Arturia SEM V: il piccoletto mena!
Guardate l’immagine appena sotto. Guardatela bene: è l’arsenale a cui mamma Arturia ha dato il nome di V-Collection, la pornografica incarnazione (software) dei desiderata tastieristici contemporanei. C’è (quasi) tutto, c’è (quasi) il meglio: il colpo d’occhio restituisce una distesa di tasti bianchi & neri, di sliders e knobs, di chassis e cavalletti. Ci vuole poco a lasciarsi tramortire prima di aver messo a fuoco quello scatolotto bianco panna all’estrema destra dell’ensemble: l’Oberheim SEM.
Di Jacopo Mordenti
Dell’indimenticato Synthesizer Expander Module, progettato e prodotto da Tom Oberheim fra il 1974 e il 1979, si è già parlato qui su Audio Central Magazine: tempo addietro, per la gioia dei musicisti su piattaforma iOS, Antonio Antetomaso e Attilio De Simone hanno diffusamente chiamato in causa su queste pagine Arturia e il suo iSEM. Oggi affrontiamo la declinazione arturiana di questo piccolo gigante – o meglio la penultima declinazione, stante i rilasci delle ultime settimane – da un punto di vista squisitamente pratico, verificandone l’impiego nell’ambito di un concerto dell’Invisibile Unicorno Rosa e traendone – se possibile – un qualche bilancio.