Archive for gennaio, 2015

FLUX:FX di Adrian Belew: il futuro dell’effettistica dedicata alla chitarra e non solo?

Written by Attilio De Simone on . Posted in Software

FLUX: FX è un’applicazione multieffetto audio professionale concepita per ambiente iPad che permette di utilizzare gli effetti pianificando modifiche dei loro parametri sulla falsa riga del trend avviato da Sugar Bytes, ma facendolo a modo proprio.

FLUX: FX ridefinisce le possibilità di trattamento audio e di performance dal vivo tramite un’app che garantisce una vastissima gamma di effetti e di opzioni. Capiamone di più

Di Attilio De Simone

01

Partiamo innanzitutto dalla biografia artistica di Adrian Belew: chitarrista e cantante ecclettico, non si contano i suoi progetti, scoperto da Frank Zappa (sempre attento a scovare talenti chitarristici a cui dare ampio spazio nelle sue formazioni) vanta collaborazioni con David Bowie, Talking Heads, Laurie Anderson, Nine Inch Nails, Porcupine Tree, ma il suo nome è legato a filo doppio ai King Crimson di Robert Fripp, band fortemente incentrata sul tecnicismo degli strumentisti e dalla sperimentazione sonora, sempre aggiornata alle ultime novità tecnologiche. Basti ricordare il ring modulator sapientemente utilizzato sulla chitarra, il suono di chitarra filtrato dal VCS3 sui primi dischi, il frippertronics ideato dallo stesso Fripp e i primi guitar synth che hanno costruito i colori sonori dei dischi dei King Crimson dalla fine degli anni ‘70 (tra i primi artisti ad utilizzare questi nuovi strumenti). Questo preambolo per comprendere la propensione di Belew all’innovazione e alla ricerca finalizzate al raggiungimento di un obiettivo creativo concreto.

Dave Smith annuncia OS 1.4 per la Tempest

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

DSI ha rilasciato un nuovo sistema operativo per la batteria analogica Tempest, sviluppata in collaborazione tra i due guru Dave Smith (MIDI, Prophet 5, eccetera…) e Roger Linn (LinnDrum, Adrenalin, eccetera…). OS 1.4 aggiunge diverse funzioni interessanti al già potente apparecchio.

Di Enrico Cosimi

Schermata 01-2457028 alle 13.03.02

Oltre alle modifiche software, la 1.4 è fornita con un corredo di nuove timbriche, pattern e progetti (nella terminologia DSI, Sounds, Beats e Projects). L’aggiornamento, che è disponibile online sul sito DSI per tutti i proprietari Tempest, è caricato – di serie – nelle nuove apparecchiature spedite dalla fabbrica in tutto il mondo. Qui, potete trovare il download del nuovo sistema operativo e qui potete trovare il download del nuovo sound set.

La produzione musicale con Logic Pro X

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Bookshelf

Quando esce un buon libro sulla musica elettronica, sulla tecnologia o sulla produzione, bisogna festeggiare. L’ultima fatica editoriale di Alessandro Magri (già attivo columnist di Strumenti Musicali) è interamente dedicata all’impiego di Logic Pro X come ambiente “privilegiato” per la produzione elettronica e non solo. Come dire: dall’ago al cannone.

Di Enrico Cosimi

prod mus

 

Per chi fosse tornato solo ora dai bastioni in fiamme alle porte di Tannhauser, ricordiamo che Logic Pro (prima) e Logic Pro X sono, di fatto, uno degli standard più solidamente accreditati nel mondo Apple per la produzione Audio/MIDI. Originariamente costosissimo e, per questo motivo, limitato all’utenza più professionalmente facoltosa, oggi Logic Pro X offre una suite completa di strumenti, effetti, ambienti di programmazione, arrangiamento, editoria musicale, mix, mastering, eccetera che ha veramente pochi rivali. Come è facile immaginare, da sempre, il programma ha richiesto ore di studio e di paziente learning curve nei confronti di cotanta complessità. Fino ad oggi.

C’è polifonico e polifonico: qualche esempio

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Ieri, parlavamo delle differenze “interne” al funzionamento di un sint polifonico rispetto al sistema monofonico. A questo punto, sarà meglio ragionare su cosa non c’è nel sistema polifonico, facendo riferimento ai rutilanti Anni 80 dello scorso secolo.

Di Enrico Cosimi

obx_80020x-4lg

Come direbbe un ben noto parlamentare: con la crana, si aggiusta tutto… E’ ovvio che, potendo pagare, si può pretendere una struttura di sintesi polifonica tanto densa di moduli e comportamenti da far impallidire il monofonico “tipo”… E’ altrettanto ovvio che il polifonico di fascia alta risulterà costoso, difficile da gestire, difficile da progettare e impaginare sul pannello comandi; una vera medaglia a due facce.

Vediamo di fare qualche esempio banale. Ci limiteremo a tre casi, ma l’esperienza (e la curiosità) individuale porterà il lettore a facili collegamenti mentali.

Perchè un polifonico suona diverso da un monofonico

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Tanti anni orsono, quando ancora i dinosauri regnavano sulla terra, chi scrive tornava orgogliosamente a casa portando un Polymoog nuovo di pacca da affiancare al Minimoog Model D che già, da tempo, faceva parte del personale armamentario. Nei sogni del periodo, le possibilità millantate del Polymoog lasciavano sperare di poter replicare “n” volte la potenza timbrica offerta dal monofonico, con la stessa dinamica, la stessa articolazione, la stessa espressiva e devastante potenza timbrica. Non era così.

Di Enrico Cosimi

KORG_Polysix

Sarebbe bastato un ascolto approfondito di Brain Salad Surgery – e, in special modo, della suite Karn Evil Nine – per capire che gli accordi presi da Emo sui prototipali Lyra & Apollo (antesignani del Polymoog) erano timbricamente molto lontani dalle densità armoniche raggiunge in single voice mode dal Modular 3C e dal Minimoog… ma, all’epoca si era molto ingenui e la constatazione, semplicemente, passò in secondo piano. Quello che non passò fu la delusione di scoprire, nel Polymoog una sorta di glorificata tastiera archi, appena più potente dal punto di vista dei risuonatori degli inviluppo di (pseudo)articolazione e della gestione dinamica di tastiera. Il discorso era un altro: fatti salvi determinati accorgimenti – e, certe volte, neppure con quelli, un synth polifonico non può suonare come un synth monofonico. Punto.

ga('send', 'pageview');