Linee guida per la programmazione dei sintetizzatori – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

La volta scorsa, ci siamo occupati del classico synth brass; questa volta – completamente privi di vergogna, affrontiamo l’impolverato argomento relativo all’electric piano. Ovviamente, nella sua versione sintetica.

Di Enrico Cosimi

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02 SYNTH ELECTRIC PIANO – La teoria

Il mondo discografico post Anni 80 ha ormai identificato indissolubilmente la timbrica del piano elettrico con quella prodotta attraverso la sintesi FM lineare, cioè con il suono “electric piano” commercializzato da Yamaha attraverso la sua DX-7 MkI: non è questa la sede per interpretazioni di carattere filosofico sulla diffusione planetaria di mode e tendenze stilistiche; quello che ci interessa è raggiungere velocemente un modo per riprodurre, attraverso una struttura di sintesi relativamente semplificata, una timbrica assimilabile all’idea di piano elettrico – ferme restando, come è ovvio, tutte le considerazioni relative all’opportunità o meno della sintesi imitativa.

IK Multimedia iRig Mic HD

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Recording, Software

E’ il primo microfono digitale per iPhone, iPad, iPod Touch e Mac. Sviluppato a partire dal precedente modello iRig, offre ora qualità digitale elevata e compatibilità assoluta. La capsula è con funzionamento a condensatore permanentemente elettrificato, con convertitore 24 bit e sampling rate selezionabile tra 44.1 e 96 kHz.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Il body è in metallo, con connettore USB alloggiato nel fondello; l’apparecchio è fornito completo di cavo per la connessione mini e per la connessione più vecchia a 30 piedini.

Tannoy Reveal 802 Active Monitor

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Recording

E’ parte della nuova serie Reveal, organizzata sui tagli 402, 502 e 802 – le sigle indicano il diametro del woofer. Il modello 802 è un reference monitor biamplificato dotato di woofer da 8” e tweeter da 1”.

Di Enrico Cosimi

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Dotato di connessioni XLR e ¼”, offre anche la connessione diretta ⅛” per la gestione dei contenuti multimediali attraverso Aux Link. Il tweeter è di tipo soft dome, il frontale è accordato con bass reflex, per sfruttare al massimo l’energia sulle basse frequenze e ottimizzare il posizionamento anche vicino alle pareti.

Quattro passi con il Novation Bass Station II

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Da quando è uscito, il Bass Station II ha stabilito un significativo record di interesse dovuto alla commercializzazione low cost, all’adozione dei DCO – con tutte le conseguenze di precisione che ne conseguono e all’integrazione raffinata di prestazioni sintetiche e di performance. Grazie ad un lungo pomeriggio piovoso, abbiamo avuto modo di passare qualche ora in santa pace con l’apparecchio, spremendo qualche spunto di riflessione che – forse – potrà trovare utilità per i musicisti ancora alla caccia di una macchina ideale.

Di Enrico Cosimi

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Diciamo subito che il Bass Station II ha due piani di lettura e due livelli operativi ben definiti: la gestione immediata dei parametri di pannello e la gestione – in seconda fila – dei parametri raggiungibili attraverso tastiera. In aggiunta, deve essere considerato un sintetizzatore, un arpeggiatore con raffinati ritmi preconfigurati e uno step sequencer programmabile senza fatica. Per ora, faremo riferimento alle semplici funzioni di pannello, rimandando le delizie della programmazione Function ad una prossima occasione.

Focusrite iTrack Dock

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear, Recording

E’ un dock per iPad che contiene due preamplificatori Focusrite, di qualità leggendaria, più due ingressi di linea, una DI per strumento, gestione stereo monitor e ascolto in cuffia, connettività USB class compliant (come dire: colleghi e suoni) e gestione MIDI.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

Focusrite

iTrack Dock fornisce tutto il necessario per produrre, registrare, monitorare e riascoltare la propria musica su iPad, nel dominio digitale 24 bit/96 kHz; in più, gestisce la ricarica dell’iPad.

Linee guida per la programmazione dei sintetizzatori – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Ha ancora senso, nel 2014, parlare di sintesi imitativa? E’ possibile/lecito/auspicabile utilizzare il mezzo elettronico per sostituire uno o più musicisti in carne ed ossa? Fortunatamente, no. Quello che è stato – come sempre, ogni volta che la tecnologia alza l’asticella – uno dei trend ricorrenti negli Anni 70, poi 80, poi 90 e poi 2000, cioè della simulazione virtualizzata di esecuzioni umane, oggi è solo un (brutto) ricordo del passato e, finalmente, i sintetizzatori o le batterie elettroniche possono essere usate per fare ciò che meglio riesce loro: i sintetizzatori e le batterie elettroniche.

Di Enrico Cosimi

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Ciò nonostante, ci sono diverse tecniche di programmazione o, se preferite, di ragionamento sul suono sintetico che meritano una ri-riflessione proprio per la loro potenziale applicabilità in contesti anche non di bieca imitazione; come dire: strings e brass lasciano il tempo che trovano, ma sapere cosa li rende “sinteticamente” riconoscibili può tornare utile in differenti contesti.

Per questo motivo, ci siamo divertiti a ripescare una serie di linee guida di programmazione generica – come al solito, applicate al non mai abbastanza glorificato Clavia Nord Modular G2 – con cui ragionare proprio delle vituperate categorie di Brass, Electric Piano, Strings, Bass, Pad, Lead, Ext Input Filtering, Vocoding, Sequencing, Basslining. Tutto, alla luce del classico comportamento analogico; tutto irresistibilmente datato; tutto – onestamente – vituperabile. Partiremo con il classico Synth Brass. Buona lettura.

U-He Satin: il ritorno virtuale del nastro analogico

Written by Attilio De Simone on . Posted in Recording, Software

Gli ultimi 15 anni hanno visto uno sviluppo enorme della qualità audio, l’utilizzo di strumenti ed effetti virtuali ha contribuito ad innalzare in modo esponenziale il livello di purezza delle registrazioni, tanto da rasentare la perfezione, il “Santo Graal” dei tecnici: l’assenza di rumore di fondo. Ma siamo sicuri che questa perfezione sia così gradita? Proviamo a comprendere cosa possiamo fare con Satin della U-He.
Di Attilio De Simone

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Perfetto è bello?
L’esperienza dell’audio analogico ci ha lasciato in eredità una grandissima verità: non sempre la perfezione tecnologica coincide con la bellezza e il fascino di un prodotto musicale. Tipico esempio è l’organo Hammond, pieno di imperfezioni, costruito con una tecnologia ormai più che obsoleta e pieno di comportamenti non lineari, che però rendono unico ogni singolo organo.
Lo stesso discorso vale ovviamente per il recording. La possibilitá di registrare in digitale direttamente su hard disk, impiegando spesso strumenti ed effetti virtuali “impressi” direttamente su hard disk senza passaggi nel “mondo reale”, hanno alzato incredibilmente il livello di purezza delle produzioni audio, riducendo o, talvolta, annullando la presenza di qualsivoglia rumore di fondo.

La febbre del vintage: quale cura sostenibile? – Seconda parte

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

 Si parlava di quei plugin – come Magnetic II di Nomad Factory – funzionali a un trattamento del segnale che richiami la dinamica, i colori e persino quegli adorabili difetti delle registrazioni d’altri tempi. Imbastiamo un primo esempio pratico applicando il pargolo al canale master della nostra DAW, così da intervenire globalmente sulla somma dei timbri impiegati nella demo di turno.

Di Jacopo Mordenti

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Ad una prima occhiata, quello che spicca del segnale di partenza – che di per sé non è altro che un banalissimo funky assemblato a colpi di clip in Live – è una gamma dinamica relativamente ampia. In effetti né le singole tracce né il master hanno subito un processo di equalizzazione e/o compressione; l’unico intervento operato, in fase di mixdown, è stata la normalizzazione a 0 dBfs. Analizzando il risultato con un editor (ad esempio Wavosaur), è possibile appurare come l’RMS media si attesti intorno a -22 dB, a testimonianza di un certo respiro percepibile anche all’ascolto.

Yamaha MG06X

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Yamaha ha rivoluzionato una delle sue più popolari serie di mixer analogici, comprendendo al suo interno tagli e dimensioni precedentemente monopolizzati da altri marchi; il risultato si vede e non potrà non soddisfare le esigenze minimaliste di musicisti on the road. Il piccolo MG06X, che ospiteremo presto per una prova su strada, offre un concentrato di divertenti comportamenti.

Di Enrico Cosimi

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Due canali “ufficiali”, dotati di connessione combo XLR + TRS, con possibilità di lavorare tanto su ingresso microfonico (con tanto di pad 26 dB e HPF inseribile a 80 Hz); regolazioni di Input Gain (+20/+40 e -6 +36 di escursione).

Nord Lead 4. Rosso fisso – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Qualche giorno addietro, ci eravamo occupati di passare al pettine fino la struttura di sintesi, ovvero l’architettura di voce, del potente Nord Lead 4. Oggi, è il momento di approfondire le funzioni più ampie dell’apparecchio, quelle che permettono di dinamizzare il segnale in morphing aprendo insospettati panorami di performance.

Di Enrico Cosimi

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Morphing, questo sconosciuto

Con buona pace dei 10cc e dell’indotto cinematografico, con il termine morphing, si intende la possibilità d’intervento simultanea su diversi parametri che possono essere controllati con escursione e direzione indipendente sotto l’azione di un unico “gestore centrale”. In questo modo, nelle precedenti versioni Nord Lead, era possibile assegnare (ad esempio) Cutoff Frequency, LFO Rate, Modulation Amount e Sustain Level alla variazione di valore impostata muovendo la Modulation Wheel, agendo sul Channel Aftertouch o invocando la Key Velocity.

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