Waves Element Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Dopo aver insegnato a molti cosa sia un plug-in per il trattamento professionale dell’audio, Waves è recentemente approdata alla sintesi virtuale, con il nuovo Element, realizzato in Virtual Voltage Technology.

Di Enrico Cosimi

Waves Element

Il plug-in offre funzionalità di sintetizzatore polifonico e step sequencer/arpeggiator integrato; la sezione effetti di bordo comprende chorus, delay, riverbero, distorsion e bit crusher. Cosa ancora più interessante, per un determinato tipo di utenza, Element può lavorare tanto in modalità plug-in quanto in stand-alone, ovvero senza necessità di lanciare una DAW ospitante.

 La struttura di sintesi comprende:

  • due oscillatori indipendenti, con regolazioni di pitch coarse/fine, selezione delle forma d’onda e comportamento definibile tra Voltage Controller Oscillator e Digital Controlled Oscillator;
  • percorso di Sine Modulation attraverso generazione autonoma di sinusoide ai danni della frequenza emessa dall’Osc 1;
  • percorso di FM, con Osc 1 come portante e Osc 2 come modulante;
  • phase modulation con Osc 2 come portante e Osc 1 come modulante; la differenza tra FM e PM è relativa al diverso andamento nel dominio della frequenza o nel dominio del tempo (con o senza deviazioni dall’intonazione nominale) e nel diverso regime di gestione;
  • possibilità di sincronizzazione dell’ Osc 2 in base alla frequenza dell’Osc 1 master;
  • in aggiunta ai segnali prodotti dai due oscillatori, si possono sfruttare quelli generati attraverso suboscillazione (onda triangolare ottenuta dividendo /2 la frequenza dell’Osc 1), noise generator, ring modulation tra i due oscillatori;
  • funzionamento monofonico, polifonico, unison, con o senza retrig sugli inviluppi, portamento e legato;
  • il filtro simula il comportamento di un VCF classico, con selezione di comportamento LP, HP, BP, BR, slope regolabile, cutoff, resonance, envelope amount, keyboard tracking;
  • anche sul filtro è implementata la FM lineare (il modulante è l’Osc 1);
  • l’inviluppo dedicato è di tipo ADSR, con subordinazione alla key velocity;
  • quattro LFO regolabili in forma d’onda (sine, saw, ramp, triangle, square, random) regolabili in Rate e in suddivisione ritmica calcolata in base al main bpm;
  • un inviluppo ADSR dedicato al VCA, con punch selezionabile, subordinazione alla key velocity e shape modificabile;
  • un terzo modulation ADSR assegnabile;
  • la modulation matrix permette di gestire sei unità sorgente – amount – destinazione liberamente configurabili.

In aggiunta, è disponibile uno Step Sequencer/Arpeggiator a sedici passi, con regolazione delle ottave di riferimento ed esecuzione, sincronizzazione al clock di sistema, velocità liberamente controllabile, percentuale di Gate On/Off (per variare l’articolazione tra Staccato e Legato), numero degli step/durata  liberamente definibile e percentuale di swing regolabile.

Come accennato in precedenza, la sezione effetti è dotata di distorsione posizionabile pre/post filtro, bit crusher per la riduzione dei bit, delay stereo con regolazioni indipendenti sui due canali L/R, riverberazione con amount e size ambient indipendenti, chorus; in aggiunta, si può utilizzare un equalizzatore a sei tagli d’intervento.

Facile da usare, essenziale (ma efficace) nella programmazione, Waves costa 99 dollàri…

Qui, sono reperibili ulteriori informazioni.

 

Tags: ,

Trackback from your site.

Comments (19)

  • francesco

    |

    Così a colpo d’occhio, che ne pensi se comparato al Thor?

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    beh, non c’è gara! anche volendosi dimenticare che Thor fa parte di un intero “studio di registrazione virtuale”, anche tralasciando gli effetti – che in Thor non ci sono, visto che li prendi dal device rack di Reason… – la struttura di Thor è decine di volte più complessa e articolabile. :-)

    Reply

  • francesco

    |

    Pensavo la stessa cosa. Ma quanto agli algoritmi? Possono essere migliori quelli della Waves ed incidere così sul risultato finale?

    Reply

  • francesco

    |

    non ho capito se ho detto una boiata oppure sei effettivamente in dubbio :)

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      dubito che una rampa, nuda e cruda, possa essere modellata in maniera talmente sopraffina, così pura, così irresistibile, da giustificare man bassa una scelta di acquisto…

      Reply

      • Antonio Antetomado

        |

        Eppure la endorsa Jordan Rudes, eheheh…..
        Comunque sto giocando con la demo…a parte il processo di installazione tutt’altro che simpatico, il prodotto non è malaccio. In poco tempo si ottengono timbriche interessanti e lo step sequencer è uno spasso. Il sound non è niente male anche se paragonato a Diva….
        Non saprei se per 75 euro circa valga la pena o no.

        Reply

        • Enrico Cosimi

          |

          beh, se 75 euro sono tanti per un programma, l’industria corre il rischio di fermarsi definitivamente :-)

          Reply

          • Antonio Antetomaso

            |

            Vero, sono d’accordo. Anche perchè, guardiamoci in giro…Arturia a quella cifra ti regala “l’odore” dei suoi synth, se vuoi accostarti a U-HE devi prepararti a sganciare un centone di più, Xils-lab idem, D-16 group idem con patatibus, G-FORCE idem….che altro c’è rimasto?

            Mi chiedevo solo se, pochi o tanti che siano, erano giustificati dalla qualità timbrica e dalle possibilità di programmazione. E su questo non c’è dubbio. Giocandoci ancora ho tirato fuori delle timbriche interessanti in poco tempo. E con un bel po’ di divertimento. Consigliato!!

            E anche in fretta, perchè l’offerta di 99 dollari è temporanea..sigh

            Reply

          • mauro

            |

            Reaktor, Max e G2 a parte quale piattaforma vedete sufficientemente aperta per avere sia una discreta qualità timbrica e una distribuzione aperta dei moduli?

            Reply

          • Lorenzo

            |

            C’è pure data (pd) ma essendo praticamente la versione open source di max non so se si possa contare fuori dall’elenco da te stilato. Però so che è facilmente integrabile tramite protocollo OSC con altre DAW (mai provato, ma lo farò)

            Reply

          • Enrico Cosimi

            |

            calcolando che il G2 non è più in produzione, e quindi diventa difficile procurarsene uno a prezzi “umani”, rimangono in gara reaktor e max; la qualità timbrica, con i linguaggi, dipende dal convertitore che usi e dai moduli che usi o che ti scrivi, quindi è un parametro estremamente variabile.

            se in reaktor accetti di lavorare con il core level, puoi scriverti quello che ti pare; in tutte e due le piattaforme, c’è una tal massa di materiale disponibile in rete da poter andare avanti per anni e anni e anni senza arrivare mai in fondo :-)

            Reply

  • Ciro

    |

    Dalla mia modestissima esperienza, incomincia a nascere la riluttanza ad usare plugin vari (anche blasonati) di sintetizzatori virtuali ed amenicoli vari. E’ ovvio che usare in contesti live determinati strumenti è quasi improponibile (forse i Tangerine Dream ci riescono e chissà ?) oltre che per farli funzionare egregiamente occorre un hardware informatico non indifferente con i relativi costi. Ne vale la pena ?, o è meglio approdare al synth classico costruito e ben definito ?. Ormai da tempo, chissà perchè, nella testa mi gironzola spesso questo concetto: “Vuoi la realtà allora deve essere ANALOGICO, ti accontenti della finzione allora è DIGITALE !”. Ma questo è solo un mio pensiero …

    Reply

  • Leonardo

    |

    Ci sono ottime macchine analogiche, ci sono ottime macchine digitali, ci sono pessime macchine analogiche, ci sono pessime macchine digitali. Questo è il mio pensiero

    Reply

  • marco

    |

    Buongiorno,premetto che il poter scrivere direttamente ad Enrico Cosimi mi fa sentire un privilegiato,volevo dirvi che ho acquistato 3 giorni fa dal sito Plug in Boutique il virtual della Waves Elements .
    Al di la della menata licenza di installazione che fanno loro non fissando la licenza sull’ ilok, il plug in sul mio sistema pro tools 9.0.5 su OSX 10.6.8 non funziona e mi manda in crash pro tools,anche se non ho null’altro di aperto.
    Funziona benissimo in stand alone ma non me ne faccio nulla,io ho bisogno di utilizzarlo all’interno della daw,che sia su traccia instrument o Audio stereo.
    Ho già scritto alla waves ma non ho ancora ricevuto risposta.
    Spero in un errore di gioventù immediatamente risolvibile.
    marco

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Sono contento del privilegio ( :-) ), invece non sono contento della notizia, speriamo che si sbrighino a risolvere il problema della compatibilità; per sicurezza, hai controllato se – molto a margine – c’è qualche nuova CS ProTools da installare o se non sia il caso di aggiornare il sistema almeno a 10.7.5?

      Però, se fosse un problema di OsX, non ti si aprirebbe neppure in standalone; calcola che – di solito – i tempi tecnici di risposta per le hotline variano dall’immediato ai tre giorni… dipende dalla complessità del quesito.

      In bocca al lupo!!!!!

      Reply

      • marco

        |

        Madò mi ha risposto….:-) Grazie ancora,comunque ieri ho installato nuovi driver della digi 003 rack ma non è cambiato nulla,pensando che forse Element avesse bisogno di uno spunto maggiore magari di corrente all’avvio,ho anche spostato l’alimentazione del mac da quella della digi 003 ,ma niente da fare ,errore 6097 e mi scollega la 003….questa proprio non la capisco…ho scritto alla waves una lettera un po’ pesante oggi….certo potrei aggiornare a 10.7.5. ed anche acquistare pt X a prezzo student giacchè ho fatto il primo step per diventare Pro tools Operator ( ho da poco fatto il primo esame 101 :-) ), però so che quando hai un sistema stabile e tutto va benissimo….è per quello che ancor di più mi girano…Marco

        Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    per carità! rimetti la corrente com’era: i programmi non hanno bisogno di maggior spunto all’accensione :-)

    comunque, un conto sono i problemi della 003 (è storia antica, legata all’instabilità della connessione firewire), altro è l’incompatibilità di waves

    vedrai che ti rispondono: nella tua email hai specificato la macchina, il sistema operativo, l’interfaccia, la host e tutto il resto delle strutture che usi?

    Reply

    • marco

      |

      Certo che si,ho specificato tutto…speriamo..(p.s. anche a me mi pareva proprio una st… quella di uno spunto all’avvio essendo un plug digitale :-)

      Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');