M-AUDIO FAST TRACK ULTRA

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Gear, Recording

In questo articolo vorrei parlarvi approfonditamente di un prodotto che, benché presente sul mercato da qualche anno, ancora resiste prepotentemente agli attacchi dello “stato dell’arte”. Andiamo a capire insieme il perché e, soprattutto, se il gioco vale (ancora) la candela. Inizio con il dirvi che tale arnese è diventato parte fissa del mio equipment da un anno a questa parte e l’ho usato approfonditamente sia in ambiente casalingo che in studio, sia in contesti di recording, sia in contesti squisitamente live.

Di Antonio Antetomaso

 

Iniziamo dalla domanda più semplice: di cosa si tratta? …di di una scheda audio di fascia semi professionale, compatibile WDM/MME, ASIO 2 e CoreAudio e, quindi, da utilizzare prettamente con un computer (ma non solo), possibilmente accoppiata con un buon software DAW (Logic, Cubase, Live!, Protools e via dicendo).

 

Primo punto a favore del prodotto, la connettività basata su USB 2.0. L’USB, si sa, è divenuto ad oggi lo standard DE FACTO per il collegamento di periferiche esterne ad un computer e questo è da ricercarsi principalmente nella robustezza del protocollo, faticosamente raggiunta dopo anni di presenza sul mercato, nella semplicità di utilizzo e nelle elevate performance di I/O  (che sono in continuo aumento, basti pensare all’USB 3.0 con i suoi 5 Gb/s).

In ambito audio semiprofessionale l’USB si è rivelato già dalla versione 1.1 la scelta vincente. All’epoca l’alternativa era il firewire 400 che, a dispetto delle maggiori prestazioni di I/O, era di gran lunga più scomodo e inaffidabile a causa di:

1) Driver scritti generalmente “con i piedi”

2) Impossibilità di hot plug, a meno di non voler rischiare di bruciare l’apparato

3) Minore robustezza intrinseca del protocollo

4) Presenza di almeno tre tipi di connettori (a 9, a 6 e a 4 poli) con possibilità di combinazione pari a 2^3, il che obbligava inevitabilmente all’adozione di fastidiosissimi adattatori

Purtroppo l’USB 1.1 peccava nelle performance: in contesti di utilizzo dell’apparato con virtual instruments e virtual effects, non si andava oltre 8-10 strumenti caricati simultaneamente. All’epoca avevo una (veneranda) Terratec Phase 26 USB e, benché stabilissima, non riuscivo a superare tale limite.

Con l’USB 2.0 le cose sono pesantemente cambiate, diamo un’occhiata al throughput di I/O offerto da USB 1.1, FIREWIRE 400 e USB 2.0

Come si può vedere, l’USB 2.0 è ben sufficiente, con i suoi 480Mb/s, a garantire performance degne delle capacità elaborative delle workstation attuali e, cosa più importante, ad un prezzo tutto sommato contenuto.

Entriamo maggiormente nel dettaglio del prodotto in oggetto ed esaminiamone:

1) Caratteristiche

2) Software a corredo

3) Performances e affidabilità

4) Rapporto qualità prezzo

Ci tengo, come di consueto, a precisare che tale recensione si basa esclusivamente sulla mia esperienza legata all’impiego di tale prodotto.

Iniziamo dalle TOP FEATURES:

– Interfacciamento USB 2.0

– DSP basato su tecnologia MX Core

– 4 preamplificatori basati sull’utilizzo della tecnologia M-AUDIO Octane

– I/O digitale e analogico con possibilità di recording su 8 canali in simultanea con risoluzione di 24bit a 96 Khz

– Compatibile ASIO, ASIO 2, CoreAudio, WDM/MME

– Compatibile con piattaforma MAC e PC

 

Proseguiamo con un’analisi approfondita del pannello frontale e poi di quello posteriore per esaminare cosa offre il prodotto all’utente e soprattutto come lo offre.

Da sinistra verso destra abbiamo:

– Due ingressi microfono/strumento bilanciati/sbilanciati su connettori XLR/TS

– Due ingressi microfono bilanciati su connettore

– Quattro interruttori che consentono di commutare dagli ingressi anteriori a quelli posteriori e altrettanti led bicolore con indicazione di picco

– Quattro preamplificatori microfoni ad alta qualità basati sulla tecnologia Octane

– Due ingressi cuffie con livelli separati e un volume master

– Quattro LED di status (POWER, MIDI IN/MIDI OUT, 48V)

 

Sul pannello posteriore:

– Interruttore 48V Phantom Power per fornire corrente agli ingressi dei microfoni qualora ce ne fosse bisogno

– Pulsante di accensione e spinotto per l’alimentatore

– Sei uscite sbilanciate su connettore TRS

– Connettore USB 2.0 per interfacciamento

– MIDI IN / MIDI OUT (Niente MIDI THRU)

– Ingresso/uscita S/PDIF stereo digitali su connettori coassiali

– Sei ingressi sbilanciati su connettore TRS

– Due inserts per effetti ausiliari su connettore TRS

 

Come si può vedere c’è tutto quello che occorre per lavorare ad un certo livello.

Nel bundle è presente il CD-ROM contenente i drivers e i manuali anche se è fortemente consigliato scaricare l’ultima versione dal sito M-AUDIO, dove è possibile trovare davvero tutto su tale prodotto

I drivers sono facilmente installabili mediante un wizard che non richiede riavvio della macchina (ALLELUJA). Oltre ai drivers, il pacchetto installa anche un mixer virtuale dall’interfaccia “monkey proof”  attraverso cui è possibile controllare praticamente ogni aspetto della scheda. Diamogli un’occhiata:

Le quattro schede Monitor sono simili nel layout e nel funzionamento. Ciascuna consente di monitorare e controllare l’instradamento degli otto ingressi hardware, insieme agli otto ritorni del DAW e di inviare tali segnali a qualsiasi uscita tra le otto disponibili.

Le uscite delle schede Monitor corrispondono alle uscite hardware della scheda: le uscite monitor 1/2, 3/4 e 5/6 corrispondono alle sei uscite analogiche mentre le uscite monitor 7/8 corrispondono all’uscita digitale S/PDIF .

I primi otto canali su ciascuna delle pagine Monitor corrispondono ai sei ingressi analogici e ai due ingressi digitali S/PDIF. I successivi otto canali sono i ritorni dal software applicativo DAW. Qualsiasi canale tra questi 16 può essere inviato a uno degli otto bus di uscita disponibili, selezionando la scheda Monitor per la coppia di uscita desiderata e impostando rispettivamente i livelli dei canali in ingresso e del ritorno del software.

Per ulteriori dettagli vi rimando al manuale della scheda disponibile qui (http://www.m-audio.com/index.php?do=support&tab=manuals&serie_ID=6&PID=926320a5a5686189748193dbd6eb7d5f&language=it#tabs).

Assieme al pacchetto software di base vengono forniti in bundle i software “Ableton Live! lite” e “inTone”, quest’ultimo un insieme di virtual effects con cui corredare le nostre composizioni.

Tutto questo ben di Dio al prezzo di listino di circa 345 euro, euro più euro meno.

Passiamo alle opinioni. La scheda lavora bene sia in ambiente Windows che in ambiente Mac OSX anche se eccelle su quest’ultimo. Provata con Cubase e con Logic, nessun problema di settaggi né di riconoscimento da parte della DAW, complice anche l’interfaccia USB che fa il suo lavoro egregiamente. Le performance sono ottime, mai un glitch, mai un gracchio, mai la benché minima latenza. In studio è una vera bomba: ho registrato in contemporanea 3 sassofoni e una tastiera con effetti in tempo reale, mentre pilotavo l’esecuzione di 2 virtual istruments e non ha fatto una piega. Il tutto su un MacBook pro, macchina assolutamente di mercato e in linea con lo stato dell’arte.

Cosa non mi ha convinto? Pochissimi aspetti:

1) Aggiornamento dei driver e del software che avviene davvero di rado

2) Poca tempestività da parte di M-AUDIO a fronteggiare l’uscita di nuovi sistemi operativi, per lo meno per questo prodotto. E’ successo con Mac Osx Snow Leopard, con Mac Osx Lion e sta succedendo con Mountain Lion (Mac Osx 10.8): quest’ultimo è uscito questa estate e sul sito della M-AUDIO ancora nulla al 18 settembre.

3) Stabilità dei drivers non perfetta, almeno in ambiente Mac OSX: durante l’operatività nessun problema ma talvolta all’accensione il sistema operativo va in core dump !! Non è bellissimo su un sistema Unix. Scritto al forum di M-AUDIO, visti i commenti di altri utenti che lamentano lo stesso problema, ma dalla casa madre “NO NEWS”. Fortunatamente non succede spesso e, comunque, un riavvio risolve tutto.

 Questi pochi aspetti non mi scoraggiano minimamente dal consigliarla.

 

 

 

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Comments (37)

  • lorenzo

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    Bell’articolo!
    Io, in vista dell’acquisto di una prima scheda audio esterna, avevo ristretto il campo a due pretendenti: fast track pro e focusrite scarlett 2i4.
    La fast track pro, sorella minore della ultra qui recensita, è ancora un buon prodotto per la sua fascia di prezzo?
    Perchè leggendo in giro sono riuscito a capire che i preamplificatori della focusrite dovrebbero essere migliori però, di contro la fast track oltre

    Reply

  • lorenzo

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    Bell’articolo!
    Io, in vista dell’acquisto di una prima scheda audio esterna, avevo ristretto il campo a due pretendenti: fast track pro e focusrite scarlett 2i4.
    La fast track pro, sorella minore della ultra qui recensita, è ancora un buon prodotto per la sua fascia di prezzo?
    Perchè leggendo in giro sono riuscito a capire che i preamplificatori della focusrite dovrebbero essere migliori però, di contro la fast track oltre alle uscite in più ha anche due insert, che schifo non fanno.
    Considerando che io regitrerei

    Reply

  • lorenzo

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    Bell’articolo!
    Io, in vista dell’acquisto di una prima scheda audio esterna, avevo ristretto il campo a due pretendenti: fast track pro e focusrite scarlett 2i4.
    La fast track pro, sorella minore della ultra qui recensita, è ancora un buon prodotto per la sua fascia di prezzo?
    Perchè leggendo in giro sono riuscito a capire che i preamplificatori della focusrite dovrebbero essere migliori però, di contro la fast track oltre alle uscite in più ha anche due insert, che schifo non fanno.
    Considerando che io registrerei al massimo uno strumento stereo per volta, e che vorrei usare la scheda per andare live con il pc, quindi uscite multiple per mandare i click sono necessarie, la fast track pro (che dovrebbe condividere parecchie caratteristiche con la ultra) sarebbe ancora un acquisto conveniente?
    Sxusaye

    Reply

  • lorenzo

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    Bell’articolo!
    Io, in vista dell’acquisto di una prima scheda audio esterna, avevo ristretto il campo a due pretendenti: fast track pro e focusrite scarlett 2i4.
    La fast track pro, sorella minore della ultra qui recensita, è ancora un buon prodotto per la sua fascia di prezzo?
    Perchè leggendo in giro sono riuscito a capire che i preamplificatori della focusrite dovrebbero essere migliori però, di contro la fast track oltre alle uscite in più ha anche due insert, che schifo non fanno.
    Considerando che io registrerei al massimo uno strumento stereo per volta, e che vorrei usare la scheda per andare live con il pc, quindi uscite multiple per mandare i click sono necessarie, la fast track pro (che dovrebbe condividere parecchie caratteristiche con la ultra) sarebbe ancora un acquisto conveniente?

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  • lorenzo

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    Scusate il quadruplo post, con questi smartphone mi si impicciano le dita.
    : embarassed :

    Reply

  • Antonio Antetomaso

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    Ciao Lorenzo,

    scuse accettate :-D!

    Allora, la fast track pro è un prodotto ottimo ad un prezzo conveniente. Il problema principale è nel fatto che è ancora USB 1.1 !! Forse a quel prezzo puoi trovare una con meno uscite ma che sia almeno USB 2.0. Puoi provare qualcosa della Presonus o anche della Focusrite. Un abbraccio.

    Reply

  • Lorenzo

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    Mmmh, lo sospettavo.
    Non è scritto chiaramente sul sito della m-audio, ma il fatto che non sbandierassero la usb 2.0 mi aveva fatto sorgere il dubbio.
    La focusrite 2i4 dovrebbe essere attorno a quel prezzo e 2.0 ma non riesco a capire se le uscite multiple siano parallele alle uscite principali o si possano indirizzare indipendentemente…
    Vabè, continuerò a spulciare i siti, grazie per la risposta. :)

    Reply

  • synthy

    |

    Mi spiace contraddirti Antonio, ma hai detto una serie di “cazzate” sulla firewire, quindi ritengo utile copiaicollare la definizione dei protocolli e delle modalità dei due sistemi e il perchè FW è nell’audio-video più affidabile. mi spiace solo sia in inglese e non ho ora il tempo di tradurlo.
    Here are the main differences.

    FireWire, uses a “Peer-to-Peer” architecture in which the peripherals are intelligent and can negotiate bus conflicts to determine which device can best control a data transfer
    Firewire is a peer-to-peer protocol, meaning that every device on a Firewire network is equally capable of talking to every other device. Two video cameras on a Firewire network can share data with each other. A Firewire audio interface could save sound data directly to a Firewire hard drive. Your computer is just another peer on this network, and has no inherent special status.

    Hi-Speed USB 2.0 uses a “Master-Slave” architecture in which the computer handles all arbitration functions and dictates data flow to, from and between the attached peripherals (adding additional system overhead and resulting in slower data flow control)

    USB devices are asynchronous, which means that any device has the power to send any amount of data at any time. If two devices decide to talk at once, their data can collide with each other. If the traffic is not highly time-sensitive, this isn’t a big deal. There are routines in place to manage it, and you’ll never notice if your mouse click happens a couple microseconds later. BUT. There are a few applications where it matters, and one of them is audio. An audio interface is sending a constant stream of sound data back to the computer. It rarely uses up the whole pipe, and so it’s still possible for other devices to talk but the odds of collisions are higher, and if you get too much other traffic the errors can pile up beyond the computers ability to stay caught up and you lose some sound data.

    But the real reason Firewire is more reliable than USB is more fundamental than that. It’s because Firewire allows two operating modes. One is asynchronous, as we described above with USB. The other is isochronous mode, and it lets a device carve out a certain dedicated amount of bandwidth that other devices can’t touch. It gets a certain number of time slices each second all its own. The advantages for audio should be obvious: that stream of data can just keep on flowing, and as long as there isn’t more bandwidth demand than the wire can handle (not very likely) nothing will interfere with it. No collisions, no glitches.

    Reply

  • Antonio Antetomaso

    |

    Ciao Synthy,
    anzitutto grazie delle segnalazioni (io preferisco usare quest’altro termine 😉 ). La mie critiche non si riferivano alla stabilità del protocollo…su di essa non c’è dubbio, bensì alla stabilità degli strati software che implementano esso sui sistemi operativi di mercato (leggi Windows…). Tu puoi progettare il protocollo più affidabile che vuoi ma se poi lo realizzi “ad capocchiam” le chiacchiere stanno a zero. Esperienza personale e di altri miei colleghi musicisti che ci si sono scontrati, oltre a svariate ricerche quando si è trattato di comprare la mia scheda. Ovviamente si tratta solo della mia umilissima esperienza…lieto di ricredermi se tu hai avuto modo di provare il contrario. Grazie.

    Reply

  • synthy

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    che l’hot plug non esista su FW è verissimo, ma non si può avere tutto dalla vita…
    tu hai detto
    1) Driver scritti generalmente “con i piedi”

    allora direi che dipende dal costruttore della scheda e solamente per sistemi windows visto che la mela usa il core audio per tutto, sostanzialmente non ha bisogno di drivers esterni.

    il vero problema è, visto che l’ho avuto e ne ho discusso coi tecnici di focusrite guarda caso, il fatto che il protocollo firewire è stato scritto sulla base del chipsetn Texas Instrument, che è in questo caso il metro di misura e paragone per il protocollo stesso: ergo se il computer ha il chipset TI o in alternativa il VIA non ci sono problemi, se ne hanno altri, come HP che ora monta jmicron, e la tua scheda risulta incompatibile perchè molto rigida sui parameteri hardware non c’è verso di farla andare.

    2) Impossibilità di hot plug, a meno di non voler rischiare di bruciare l’apparato
    vero, come detto sopra, ma il problema in caso di disconnessione emerge solo se riconnettiamo la scheda a caldo, quindi accesa, basta avere l’accortezza di spegnerla e riaccenderla dopo la riconnessione del cavo. e comunque in caso di registrazione live, anche se ti succede con la USB perdi tot secondi per riconnetterla e aspettare che il pio winzozz la riconfiguri senza dover chiudere e riaprire il programma, se sei fortunato, perchè è ben risaputo che l’hot swap con win è plug and pray!

    3) Minore robustezza intrinseca del protocollo

    assolutamente falso, rimando all’articoletto in inglese

    4) Presenza di almeno tre tipi di connettori (a 9, a 6 e a 4 poli) con possibilità di combinazione pari a 2^3, il che obbligava inevitabilmente all’adozione di fastidiosissimi adattatori

    non è che la USB non ne abbia di diversi: tra A, B, mini e micro ce ne sono, comunque visto che le schede usano solo il formato B potrebbe essere un vantaggio, ma alla fine tu usi una o un paio di periferiche che sono tutte standard 400 (1394a) a 6 poli ( solo la RME 800 ha un 1394b a 9 poli); sul fronte computer portatili apple aveva la 800 sui macbook pro ora sostituita da thunderbolt, i pc laptop la 400 4 poli; nei fissi mac pro ha la 800, i pc la 400 o la 800: quando hai i tuoi due cavi dedicati non hai bisogno di 2^3 connettori adattatori, o NO? io che uso sia mac che pc con due cavi firewire differenti sono a posto.

    diverso è se si usa il protocollo USB tra una periferica ed un HD per esempio senza passare da un computer: allora la connessione ed il protocollo di trasmissione sono interamente dedicati a questi due sistemi e non avendo altro da fare non si creano problematiche di flusso: questo punto l’ho discusso con ingegneri di joeco, costruttori del registratore Black Box Recorder 24 tracce, 24/96 in una unità rack con memorizzazione su due HD esterni.

    comunque è bello discutere di queste cose, tiene la mente accesa

    Reply

    • Antonio Antetomaso

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      “che l’hot plug non esista su FW è verissimo, ma non si può avere tutto dalla vita…”

      Perchè no? Con l’USB posso averlo e senza rinunciare a niente…

      “allora direi che dipende dal costruttore della scheda e solamente per sistemi windows visto che la mela usa il core audio per tutto, sostanzialmente non ha bisogno di drivers esterni”

      Guarda che anche sotto Mac OSX la vita non è che migliora eh? Hai provato a leggerti il forum della M-AUDIO Pro Fire 610? E’ pieno di gente che non è riuscito proprio a farla vedere ad un normalissimo iMac dotato di firewire 800. E, ripeto, la mia esperienza con altri amici che hanno scelto questo tipo di tecnologia va nella stessa direzione..

      Inoltre i drivers sono scritti anche sotto Mac Osx, basta guardare la pagina della ProFire 610…

      3) Minore robustezza intrinseca del protocollo

      Ho letto l’articolo. Grazie della segnalazione, nulla da dire. Tuttavia resto dell’idea che, benchè più robusto, si è rivelato assai meno sostenibile dal punto di vista di mercato dell’USB…lo dimostra la diffusione del numero di periferiche in generale. Considerato che ormai le prestazioni sono pressochè equivalenti…perchè infognarsi?

      “tra A, B, mini e micro ce ne sono, comunque visto che le schede usano solo il formato B potrebbe essere un vantaggio”

      E ti pare poco? Cioè io mi compro la ProFire 610 della M-AUDIO pagandola una valanga di soldi e poi devo spendere 20 euro di adattatore per collegarla al mio iMAC che c’ha la Firewire 800. E non è che inserendo un adattatore l’entropia diminuisca…scusa eh?

      Insomma concludendo, io resto dell’avviso che, sarà pure più robusto come specifica, ma dal punto di vista della sostenibilità, della praticità, della diffusione il caro vecchio USB sia di gran lunga la via da preferirsi in contesti audio, ormai anche di un certo livello. Anche perchè le performance ottenibili, ripeto, sono pressochè le stesse.
      Ovviamente, ripeto, è solo la mia opinione, nulla più.

      Grazie del confronto!!

      Reply

      • Antonio Antetomaso

        |

        Giusto per precisare….ho citato la ProFire 610 perchè all’epoca è stata oggetto di scouting da parte mia. Ottima periferica anch’essa, ma alla fine ho optato per la Fast Track Ultra per i motivi discussi che, fondati o infondati che siano, mi hanno un attimo frenato dall’acquisto.

        Reply

  • synthy

    |

    alla fine è vero: dipende dalle esperienze personali, dalle variabili configurazioni che uno ha o vuiole avere, dalla comodità che si cerca, e dulcis in fundo dalla soddisfazione che alla fine si ha.
    essì perchè quando cominciano i problemi tutte le belle parole dei forum, le specifiche e quant’altro vanno un pò a farsi friggere. :)

    Reply

  • synthy

    |

    dimenticavo una cosa: se le maggiori top industrie del settore interfacce audio AD-DA (prism audio, rme, apogee, lynx) per i prodotti professionali destinati al mercato professionale utilizzano, per le connessioni al computer, una varia scelta di schede d’interfaccia coi protocolli MADI ADAT AES e Firewire 400/800 ma non USB io qualche domandina me la farei prima di spingere a spron battuto l’utenza di un forum verso una scelta precisa.
    è chiaro che il mercato home studio necessita di apparati di costo ed inevitabilmente di livello qualitativo e performante inferiori a causa di budget solitamente irrisori, e mi sta bene che ci sia una scelta più economica rappresentata dalla USB, ma bisogna chiarire bene che è comunque una scelta di compromesso, sia nella connessione che nella trasparenza dei convertitori che nella resa dinamica.

    Reply

    • Antonio Antetomaso

      |

      Sono assolutamente d’accordo con quello che dici e, difatti, se leggi bene il mio articolo capisci che i miei commenti anzitutto derivano da un’esperienza personale e non sono Vangelo (questo l’ho sempre detto) e poi sono stati generalizzati ad una fascia di prodotti di mercato destinata ad un’utenza media, per la quale contano fattori come praticità, sostenibilità e ottimo rapporto qualità prezzo.

      Inoltre, permettimi di sottolinearlo ancora una volta, io non sto spingendo a spron battuto proprio nessuno, sto semplicemente raccontando la mia esperienza perchè possa essere di sostegno ad altri amici che intendono affrontare una spesa del genere. Chiunque è assolutamente libero di farsi la sua idea consultando anche altri blog e forum di questo tipo…a suo tempo io ho fatto così.

      Naturalmente questo confronto e le notizie da te apportate, contribuiscono senz’altro ad arricchire l’articolo portando informazioni e spunti di riflessione aggiuntivi, ragion per cui ti ringrazio.

      A presto.

      Reply

  • synthy

    |

    grazie a te per aver stimolato il mio cervellino a correre un pò, stile criceto, perchè si rischia sempre di appassire per mancanza di tempo.

    Reply

  • nicola

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    salve, chi vince tra questa m-audio e la MOTU Audio Express ?
    mi servirebbe saperlo per eventuali acquisti! 😀
    grazie !

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      e come si fa a rispondere? :-)
      sono talmente tanti i parametri da tenere d’occhio: prezzo, prestazioni, connessioni, aderenza a quello che ti serve come ripresa audio, funzionalità aggiunte per la gestione MIDI, sincronizzazione eventuale SMPTE/VTC, numero delle porte MIDI, connessioni firewire 400/800, usb 1/2, ingombro, portatilità, alimentazione incorporata o esterna…

      prova a fare uno specchietto con le caratteristiche che reputi più utili al tuo lavoro e vedi quale delle due interfacce fa scendere più sensibilmente il piatto della bilancia :-)

      Reply

    • Antonio Antetomaso

      |

      Ho dato un’occhiata sommaria e, tutto sommato i due prodotti mi sembrano equivalenti. Da apprezzare il fatto che la MOTU offre sia la connessione USB 2.0 che la Firewire 400/800. Ha tuttavia 2 uscite di meno rispetto alla Fast Track Ultra e una sola connessione cuffie. Il prezzo è pressochè lo stesso. Questione di gusti, anche la MOTU fa in genere ottimi prodotti.
      Vedi tu.

      Reply

      • Antonio Antetomaso

        |

        Comunque sono d’accordo con Enrico, metti sul piatto della bilancia cosa offre l’una e cosa offre l’altra e decidi sulla base delle tue esigenze concrete: 1 sola connessione cuffia ti basta? 6 ingressi ti bastano? USB e FIREWIRE insieme ti sono indispensabili? Quale prodotto è più nuovo? Ne voglio uno più nuovo o uno più consolidato sul mercato?
        E così via…

        Reply

    • synthy

      |

      ti hanno già detto tutto, riguardo la qualità dei due prodotti nulla da dire, poi al solito c’è chi si trova meglio con una interfaccia e chi con l’altra, sia a livello hardware che software.
      una ha 4 pre micro, l’altra due, una 2 cuffie e l’altra una, una doppia interfaccia e l’altra no, una 6 input e l’altra 4 (più gli spdif digitali) e di conseguenza le output, una i meter completi l’altra senza.: dipende da cosa ti serve, faccio degli esempi:

      1_lavoro da studio:
      2 input micro (voci e acustici) e 2 linee (dal mixer con lo/gli strumento elettrico e la batteria se è elettronica o tipo V-drum che esce già mixata su 2 canali) ti bastano.
      poi il pezzo di solito si “mixa” sulla worstation quindi 2 uscite sono già belle sufficienti per l’ascolto; avere 2 ascolti differenziati sulle cuffie può essere utile ma dipende se si usa anche un mixer esterno o un amplificatore/splitter per cuffie in fase di registrazione, per dare all’elemento che sta incidendo la traccia un submix dedicato (c’è chi canta e vuole solo drum e bass, o solo chit, o solo piano, o piano e bass, etc etc etc) dalla workstation.
      questo si ottiene o tramite le uscite di linea aux (3 e 4 per intenderci) o di cuffia se si lavora in ambienti separati e il fonico ha l’ascolto dalle main out sugli studio monitors, o tramite uscita cuffia (e qui è utile avere 2 headphone out) o tramite headphone splitter dalle aux out in caso della classica stanzetta home studio low budget dove i monitors stanno spenti per permettere la registrazione e tutti si ascolta in cuffia, ma ognuno quello che interessa: il fonico il mix globale, il performer il mix dedicato che più gli fa comodo.
      interfaccia sia FW che USB2, sei in studio e se hai qualche minima perdita di bit puoi sempre con facilità registrare una seconda volta o terza o quante ne vuoi di take della stessa traccia

      2_ LIVE: 2 o 4 input micro sono pochi ma si fanno bastare, però non sai mai cosa ti troverai di fronte. interfaccia firewire personalmente direi obbligatoria perchè è quella veramente stabile che non ti da problemi di perdita di bit audio, e in un live non hai la seconda chance di ripetere la registrazione.
      poi dipende, puoi sempre rifare tutto in studio ma anche qui bisogna vedere se il gioco vale la candela.

      Reply

  • Cabal

    |

    Buonasera a tutti:) Credo che l’articolo scritto da Antonio non voglia discutere se tecnicamente sia meglio il protocollo Firewire rispetto a Usb 2 in ambito audio, poiche’ qualsiasi persona con una minima esperienza o competenza sa che Firewire e’ un protocollo dedicato e vince a mani basse per tante ragioni : Peer to Peer contro Master Slave, modalita’ asincrona per usb contro asincrona e sincronismo di clock per firewire… tutte cose che sappiamo bene… ritengo piuttosto che l’articolo faccia riferimento a un tipo di utenza medio/ bassa che puo’ lavorare senza problemi anche con il protocollo Usb… quoto synthy quando dice che e’ sempre un piacere discutere di certi argomenti :)

    Reply

    • synthy

      |

      grazie per il “quoto”.
      la mia paura è che i giovani del giorno d’oggi, senza anni di esperienza e di crescita con l’evoluzione di queste cose nuove, bombardati da pubblicità che sembrano vere, sono facilmente indotti a credere che se si prende un prodotto di bassa fascia ed ottimo prezzo si possa ottenere qualunque cosa per poi scoprire che quello che esce fuori da un top di gamma è un’altra realtà: si resta delusi, e si parla male del prodotto, quando basterebbe sapere bene sia quello che si vuole fare sia quello che si vuole ottenere per decidere se risparmiare due mesi in più per avere il mezzo ottimale.

      Reply

  • David

    |

    Anche in questa occasione mi trovi sulla stessa lunghezza d’onda( per rimanere tra gli oscillatori ! ) .. Percepisco che anche per te l’audio e’ una ragione di vita:) ..il fatto che oggi puoi avere qualita’ a prezzi accessibili da una parte e’ un bene, dall’ altra alcune persone soprattutto chi alle prime armi si convince che puo’ fare “tutto” con “tutto”. In questo modo oltre ad andare incontro a cocenti delusioni, ci si accontenta e soprattutto nn si approfondiscono certi argomenti, nn si cerca di migliorare perche’ “tanto vabbe’ e’ uguale, chissenefrega “… questo pressapochismo mi preoccupa… ma da una parte synthy, credo che chi ha una passione reale, sincera, vada sempre oltre… considera che comunque i nodi vengono sempre al pettine e il piu’ delle volte i risultati tra una cosa fatta tanto per e una concepita con dedizione sono piu’ efficaci di mille parole;)

    Reply

  • Giuseppe

    |

    Salve a tutti.. una domanda.. di tutte quelle che avete citato.. a confronto con la
    motu ultralite mk3 qualè la migliore?? questa che ho appena citato è buona??

    Reply

  • Gianni Campatelli

    |

    Ciao a tutti, negli ultimi 2 anni ho avuto una Focusrite Saffire 26 e a seguire una M-Audio Profire 2626.
    La prima.l’ho venduta per disperazione, la seconda la dovrò vendere a breve per evitare esaurimenti nervosi.
    Entrambe le schede sono risultate talmente instabili da essere inutilizzabili.
    Io ho un notebook Satellite PRO 300 278 con Win 7 64 bit.
    Se qualcuno ha suggerimenti sarà il mio salvatore!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      da profano, dire: esci da win 7 e aggiorna a un sistema più stabile, poi controlla che i driver Focusrite siano quelli più aggiornati…

      Reply

  • synthy

    |

    da ex possessore di saffire pro 56 ti dico, dopo aver interpellato anche gli ingegnieri focusrite:
    la focusrite progetta l’interfaccia firewire sulla base delle specifiche del chipset originario per tale protocollo che è il texas instrument, di seconda scelta il VIA.
    quindi per i pc con qualunque altro chipset FW, il mio hp aveva il j-micron e il mio toshiba non so ma non va, NON sono compatibili. posso dirti che con MAC non ho avuto problemi, ma portarsi in giro un iMac 27″ non era cosa…
    quindi l’ho venduta.
    so che MOTU o RME o Mackie hanno molti meno problemi di compatibilità (o forse non ne hanno del tutto) sempre riguardo a FW.
    per thunderbolt, visto che è per ora solo in casa Apple, suppongo sia tutto OK.

    Reply

  • Antonio

    |

    Salve sig. Cosimi , volevo porle un paio di questioni: 1. Acquistando una scheda audio con un notevole numero di ingressi un mixer passivo servirebbe o meno ? perdo di qualità se collego la scheda audio ad un mixer passivo ? qual’è la condizione migliore ? 2. Avendo un pocket operator che è quindi una fonte analogia , ad esso , potrei collegarci un pedale overdrive da collegare poi alla scheda audio ? funziona ? se si , come faccio a mettere poi a tempo il segnale del pocket operator su ableton ? possiedo anche una keystep , ma non ho idea di come poter far andare il tutto a tempo. Grazie per il vostro tempo.

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  • Enrico Cosimi

    |

    dunque dunque:

    1) una scheda audio con tanti ingressi costa SICURAMENTE più di un mixer analogico di media qualità

    2) per gestire tanti ingressi, può andare bene un mixer analogico “buono” collegato a due ingressi di una scheda audio

    3) l’uscita audio del pocket operator può entrare in un distorsore e l’uscita del distorsore può entrare in un ingresso della scheda audio

    4) alternativamente, si può entrare DIRETTAMENTE con il pocket operator nella scheda audio e poi usare un plug-in di distorsione all’interno del programma usato per registrare

    5) per sincronizzare il pocket operator, occorre mandare degli impulsi audio in densità sufficiente, controlla sul manuale del pocket operator; il problema è che ableton live NON genera quel tipo di segnale e quindi devi realizzarlo in qualche altra maniera… significa PAGARE… :-(

    6) fai prima a registrare dei pattern audio dal p.o. e poi a warparli per mandarli in battuta dentro live

    Reply

    • Antonio

      |

      Quindi collegando la scheda audio ad un mixer passivo non perdo qualità?

      Reply

      • Enrico Cosimi

        |

        quando parli di “mixer passivo”, intendi veramente un circuito non alimentato, in grado solo di attenuare i segnali in ingresso, o ti riferisci a un mixer “analogico”?

        nel primo caso, evita di usare quel tipo di circuito; nel secondo – intendendo “mixer analogico” – basta avere un minimo di qualità e non avrai problemi…

        Reply

        • Antonio

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          Si perdonatemi , intendevo analogico, comunque…cosa intendete più nello specifico per minimo di qualità nel mixer ?

          Reply

          • Enrico Cosimi

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            non deve essere una porcheria, ALMENO un mixer mackie…

            Reply

          • Antonio

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            Grazie tante.

            Reply

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