ABC del Sound Design – Sesta parte
A questo punto, possiamo prenderci una puntata di divagazione e concentrarci sul grande gioco della (ventura) primavera: nel nostro sintetizzatore, sostituiamo le etichette dei controlli specificando quello che effettivamente succede.
Di Enrico Cosimi
Di solito, la traduzione real time tra comportamento tecnico (“nel filtro, contrai la dimensione della banda di transizione”) e risultato musicale (“rendi il filtro più secco e cupo”) è compito che svolge quasi automaticamente il musicista. Questa volta, proveremo a sostituire le etichette serigrafate con quello che effettivamente accade nella percezione del suono programmato.
Oscillatore
Partiamo, come sempre, dalla sorgente sonora principale.
Tune
Può essere espresso con Octave, Semitone, Cent, Frequency, Tune. Immaginate, al posto di tutti questi sostantivi, una lunga scritta che colleghi l’escursione del pomello: a sinistra, indica Note basse; a destra, indica Note acute.
Detune
Può essere espresso, di solito solo nel secondo oscillatore come Scordatura progressiva, o – per quantità superiori – come Intervalli paralleli / Power chords.
Waveform
Di solito, permette di scegliere tra disegnini più o meno dettagliati, arrotondati, spigolosi, simmetrici, asimmetrici, clippati, che ricordano le merlature dei castelli medievali… Al loro posto, potete immaginare una scritta che, come al solito lungo l’escursione del controllo (pomello o selettore a scatti) reciti: a sinistra, Suoni più cupi-c’è poco da filtrare; a destra, Suoni più aperti, il filtro è più contento.
PW/PWM
Dovete leggere: Fare finta di avere due oscillatori scordati, invece di uno solo. E’ un titolo lungo ma rende l’idea. Nel caso della PW, potete leggere anche: Dal clarinetto all’oboe.
Hard Sync
Qui, dovete vedere scritto: Suono metallico… un sacco di aggressività.
FM Exp / LFO Amount
Immaginate Intensità del vibrato.
FM Lin
Leggete: Suoni metallici, possibili comportamenti “sbarattolati” (bello, eh?).
Generatore di rumore
Color
Leggete: a sinistra, Rombo di terremoto; al centro, Marea tranquilla; a destra, Vento e pioggia.
Mixer
Per ogni pomello presente al suo interno, potete continuare a leggere Volume. E’ uno dei rari casi nel quale i due modi di vedere il suono (tecnico e musicale) coincidono. Non male.
Filtro
E’ il modificatore di segnale principale, quell sul quale riposano le maggiori aspirazioni del musicista.
Cutoff Frequency
Leggete: a sinistra, Suono molto cupo, quasi nullo; al centro, Suono gommoso; a destra, Suono molto aperto.
Resonance
Leggete: a sinistra, Suono “a stecca”; al centro, Suono acido; a destra, AAA – Astronavi Aliene Atterrano.
Envelope Amount
Leggete: a sinistra, Non cambia niente; al centro, Gommosità poco accentuata; a destra, Scatenate l’inferno.
Keyboard Tracking
Leggete: a sinistra, Le acute saranno cupe; al centro, Il suono può essere bilanciato lungo tutta la tastiera, a fine corsa, Le basse sono sorde, le acute sono aperte.
Filter Mode
Invece di Low Pass, leggete: Via le acute; High Pass, Via le basse; Band Pass, Solo le medie; Band Reject/Notch, Tutto tranne le medie.
Filter Slope
Leggete: 6db, Hi-Fi casalingo; 12dB, Belle stecche frizzantine; 18dB, Basslline wannabe; 24 dB, Cupo e autoritario.
LFO Amount
Leggete: Intensità dell’effetto Wah.
Inviluppo del filtro
Leggete: Attack, Da immediato a lentissimo; Decay, Da percussivo a lentissimo; Sustain, Da silenzio – sulla nota tenuta – a apertissimo; Release, Da coda cortissima a coda lunghissima.
Amplificatore
Di solito, non ha controlli dedicati, al massimo potete trovare un chiarissimo controllo di Volume.
LFO Amount
Leggete: Intensità dell’effetto Tremolo.
Inviluppo dell’amplificatore
E’ funzionalmente molto simile all’inviluppo del filtro, solo che è concentrato sull’articolazione di volume; leggete: Attack, Da apertura immediata a fade in lentissimo (la label più lunga del mondo…); Decay, Da cortissimo a lunghissimo; Sustain, Da percussivo nonostante la nota tenuta a statico; Release, Da coda cortissima a coda lunghissima.
Oscillatore a bassa frequenza
Dove è andato a finire l’oscillatore a bassa frequenza? E’ il modulo marcato L.F.O. (Low Frequency Oscillator). Anche se si spara le pose, è solo un oscillatore che vibra più lentamente di quelli che ascoltiamo filtrati nello strumento. I suoi parametri sono, di fatto, gli stessi presenti negli oscillatori audio. Possiamo comunque fare lo stesso gioco.
Frequency – Rate
Leggete: Velocità (del vibrato, del wah, del tremolo, del panpot, dell’animazione timbrica).
Waveform
Leggete: Diversi modi di pronunciare la moduzione (morbido, ritmico, esasperato, asimmetrico, sbilenco, imprevedibile).
Insomma, proprio un bel pannello comandi amichevole…
Tags: ABC, Sound Design, tutorial
Comments (4)
Mooncut
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con un Microbrute Arturia ho aperto tutta la rampa in modalità’ LP il filtro alle ore 9 e la resonance alle ore 3 come l’ ENV Amt e un leggero decay. Ho un suono gommoso, perché quando muovo l’ ENV Amt del VCA non succede niente? Quando dalla MOD MATRIX lo collego al filtro il cambiamento c’e’ (o anche al pitch), essendo un dosatore di amplificazione senza collegamenti non mi dovrebbe modificare il suono dell’ oscillatore?
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Attilio De Simone
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La percezione del comportamento dell’env amount dipende anche dal settaggio dei paramentri dell’inviluppo ADSR, non a caso l’Env Amount va a regolare l’intensità del comportamento dell’inviluppo sul filtro. Esempio: se hai l’Env Amount al 100%, il Decay a 0 ms e il Sustain sullo 0% è come se avessi il potenziometro del cutoff completamente chiuso.
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Mooncut
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…c’e’ un altro amount sul VCA io intendevo quello quando parlavo della MOD MATRIX!
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frabb
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l’env amount nel microbrute non è un “dosatore di amplificazione”, stabilisce piuttosto quanto “profondo” dev’essere l’intervento dell’inviluppo quando lo usi per modulare qualcosa. Prova – sempre senza collegare niente nel mod matrix – a variare l’env amount DEL FILTRO. Prova anche in modalità BP, dovrebbe essere più marcata la differenza. Ciao.
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