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Peak Corner 01 – Dalla Basic Patch a un suono “decente”

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Da quando è stato introdotto sul mercato, Novation Peak ha messo fortemente in discussione i rapporti di potere nel settore dei sintetizzatori polifonici: la miscela irresistibile di prezzo contenuto, triplo oscillatore FPGA based, pannello comandi ben fornito e semplicità d’utilizzo si è dimostrata vincente per parecchi musicisti. Ovviamente, come tutte le macchine di media complessità, anche Peak richiede competenza e rispetto da parte del musicista.

Di Enrico Cosimi

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In queste righe, cercheremo di suggerire elementi utili a tracciare una road map timbrica con la quale imparare a fare fare quello che vogliamo allo strumento. Ovviamente, è consigliabile leggere avendo a portata di mano Novation Peak, in modo da poter seguire passo passo la procedura. Sarà meraviglioso.

Avvertenza. Queste pagine vanno in scena “in forma di oratorio”, cioè non hanno supporto grafico perché si presuppone che, al posto delle illustrazioni, avrete al vostro fianco direttamente il pannello comandi dello strumento. Compatibilmente con lo scenario sullo scacchiere internazionale, cercheremo di pubblicare dei brevi video dedicati sul nostro canale YouTube.

ABC del Sound Design – Parte 10

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Dopo una (lunga) pausa digestiva, riprendiamo il discorso relativo alla programmazione timbrica per classi operative. Ci eravamo lasciati con la minacciosa promessa di esportare un pad orchestrale all’interno di un sistema software, possibilmente massivo e, come direbbe Madoff, ogni promessa è debito…

Di Enrico Cosimi

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Dopo aver aperto Massive, siamo pronti per iniziare la personalizzazione di comportamento che ci porterà alla costruzione della timbrica orchestral pad, cioè di un suono ad andamento sufficientemente statico da poter sostenere l’armonia, ma sufficientemente micro modulato al suo interno da poter risultare “mosso”…

ABC del Sound Design – Parte 09

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Come minacciato la volta scorsa, ora cercheremo di trasferire la discussione relativa ai paddoni (vulgo: tappeti per tenere l’armonia) dall’originale livello teorico al più pregnante livello pratico. Faremo due tentativi, con un hardware prestigioso e con un software altrettanto prestigioso. Ora, è la volta dell’hardware prestigioso, che risponde al nome di Sequential Prophet-6. Non siete proprietari del prestigioso strumento? Oltre a mettere in preventivo il prestigioso acquisto, sfidate voi stesi nel difficile compito di trasferimento cognitivo, da questa prestigiosa piattaforma al polifonico hardware – sicuramente altrettanto prestigioso – che possedete attualmente. E’ un compito impegnativo, ma prestigioso.

Di Enrico Cosimi

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Se non vi sentiste sufficientemente ferrati sul Prophet-6, non dovete fare altro che ricorrere allo strumento cerca nella pagina ACM e rileggere i verbosi articoli a suo tempo pubblicati. Di fondo, ricordiamo velocemente, il Prophet-6 è un classico polifonico Anni 80, con diverse novità/aggiornamento, dotato di due oscillatori più sub, una coppia di filtri Low Pass – High Pass disposti in serie, un amplificatore e una piacevole doppia sezione effetti. Oltre ai due generatori d’inviluppo e all’oscillatore a bassa frequenza, è possibile ottenere modulazione per voce usando la sezione Poly Mod. Il Channel Aftertouch, la Key Velocity, con l’Arpeggiator e lo Step Sequencer, completano un corredo di raffinata potenza timbrica.

Ora, pensiamo al paddone, pardon: al tappeto.

ABC del Sound Design – Parte 08

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

E’ il momento di pensare ai pad. Con questo suggestivo nome, ci si riferisce alla grande famiglia timbrica che contiene qualsiasi tipo di suono sufficientemente configurato per poter “tenere” l’armonia senza mangiare timbricamente la parte melodica o interferire con le figurazioni di basso. Che siano veri e propri pallettoni tenuti per quattro quarti, o che abbiano un minimo di articolazione, i suoni pad devono rispondere a determinati requisiti che – a questo punto della nostra cavalcata – potrebbero già essere sufficienti indizi di programmazione.

Di Enrico Cosimi

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Quali sono questi requisiti? E’ presto detto:

ABC del Sound Design – Settima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Ora che sappiamo tutto, diventa facile imbarcarsi per una lunga serie di programmazioni timbriche “tipo”, cioè per costruire sonorità che passeranno dalla configurazione generica alla caratterizzazione funzionale necessaria alle nostre esigenze.

Di Enrico Cosimi

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Dopo aver recuperato le competenze teoriche, dopo averle reinterpretate alla luce della semplificazione pratica, non rimane che metterle in ordine scegliendole sulla base di cosa serve veramente per configurare il sistema timbrico. Stavamo girando attorno al synth bass…

ABC del Sound Design – Settima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

A questo punto…Immaginate un istogramma, uno schema insomma, nel quale siano tracciate delle righe che collegano estreme condizioni timbriche ben conosciute e riconoscibili all’ascolto quotidiano.

Di EnricoCosimi

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Articolazione

C’è una riga che collega il Comportamento percussivo, passa per il Comportamento tenuto, arriva al Comportamento letargico. 

Vi spostate lungo questa riga regolando gli inviluppi di filtraggio, l’envelope amount nel filtro  e l’inviluppo di amplificazione.

ABC del Sound Design – Sesta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

A questo punto, possiamo prenderci una puntata di divagazione e concentrarci sul grande gioco della (ventura) primavera: nel nostro sintetizzatore, sostituiamo le etichette dei controlli specificando quello che effettivamente succede.

Di Enrico Cosimi

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Di solito, la traduzione real time tra comportamento tecnico (“nel filtro, contrai la dimensione della banda di transizione”) e risultato musicale (“rendi il filtro più secco e cupo”) è compito che svolge quasi automaticamente il musicista. Questa volta, proveremo a sostituire le etichette serigrafate con quello che effettivamente accade nella percezione del suono programmato.

L’ABC del Sound Design – Quinta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Se Synth Bass deve essere, che Synth Bass sia… Comunque, è necessario perdere ancora un pochino di tempo per capire esattamente cosa regolare e come intervenire sulla struttura di sintesi. Dopo aver scelto una forma d’onda sufficientemente ricca di armoniche (senza troppa fantasia, rampa o quadra), dopo aver impostato un inviluppo sufficientemente percussivo (ma non troppo stitico), è il momento di concentrarci sulla triade di parametri più importante all’interno della nostra presunta struttura di sintesi sottrattiva. Stiamo per affrontare…

Di Enrico Cosimi

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… l’interazione tra filtro e inviluppo, ovvero stiamo per fare i conti con i tre terrificanti parametri di: Cutoff Frequency, Resonance ed Envelope Amount. Come è facile immaginare, la difficoltà non è tanto nel funzionamento individuale, quanto nell’interazione tra i tre comandi. Andiamo per ordine.

ABC del Sound Design – Quarta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Dunque, dicevamo… Serve un Synth Bass – per ora, generico, successivamente caratterizzabile a seconda dei diversi contesti stilistici – e abbiamo già iniziato l’abbozzo timbrico scegliendo l’intonazione giusta, il tipo di articolazione corretta (l’inviluppo del VCA serve a quello…), il tipo di suono “di partenza (grazie alla scelta oculata per la forma d’onda più adatta).  Sia come sia, con tutto questo sforzo, il suono è ancora lontano da quello che abbiamo in mente.

Di Enrico Cosimi

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Occorrerà rimboccarsi le maniche e mettere in gioco uno dei tools più potenti all’interno del nostro sintetizzatore sottrattivo: stiamo parlando del filtro.

ABC del Sound Design – Terza parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Dopo aver sbozzato la parte iniziale della programmazione timbrica (intonazione e articolazione di volume), è il momento di affrontare il corposo blocco di funzioni che sovrintendono al timbro di base e alle sue successive caratterizzazioni. La categoria operativa che abbiamo scelto per fare pratica è quella – invero ampia – dei synth bass.

Di Enrico Cosimi

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Per “cambiare il suono” del sintetizzatore, ci sono letteralmente decine di metodi che, in ampia parte, dipendono dallo strumento utilizzato e dalla tecnica di sintesi che ne governa il funzionamento. Come è facile immaginare, in questa fase della discussione, rimarremo su indicazioni relativamente generiche, per tracciare un quadro generale. Successivamente, approfondiremo le possibilità più caratteristiche.

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