insieme alle uscite dedicate, permettono di enfatizzare la presenza di impulsi calcolati a 1/4, 1/8, 1/16 e 1/3 per definire la probabilità che ci siano eventi con tale ritmica.

Chirality Audio Splinter Overdrive

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Un attore a caso pronuncerebbe, in maniera stridula: “come può un distorsore per chitarra trovare utilizzo e dare emozioni con i sintetizzatori e con le batterie elettroniche”? Parafrasi a parte, è sempre più frequente l’uso trasversale di effetti, tecniche e strutture al di fuori del loro contesto originale e – da questo punto di vista – non deve sorprendere l’impiego dei classici floor processor per il trattamento del “normale” suono elettronico.

Da questo punto di vista, lo Splinter Overdrive prodotto da Chirality Audio – marchio orgogliosamente italiano – balza subito all’attenzione.

Splinter Overdrive

Di Enrico Cosimi

Il progetto Splinter Overdrive parte dai risultati ottenibili con lo storico Ibanez Tube Screamer TS808 per migliorare e incrementare le prestazioni originali; la costruzione – rigorosamente a mano – è di qualità elevata e, esteticamente, ogni pedale è leggermente diverso dagli altri grazie alla decorazione ottenuta incidendo direttamente l’involucro in alluminio; peso, realizzazione e feel sono quelli giusti sia in una catena di floor processor sotto al vostro theremin, sia al fianco della vostra 808 (questa volta, by Roland) o del vostro Sub 37.

Waldorf STVC String Synthesizer & Vocoder

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il nuovo strumento Waldorf ha colto tutti di sorpresa: concentrati sul Quantum Polyphonic Synthesizer, presentato lo scorso anno e finalmente giunto a maturità, nessuno aveva avuto sentore del modello STVC che racchiude funzioni di string machine e vocoder con tastiera a quattro ottave; da questo punto di vista, lo strumento potrebbe innescare un filone recursivo non indifferente.

Di Enrico Cosimi

STVC front

Lo strumento ospita due sezioni circuitali indipendenti: una string machine con sezione solo e un vocoder, che condiividono cabinet in metallo e tastiera 4 ottave imparentate con le soluzioni adottate per lo storico Blofeld a tastiera.

ga('send', 'pageview');