Novation Mininova Synthesizer – prima parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear

Mininova, ovver il mini synth-vocoder di casa Novation, uscito sul mercato ormai da un po’ di tempo, è una macchina che ha trovato sin da subito il favore di schiere di musicisti, complici (si dice in rete e in giro), la elevata versatilità, l’ottimo rapporto qualità prezzo, l’ottima qualità timbrica e una manifattura di tutto rispetto.

di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Non nego che tale apparecchio abbia suscitato di recente un interesse sempre crescente da parte del sottoscritto, fino a rendere i livelli di GAS  così poco sostenibili da costringere il medesimo sottoscritto ad approvvigionarsene.

Arrel Audio CL-125-4 e CL-123

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Arrel Audio è una nuova azienda italiana che propone componenti per high end dedicati alla produzione musicale. Non tradisca la novità del brand perché nel reparto R&D dell’azienda opera Livio Argentini, personaggio storico dell’audio engineering italiano. Sul catalogo troviamo una linea completa di prodotti per tracking, mixing e mastering, un’interessante splitter per chitarra/basso e, in arrivo,  un set di componenti per la serie 500 (presto su questi schermi). Ovviamente si tratta di tutto materiale Made in Italy.

Di Emiliano Girolami

Arrel_Front

La prova di oggi è dedicata al quad mic-line preamp CL-125-4 e alla channel strip CL-123 entrambi appartenenti alla serie Classic. Ma procediamo con ordine.

Moog Werkstatt 2014 Kit: lo vedremo mai in Italia?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

In occasione dell’epocale MoogFest 2014, il gruppo di geniacci capitanati da Mike Adams ha presentato un piccolo strumento in scatola di montaggio che si chiama Werkstatt (officina…). Inizialmente proposto come scheda da popolare con i componenti attraverso saldature e montaggi da tipico workshop, è stato successivamente convertito in semplice kit di assemblaggio (in stile KORG MS-20Kit, per intenderci), da montare “e basta”.

Di Enrico Cosimi

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Quello che ha inizialmente raggelato gli entusiasmi è stato sapere che Werkstatt era dedicato esclusivamente al mercato statunitense, attraverso una rete di venditori – ben noti a tutti gli affezionati sintetisti – che non possono vendere al di fuori del territorio statunitense. Oggi, dopo una serie di interessanti indiscrezioni, sembra, si dice, pare, corre voce, si sussurra che forse dopo l’Estate potrebbe esserci una ri-edizione del Werkstatt in scatola di montaggio, ma questa volta disponibile per il mercato internazionale. Se son rose…

Intanto, diamo un’occhiata alle caratteristiche dell’apparecchio.

Strymon TimeLine – seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Esaurite le presentazioni di rito, è il momento di ragionare sulle funzioni (apparentemente) marginali del TimeLine: looper, implementazione MIDI, parametri globali, eccetera. Buona lettura.

Di Enrico Cosimi

Schermata 06-2456820 alle 15.59.03

Per chi si fosse messo in contatto solo ora, ricordiamo che Strymon TimeLine è un potente digital delay con 12 algoritmi differenziati di funzionamento, concepiti per processare sorgenti mono aurali, stereofoniche, tastieristiche o chitarristiche che si voglia. Insieme alle dodici possibilità di ribattere un segnale (con o senza incastri ritmici), ci sono altri comportamenti interessanti, ad esempio, il looper integrato.

Strymon Time Line Digital Delay – prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La comunità dei geetaristi è, da tempo, in fibrillazione per la potenza e la carnosità timbrica dei prodotti Strymon: il marchio statunitense ha esordito diversi anni orsono con una fenomenale modellazione fisica del comportamento sonoro ottenibile con il nastro magnetico e ha proseguito per la sua strada senza compromessi, producendo diversi apparecchi che coniugano costruzione hardware robustissima, prestazioni più che professionali, facilità d’utilizzo e fun factor particolarmente elevato.

Di Enrico Cosimi

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Da sempre, compulsivamente, sensibili all’argomento delay, non potevamo farci sfuggire l’occasione di provare il “grande” digital delay che riunisce, in un’unica macchina, tutto il know how de El Capistan, del Brigadeer e di altri modelli assai entusiasmanti di comportamento ripetitivo… ivo.. ivo… ivo.

Le (piacevoli) sorprese non sono mancate.

Novation Launchpad Mini – terza parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear

Ben ritrovati e benvenuti all’ultimo appuntamento di questa mini serie di articoli incentrata sul Launchpad Mini di casa Novation. Dopo le caratteristiche del dispositivo analizzate nella prima puntata e l’analisi di uno scenario di Live Looping con esso, condotta nella seconda puntata, è il momento di parlare di un’altra valida prerogativa di questo prodotto: il suo utilizzo con l’iPad.

Di Antonio Antetomaso

COPERTINA

Novation sta di recente puntando molto sull’utilizzo dei suoi controller con il tablet di casa Cupertino per produrre musica in movimento, in modo semplice, intuitivo ma allo stesso tempo efficace e credibile. Launchpad S e MINI sono infatti dispositivi class compliant tanto per il Mac OSX quanto per l’iOS, il che significa che sono immediatamente riconosciuti dal sistema operativo a cui essi sono collegati senza bisogno di driver o alimentazione esterna.

Giovanotti, andiamoci piano… Monofonia vs. polifonia

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Molto spesso, nella normale pratica della musica elettronica e della produzione, si tende a dare per scontata una serie di competenze – o conoscenze – che invece meriterebbero un approfondimento più dettagliato. E’, tra i tanti, il caso delle differenze riscontrabili tra il comportamento monofonico e il comportamento polifonico.

Di Enrico Cosimi

 

01 apertura rs09

Detto in due parole, una macchina monofonica è in grado di suonare una sola voce per volta, mentre una macchina polifonica permette la costruzione di intervalli (bicordi, tricordi, eccetera) in base alla quantità di voci simultaneamente generate e controllabili. Sembra facile, lo è in ampia parte, ma occorre spendere qualche minuto di tempo per chiarire alcune cose.

Elektron Analog Keys – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo aver passato in rassegna l’impostazione di base e l’organizzazione di sequenza, non rimane che affondare nelle strutture di sintesi disponibili, tenendo presente che tutto quanto viene detto è moltiplicato per quattro, cioè per il numero delle voci – timbricamente indipendenti – disponibili nell’apparecchio.

Di Enrico Cosimi

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La struttura di sintesi

Diciamo subito che Analog Keys è un sintetizzatore a quattro parti monofoniche: è possibile organizzarle in gestione polifonica, ma – di fondo – se una voce viene usata, diciamo, per fare una cassa e una seconda voce si impiega per fare il rullante, rimarranno solo due voci per i compiti aggiuntivi. Chiarito questo, è il caso di approfondire, senza annegare troppo nei dettagli (il motore è lo stesso della Analog Four, già trattata su Audio Central Magazine) la struttura di sintesi vera e propria.

Elektron Analog Keys – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo aver assaggiato l’impostazione di base dello strumento, è giunta l’ora di approfondire – in maniera inevitabilmente incompleta – le funzioni offerte dal motore di Step Sequencer, che permette la programmazione ritmico/armonico/melodica delle quattro voci disponibili all’interno dell’apparecchio.

Di Enrico Cosimi

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Lo Step Sequencer

Analog Keys lavora con un pattern sequencer, cioè con un’unità di memorizzazione che organizza i dati in una griglia di celle (gli step, appunto) che può essere lunga una, due, tre o quattro battute, ciascuna comprendente 16 step. L’insieme dei dati contenuti in griglia è un pattern.

Elektron Analog Keys – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Questo articolo potrebbe sottotitolarsi: “tante cose in poco spazio”. Come già visto nel precedente modello Analog Four, anche in questo caso Elektron ha compresso numerosi comportamenti all’interno dello stesso apparecchio, ponendoli sotto controllo di un’interfaccia utente densa (ci sono comandi in triplice layer shift), ma non priva di fascino. L’importante, è sapere che si vogliono utilizzare – in un colpo solo –  quattro sintetizzatori monofonici analogici, tre effetti, un mixer, uno step sequencer a sei tracce, un motore di conversione/gestione CV/Gate e una tastiera a tre ottave. Insomma, ci vuole pazienza…

Di Enrico Cosimi

A4k front

L’apparecchio, secondo i recenti canoni Elektron, è costruito in maniera solida e affidabile: dimensioni compatte per il box rettangolare schiacciato che si allinea perfettamente all’Analog Four e si allineerà altrettanto perfettamente alla soon to be available Analog Rytm, lunghezza incrementata per ospitare la tastiera.

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