DeepMind 12 Corner – Control Sequencer
Giunti finalmente in possesso del Behringer DeepMind 12 analog polyphonic synthesizer (grazie alla gentilezza di Alex Cecconi/NewGroove), ci siamo lanciati in una torrida sessione di programmazione con l’apparecchio. Come già segnalato da diversi commentatori, il sintetizzatore targato Behringer non è l’arma definitiva, ma offre un rapporto Q/P assolutamente vantaggioso e si candida naturalmente come Juno 106 Killer per tutti quei musicisti alla ricerca di uno strumento semplice e funzionale.
Di Enrico Cosimi
Ma è proprio vero che il DeepMind 12 è uno strumento semplice? Nel corso di questi incontri – a cadenza saltuaria – affronteremo alcune caratteristiche elusive del suo motore di sintesi, verificando come (con un minimo di pazienza), si possano raggiungere risultati anche meno semplici di quanto non apparentemente possibile. E’ il caso del Control Sequencer, previsto come gestore automatizzato di 32 valori possibili, utilizzabili come sorgente di modulazione per qualsivoglia parametro interno.
Control Sequencer
Il Control Sequencer è una sorgente di modulazione programmabile fino ad un massimo di 32 step, che può essere utilizzata per modificare il comportamento dei parametri ritenuti significativi nel percorso di sintesi e di trattamento audio. Di base il Mod Sequencer è spento e disabilitato; deve essere autorizzato in ENABLE: ON nella schermata dedicata, raggiungibile attraverso tasto EDIT nella sezione Arpeggiator.
I parametri a disposizione sono:
- ENABLE: accensione o spegnimento della sequenza.
- CLOCK DIVIDER: la velocità con la quale sono passati in rassegna gli step programmati, calcolata in rapporto alla figura ritmica selezionata dal musicista e elaborata sulla base del BPM di sistema (o sul Clock esterno ricevuto).
- LENGTH: il numero dei passi previsti per la sequenza.
- SWING: l’asimmetria tra passi pari e passi dispari.
- SLEW-RATE: la possibiità di integrare i valori di step collegandoli attraverso portamento.
- KEY/LOOP: la sequenza viene resettata o no al nota on, viene eseguita incondizionatamente o one shot.
Ciascuno step può essere regolato in un valore compreso tra -127 e +127, programmabile col data entry.
Obiettivo
E’ possibile usare il Control Sequencer per pilotare l’intonazione degli oscillatori? E, nel caso, che valore occorre dare ai singoli step per ottenere un’esecuzione rispettosa del temperamento equabile?
Per impostare il meccanismo, è necessario definire il percorso di modulazione giusto all’interno della MOD MATRIX: Control Sequencer pilota OSC 1 e OSC 2 Pitch. L’indice di modulazione viene impostato a +127. Torniamo nella pagina di editing della sequenza vera e propria.
Procedura
Dopo aver impostato una durata pari a 8 step, per programmare una sequenza diatonica Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do innescata premendo il Do sulla tastiera, è necessario impostare, per ciascuno step, i seguenti valori di semitono:
- Step 1 = 0 (la nota premuta sulla tastiera)
- Step 2 = 2 (un tono sopra)
- Step 3 = 4 (due toni sopra)
- Step 4 = 5 (una quarta sopra
- Step 5 = 7 (una quinta sopra)
- Step 6 = 9 (una sesta sopra)
- Step 7 = 11 (la sensibile)
- Step 8 = 12 (l’ottava superiore alla nota premuta sulla tastiera)
Il problema è che, con il data entry, inserire correttamente i numeri richiesti può diventare lento e scomodo. Non sarebbe possibile tentare altri approcci, magari alterando il rapporto 1:1 valore:step concesso dall’indice di modulazione messo a +127 nella Mod Matrix? Non sarebbe possibile usare “più numeri per indicare il semitono”?
Provate con:
- Modulation Index (in Mod Matrix) = 65
- Step 1 = 0
- Step 2 = 4
- Step 3 = 8
- Step 4 = 10
- Step 5 = 14
- Step 6 = 18
- Step 7 = 22
- Step 8 = 24
Oppure con:
- Modulation Index (in Mod Matrix) = 13
- Step 1 = 0
- Step 2 = 20
- Step 3 = 40
- Step 4 = 50
- Step 5 = 70
- Step 6 = 90
- Step 7 = 110
- Step 8 = 120
In questo modo, è molto più facile intonare la nota e “vedere sul display” il disegno corrispondente alla sequenza diatonica, ma – per forza di cose – la sequenza può essere programmata solo in un range compreso tra +1/-1 ottava. Può essere sufficiente? O era meglio avere +/-10 ottave, come da default 1:1 valore:semitono?
Ragionateci sopra…
Tags: analog, Behringer, DeepMind 12, polyphonic, synthesizer
Comments (5)
franco batticuore
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Sarai anche un esperto di synth ma scrivi da cani..
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Enrico Cosimi
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perché non provi a riscrivere meglio l’articolo e me lo mandi?
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dadaunpa
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Franco Batticuore, persa altra occasione per far silenzio.
Maestro perdoni il burino 😉
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Enrico Cosimi
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no pain, no gain…
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alex
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un ottimo articolo, grazie enrico.
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