RND 535 e 551 ovvero il suono Shelford per la serie 500

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Rupert Neve Designs (RND) è una azienda americana che produce componenti high end per l’elaborazione di segnali audio. Come si evince dal nome, si avvale della collaborazione di Rupert Neve che non ha bisogno di presentazioni. I prodotti RND sono importati in Italia da Midiware.

di Emiliano Girolami

535-compressor

La serie Shelford è costituita da un gruppo di processori che hanno come riferimento il suono vintage degli inizi di carriera del nostro Rupert utilizzando, però, tutti i progressi della tecnologia degli ultimi 40 anni. Il risultato è un connubio tra suono Neve e operatività moderna.

Visto l’andamento del mercato era ovvio che, prima o poi, questa filosofia fosse esportata nel sempre più diffuso formato VPR500.

551-equalizer

RDN551 coil equalizer

Il primo device a essere rilasciato è l’equalizzatore RND551.

È un equalizzatore a induttori a tre bande più HPF. Il processore raccoglie – stando a quello che dice la casa – il meglio della produzione vintage. In particolare il filtro dei bassi prende a modello il corrispondente circuito del 1064 con la possibilità, questa volta, di operare nel modo peak (oltre che shelving). Per la banda media il riferimento è il 1073 ma, in più, c’è la possibilità di operare con una banda più stretta (tipo 1081). Sulle alte è stata abbandonata la classica frequenza di accordo del filtro a 12KHz in favore di una doppia possibilità a otto o 16KHz. Altra novità è la possibilità di operare in modalità peak anche su questa gamma. Il filtro passa alto ha soltanto una frequenza di taglio (80Hz). La gestione del bypass è diversa dal solito. Il pulsante che attiva lo HPF è indipendente dal circuito di bypass e questo (gestito da uno switch retroilluminato) non elimina totalmente il 551 dal percorso del segnale. Si esclude il banco di filtri ma rimane un line driver che si avvantaggia sia del circuito in classe A che dei due trasformatori custom per colorare eufonicamente il suono. Il device può quindi funzionare da line driver, da filtro HPF (utile, ad esempio, in tracking), da equalizzatore o, per finire, come combinazione dei tre modi.

La costruzione è a prova di bomba. Gli switch e i commutatori danno una sensazione di grande affidabilità. Le manopole dei gain sulle diverse bande hanno uno scatto a 0dB e una escursione di ±15dB. Il colore è il classico grigio della linea Shelford.

 

535-compressor

RND353 diode bridge compressor

Il secondo componente è uscito da poco. È il compressore RND535 che usa la tecnologia diode bridge e prende a riferimento, neanche a dirlo, il super classico 2254. Anche lo RND535 è grigio “shelford”.

Come detto, si fa largo uso dei cambiamenti accaduti sia in termini di possibilità tecnologiche che del modo di utilizzare i processori audio. Il metering è a LED e delegato a due file a otto livelli specifiche per Gain Reduction e Output Level. In questo caso i controlli continui sono tutti a scatto (30 livelli) per un facile recall. I commutatori sono più duri rispetto a quelli del 551. Il primo controllo è la soglia (Threshold) a cui fa seguito quello del rapporto di compressione (Ratio con commutatore a sei posizioni). I tempi di attacco e rilascio sono gestiti da un commutatore che, di fatto, consente di variare tra una serie di preset. Nel manuale sono riportati i dettagli dei tempi di attacco e rilascio per ogni posizione. Questi sono dimezzati dalla pressione del pulsante Fast. È presente la classica modalità Auto (che spesso funziona benissimo). La manopola Blend regola la percentuale tra suono compresso e suono naturale per la compressione parallela. L’ultimo controllo (Gain) è dedicato al livello di uscita e consente di passare da un -6dB a +20dB (a volte l’attenuazione può risultare comoda). C’è anche, per completare le modernità, un filtro sulla sidechain accordato a 150Hz e con una pendenza di 12dB/oct. Il bypass è delegato a un pulsante retroilluminato. Due compressori 535 possono essere collegati (attraverso il pulsante Link e opportuna predisposizione del rack che li accoglie) per mantenere la coerenza dell’immagine stereo in caso di uso sul bus.

 

In uso

La disposizione dei controlli, nonostante la ricchezza di funzioni, è sufficientemente razionale da consentire una facile operatività. Né l’equalizzatore né, tantomeno, il compressore sono trasparenti. Quello che esce è sempre più grande di quello che entra e questo indipendentemente dalla configurazione dei comandi.

L’equalizzatore scoplisce il suono e ne mette in risalto le caratteristiche migliori. La scelta delle frequenze di intervento è ottimale e si riesce sempre a esaltare o attenuare la parte di spettro che si vuole elaborare. Non manca mai l’aria e la tridimensionalità non ci è sembrata mai messa a repentaglio. Non ci sono strumenti che non possano trarre beneficio da un passaggio per il 551. Consigliato su tutta la linea fatta eccezione, ovviamente, per le situazioni dove si cerca la massima pulizia.

Il compressore è delicato anche con interventi pesanti (e questa è una caratteristica della tecnologia a ponte di diodi che abbiamo trovato anche su altri dispositivi basati sullo stesso principio). Le armoniche ci sono ma, crediamo, ci sia una grossa enfasi au quelle pari a discapito della frizzantezza (tipica delle dispari). Anche senza HPF o elaborazione parallela il 535 colora in modo evidente ma mai sgradevole. Si può tranquillamente arrivare a 20dB di riduzione del guadagno con il suono che rimane bello. Il filtro sulla sidechain e la possibilità di elaborazione parallela (unita ai potenziometri a scatti) rendono possibile l’uso sul bus con segnali complessi e, in qualche caso, anche per il mastering.

L’accoppiata di 535 e 551 è vincente (non a caso sono due dei tre stadi dello Shelford Channel). Il suono Neve degli anni ’70 unito alla praticità, affidabilità e versatilità di macchine moderne. La mossa di realizzare componenti separati per uno standard che ormai ha raggiunto anche gli home studio è sicuramente vincente. Non ci resta, per completare la trilogia, che chiedere a voce alta uno Shelford preamp da aggiungere ai nostri due. Arriverà?

 

Esempi audio/video

Vi lasciamo con qualche esempio. Nel video (Singol blues di S.Avagnano) le voci sono riprese con microfono eE Electronics 2200MkII e pre Neve 1073LB. Nel mix sono state elaborate con l’equalizzatore RND551.

Passando alle tracce audio la prima è una breve clip di chitarra registrata in un live. Nella seconda la stessa chitarra è inserita nel contesto del brano (Choices di E.Girolami) ed equalizzata con lo RND551. Su questo stesso brano la voce è stata mixata attraverso il compressore RND535 ed eq RNC551. L’ultimo brano è la base di Vite Parallele (di E.Girolami). Su questa il basso è elaborato dalla catena RND535+RND551. Buon ascolto!

Schermata 2018-02-13 alle 12.07.21

 

ChitarraDry

Choices

ViteParalleleBase

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