Posts Tagged ‘polyphonic’

Waldorf KYRA

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Waldorf ha annunciato, in netto anticipo sulla disponibilità effettiva – prevista per il pieno 2019 – il nuovo modello KYRA Polyphonic Synthesizer, basato interamente sull’adozione delle FPGA –Field Programmable Gate Array e in grado di offrire 128 voci di polifonia, ciascuna con 10 oscillatori, multi timbricità a otto parti, sezione effetti indipendente per ogni parte timbrica con nove effetti concatenabili liberaemente.

Di Enrico Cosimi

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Il sistema lavora con hardware (tale è la FPGA) oversampled 32x e architettura a doppia tabella audio con più di 4000 forme d’onda in linea; il tutto a disposizione dei dieci oscillatori – che possono essere raddoppiati a 20 usando due voci simultaneamente. KYRA lavora in true stereo, con hard sync, FM lineare e modulazione ad anello. I filtri risonanti sono revisioni oversampled dei classici comportamenti Waldorf a 12 e 24 dB; è possibile lavorare indipendente su due percorsi audio indipendenti, o si può optare per il true stereo anche durante il filtraggio in Dual Voice. Le modulazioni sono fornite da tre generatori d’inviluppo, tre oscillatori a bassa frequenza con 64 diverse forme d’onda, clock sync interno (o MIDI) per l’arpeggiatore di bordo, micro accordature gestibili dal’utente e portamento true polyphonic. La classica matrice di modulazione Waldorf offre 18 slot di sorgente-amount-destinazione.

Come accennato in precedenza, ci sono otto parti timbriche indipendenti; ciascuna parte sfrutta una collana di otto effetti audio liberamente programmabili in totale autonomia dagli altri sette canali.
Lo strumento supporta Audio-over-USB per l’integrazione con le DAW esterne e sfrutta un driver ASIO appositamente sviluppato per Windows; la compatibilità con Mac è nativa e non richiede alcuna installazione.

 

Suona interessante? E, se vi dicessimo che KYRA è il risultato dello sforzo congiunto di Manuel Caballero e Joachim Flor, cioè di Valkyirie e Waldorf? Certe volte, il mondo è veramente piccolo…

 

La produzione è prevista per il pieno 2019, in occasione della NAMM di Gennaio, ad un prezzo annunciato come inferiore ai 1900 euro per la versione desktop/rackmount; una versione a tastiera sarà disponibile più avanti nello stesso anno.

Novation Peak Eight Voice Polyphonic Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

C’è una nuova primavera per i sintetizzatori polifonici: apparentemente out of fashion nella stagione precedente, quando sembrava che i monofonici dovessero continuare a governare indisturbati l’intero pianeta, prima Roland sul virtual analog, poi Behringer con l’analogico e ora Novation sempre nel dominio analogico hanno scritto nuovi capitoli per la storia e l’impiego della sintesi polifonica.

E chissà quanti altri seguiranno il loro esempio…

DI Enrico Cosimi

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Questa volta, grazie agli sforzi di Midiware, ci occupiamo del Novation Peak Eight Voice Polyphonic Synthesizer, uno strumento che – come anticipa il titolo – produce otto voci di polifonia, in comportamento monotimbrico e con un corposo corredo di parametri.

E’ noto che, all’interno della sintesi monofonica, e in maggior modo in quella polifonica, si può parlare disinvoltamente di strumento analogico quando il percorso audio oscillatore – filtro – amplificatore è realizzato nel dominio non digitale, mentre si può dare per tacita la possibilità di generare numericamente i controlli di tipo transiente (inviluppi), ciclico (oscillatori a bassa frequenza) e di gestione complessiva. Novation Peak non fa eccezione; pertanto, il percorso audio a valle dell’oscillatore  e seguito fino all’amplificatore è analogico e, come nel precedente monofonico Bass Station II, tutti i controlli sono generati digitalmente. Però, in questa macchina, non si parla genericamente di DCO – Digital Controlled Oscillator – ma di Oxford Oscillator. Qualcosa bolle in pentola…

DeepMind 12 Corner – Control Sequencer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Giunti finalmente in possesso del Behringer DeepMind 12 analog polyphonic synthesizer (grazie alla gentilezza di Alex Cecconi/NewGroove), ci siamo lanciati in una torrida sessione di programmazione con l’apparecchio. Come già segnalato da diversi commentatori, il sintetizzatore targato Behringer non è l’arma definitiva, ma offre un rapporto Q/P assolutamente vantaggioso e si candida naturalmente come Juno 106 Killer per tutti quei musicisti alla ricerca di uno strumento semplice e funzionale.

Di Enrico Cosimi

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Ma è proprio vero che il DeepMind 12 è uno strumento semplice? Nel corso di questi incontri – a cadenza saltuaria – affronteremo alcune caratteristiche elusive del suo motore di sintesi, verificando come (con un minimo di pazienza), si possano raggiungere risultati anche meno semplici di quanto non apparentemente possibile. E’ il caso del Control Sequencer, previsto come gestore automatizzato di 32 valori possibili, utilizzabili come sorgente di modulazione per qualsivoglia parametro interno.

Behringer DeepMind 12. I dati indispensabili

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Finalmente, sono comparse le documentazioni tecniche Behringer  sul tanto atteso DeepMind 12 Analog Synthesizer. In attesa di poter mettere fisicamente le mani sull’apparecchio, ne approfittiamo per immagazzinare informazioni e caratteristiche indispensabili alle successive valutazioni. Buon marzapane a tutti!!!

Di Enrico Cosimi

apertura

DeepMind12 è un sintetizzatore analogico a 12 voci, ispirato al classico dei classici Roland Juno-106, ma molto più potente della macchina originale; la disponibilità Behringer di prestigiosi marchi dedicati al sound processing ha reso facile inserire all’interno dell’apparecchio quattro processori effetti particolarmente succulenti. Le novità accattivanti non mancano, gli spunti di discussione non tarderanno ad arrivare; centotrentacinque pagine di manuale devono pur contentere qualcosa

Studiologic Sledge 2.0

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear

La nuova versione software caricabile sul popolare Sledge Synthesizer potenzia in maniera significative le funzioni di bordo. Sviluppato in collaborazione tra Studiologic e Waldorf, il sintetizzatore utilizza un processore precedentemente collaudato nella popolare serie Blofeld e, oggi, portato a coprire tutte le esigenze del musicista professionista che necessiti di un polysynth virtual analog a cinque ottave.

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A cura della Redazione di Audio Central Magazine

Le nuove caratteristiche comprendono:

  • Auto Dual Mode; due suoni diversi simultaneamente, organizzabili in split o layer a discrezione dell’utente; le timbriche  possono lavorare con polifonia definibile a priori e essere salvate in Dual Sound combination.

Retrospettive. Alesis Andromeda A6: un capolavoro analogico

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Vintage

Quando, nel 2000, Alesis commercializzò il potente polysinth analogico Andromeda A6, probabilmente non sapeva di scrivere una pagina significativa nel panorama dei polifonici analogici. L’apparecchio, dopo un’iniziale diffidenza dovuta all’elevato prezzo richiesto e al marchio che, nell’immaginario collettivo dell’epoca, incarnava un concetto commerciale di strumento elettronico passava attraverso una fase di relativo oblio per poi tornare, in epoche più recenti, a essere ricercato e desiderato sui vari mercatini second hand. Oggi, è possibile affermare, A6 Andromeda è una delle pietre miliari della programmazione poly analog di alto livello.

Di Enrico Cosimi

Inutile dire che, affrontare – per quanto in restrospettiva – una macchina complessa e completa come Andromeda richiederebbe pagine e pagine e pagine di sproloquio che, in questa sede, non è sano preventivare; tuttavia, nei limiti dello spazio a nostra disposizione, faremo del nostro meglio per mettere in luce i punti significati dello strumento invitandovi (se ancora possibile) a dare la caccia all’apparecchio per farne un ascolto di prova, in cuffia o meno…

Studiologic Sledge Polyphonic Synthesizer – In action

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ogni volta che un nuovo sintetizzatore vede la luce, i musicisti – e non solo quelli elettronici – dovrebbero accendere una candela e innalzare preghiere di ringraziamento: l’impegno strutturale, economico, progettuale e culturale che c’è dietro questa (apparentemente) semplice operazione è una conferma della salute del mercato. Come si diceva negli Anni 80: alive and kickin’. Se poi lo strumento in questione – pur con un cuore tedesco – nasce nei patrii lidi, le cose diventano ancora più interessanti.

Di Enrico Cosimi

Ci eravamo già occupati di Sledge in occasione del Winter NAMM e della presentazione europea tenutasi in concomitanza con la Frankfurt Musikmesse 2012; le caratteristiche sono note e, da questo punto di vista, basterà un veloce riassunto prima di tuffarci nella materia viva. Sledge è un sintetizzatore polifonico virtual analog, che sfrutta il motore di sintesi prodotto da Waldorf per il ben noto Blofeld Synthesizer. Da questo a dire che Sledge sia uguale a Blofeld, alla luce dell’esperienza diretta, ce ne corre e – con il capo cosparso di cenere – anche noi dobbiamo fare ammenda di diverse imprecisioni frutto delle (all’epoca) scarse informazioni che circolavano.

DSI Mopho X4: è arrivato il Mopho polifonico!

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dave Smith ha inventato strumenti musicali storici come il Prophet 5, ha messo a punto protocolli d’interfacciamento epocali come il MIDI, ha permesso a tutti di lavorare con macchine professionali low cost come l’Evolver. Oggi, forte di una credibilità inscalfibile, presenta la versione X4 del Mopho synthesizer: il nuovo DSI Mopho X4.

Di Enrico Cosimi

Qui sotto, le anticipazioni più interessanti su questo apparecchio che sembra avre parecchie cose irresistibili al proprio interno:

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