Roland SE-02 Studio Electronics – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Ora, è il momento di affrontare tutte quelle funzioni che, a prescindere dalla sintesi vera e propria, permettono di gestire l’apparecchio SE-02 facendolo diventare strumento musicale. Come è facile immaginare, tutto passa attraverso la fascia bassa del pannello comandi, con la fila di tastini retroilluminati e le diverse funzioni accoppiate ai tre modi operativi PLAY, SEQ e SONG.

Di Enrico Cosimi

panel

Gestione delle Patches

SE-02 offre quattro banchi di patches timbriche, tre già popolati e pronti all’uso (A, B e C) e il quarto USER dedicato alle sperimentazioni del musicista; ciascun banco ha 128 locazioni. Come al solito, alcune factory patch sono belle e utili, altre sono da dimenticare; meglio prendere un respiro profondo e partire con delle sane programmazioni timbriche personalizzate. 

Programmazione da zero e programmazione per modifica di patch

La procedura di programmazione ed editing timbrico passa attraverso una partenza from scratch  (basta posizionare il selettore a tre posizioni PLAY/SEQ/SONG sulla posizione PLAY e premere il tasto MANUAL che si trova all’estrema destra; immediatamente, lo strumento fa riferimento alla condizione fisica di tutti i controlli di pannello che abbiamo conosciuto in precedenza – ovviamente, se il filtro è tutto chiuso e non c’è inviluppo, lo strumento risulterà muto

Supponiamo che non vogliate partire sempre da zero e che preferiate, invece, lavorare basandovi su una programmazione patch che vi piace, tra quelle già disponibili nello strumento: sempre rimanendo in modo PLAY, occorre spegnere il tasto MANUAL e usare i tastini numeri da 0 a 9 (i primi quattro si trovano a sinistra del display, gli altri proseguono a destra) per comporre il numero di patch desiderato (1, 1, 2 significa patch 112… 4, 5 significa patch 45… 0, 7 significa patch 7).

Stanchi di comporre numeri con i tastini? Basta ruotare, uno scatto alla volta, l’encoder VALUE per passare in rassegna tutte le timbriche a disposizione.

Supponiamo che la patch 05 sia “buona ma non troppo”: non rimane che agire sui parametri di pannello per modificarla e si spera migliorarla fino a raggiungere il risultato che avevamo in mente; appena cambiamo qualcosa, il display a tre cifra accende un punto in basso a destra, per segnalare l’avvenuta modifica; con il tasto COMP(ARE), a sinistra del pannello, si può alternare l’ascolto della timbrica originale e quello della nostra modifica.

Ascoltare SE-02 senza periferiche MIDI a portata di mano

Premendo il tasto PLAY (si accende in rosso), i tastini da 5 a 16 (numerazione in inverse) diventano una (scomoda) tastiera cromatica con la quale saggiare la timbrica sotto programmazione; è possibile trasporre di ottava l’intonazione usando i due tasti OCT- e OCT+; con l’azione combinata di TRANSPOSE e i due tasti OCT+ e OCT-, si cambia l’intonazione di semitono in semitono. Il display conferma lo spostamento.

Salvataggio

Per salvare il frutto del vostro lavoro, occorre premere sul pomello VALUE, innescando la procedura di salvataggio; il numero della patch sul display inizia a lampeggiare per ricordarvi di scegliere una nuova locazione di salvataggio; quando l’avete trovate, ripremete un’altra volta VALUE ed il gioco è fatto.

commands

Parametri di Patch – Patch Setup

Lo spazio a disposizione sul pannello comandi di SE-20 non è infinito; per questo motivo, c’è una serie di parametri apparentemente meno importanti che possono essere raggiunti solo attraverso una combinazione di tasti. Per entrare nel PATCH SETUP (cioè nei valori programmabili indipendentemente patch per patch, ma non direttamente agganciati alla sintesi “di pannello”, occorre trovarsi già in modo PLAY (basta bloccare il selettore a tre posizioni sullo scatto più in alto dei tre) e accendere contemporaneamente i tasti COMP e PLAY. A questo punto, i primi sei tasti numerici (inverse) 1-6 permettono di richiamare altrettanti parametri:

  1. Bend Range – da 0 a 24 semitoni.
  2. Modulation Wheel Depth; la profondità con la quale la mod wheel trasmette il MIDI CC corrispondente.
  3. Aftertouch sensing su ampiezza del LFO.
  4. Aftertouch sensing su Cutoff Frequency.
  5. Intervento del Contour.
  6. Volume della Patch.

Il valore del parametro si cambia con l’encoder VALUE.

 

Il sequencer di bordo

SE-02 è dotato di uno step sequencer che può memorizzare fino a 16 step (corrispondono agli otto più otto tastini in inverse ai lati del display). Si possono memorizzare fino a 128 pattern di sequenza. Si entra nell modo Sequencer bloccando il selettore a tre posizioni sullo scatto intermedio SEQ. Conviene entrare nella programmazione di sequenza dopo aver salvato il suono sul quale si stava lavorando, altrimenti lo Step Sequencer “dimentica” la timbrica nel buffer e recupera una patch differente. Non è bello.

L’architettura del sequencer è molto Roland; da questo punto di vista, un utente che abbia fatto pratica anche minima sulle varie TR 303, 03 e cloni afferenti avrà ben pochi problemi.

Ciascuna cella del sequencer può contenere informazioni relative a:

  • NOTE; l’intonazione può essere scritta in autonomia selezionando lo step e ruotando l’encoder VALUE fino al risultato desiderato; oppure può essere scritta lavorando con una periferica MIDI esterna (si preme il tasto Step e si suona la nota, poi si preme lo Step successivo per la seconda nota e così via fino a fine sequenza).

In alternativa, si può lavorare accendendo tutti gli step nota e dando a tutti lo stessa stessa nota con l’encoder VALUE; in questo modo, si crea un valore condiviso “di tonalità” che può tornare utile per le successive operazioni di programmazione. 

  • ON/OFF; è immediato: basta accendere o spegnere il tastino Step corrispondente per avere esecuzione o pausa. ON/OFF può essere eseguito solo dal comportamento NOTE.
  • GATE; la percentuale di legat/staccato compresa tra 0 (staccato) e 100 (legato). Anche questo parametro può essere spianato su tutti gli step accendendo i 16 tastini e definendo un valore unico con l’encoder VALUE.
  • GLIDE; l’accensione dello step di glide mette in funzionamento uno slide di velocità regolabile col comando GLIDE. Vale quanto riportato sopra per lo spianamento di valori su tutti e sedici gli step simultaneamente.
  • P(A)R(A)M(ETER); il valore di qualsiasi parametro di pannello può essere scritto nello step selezionato (escursione 0-255) per ottenere un comportamento di motion recording partiolarmente efficace. La registrazione non realizza integrazione tra i valori parametrici catturati step per step; se volete costruire una lenta apertura di filtro, occorre memorizzare in ciascuno step la progressione di valori Cutoff sempre più aperti.

E’ possibile cancellare “la pista registrata” del parametro premendo il tasto PRM e ruotando l’encoder VALUE fino a raggiungere il valore display Off. Non è possibile cancellare parametri in maniera selettiva, perlomeno con il firmware attuale. 

Il parametro acquisito sullo step “x” continua con quel valore fino all’acquisizione di step successiva: se il musicista non registra una seconda cattura di motion control, l’automazione di parametro diventa statica e poco utile. Insomma, per creare movimento, occorre costruire un’alternanza di valori che metta in luce la variazione e il contributo timbrico di ogni parametro. Provare per credere. 

 

Personalizzare la sequenza – PERFORMANCE

Oltre ai valori di nota/pausa, gate, slide e automazione parametrica, la sequenza può fare affidamento su un blocco di parametri PERFORMANCE che ne permettono la personalizzazione.

Si raggiungono premendo il tassto PERFORM dal modo SEQ; i tasti di step sono ora convertiti in gestori di:

  • SCALE, in “senso Roland”, è la dimensione ritmica degli step, con possibilità comprese tra quarti, ottavi, sedicesimi e loro versioni terzinate.
  • SHUFFLE, alterazione dell’isoritmica con accelerazione o rallentamento degli step pari.
  • DIRECTION, lettura avanti, indietro, avanti e indietro, random.
  • FIRST STEP, con l’encoder VALUE, si sceglie quale sarà il primo step di sequenza.
  • LAST STEP, con l’encoder VALUE, si sceglie quale sarà il secondo step di sequenza.

Incrociando i valori (last più basso di first e first più alto di lasti), si leggono solo gli step esterni  ai valori specificati. 

  • TEMPO, da 40 a 300 BPM.

In aggiunta, premendo simultaneamente i tasti NOTE e GATE da dentro al modo SEQ, con i tasti step si raggiungono i parametri:

  1. DESTINATION, con l’encoder VALUE si scegli se usare la sequenza di note solo per SE-02 (Int), solo per il device esterno MIDI (Ext) o tutti e due (Both).
  2. SYNC, si può usare il clock interno (Int), MIDI, USB, Trigger In. (Quest’ultimo è comodo per sincronizzare il sequencer con apparecchiature analogiche del secolo scorso.
  3. KEY TRIGGER, subordinazione della sequenza al controllo da parte dei trigger esterni.

Il Pattern viene salvato in una delle 128 locazioni disponibili usando la consueta procedura VALUE e tastini numerici da 0 a 9 per la composizione della locazione richiesta.

 

Concatenazioni di Song

Se il Pattern non basta, si può ricorrere alla Song (a seconda del tipo di musicista, può essere la cosa più inutile o più indispensabile nel proprio rig). Una Song è composta da massimo 16 parti, ciascuna delle quali contiene un Pattern (con numero di ripetizioni arbitrarie) e il corrispondente suono Patch “di generazione”. Come è facile immaginare, se la velocità metronomica e la densità di note sono elevate, la transizione da una Patch all’altra può risultare traumatica… nel caso, meglio concentrarsi sulla stessa Patch, al limite variandone il suono con le memorizzazioni di Motion Recording applicate alla sequenza stessa.

Si possono memorizzare fino a 16 Song; per accedere alla logica di programmazione/gestione, occorre portare l’interruttore a tre posizioni sullo scatto marcato SONG.

A questo punto, non rimane che selezionare la parte che si vuole utilizzzare (con l’encoder VALUE), inserire il numero di pattern (con il tastierino numerico 0-9), inserire la sezione nel listato di Song usando il tasto INS (o cancellarla, per un ripensamento, usando il tasto DEL). Le ripetizioni di parte possono essere impostate liberamente tra 1 e 100, sempre col tastierino numerico. Le patches sono assegnabili liberamente, tra i quattro banchi A, B, C, User e le 128 locazioni di ciascuno.

Come per le funzioni di SEQ, anche in questo caso sono disponibili parametri di sistema che influenzano l’intero comportamento della logica SONG:

  1. DESTINATION, per ruotare la Song al solo synth engine interno, farla uscire su MIDI/USB o tutti e due.
  2. SYNC, per sincronizzare l’avanzamento col clock interno, MIDI, USB o Trigger.
  3. TEMPO, per definire il BPM tra 40 e 300.
  4. KEY TRIGGER, per controllare il playback con o senza interazione/trasposizione con i key trigger.

Regolazioni “di sistema”

Se si accende SE-02 tenendo premuto il tasto EXIT, si entra nelle regolazioni di sistema, che permettono di governare:

  1. La scelta del canale MIDI (con tanto di Omni Mode).
  2. Il Chain On/Off, per collegare più elementi SE-02 e raggiungere la polifonia desiderata.
  3. Abilitare o disabilitare l’auto spegnimento all’intervallo desiderato (massimo 240 minuti di attesa inerte).
  4. Abilitare il LED demo dopo un certo intervallo di tempo.
  5. Decidere se i MIDI Control Change per ciascun comando di pannello sono disabilitati, trasmessi solo su USB, solo su MIDI Out, su tutte e due le porte.
  6. Visualizzare la versione firmware correntemente caricata.

 

Tarature

Nel corso delle nostre prove, abbiamo riscontrato una certa inaccuratezza nella gestione del CV Input (che, nominalmente, lavora nello standard 1V/Oct): pilotando l’apparecchio attraverso Arturia Keystep ben tarata, gli intervalli non risultavano corretti. Passato il primo momento di sconcerto, ci siamo ricordati che, in SE-02 (in quanto full analog) esiste una pagina di taratura raggiungibile dal modo PATCH premendo contemporaneamente i tasti COMP e PLAY. In questo modo, si possono raggiungere i parametri:

  1. CV Fine Tune (escursione 0-255) per regolare l’intonazione dello strumento in rapporto alla tensione CV ricevuta al CV Input.
  2. CV Key Follow (escursione 0-255), per regolare il range di tensione CV applicata agli oscillatori.

Attenzione! Otterrete accesso ai due parametri solo se il vostro apparecchio monta già al suo interno il Firmware 1.04 (probabilmente, se aveve acquistato lo strumento bruciando la concorrenza, avrete dentro ancora il vecchio 1.02 e dovrete ricorrere all’aggiornamento Firmware. La procedura non è complessa, ma va eseguita con cautela. Ovviamente, tarando un Range con l’unico parametro disponibile (ci vorrebbe anche uno Scale), raggiungere il perfetto allineamento su tre o più ottave diventa laborioso. 

midi cc

Implementazione MIDI

Che SE-02 sia la Boutique finalmente da acquistare è confermato anche dall’implementazione MIDI. L’apparecchio permette di definire canale di trasmissione/ricezione, accendere o spegnere il modo Omni, riceve Aftertouch – non Key Velocity e Pitch Bend. Tutti i comandi di pannello sono mappati con MIDI CC regolarmente riportati sulla MIDI Implementation Chart. In aggiunta, sono attivi il Bank Select CC 0, la Modulation Wheel 1, il Volume 7,  Hold Pedal 64 e Program Change.

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Usare SE-02 come scheda audio
Ha poco senso, se non altro perché le specifiche tecniche parlano di 24 bit 44.1 kHz, ma le funzionalità di trasferimento audio-over-USB sono comprese nel prezzo dell’apparecchio e, uguali per tutte le Boutique, permettono l’impiego di questi hardware come meccanismi di gestione per MIDI e Audio. Compreso nel prezzo, il comportamento può tornare utile durante la pratica quotidiana col computer; in ogni caso, non interferisce col flusso audio analogico generato direttamente.

 

fianco

Conclusioni

SE-02 suona molto più grande delle sue dimensioni fisiche: è uno strumento in grado di dare parecchie soddisfazioni a chiunque vada cercando un monofonico analogico tre oscillatori doppio inviluppo. Le funzioni di modulazione sono sfiziose tanto nel regime audio rate quanto nel “normale” comportamento ciclico/transiente da parte di inviluppi e LFO. La presenza a bordo di un Delay sincronizzabile facilita parecchio le cose in ambiente produttivo. L’automazione dei parametri, l’integrazione con lo step sequencer di bordo e la scrittura di tutte le funzioni performative rappresentano autentici goal messi a segno dall’accoppiata Roland/Studio Electronics. Costa più delle altre Boutique, ma è l’unica analogica e per molti versi la prima da acquistare.

Non fatevela scappare.

A breve, pubblicheremo qualche video realizzato con l’apparecchio. Stay Tuned.

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Comments (7)

  • Steve

    |

    Salve Enrico
    Complimenti per l analisi come sempre completa ed esaustiva. SE-02 potrebbe essere considerato come una valida alternativa ad un Moog subphatty?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      controlla sulla midi implementation chart – alcune cose non hanno riscontro sul pannello…

      Reply

  • Cactusound

    |

    Finalmente un 3 Osc estremamente portabile, sufficientemente corposo, e con un prezzo contemporaneo.
    Lo aspettavo da un decennio.

    Reply

  • Giulio

    |

    So che non è probabilmente il luogo giusto, e di ciò mi scuso, ma volevo chiederti se e quando recensirai il nuovo novation peak…
    Grazie e scusa l’intrusione

    Reply

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