Waldorf STVC String Synthesizer & Vocoder

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il nuovo strumento Waldorf ha colto tutti di sorpresa: concentrati sul Quantum Polyphonic Synthesizer, presentato lo scorso anno e finalmente giunto a maturità, nessuno aveva avuto sentore del modello STVC che racchiude funzioni di string machine e vocoder con tastiera a quattro ottave; da questo punto di vista, lo strumento potrebbe innescare un filone recursivo non indifferente.

Di Enrico Cosimi

STVC front

Lo strumento ospita due sezioni circuitali indipendenti: una string machine con sezione solo e un vocoder, che condiividono cabinet in metallo e tastiera 4 ottave imparentate con le soluzioni adottate per lo storico Blofeld a tastiera.

La sezione string machine lavora con un banco di oscillatori nell’ottava più alta, sottoposti a divisori d’ottava modellati per realizzare il classico comportamento analogico “dello scorso secolo” a polifonia totale; il loro segnale confluisce in un mixer con equalizzatore e, da questo, in una sezione effetti ensemble. Il comando di pannello permette di regolare la timbrica passando con continuità attraverso simulazioni delle famiglie orchestrali di violino, viola, cello, contrabbasso, ottoni, organo, cori.

Su questa, si appoggia una sezione solo ottenuta attraverso sintesi di 16 voci completamente indipendenti, letteralmente appoggiate sopra la tessitura armonicha della string machine.

A discrezione dell’utente, si può sostituire il circuito d’equalizzazione della string machine con il meccanismo di analisi spettrale e risintesi del vocoder, con capacità di modificare le formanti collegando in modo non lineare le bande di analisi a quelle di sintesi. Ci sono 250 bande simultaneamente, a garanzia di una notevole intellegibilità del trattamento; il segnale portante può essere indifferentemente polifonico o monofonico, con jitter opzionale per avere maggior “imprecisione analogica”. Come negli storici modelli hardware dello scorso secolo, è possibile freezare il segnale modulante campionando corti segmenti audio che sono retriggerati ad ogni nota on; in questo modo, le funzioni di sintesi del vocoder sono sganciate dalla presenza in tempo reale del segnale modulante: il musicista può evitare di parlare nel microfono se ha bisogno di sintesi di masse corali. Il microfono a collo di cigno è fornito in dotazione.

L’apparecchio è dotato di tre effetti indipendenti: animazione per la sezione archi e vocoder, phaser per i violini e riverbero per la somma dei segnali in uscita. Inoltre, è possibile usare Ensemble/Chorus simultaneamente agli altri trattamenti

STVC rear

Le caratteristiche tecniche comprendono:

  • cabinet in metallo, con tastiera a 4 ottave sensibile alla dinamica e all’aftertouch; le intonazioni possono essere trasposte +/- 2 ottave;
  • pitch e modulation wheel indirizzabili;
  • display OLED da 128 x 64 pixel;
  • microfono a collo di cigno in dotazione;
  • le connessioni comprendono: MIDI In/Out, USB, Sustain Pedal, Expression/External Instrument, Phone Out, Stereo Out, XLR Mic In.

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Comments (2)

  • Matteo

    |

    L’ evoluzione del modulo Streichfett?

    Reply

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