AKAI Advance Keyboard Series

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Disponibili nei tre tagli 25, 49 e 61 note (rispettivamente due, quattro e cinque ottave), le nuove tastiere Advance possono controllare qualsiasi virtual instrument, sfruttanto un’interfaccia utente che spreme fino in fondo le suggestioni del codice colore.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Il display di bordo è un 4.3 pollici, sui cui scorrono tutte le informazioni relative alle programmazioni e alle customizzazioni dei controller residenti. Le pagine visualizzate si sintonizzano sui plug-in utilizzate per la resa grafica dei parametri della maggioranza dei VSTi; grazie alla tecnologia VIP – Virtual Instrument Player, si può controllare l’intera libreria VSTi da una singola applicazione, tanto Mac quanto Windows.

Moog Werkstatt Expansion Board

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il piccolo Werkstatt, nato come apparecchio da costruire sotto dettatura in occasione dell’ultimo Moogfest, è ora potenziato grazie alla disponibilità della Expansion Board, una piccola schedina che semplifica le connessioni da e per il mondo esterno.

Di Enrico Cosimi

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Appena annunciato, il meccanismo di espansione si installa a pressione nel pettine di multiconnettori presenti sul pannello frontale del sintetizzatore e offre, per ciascun segnale, un mini jack ⅛” (perfetto, quindi, per il mondo Euro Rack) con il quale garantire la massima connettività.

Dave Smith DSM02 Character

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo aver esordito con un buon filtro passa basso, Dave Smith bissa il suo interesse per il mondo Euro Rack presentando il modello DSM02 Character, ovvero il modulo di trattamento audio digitale precedentemente implementato nei popolari Prophet12 e Pro2.

Di Enrico Cosimi

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Il modello DSM02 è, di fatto, costruito attorno ad un convertitore A/D e D/A stereo che invia l’audio analogico ad un DSP interno marciante a 24 bit/96kHz. In questo modo, i due ingressi In 1/In 2 possono essere sottoposti ai trattamenti di DriveGirthAirDecimate, Hack.

Penrose Quantizer

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Con diretto riferimento a Roger Penrose, e al suo triangolo impossibile (ispiratore di storiche tavole escheriane), il quantizzatore proposto da Sonic Potions è disponibile in kit di montaggio per 95 euro. Il risultato della costruzione, inadatta ad un’utenza poco esperta, è un modulo Euro Rack largo 6HP, che deve essere alimentato a +12 e -12 V.

Di Enrico Cosimi

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I quantizzatori per semitoni indipendenti permettono di specificare a seconda delle esigenze quale semitono abilitare, nell’ottava, grazie all’implementazione elettromeccanica di undici (in questo caso) o 12 selettori (ad esempio, nel COTK Quantizer) con cui accendere o spegnere ciò che si vuole.

Kinetik Laboratories Twilight Zone

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Dopo le potenti macchine drone oriented sviluppate in precedenza, Kinetik Laboratories si cimenta ora con un nuovo modulo di filtraggio denominato Twilight Zone. Fresco fresco di segnalazione sui social network, ancora privo di annunci ufficiali, non rimane che avanzare qualche considerazione basata sul semplice “contatto visivo”, contando sui futuri aggiornamenti informativi.

Di Enrico Cosimi

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Diciamo subito che l’apparecchio, finora, è stato prodotto in una serie numericamente stra-super-ultra limitata, ma avrà un ruolo di “apripista” per ulteriori interessanti sviluppi che dovrebbero arrivare a breve…

Twilight Zone è un filtro multimodo – in grado quindi di cambiare la propria funzione di trasferimento – che offre al musicista il comportamento selezionabile Low Pass e Band Pass. E’ probabile, ma tutto da dimostrare appena arriveranno informazioni/comunicazioni ufficiali e certificate, che gli slope siano rispettivamente 12 dB/Oct per il passa basso e 6 dB/Oct per il passa banda, sempre che la pericolosissima coppia Reali & Granzieri non abbia tentato qualche strada più esoterica.

Dave Smith annuncia OS 1.4 per la Tempest

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

DSI ha rilasciato un nuovo sistema operativo per la batteria analogica Tempest, sviluppata in collaborazione tra i due guru Dave Smith (MIDI, Prophet 5, eccetera…) e Roger Linn (LinnDrum, Adrenalin, eccetera…). OS 1.4 aggiunge diverse funzioni interessanti al già potente apparecchio.

Di Enrico Cosimi

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Oltre alle modifiche software, la 1.4 è fornita con un corredo di nuove timbriche, pattern e progetti (nella terminologia DSI, Sounds, Beats e Projects). L’aggiornamento, che è disponibile online sul sito DSI per tutti i proprietari Tempest, è caricato – di serie – nelle nuove apparecchiature spedite dalla fabbrica in tutto il mondo. Qui, potete trovare il download del nuovo sistema operativo e qui potete trovare il download del nuovo sound set.

C’è polifonico e polifonico: qualche esempio

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Ieri, parlavamo delle differenze “interne” al funzionamento di un sint polifonico rispetto al sistema monofonico. A questo punto, sarà meglio ragionare su cosa non c’è nel sistema polifonico, facendo riferimento ai rutilanti Anni 80 dello scorso secolo.

Di Enrico Cosimi

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Come direbbe un ben noto parlamentare: con la crana, si aggiusta tutto… E’ ovvio che, potendo pagare, si può pretendere una struttura di sintesi polifonica tanto densa di moduli e comportamenti da far impallidire il monofonico “tipo”… E’ altrettanto ovvio che il polifonico di fascia alta risulterà costoso, difficile da gestire, difficile da progettare e impaginare sul pannello comandi; una vera medaglia a due facce.

Vediamo di fare qualche esempio banale. Ci limiteremo a tre casi, ma l’esperienza (e la curiosità) individuale porterà il lettore a facili collegamenti mentali.

Perchè un polifonico suona diverso da un monofonico

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Tanti anni orsono, quando ancora i dinosauri regnavano sulla terra, chi scrive tornava orgogliosamente a casa portando un Polymoog nuovo di pacca da affiancare al Minimoog Model D che già, da tempo, faceva parte del personale armamentario. Nei sogni del periodo, le possibilità millantate del Polymoog lasciavano sperare di poter replicare “n” volte la potenza timbrica offerta dal monofonico, con la stessa dinamica, la stessa articolazione, la stessa espressiva e devastante potenza timbrica. Non era così.

Di Enrico Cosimi

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Sarebbe bastato un ascolto approfondito di Brain Salad Surgery – e, in special modo, della suite Karn Evil Nine – per capire che gli accordi presi da Emo sui prototipali Lyra & Apollo (antesignani del Polymoog) erano timbricamente molto lontani dalle densità armoniche raggiunge in single voice mode dal Modular 3C e dal Minimoog… ma, all’epoca si era molto ingenui e la constatazione, semplicemente, passò in secondo piano. Quello che non passò fu la delusione di scoprire, nel Polymoog una sorta di glorificata tastiera archi, appena più potente dal punto di vista dei risuonatori degli inviluppo di (pseudo)articolazione e della gestione dinamica di tastiera. Il discorso era un altro: fatti salvi determinati accorgimenti – e, certe volte, neppure con quelli, un synth polifonico non può suonare come un synth monofonico. Punto.

Moog torna ai modulari?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo l’exploit invero fortunato della Keith Emerson Edition (dieci modulari fatti tali e quali quello di Emo, compresi i fischietti e i campanelli…), Moog Music ha segnalato – in maniera invero laconica – la messa in commercio di una quantità limitata di System 15System 35System 55 realizzati con componenti N.O.S., in maniera del tutto fedele agli originali.

Di Enrico Cosimi

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Ovviamente, si parla di strumenti non economici – ma neppure dal prezzo proibitivo come la K.E. Edition – destinati ad un ristretto numero di fortunati. Le (scarse) notizie in nostro possesso, cortesemente fornite da Midiware, importatore italiano del nobile marchio, parlano chiaro: la disponibilità numerica è contingentata (il Model 35 sembra, ad esempio, già completamente Sold Out), i prezzi sono allineati con quelli dei listini originali – fatte salve le differenze di svalutazione. Pertanto, il System 55 costerà approssimativamente 35.000 dollari, il System 35 costerà approssimativamente 22.000 dollari, il sistem 15 costerà approssimativamente 9500 dollari.

Acidlab Drumatix TR-606

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Dopo aver magistralmente clonato la TR-808 (cogliendone in pieno l’anima analogica) e la TB-303 Bassline, Acidlab procede inesorabilmente offrendo la propria versione della storica TR-606. Anche in questo caso sono rispettate le funzioni di generazione sonora originale – ma con in più diverse sorpresine – e le possibilità offerte dal pattern/track sequencer di bordo.

Di Enrico Cosimi

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La Drumatix by Acidlab è l’insieme di due unità operative separate: la scheda di generazione analogica vera e propria e lo step/pattern/track sequencer che permette l’organizzazione ritmica delle timbriche di bordo.

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