Strymon TimeLine – seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Esaurite le presentazioni di rito, è il momento di ragionare sulle funzioni (apparentemente) marginali del TimeLine: looper, implementazione MIDI, parametri globali, eccetera. Buona lettura.

Di Enrico Cosimi

Schermata 06-2456820 alle 15.59.03

Per chi si fosse messo in contatto solo ora, ricordiamo che Strymon TimeLine è un potente digital delay con 12 algoritmi differenziati di funzionamento, concepiti per processare sorgenti mono aurali, stereofoniche, tastieristiche o chitarristiche che si voglia. Insieme alle dodici possibilità di ribattere un segnale (con o senza incastri ritmici), ci sono altri comportamenti interessanti, ad esempio, il looper integrato.

Il Looper è un’unità di elaborazione audio che può catturare fino a 30 secondi di segnale stereofonico, sovrapporre diverse passate a discrezione del musicista e lavorare in completa indipendenza dal motore di delay vero e proprio.

Basta tenere premuto in Hold il tastone TAP per entrare nella modalità Looper; le operazioni di pannello comprendono: Record (catturare un primo passaggio audio, di lunghezza massima pari a 30 secondi), ascoltarlo in Playback con possibilità di retrigger forzato sull’ìinizio, oppure sovrapprre in Overdub passate audio successive – che il sistema provvederà a miscelare automaticamente.

Ci sono alcune decisioni che possono essere prese per modificare il funzionamento del Looper: la sua posizione deve essere a monte o a valle del delay vero e proprio? Nel primo caso, l’esecuzione catturata dal looper potrà essere arricchita dagli incastri ritmici e dagli altri trattamenti di delay – modificabili in tempo reale mentre il looper continua a girare. Nel secondo caso, sarà l’esecuzione arricchita dal delay a finire dritta dritta tra le fauci del looper.

Non è tutto: cosa deve succedere quando “si esce” dal looper per tornare a lavorare con i delay? Il looper si deve fermare, oppure deve continuare a lavorare in background senza interrompere il suo playback? Anche questa decisione può essere confermata dal musicista attraverso il parametro Looper Exit.

 

Andiamo per ordine; queste sono le funzioni gestibili per il ripetitore ad anello:

  • Looper Location; pre o post delay module.
  • Looper Level; per definire il livello d’uscita del segnale riprodotto dal looper.
  • Looper Exit; stop immediato e incondizionato del playback, appena si esce dalla modalità looping, o prosecuzione del playback in background mentre si torna a lavorare con il delay – quest’ultima modalità è la più funzionale per quanti vogliano spremere due comportamenti da una macchina sola.
  • Controlli MIDI assegnabili; oltre a Record, Play/Overdub e Stop, via MIDI CC è possibile controllare altre tre funzioni non raggiungibili da pannello; stiamo parlando di Reverse, Half Speed e Undo. Non male (sull’implementazione MIDI, ulteriori particolari in seguito).

 

Perchè ha più senso entrare nel Looper e, da questo, passare nel Delay (e non viceversa)? Perchè il looper ha solo 30 secondi di durata e, a fronte di tutti i possibili incastri ritmici, è sciocco sprecare track time per catturare la coda naturale dei feedback. Meglio registrare una frase “dry”, sovrapporla in loop tutte le volte che si vuole e poi, a mente fredda, processarla con l’algoritmo di delay ritenuto più utile. Molto più “ecologico”…

 

Parametri globali

Influenzano l’intero comportamento del TimeLine; quando non si trova qualcosa, è meglio guardare in questo elenco:

  • Time Display; la visualizzazione del delay time in millisecondi (fino a 2500) o in BPM;
  • Looper Location; collegamento pre o post delay line;
  • Looper Level; regolazione del volume di playback del looper;
  • Looper Exit; interruzione forzata del playback o prosecuzione in background;
  • Bypass Setup; selezione tra true bypass e buffered bypass (roba da geetaristi…);
  • MIDI Channel; selezione del canale MIDI desiderato;
  • MIDI Continous Controllers; ricezione/trasmissione ignorata o abilitata per i MIDI CC;
  • MIDI Patch Change; abilitazione o inibizione del Program Change per le memorie di bordo;
  • Bank Scroll; definisce il limite massimo di locazioni memoria prima che lo scroll ricominci da quella numericamente più bassa (utile per non passare sempre in rassegna tutte e 100 le doppie locazioni A e B);
  • Exp Input Mode; scelta tra Expression Pedal TRS e Tap Switch TRS;
  • Dry Signal; disabilita completamente il segnale dry – utile per quando si collega TimeLine su una barra Aux del mixer;
  • Spillover; un preset con lunga coda di ripetizioni, può “traboccare” superando il program change senza interrompere le ribattute… (l’architettura di TimeLine richiede almeno 5 secondi di attività da parte del preset più vecchio per poter andare in copertura con lo spillover);
  • Preset Names; sul tabellone a sei digit, può comparire l’abbreviazione del nome preset, lo scrolling della titolatura o il semplice numero di locazione bank;
  • Preset Dump; trasmissione individuale, o per banchi, delle programmazioni interne sulla porta MIDI Out;
  • MIDI Clock Sweep; permette di rimuovere le fluttuazioni d’intonazione percepita nelle ribattute quando si varia, più o meno bruscamente, la velocità di MIDI clock;
  • MIDI Clock Reset; subordina, o meno, il restart di sincronizzazione del clock MIDI quando si lavora col Tap Tempo.

 

Implementazione MIDI

 

Tutti, ma proprio tutti, i parametri utili dei singoli algoritmi, nonché quelli relativi al Looper e quelli globali, sono mappati su altrettanti MIDI CC ordinatamente elencanti nel manuale utente; il loro range di valori è linearmente agganciato alle escursioni parametriche e, con un minimo di pazienza, diventa facile mappare ogni cosa sopra un qualsiasi controller esterno.

Come detto in precedenza, nel caso del Looper, si può fare conto sopra parametri addizionali, raggiungibili solo attraverso MIDI e, per di più, li si può gestire attraverso MIDI CC o inviando MIDI Note On/Off con key velocity maggiore di zero. Attenzione! La mappatura su ottave multiple rende poco pratica la gestione per i keyboard controller a 25 note.

 

In uso

TimeLine costa un sacco di soldi, è un dato di fatto. Ma, parallelamente, contiene anche un sacco di delay: anche lasciando in pace l’algoritmo duplice, la struttura full stereo – con tanto di feedback configurabile in send/return, la costruzione metallica, l’implementazione grafica su billboard a sei digit, la lussuosa implementazione MIDI fanno di TimeLine un oggetto professionale, prezioso e di notevole impatto creativo.

I dodici algoritmi residenti, dai più emulativi a quelli più creativi, sembrano fatti apposta per spingere il musicista verso la sperimentazione; la golosa implementazione delle ribattute, con appena un punto sotto al 100% di energia messa in ricircolo, autorizzano le costruzioni droneggianti più ardite, con la certezza di essere sempre supportati dalla tenuta del suono.

Certo, con i soldi richiesti per TimeLine ci esce un (bel) sintetizzatore hardware monofonico, ma – come al solito – you pay what you got. 

 

 

Trackback from your site.

Comments (8)

  • Paolo

    |

    Bellissimo il Timeline, l’ho da parecchio tempo e ha una qualita’ sonora eccelsa, senz’altro uno dei migliori in circolazione, tra il path dry analogico e la qualita’ degli algoritmi e dei convertitori. Dove la Strymon ha mancato (anche confrontando prodotti di analoghe funzionalita’) e’ nell’interfaccia utente. Infatti lo trovo molto poco intuitivo e per niente facile da editare e usare. E hanno mappato tutto via midi e sysex ma manca un editor proprietario… La Strymon ha faticosamente partorito un librarian per alcuni suoi prodotti, ma serve solo a salvare e riorganizzare le patch.

    Non penso di essere il solo che ha queste difficolta’ d’uso con i prodotti top di gamma della Strymon (si trovano lamentele simili in rete), e quindi cercando, proprio poco fa ho trovato un ragazzo che sta (con il beneplacito della Strymon) proprio scrivendo un editor completo per il Timeline e altri “pedaloni” Strymon. Maggiori info qui:
    http://www.gearslutz.com/board/so-many-guitars-so-little-time/922006-strymon-editors.html

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      speriamo di vedere presto l’editor!!!
      (certo che, nel 2014, scrivere software solo per PC è triste…)

      Reply

  • Fabio

    |

    Ciao, ho un time line da un paio d’anni, sto cercando se e come poter controllare alcuni parametri con un controller midi tipo un Behringer FCB1010: per esempio vorrei riuscire a controllare la “speed” della tipologia di delay tremolo. Ho già collegato un pedale d’espressione ma con quello si controllano solo i knobs…
    Altra cosa per usare il timeline come midi clock verso un altro pedale è sufficiente collegare col cavo midi dal midi out al midi in dell’altro pedale?
    Ti ringrazio molto!
    Fabio

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      devi controllare nell’implementazione MIDI del pedale è pubblicata con il manuale – se il parametro è coperto da MIDI CC e, nel caso, quale MIDI CC devi inviargli; tieni presente che probabilmente dovrai aggiornare il firmware per inglobare tutte le variazioni che sono state previste quando hanno commercializzato lo switch multiplo

      allo stesso modo, controlla – al limite, con un midi monitor software – se il pedale è predisposto per la trasmissione del suo clock esterno (ho paura di no…)

      Reply

  • fabio

    |

    Prof, ma i loop registrati, rimangono in memoria anche post spegnimento? .. sempre grazie.

    Reply

  • fabio Morra

    |

    Buongiorno Prof, per caso lei conosce il pedale GFI Specular Tempus? Per ambient mi sembra molto performante; che ne pensa?

    Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');